Laurent Garnier – Off the Record, di Gabin Rivoire

Un documentario che ripercorre la vita e la carriera di uno dei protagonisti di quella che è stata definita l’ultima grande rivoluzione musicale del XX secolo. In sala con Wanted da o 10 al 12 gennaio

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Bisogna attendere fino alla fine, ai titoli di coda per vedere che questo documentario è stato realizzato grazie anche a una campagna di crowdfunding su Kickstarter, fatto che racchiude un po’ tutto il senso dell’operazione. Che non è solo, come ha dichiarato il regista, il giovane Gabin Rivoire, considerarla un’opera collettiva, a cui hanno partecipato tante personalità della scena musicale e non (l’ex ministro della cultura francese Jack Lang); quanto piuttosto ricondurre il processo creativo a quello spirito che è stato alla base di quella che viene definita “l’ultima grande rivoluzione musicale del XX secolo” che ha Garnier tra i suoi protagonisti e che proprio attraverso la techno e la house ha visto nascere dal basso, secondo una sintesi di generi, una nuova identità culturale in cui gente di appartenenza diversa potesse riconoscersi. Un movimento, dunque, che tra gli anni Ottanta e Novanta ha portato a un’emancipazione sociale che ha dovuto fare i conti con la storia.

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L’elemento più interessante del documentario, che ripercorre la vita e la carriera del dj francese da quando figlio di giostrai ascoltava già buona musica, è questo necessario quasi inevitabile accostarsi con misura agli eventi allontanandosi dal palcoscenico su cui il protagonista è seduto e si racconta, per illuminare ciò che gli è intorno: del resto stiamo parlando di fenomeni stratificati che spesso sono la risposta a precise direzioni politiche – il mantra thatcheriano secondo il quale “ognuno è responsabile per sé” viene a coincidere con l’esperienza comunitaria dell’Haçienda e con lo spazio aperto e decentrato dei rave. L’aggregazione genera sintonie e il dj, che viene detto essere l’opposto di una rockstar, è quello che sa comprendere il suo pubblico e modularne le emozioni in un’unica onda lunga condivisa. Garnier si fa portavoce di questa ricerca che sembra non avere mai fine – nella sua casa ha una collezione di 55000 dischi catalogati per genere in metri lineari, “solo” quattro sono riservati al funk; li ordina, li sposta, progetta insieme al suo architetto nuove soluzioni che seguono quel bisogno costante di sperimentare e, quando opportuno, di fare un passo indietro e affidarsi a giovani che hanno talento, perché la musica e le arti in generale sono il frutto di influenze, stili, compromessi.

E quando immagini di concerti in giro per il mondo, dietro le quinte, volti e suoni, mani che applaudono prendono il sopravvento sulla narrazione più classica, scandita cronologicamente per tappe, è allora che il testo filmico si pone allo stesso livello di quello espressivo e realizza la sua sintesi più diretta.

 

Titolo originale: id.
Regia: Gabin Rivoire
Distribuzione: Wanted Cinema
Durata: 90′
Origine: UK, Belgio 2021

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.5
Sending
Il voto dei lettori
4.5 (2 voti)
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