Le donne al balcone. The Balconettes, di Noémie Merlant

Commedia al femminile, thriller e ghost-story, tra Almodòvar e Park Chan-wook. La seconda regia dell’attrice francese è caotica, sconclusionata ma piena di intuizioni.

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OPEN DAY FILMMAKING & POSTPRODUZIONE: 23 maggio

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BORSE DI STUDIO per LAUREATI DAMS e Università similari

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SPECIALIZZAZIONI: la Biennale Professionale della Scuola Sentieri selvaggi

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Prendete i colori del cinema di Pedro Almodòvar e mescolateli con la piega cruenta del cinema di Park Chan-wook. Le donne al balcone. The Balconettes, secondo lungometraggio dell’attrice francese Noémie Merlant (tra le migliori della sua generazione conosciuta, tra gli altri, per Ritratto della giovane in fiamme, Un anno difficile e vincitrice del César nel 2023 per L’innocente) può essere visto come un folle incrocio tra Donne sull’orlo di una crisi di nervi e Lady Vendetta. Condivide poi col suo primo film da regista, Mi lubita mon amour, l’ambientazione estiva e una complicità femminile.

La vicenda si svolge a Marsiglia. È un’estate caldissima, ci sono 46° e si fa fatica a uscire di casa. C’è Denise che, dopo essere stata maltrattata per l’ennesima volta dal marito, lo colpisce con una vanga. Chiede così aiuto alle sue vicine di casa, la scrittrice Nicole (Sanda Codreanu), la call-girl Ruby (Souheila Yacoub) e l’attrice di film mediocri Elise (la stessa Merlant). Ed è proprio la sua figura che passa da un set all’altro. Si presenta come un’apparizione, Marilyn Monroe che torna dall’aldilà. In realtà è vestita così per un film che sta girando e poi, una volta tolta la parrucca, entra dentro lo spazio della scena di un altro, quello che sta dirgendo come regista. C’è un vicino di casa (Lucas Bravo) che abita nel palazzo di fronte. Elise si schianta contro la sua auto. L’uomo poi lui invita lei e le sue due amiche a casa sua per passare una serata insieme. Si divertono, bevono, ballano ma il risveglio è da incubo.

Con Le donne al balcone, scritto dall’attrice-regista con Céline Sciamma, Merlant approccia più generi: la commedia al femminile, il thriller, la ghost-story. Lo fa senza freni, procedendo con una mescolanza che alterna in continuazione umorismo e sangue. Il film ha una buonissima partenza, poi si perde ma restano comunque delle intuizioni di un cinema che sta prendendo forma, caotico e onnivoro, che mette sullo stesso piano voyerismo sentimentale e quello del thriller con riflessi hitchcockiani. È un limite? Certo. Però Merlant è coraggiosa proprio nella consapevole perdita di una compattezza narrativa di cui ne fanno le spese soprattutto i caratteri dei personaggi che sono solo poco più che abbozzati. Il caldo afoso resta solo iniziale pretesto narrativo poi il film sprofonda nelle ‘terre di mezzo’ dei generi, con improvvise apparizioni, morti viventi, in un crescendo divertente (la simulazione dell’orgasmo) e al limite dell’isterismo. Però dietro i generi di Le donne al balcone, dietro una farsa macabra tentata dall’humour con un risveglio più ancora più devastante di Una  notte da leoni, Mérlant trova il suo urlo, che condensa la vendetta contro la violenza maschile. Il finale ha una sua consapevole forza rivoluzionaria, che Merlant recupera dal suo personaggio di Cactus di Un anno difficile e lo condivide con le altre protagoniste. Non più cupe ma solari, con la loro immagine che doppia quello delle Femen, il movimento femminista ucraino. In Le donne al balcone ci sono tutte le intuizioni di un cinema in potenziale ascesa. Il suo primo film era più riuscito, questo più rischioso. Forse alla fine preferiamo questa seconda strada.

 

Titolo originale: Les femmes au balcon
Regia: Noémie Merlant
Interpreti: Souheila Yacoub, Sanda Codreanu, Noémie Merlant, Lucas Bravo, Nadège Bausson-Diagne, Christophe Montenez, Henri Cohen, Annie Mercier, Hannil Ghilas
Distribuzione: Officine UBU
Durata: 103′
Origine: Francia, 2024

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.2
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Il voto dei lettori
2.67 (3 voti)

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