Le lacrime di Mexes

Lacrime Mexes
Quello della partita Roma-Sampdoria è davvero un dettaglio cinematografico: dopo aver giocato forse la più bella partita dell’anno, la squadra di Claudio Ranieri sta incredibilmente perdendo, vedendo così vanificare i sogni di scudetto. La regia televisiva moderna riesce a restituire allo spettatore (televisivo) qualcosa di estremamente cinematografico: l’estetica del dettaglio. Le lacrime scorrono in Alta Definizione sul volto del calciatore.

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/lacrime_mexesC’è qualcosa che accomuna, da sempre, il piacere del calcio con quello del cinema. Qualcosa che ha a che vedere con le dimensioni dello sguardo (il campo rettangolare, come lo schermo), con le traiettorie dei corpi (il calcio è “azione”, come quando si dà il ciak e parte la ripresa), ma, al di là di queste semplici e annose analogie (di cui Pasolini fu tra i primi in tempi ormai lontani a tracciarne le coordinate linguistiche),  quello che soprattutto sembra mescolarsi è una sorta di naturale propensione all’”emozione narrativa”.  La regia televisiva moderna, quella di Sky in particolare, che sa cogliere bene la complessità diegetica dell’evento calcistico, riesce a restituire allo spettatore (televisivo) qualcosa di estremamente cinematografico, che invece la presenza fisica dello spettatore (teatrale) dell’evento non può cogliere: l’estetica del dettaglio.
Quello della partita Roma-Sampdoria è davvero un dettaglio cinematografico: dopo aver giocato forse la più bella partita dell’anno, la squadra di Claudio Ranieri sta incredibilmente perdendo, vedendo così vanificare i sogni di scudetto. Le telecamere si soffermano sul biondo difensore Philippe Mexes, da anni uno dei pilastri della difesa, ma che quest’anno ha dovuto accettare la panchina, superato per abilità ed affidabilità dall’argentino Burdisso. Mexes è un personaggio emotivo, spesso in campo sopra le righe, irruente e, a volte, insuperabile. Ma altre volte preda di un’incapacità di controllare i sentimenti. Spesso espulso, infatti, per questa sua irrazionalità. Ma oggi è in panchina, partecipe come un tifoso, e vede la squadra perdere, immeritatamente, e abbandonare i sogni… La regia non stacca, e, inesorabile, in primissimo piano sul volto del giocatore, ne coglie lo smarrimento, la sensibilità, la vulnerabilità. Le lacrime scorrono in Alta Definizione sul volto del calciatore, e il gioco, improvvisamente, si trasforma in un ultimo, disperato, mèlo.
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MexesE viene in mente un brano di un articolo della giornalista croata Milana Runjiic, che scrisse su Internazionale: “(…) non mi piacerebbe vivere in un mondo senza uomini: riescono a rendere la vita più sopportabile, a volte anche magica. Piangono raramente, ma quando succede sono commoventi. Abbassano lo sguardo e lasciano scorrere le lacrime lungo il viso, senza smorfie, senza singhiozzi. Per secoli hanno dovuto essere “maschi alfa”, ma oggi non lo sono più. Sono dolci e letteralmente smarriti in questo mondo dai contorni affilati. Ecco perché bisogna lasciarli piangere quando hanno voglia di farlo. Perché per loro non è affatto facile.”.
Il calcio, lo sport, è qualcosa che mette in gioco contemporaneamente la “virilità” e la “sensibilità”. Impossibile dimenticare il “gioco d’amore” di Sam Raimi, dove Kevin Costner riusciva a mettere in scena le lacrime non perdendo un briciolo del suo fascino maschile.
E allora scopriamo insieme queste fotografie di star, maschili, in lacrime, immortalate da Sam Taylor-Wood. Ecco un segno di civiltà del 21 secolo: le lacrime sono di tutti. E bisogna esserne fieri.
La sensibilità è l’arma (seduttiva?) in più dell’uomo del nuovo millennio.
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    16 commenti

    • Prima l'editoriale sulle 'manette' di Mourinho ora questo sulle 'lacrime' giallorosse. Anche Sentieri nel vicolo cieco del calcio italiano?? Redazione spaccata tra interisti e romanisti?? Il prossimo sull'amara Barcellona??

    • se leggessi sempre di calcio come ne scrive sentieri forse comincerei ad amarlo anch'io. raramente si leggono articoli di uomini sulla sensibilità, una volta rivendicata solo da noi donne. Non mi piace il calcio, nè tutto quello che ci sta dietro, ma gli articoli di sentieri sono sull'immaginario dei nostri tempi. E le lacrime non rendono ciechi, anzi lubrificano e migliorano la vista. Bravi!

