LETTE E RIVISTE – Fly me to the Moon

Viaggio_nella_Luna
Il 20 luglio di quarant’anni fa gli Americani approdarono sulla Luna. Naturalmente avevano con sé una telecamera. Altrimenti non avremmo potuto vedere con i loro occhi. Quarant’anni dopo Epd film torna sul luogo dell’impresa, riproponendola nella sua vera veste di evento mediatico senza precedenti. Perché guardare la Terra dalla Luna significa cambiare prospettiva, spostare la macchina da presa verso i nuovi orizzonti della visione

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Moon[…] Di sicuro non si tratta di semplice avvenimento storico, ma anche di un evento “pop”: ha messo in moto una gigantesca industria di storie, fotografie, suoni e gadget. Anche se non moriamo dalla voglia […] di arrivare là, dove nessun uomo è mai giunto prima, insieme ai nuovi eroi di Star Trek, quarant’anni dopo la prima “passeggiata sulla Luna” siamo ancora nella cosidetta Space Age.

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A ME GLI OCCHI!

 […] Nonostante tutto il nostro satellite è stato un tempo qualcosa di eccezionale: una delle due figure nel cielo percepibili come corpi, che influenzano la fisica della Terra e che permettono agli uomini di relazionarsi con l’Universo. Diversamente dal Sole, sembra inoltre che la Luna ci osservi. […]
Nella famosa inquadratura iniziale di 2001:Odissea nello spazio di Kubrick, la Luna appare pian piano, lontana dal Sole e dalla Terra […]. E la prima scimmia intelligente in 2001, quella che nel capitolo L’alba dell’uomo giunge all’idea di usare un osso come arma, non a caso è “colei che guarda alla Luna”. Nell’attimo in cui questo antenato dell’uomo rivolge lo sguardo verso l’alto, per mettere a fuoco meglio l’immagine della Luna, ha intrapreso un viaggio che porta verso il profano sviluppo della tecnica, fino ad un allargamento dei confini della percezione: […] Il movimento […] è legato al concetto di transizione e cambiamento. Dobbiamo guardare alla Luna per poter avanzare: in questo senso 2001, uscito nel 1968, un anno prima dell’allunaggio, si inserisce a pieno titolo nella Space Age. Va insomma ad ingrossare le fila di quella tradizione che va dal classico sci-fi britannico La vita futura – nel duemila guerra o pace (1936) fino al film della serie Star Trek: Primo contatto (1996), nella quale la scia della propulsione a curvatura nello spazio rappresenta allo stesso tempo la firma di un’umanità evoluta: […] 2001 potrebbe sembrare arcano e artefatto all’occhio di unoViaggio_nella_Luna spettatore odierno. In realtà però, ed è questo a rendere il film di Kubrick così longevo, la storia della conquista dell’Universo è stata sempre vista più di ogni altra cosa come un’impresa tecnico-industriale: è la storia dell’emancipazione della visione, parla del desiderio di conoscenza, della ricerca di un altro sguardo, di un nuovo punto di vista. […] Senza la scoperta del telescopio non ci sarebbe stato nessun Illuminismo: crederemmo ancora oggi che il Sole gira intorno alla Terra e siederemmo immutati al centro dell’Universo. Nel 1902 George Méliès trovò in Viaggio nella Luna, un film che non a caso collega l’utopia dell’astronautica con lo sviluppo della tecnica cinematografica, la rappresentazione più divertente e diretta per questo cambiamento del punto di vista: atterrando, il suo razzo si conficca nell’occhio della Luna, impadronendosi letteralmente della sua prospettiva. Una prospettiva che permette di individuare la Terra, studiandone la posizione nello spazio.
Nemmeno 30 anni dopo il genere prende piede, affermandosi. Nel film muto di Fritz Lang La donna sulla luna (1929), […] ispirato specialmente al lavoro dell’esperto di missilistica Hermann Oberth, una sonda invia, ancora prima della partenza del suo equipaggio, immagini del lato posteriore della luna: “L’occhio dell’obiettivo vede ciò che ancora nessun occhio umano ha visto prima”. E Lang sapeva che un viaggio sulla La_donna_sulla_LunaLuna sarebbe stata una messa in scena dalle enormi potenzialità mediatiche. […]  L’eroina del titolo può fare tutto con calma sulla Luna, come ad esempio posizionare una “macchina da presa” nella sabbia vergine di un bianco splendente. Posizionare la camera da un’altra parte: questo è a tutt’oggi il momento dell’allunaggio considerato storico dal punto di vista mediatico. Posizionarla in un punto che si opponga ad una prospettiva standard. Lo sguardo della Luna sulla Terra è il controcampo per antonomasia, quello più drammatico a cui si possa pensare. […]

