Le Giornate del Cinema Muto di Pordenone a Parigi

Da oggi al 26 novembre 2024, 15 proiezioni, tutte con accompagnamento musicale dal vivo alla scoperta di paesi, temi e registi inediti del cinema muto presso la Fondation Jérôme Seydoux-Pathé

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Da oggi al 26 novembre 2024, la Fondation Jérôme Seydoux-Pathé di Parigi ospita una selezione del festival Le Giornate del Cinema Muto di Pordenone, grazie alla collaborazione avviata nel 2018. Il programma include 15 proiezioni, tutte con accompagnamento musicale dal vivo e con replica, per un totale di 30 appuntamenti.

Jay Weissberg, direttore del festival, sottolinea come l’obiettivo de Le Giornate del Cinema Muto sia quello di ampliare la ricerca sul cinema muto, includendo paesi, temi e registi che spesso vengono trascurati. In particolare, quest’anno saranno proposte retrospettive dedicate all’Uzbekistan e all’America Latina, con film che esplorano le transizioni culturali e politiche di questi territori. Per quanto riguarda l’Uzbekistan sia La seconda moglie (1927) di Mikhail Doronin che La figlia del Santo (1931) di Oleg Frelikh esplorano la condizione femminile in una società che in profondo cambiamento costretta tra tradizione e nuovi ideali imposti dal regime sovietico. Il panorama cinematografico sudamericano sarà invece esposto tramite sei titoli provenienti da Argentina, Brasile, Colombia e Messico a presentare un cinema in crescita, influenzato dalle produzioni statunitensi ed europee, ma impegnato a sviluppare una propria identità.

Il programma parigino celebrerà inoltre Anna May Wong, prima star hollywoodiana di origine cinese nonché prima donna asiatico-americana ad apparire su una moneta USA (un quarto di dollaro) amata per la sensibilità delle interpretazioni e per la sua intrigante bellezza. Due i titoli che la vedono partecipe: Dinty (1920) e Song (1928) entrambi omonimi con il protagonista della pellicola. Il primo film racconta di un ragazzino di strada di origine irlandese che cerca di sopravvivere a San Francisco vendendo giornali per aiutare la mamma vedova e malata, mentre Song è una giovane donna salvata da un artista di vaudeville, con cui inizia una relazione, ma che si trova ostacolata dal suo passato e dalla sua ossessione per un’ex amante.

Al loro fianco, Le Giornate del Cinema Muto propone classici del cinema muto come Rapsodia satanica (1917) di Nino Oxilia con colonna sonora di Pietro Mascagni e Tre donne (1924) di Ernst Lubitsch in cui Mabel Wilton, interpretata da Pauline Frederick, è una ricca vedova che combatte Edmund Lamont, spasimante truffaldino che sposerà la figlia di Mabel.

Tra i restauri recenti troviamo la commedia frizzante Saxophon-Susi (1928) di Karel Lamač che immagina uno scambio di identità tra la figlia di un conte con la vocazione per il teatro e la sua amica teatrante che invece vuole un’istruzione e Folly of Vanity (1925) di Maurice Elvey e Henry Otto, curioso dramma su una giovane coppia di sposi sul filo dell’adulterio.

Saranno anche proiettati cortometraggi restaurati di D.W. Griffith e un film di Louis Mercanton, La voce del sangue (1919), girato in Sicilia, che sarà parte della retrospettiva dedicata alla cultura e identità LGBTQIA+.

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