Le contaminazioni di William S. Burroughs
Le sue opere sono state terreno fertile per l’innovazione in tutte le arti. Da Kurt Cobain a David Cronenberg, da Guadagnino a Gus Van Sant, un viaggio nelle contaminazioni di William S. Burroughs

Queer
Queer di Luca Guadagnino esce nelle sale il 17 aprile dopo l’anteprima mondiale all’ 81ª Mostra del cinema di Venezia. L’opera, tratta dal romanzo di William S. Burroughs, è ambientata negli anni ’50 a Città del Messico e segue la storia di William Lee, interpretato da Daniel Craig, che si invaghisce del giovane Allerton. Il film è l’ennesima dimostrazione della grande e multimediale influenza dello scrittore, capace di influenzare quasi tutte le arti con le quali le sue opere sono entrate in contatto.
Il più celebre tra tutti è forse Il pasto nudo del 1991, diretto da David Cronenberg e tratto dall’omonimo romanzo dell’autore. La storia segue il viaggio psichedelico di William Lee, raccontata con una narrazione fatta di elementi biografici e fantasia distorta. Il caos e la confusione mentale del protagonista scandiscono un montaggio non lineare. Cronenberg riesce così in quello che sembrava un adattamento impossibile, vista la tecnica con la quale è scritto il libro, un cut-up che crea un flusso di coscienza continuo e psichedelico, al di là anche della logica.
Ad ampio respiro è invece Giovani ribelli – Kill Your Darlings diretto da John Krokidas, che racconta la nascita della Beat Generation e del movimento letterario che include autori come per l’appunto William S. Borroughs, Jack Kerouac e Allen Ginsberg. L’opera si concentra principalmente sull’ omicidio che coinvolse il giornalista Lucien Carr, mostrando come questo ha influito sui giovani scrittori. Dal film emerge un William Borroughs ancora alle prime armi, alla ricerca della sua identità sessuale ed impegnato nelle tematiche sociali; fattori di rilievo nelle sue opere.
Un altro film che fortemente influenzato da William S. Burroughs è senza dubbio Drugstore Cowboy di Gus Van Sant. Ispirato dal romanzo autobiografico scritto in carcere da James Fogle, Burroughs appare in un cammeo nel ruolo di un prete tossicodipendente. Van Sant ha da sempre un legame stretto con le opere dello scrittore: è di inizio carriera un cortometraggio in 16mm, The Discipline of DE, adattamento di un racconto di Burroughs, mentre è successivo a Drugstore Cowboy il video di A Thanksgiving Prayer, dedicata a Dillinger “nella speranza che sia ancora vivo“.
Ma l’influenza di Burroughs non si ferma al cinema. Spostandosi sulla musica, sono diverse infatti le collaborazioni con Laurie Anderson (con la quale balla un tango al rallentatore nel film concerto Home of the Brave). Una chicca è sicuramente l’album realizzato insieme a Kurt Cobain, che accompagna le parole dello scrittore in The “Priest” They call Him. Invece, è del 1990 The Black Rider, opera teatrale ispirata a una storia folkloristica tedesca e scritta insieme a Tom Waits e Bob Wilson, poi diventato un film per la televisione.
Insomma, le parole di Burroughs sono strisciate più volte fuori dalle pagine scritte, contaminando tutto quel che toccavano.