NESSUNA FORMA DI VITA INTELLIGENTE DA QUESTE PARTI

In fondo non c’era molto di più da ottenere dalla Luna. L’idea che ci sia vita sul nostro satellite l’aveva già esclusa Jules Verne nel suo romanzo di viaggio sulla Luna ed era anche stata respinta dalla scienza del diciannovesimo secolo: come Great Moon Hoax, il grande imbroglio della Luna. Nel progredito ventesimo secolo solo i B-movie continuavano a credere all’esistenza di “vicini” alieni: film trash come Cat-Women of the Moon (1953) oppure Base Luna chiama Terra (First Men in the Moon,1964) il bizzarro adattamento di H.G.Wells ad opera di Nathan Juran, nel quale industriosi e ronzantiCat_Woman_of_the_Moon dischi volanti popolano il sottosuolo della Luna. Si parla raramente e in modo poco convincente di risorse preziose. Nel film di Fritz Lang un consorzio internazionale di imprenditori parla di enormi giacimenti d’oro, mentre in Base Luna chiama Terra sono semplici “minerali” ad essere avvistati. A volte la Luna funge da trampolino di lancio per lo spazio, da zona di insediamento e discarica come nella serie degli anni ’70 Spazio 1999 […].

La corsa allo spazio degli anni ‘50 e ‘60 ha senza dubbio costituito un’iniezione positiva per l’economia americana; ha generato profitti per le aziende partecipanti e le migliaia di persone coinvolte. […] E senza dubbio […] fu un intervento di propaganda enorme, che ripagò più di tutti gli Stati Uniti. Il volo suborbitale di Alan Shepard e il famoso discorso, nel quale il presidente Kennedy prometteva alla sua nazione di portare un uomo sulla Luna prima della fine del decennio, non furono solo una reazione al primo volo in orbita attorno alla Terra ad opera del cittadino sovietico Yuri Gagarin, ma permisero anche di far dimenticare la sconfitta della Baia dei Porci. Il 1968, anno altamente disastroso per gli USA e offuscato da attentati e agitazioni, si concludeva con una nota conciliante, quando l’equipaggio dell’Apollo 8 orbitò intorno alla Luna il giorno della vigilia di Natale, leggendo da lassù la storia della creazione del mondo. […]


GROUND CONTROL TO MAJOR TOM

L’uomo fa insomma, quello che deve fare. Ossia: “l’uomo – deve – andare”, così come si dice  in The Right Stuff (1983), l’adattamento cinematografico ad opera di Philip Kaufman dell’ironico romanzo-reportage di Tom Wolfe sui primi astronauti americani. […] La trascrizione della storia della cultura e la cultura stessa hanno sempre dovuto fare i conti con le implicazioni psicologiche dell’allunaggio. Il dramma che sta nel catapultare gli uomini in un ambiente nel quale si ha a disposizione solo “il respiro portato con sé dalla Terra”, sembra di difficile comprensione. […] Uomini sulla luna, il film del 1950 prodotto da Gorge Pal pubblicizzava già anni prima dello “Schock dello Sputnik” l’arrivo degli americani nello spazio e presentava un filmato promozionale in cui Picchiarello spiegava l’astronautica. […]

Apollo_13Un film post-lunare più recente come Apollo 13 (1995) di Ron Howard tratta la questione più da vicino. Si racconta della terza missione di allunaggio americana che, iniziata come semplice missione di routine, si trasforma in thriller dopo un’esplosione a bordo della nave. […]

Ma ci voleva uno come Kubrick, per riempire il vuoto. 2001 continua ad essere l’unico film che è davvero onesto nel rappresentare l’idea dell’esposizione a cui si è soggetti nello spazio. Un film in cui il cosmo è insopportabilmente silenzioso, [..] il tempo è relativo e i concetti di sopra e sotto si dissolvono. […]