    • che bella galleria! ma dove le avete trovate? fantastiche foto 🙂

    • per chi è interessato a questi argomenti, una delle cose forse più belle che siano mai state scritte su calcio e cinema è il saggio di Daniele Dottorini dal titolo "Occhi di calcio (e di cinema)" pubblicato sul numero 8 (VISUALE) di Fata Morgana; dagli ottavi di finale dei mondiali alla finale di Champions, un saggio prezioso, aperto in maniera veramente azzeccata da un esergo di Osvaldo Soriano.

    • Che bello il calcio vissuto, raccontato, romanzato, esaltato, spettacolare metafora della vita. Che bello sarebbe se anche il nostro campionato di calcio avesse un cuore e non fosse ridotto ad un mesta sceneggiata televisiva in mano a pessimi attori, registi indecenti e un pubblico lobotomizzato. Che bello sarebbe…ma non è!

    • il bello del calcio che tutti possono parlarne, persino i critici di Sentieri selvaggi! Che pero' sono fan divecchia data, mi ricordo ancora lo speciale sul mondiale del 2006. All'amico pazzini suggerirei di orientare la sua rabbia con argomentazioni meno opinabili e soggettive: come sai che il pubblico è lobotomizzato? E tu non lo sei? Come lo sai? Ammiro le aperture di questa webzine, meno le chiusure di alcuni suoi lettori.

    • trovo meravigliose le foto di questa Melissa Grant,riuscire a catturare un'emozione vera e forte come il pianto in uno scatto è proprio un compito arduo. I commenti calcistici mi sembrano fuori luogo, questo non è un articolo sul calcio ma sui cambiamenti dell'essere umano maschile. Come mai nessuno dei maschi lettori si mette in gioco? L'articolo sembra sdoganare le lacrime maschili ma forse non tutti gli uomini sono pronti a questo salto di qualità…

    • A Socrates preferisco Sòcrates, capitano del bellissmo Brasile mondiale 1982 sconfitto dai maldestri reduci del 'calcio scommesse' italiano. Il cinema come il calcio andrebbe vissuto, lo ripeto, con il cuore e con la rabbia.

    • con il cuore e con la rabbia il Barcellona farà fuori l'inter dalla Champions. Lo sponsor del Barcellona e' gratuito (l'UNICEF) quello dell'Inter è dei distruttori del pianeta (i petrolieri). W il calcio pulito!

    • amanda seyfried

      ha ragione megan fox 87: a tutta prova, sulle lacrime, ancora nessuno dei lettori avanza a centrocampo e prova a tirare in rete…

    • E' vero, è difficile ancora, per un uomo, venire a patti con le emozioni che esprimono fragilità e sensibilità. Devo ammettere che le foto della galleria restituiscono pero' un'immagine maschile molto diversa, e questo potrebbe aiutare a farlo questo "salto di qualità". Non è solo un problema di mettersi in gioco, ma anche di usare le parole. Su questo le donne sono piu' brave, abituate da sempre ad esprimersi su questi argomenti (fin troppo!). Il fatto che un calciatore, che certo non è l'immagine più intellettuale e avanzata dell'uomo moderno, possa esprimere liberamente le sue lascrime senza vergogna dovrebbe pero' dimostrare che la strada per un cambiamento epocale è ormai aperta. E che la forza della sensibilità sia con noi!

    • il problema è che nel calcio, a differenza del mèlo, manca l'elemento portante del genere, ovvero… la donna! Ci sono melodrammi di solo donne, molto più rari mèlo di solo uomini! E' vero che articolo e foto cercano – come dice Megan Fox – di sdoganare le lacrime maschili, ma resta il fatto che senza l'elemento femminile non ci sta la storia, i sentimenti, le relazioni. Ci sta il gioco senza l'amore, altro che gioco d'amore!

    • denise, forse hai ragione… manca la donna! ma il melodramma resta perchè in realtà il calcio (che a noi uomini piaccia o no) è sempre stato e sarà un potente (e invisibile) melodramma…. "omosessuale"

    • amanda seyfried

      le foto comunque sono di sam taylor wood che si è data anche al cinema con nowhere boy,ecco il libro di questa raccolta di foto in lacrime però sembra fuori catalogo: http://www.artbook.com/3865210392.html<br />

    • F. Chiacchiari

      grazie della segnalazione e correzione, è bello quando possiamo utilizzare i lettori come redattori e verificatori di notizie e fonti! è il piccolo miracolo del web 2.0… Va detto che se chi usa le foto nei propri blog citasse da chi le prende aiuterebbe noi giornalisti frettolosi… In ogni caso mea culpa e grazie ad Amanda! Colgo l'occasione per ringraziare i lettori della qualità dei commenti, davvero interessanti per un veloce sconfinamento come questo. Ovviamente aggiorniamo articolo e relativi link.

    • Interessante…a quando un articolo su Mourinho e il ritorno del musical, dopo il suo balletto finale alla fine della partita di Barcellona? :)<br />http://milano.repubblica.it/sport/2010/04/28/foto/inter_in_finale_la_danza_di_mourinho-3693750/1/