Laura Chiossone e Gianna Coletti. Tra teatro e vita in "Tra cinque minuti in scena"

La regista Laura Chiossone con il coproduttore Luca Lucini sul set

La regista e l'attrice parlano di questo lavoro che vede protagonista un'attrice di teatro in cui s'intrecciano fiction e vita reale. con le prove di uno spettacolo da portare in scena e una madre non più autonoma. Tra i protagonisti c'è anche Gianfelice Imparato. Distribuito da Parthénos, uscirà in circa 15 copie dal 27 giugno

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La regista Laura Chiossone con il coproduttore Luca Lucini sul setLa regista Laura Chiossone e la protagonista Gianna Coletti parlano di Tra cinque minuti in scena. Protagonista un'attrice di teatro in cui s'intrecciano fiction e vita reale. Da una parte deve occuparsi di una madre non più bautonoma. Dall'altra sta facendo le prove di uno spettacolo da portare in scena in mezzo a mille difficoltà. Tra i protagonisti c'è anche Gianfelice Imparato. Distribuito da Parthénos, uscirà in circa 15 copie dal 27 giugno

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Guardando il film, la prima cosa che viene in mente è il volto di Mariangela Melato

Laura Chiossone: La primissima idea infatti era quella di far leggere la sceneggiatura a lei ma già stava male.

Gianna Coletti: Io non mi vedo come una sua imitazione. Sono così. Essere paragonata a lei è un complimento meraviglioso. Comunque si sente che sono milanese come la Melato.

 

 

Come è nato il progetto?

Laura Chiossone: Nasce dall'incontro mio e di Gianna. Ormai ci conosciamo da tempo. Lei mi raccontava in delle mail il rapporto con la madrte che mi facevano sorridere ma che erano anche commoventi. Così l'ho voluta conoscere e ho scoperto una donna straordinaria. Così ho pensato: facciamo un film su di loro.

 

gianna coletti in Tra cinque minuti in scenaIl tema della malattia e la vecchiaia fanno pensare all'ultimo Haneke di Amour.

Laura Chiossone: Sono una fan di Haneke e come spettatrice adoro la sua crudeltà. Sono uscita in ginocchio da Amour. Però come regista mi interessava fare il percorso contrario, cioè fare esplodere un corpo anche allo stremo delkla vita.

 

 

A tratti sembra quasi un film diviso in due. Uno che mostra il rapporto della protagonista con la madre, l'altro invece basato prevalentemente sulla recitazione nelle prove teatrali

Laura Chiossone: La diversità dei toni è stata una scelta di contrappunto. Ad un certo punto mi sono chiesta se bastava fare un documentario e la risposta è stata "no". Il teatro era un modo per trattare con leggerezza un argomento che invece non lo era.

 

 

La mancanza dei soldi della compagnia vuole anche rappresentare la difficile situazione in cui si trovano molti teatri italiani?

Gianna Coletti: Quando non si ha un nome conosciuto, le difficoltà sono enormi soprattutto per le piccole compagnie. E in questa situazione ci si trova la stragrande maggiorasnza di loro. Si può fare pure un bello spettacolo ma poi è tutto inutile se non viene visto.

Laura Chiossone: Ci sono anche delle similitudini tra teatro e cinema. Loro avevano due settimane per preparare lo spettacolo e noi due settimane per fare il film.


 

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