LA NUOVA IMMAGINE DELLA TERRA

Con l’Odissea di Kubrick lo spazio cosmico cominciò a trasformarsi in spazio cinematografico e si concluse l’ingenua storia del film di viaggio nello spazio. La science-fiction fece un enorme balzo in avanti: dal pantano dei B-movie a un genere capace di creare opere d’arte e di conquistarsi un posto di rilievo nella cultura popolare; un genere che indagava “strani mondi nuovi”, grandi tematiche della tecnica e della politica, a metà strada tra lo Star Trek di Gene Roddenberry e l’Alien di Ridley Scott. Le immagini della Luna però migrarono verso altri media e settori cinematografici: televisione, a quel tempo mezzo di comunicazione ancora giovane, parchi di divertimento, schermi IMAX e 3D, documentari o produzioni semi-documentaristiche come Dalla terra alla Luna, la serie monumental-patriottica di Tom Hanks, che dopo la sua comparsa in Apollo 13 nei panni di Jim Lovell aveva sviluppato una certa passione per il tema.

Nessun film, così sembrava, poteva superare l’impatto generato dalle registrazioni originali del programma astronautico americano. La Terra, mentre gira solitaria nello spazio, sostenuta unicamente dall’immagine cheNeil_Armstrong la contiene, dalla cornice creata dalla telecamera. Le immagini […] che mostrano Neil Armstrong scendere dalla scaletta del modulo lunare e affondare il piede nella polvere dell’astro. L’apparire della Terra all’orizzonte della Luna documentato con eccitazione dall’equipaggio dell’Apollo 8 […] Alcuni di questi temi sono entrati a pieno diritto a far parte del nostro patrimonio culturale al pari del sorriso della Gioconda o degli affreschi della cappella Sistina. Per l’esperto di media Peter Weibel la vista della Terra dall’alto – o meglio: dal di fuori – è l’immagine più grande, più bella e più importante che l’umanità abbia mai creato. E davvero è un’immagine che come nessun’altra trattiene in sè la vulnerabilità e l’unicità della Terra, l’incomprensibile improbabilità dell’esistenza di un simile pianeta e soprattutto della vita: rende evidente quanto prezioso sia quello che abbiamo quaggiù. […] Il film documentario del 2007 In the shadow of the Moon di David Sington e Christopher Riley fa emergere attraverso le interviste degli astronauti dell’Apollo questa questione, come reazione naturale e pura all’esperienza lunare. Si parla di “estasi, di apparizione religiosa, di risveglio”. Della spaventosa solitudine sulla Luna, della sua ostilità. E della biosfera, questa fragile bolla che ci circonda, protegge e sostiene [..]

Se gli Americani vinsero alla fine la corsa allo spazio, forse non fu perché avevano superato i Sovietici in quanto a tecnologia, ma piuttosto perché avevano compreso che bisognava diffondere quelle emozionanti immagini. Dell’impresa pionieristica di Gagarin esistevano solo registrazioni vocali – il primo uomo "sulla Luna" dovette spiegare come appariva la Terra ai suoi occhi […]. Gli americani invece si concentrarono sullo show audiovisivo dal vivo, sullo spettacolo, che le masse in tutto il mondo poterono vedere simultaneamente. […] Il volo dell’Apollo ebbe “copertura” totale, milioni di spettatori poterono seguirlo sullo schermo. […] E su entrambi i versanti, quello dei pionieri e quello degli osservatori, a predominare fu una sensazione di irrealtà. […] Norman Mailer si chiede nel suo meraviglioso reportage  Auf dem Monde in feuer se sia stato incaricato dalla NASA a presenziare alla trasmissione dell’atterraggio in una sala cinematografica solo in veste di giornalista o anche in quella di critico cinematografico […] Davanti a qualcosa che è talmente inimmaginabile da sembrare un film […], bisognerebbe prima o poi concludere che si sia trattato di una semplice messinscena. […]
Alla fine poco importa. Abbiamo le immagini. Sappiamo com’è andata. In qualche modo ci siamo stati tutti quanti.

 

"Das Kino im Space Age", di Sabine Horst – da Epd film, luglio 2009

http://www.epd-film.de/33178_66120.php

 

Traduzione a cura di Giovanna Canta

 

Epd_Film

Nato nel 1984, il mensile Epd–Film è, insieme a Filmdienst, una delle due principali riviste di cinema tedesche. Pubblicato dalla Evangeliche Pressedienst epd e dalla Gemeinschaftswerk der Evangelischen Publizistik gGmbH, il magazine, insignito nel 2003 del Premio della critica cinematografica tedesca, rappresenta una specie di risposta ai Cahiers du cinéma. Contiene recensioni sui film in uscita, articoli di approfondimento su personalità del mondo del cinema, interviste a registi e rubriche informative

 

 

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