Arriva in sala a fine 2015 pur essendo stato realizzato nel 2013. Leone nel basilico segna il ritorno al cinema di Leone Pompucci a 13 anni da Il grande botto del 2000. A presentare il film con lui, al cinema Barberini di Roma, ci sono stati anche la protagonista e produttrice Ida Di Benedetto, Catrinel Marlon, Carla Signoris, Domenico Diele e la cosceneggiatrice Giovanna Mori.

Il film che racconta la vicenda di una donna sessantenne che un giorno si ritrova tra le braccia un bambino di cui in qualche modo si dovrà occupare, uscirà in sala il prossimo 10 dicembre distribuito da Microcinema.

“Questi non sono personaggi speciali – sottolinea il regista – ma personaggi normali. Soltanto che la vita li ha portati fatalmente a deragliare”.

Il progetto è subito piaciuto al cast quando hanno letto lo script, in particolare Ida Di Benedetto che lo ha prodotto per la sua Titania: “Già dalla prima lettura del copione mi sono trovata davanti ad una storia emozionante e inconsueta che sa creare la poesia”. E sulle difficoltà che il suo personaggio ha avuto, non ha dubbi: “La difficoltà principale di questo ruolo è stata quella di accontentare Leone Pompucci visto che è molto esigente tanto è vero che gli dicevo: ‘tu sei il mio Werner Schroeter’.. Ma sono stata premiata quando l’ho visto commosso dopo aver girato una scena”. E Pompucci aggiunge: “Si, tra noi ci sono stati anche dei tafferugli. E in certe giornate Ida mi ha dato di più di quello che le avevo chiesto”.

Poi il regista parla dei personaggi: “Catrinel Marlon, che interpreta Giulietta, l’ho scelta dopo un provino lungo dopo che ho visto che aveva una forte presenza drammatica. In lei ho visto l’Arcangelo, Ida è una Madonna un po’ sbilenca e il Bambino è Bambino Gesù”. E a questo punto Carla Signoris è categorica: “Possiamo dirlo, questo è il film di Natale.

La parte del bambino è interpretata da due gemelle, Alessia e Ilaria Santacroce: “Si le due bambine sono figlie di due ingegnieri – ricorda il regista – e le femmine si possono gestire meglio”. Prima di chiudere racconta un aneddoto: “Quando abbiamo girato la scena in acqua c’è stato un momento di panico perché il capo-macchinista non sapeva nuotare”.