"Legami di sangue", di Paola Columba

legami di sangue - paola columba

Al suo primo lungometraggio, girato interamente in Molise, in 24 giorni, Paola Columba racconta, con secca e bruciante semplicità, la lotta intestina di una famiglia, che non insegue più un obiettivo comune, ma cade a pezzi, mettendo a nudo tutta la solitudine e la debolezza del singolo, e rimane sepolta dalla sua stessa aridità

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legami di sangue - paola columbaLa terra e la famiglia, un mondo dal volto arcaico e lontano, fatto di silenziose privazioni, di duro lavoro e chiuso ermeticamente nell’inalterabilità delle leggi che lo regolano, in una sospensione esistenziale che tradisce la paura di attraversare quel confine che delimita l’unico universo conosciuto, sicuro, e dove il rifiuto, dolorosamente autoimposto, di aprirsi alla vita e di abbandonarsi alle sue impreviste deviazioni, diventa una rassicurante e squallida prigione nella quale seppellirsi per non venir spazzati via dal contatto con l’esterno e con gli altri. Il sottile e, allo stesso tempo, coercitivo equilibrio, descritto con secca e bruciante semplicità da Paola Columba, che, nella sua violenza immutabile, quasi necessaria, regola i rapporti di Peppe (Pino Rugiano), Luana (Cristina Cellini) e Andrea (Andrea Dugoni), i tre fratelli rimasti alla masseria di famiglia, fedeli alla terra ereditata dal padre (Arnoldo Foà), alla quale hanno immolato tutta la loro esistenza, portando sulle spalle la pesante croce del volere paterno e il difficile compito di farsi carico della malattia di Andrea, viene minato dal ritorno di Giovanni, il fratello che ha tradito la famiglia e la terra aprendosi alla vita e smarrendosi in essa, e che, dopo essere stato in carcere per bancarotta fraudolenta, rivendica la sua parte di eredità, un quarto di quella proprietà che Peppe, dopo aver lasciato affogare in essa il suo passato amore, ogni passione e ogni speranza, sogna, con feroce risolutezza, di trasformare in un’azienda, grazie ai finanziamenti della Comunità Europea. Al suo primo lungometraggio, girato interamente in Molise, in 24 giorni, con un budget di 350.000 euro, Paola Columba racconta il collasso di un universo affettivo dominato dalla violenza e dalla sopraffazione. Alla presenza silenziosa e arresa di Luana – che ormai è solo l’ombra goffa e pesante di una donna, timidamente scaldata da un ardore religioso, dietro il quale si nasconde una inconfessabile passione, e totalmente asservita, in una subalternità vissuta come unica condizione possibile dell’esistenza, alle necessità della sua famiglia – Peppe e Giovanni si contendono, ognuno a suo modo, ma entrambi violentandolo nella sua instabile e inerme interiorità, il favore del fratello disabile, Andrea, divisi da un rancore sordo e reso ancor più livido dal tempo, inariditi da una distanza che ha aperto un immenso e cupo baratro. E, forse involontariamente, attraverso la lotta intestina di una famiglia, che non insegue più un obiettivo comune, ma cade a pezzi, mettendo a nudo tutta la solitudine e la debolezza del singolo, e rimane sepolta dalla sua stessa aridità, Legami di sangue riflette la condizione del cinema indipendente italiano, un paesaggio reso virtualmente inesauribile dalla generosità del mezzo digitale e popolato da piccole, isolate realtà, che si dibattono disordinatamente per spartirsi una minuscola fetta di “terra”.
 
 
Regia: Paola Columba
Interpreti: Giovanni Capalbo, Cristina Cellini, Andrea Dugoni, Pino Rugiano, Arnoldo Foà
Distribuzione: Baby Films
Durata: 92’
Origine: Italia, 2008
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