Lui è un oscuro, ambiguo e doppiogiochista agente della DEA. Lei è lo spietato personaggio di Elena la Reina, boss del cartello, vedova, cattolica e con un amore viscerale per la figlia che invece non la può sopportare. John Travolta e Salma Hayek hanno accompagnato Oliver Stone a Roma per presentare Le belve.

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Entrambi sono stati subito attratti dalla sceneggiatura. "E' la più originale degli ultimi anni che ho avuto – ha affermato Travolta – molto attuale con una situazione che poteva accadere non solo in Messico. Tutte le cose che amo vedere in un film sono racchiuse in Le belve. Poi Oliver Stone mi ha dato un personaggio molto più interessante di quanto credevo inizialmente e ogni volta scoprivo nuovi risvolti.

Anche Salma Hayek è sulla stessa lunghezza d'onda: "Quando ho avuto la sceneggiatura ho capito che avrei potuto interpretare un grande personaggio. Mi sono detta :“Sarà un incubo, perché non è possibile avere tanta fortuna". Poi lavorare con Oliver è veramente straordinario".

C'è qualcosa di diverso in questo film secondo l'attore statunitense: "Oliver ha notato che ultimamente il cinema è diventato molto oscuro. Qui le immagini sono più chiare, un po’ come quelle di Sergio Leone. C’è un linguaggio vivace ed è bello riuscire di nuovo a vedere i volti degli attori e il mondo che li circonda". E a chi gli chiede se c'è un ruolo del passato che gli manca e che amerebbe ripropoporre risponde: "C’è una frase di Tennesse Williams che dice: “Io dipendo dalla gentilezza degli sconosciuti” e io la posso trasformare con “Io dipendo dall’immaginazione degli scrittori”. Tra questi potrebbe esserci Tony Manero: "Forse oggi avrebbe l’età mia, forse è un po’ più giovane. So che era un sognatore, che aveva talento come ballerino, amava sfidare, parlava chiaro e voleva emergere. Preferisco lasciarlo alla fantasia dello scrittore."

La protagonista messicana si chiede invece come si può risolvere questo conflitto tra armi e droga: "La mia speranza è che andando a vedere questo film è che molti spettatori si rendano conto che assumere droga è una grave responsabilità perché ogni volta che qualcuno l'acquista, qualcuno muore. Quindi l’acquirente partecipa a questo versamento di sangue che va avanti da anni. C'è in Le belve qualche scena un po' forte: "Ma non è la violenza del film che ci deve preoccupare – sottolina la Hayek – ma quella che avviene nella vita reale. Tutti noi possiamo dare il nostro piccolo contributo e non agire come robot". Chiude sul suo personaggio: "Ci sono donne poi che hanno assunto un ruolo preponderante nei cartelli della droga. Abbiamo comunque fatto delle ricerche molto dettagliate. Sono messicana, ho conosciuto persone di tutti i tipi e Stone mi ha dato la possibilità di fare una donna che è interessata agli affari ma non è vincolata dall’ego del macho.

L'ultima parola a John Travolta sulla sua prima collaborazione con Oliver Stone:  "Ho amato molto lavorare con Oliver perché propone sfide importanti. Si aspetta anche che si facciano i compiti a casa. Lui vuole solo il massimo, non accetta nulla di sotto. Al di là di questo è simpatico".

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