LETTE E… RIVISTE – M. Wahlberg e D. O. Russell sul ring per "The Fighter"

the fighter
Una storia di miseria e riscatto, giunta sul grande schermo grazie alla passione e alla volontà di Mark Wahlberg, nel duplice ruolo di protagonista e produttore. Accanto a lui, un camaleontico Christian Bale già in odore di Oscar e un'intensa Amy Adams si muovono – diretti da David O. Russel – sullo sfondo dei luoghi che hanno ospitato le gesta del vero Micky Ward.
Di Frank Lovece – da Film Journal International

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In The Fighter, biopic del peso superleggero "Irish" Micky Ward, Mark Wahlberg, Christian Bale e Amy Adams raccontano la storia di un pugile che, a dispetto di ogni previsione, arriverà a contendere per il titolo. E le vicende del "vero Rocky" ricordano da vicino quelle di Wahlberg che, in veste di produttore di questo film duro e intenso, ha lottato per cinque anni per realizzare il suo sogno. Ora la pellicola da 11 milioni di dollari – ma che sembra esserne costati molti di più – uscirà nelle sale il 10 dicembre per la Paramount.

Quasi un film storico che ha inizio nel 1993 – tre anni dopo le quattro devastanti sconfitte consecutive subite da Ward, quando ormai aveva deciso di appendere i guantoni al chiodo – e che segue il suo ritorno sul ring fino allo storico incontro con Shea Neary nel 2000, The Fighter non è solo un film sul pugilato, ma è anche una storia su una famiglia straordinariamente forte. Melissa Leo interpreta il ruolo, tirannico e materno insieme, della madre e manager di Ward, Alice, e Bale si sottopone a una nuova trasformazione per diventare il fratellastro e allenatore Dicky Eklund – lui stesso promettente boxeur in passato, caduto però nel circolo della droga e divenuto tristemente celebre come protagonista del documentario dell’HBO High on Crack Street: Lost Lives in Lowell (1995).

 

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Le riprese di questo documentario rappresentano la cornice di The Fighter: vediamo infatti Eklund, incapace di accettare la Christian Bale & Melissa Leorealtà, insistere affinché i registi seguano il suo ritorno nelle vesti di allenatore del fratello. Si tratta quasi di un film nel film, in cui Eklund parla direttamente in camera, protagonista nelle sue fantasie del suo stesso show. Ma il sogno rischia di infrangersi quando la futura moglie di Ward, Charlene (Amy Adams), entra a far parte del rovente nucleo familiare composto da Alice, Dicky e le sette sorelle di Micky. In questo contesto, Ward deve trovare il giusto equilibrio fra la speranza di ricostruirsi una carriera e la possibilità di mandare a pezzi la sua famiglia.

 

Il progetto stesso, dalla gestazione tanto travagliata, ha rischiato il fallimento, data la disponibilità altalenante dei due protagonisti originali, Matt Damon e Brad Pitt, e dello stesso regista, che inizialmente doveva essere Darren Aronofsky; quest’ultimo abbandonò la produzione nel 2008 per dedicarsi al remake di RoboCop della MGM, in seguito naufragato, e infine approdò alla direzione di Black Swan. In due diverse interviste telefoniche, il laconico Wahlberg e il più loquace David O. Russell – che in precedenza avevano già lavorato insieme in Three Kings (1999) e in Le strane coincidenze della vita (2004) – ci hanno parlato della produzione del film, delle riprese effettuate a Lowell, la città natale di Ward, nel Massachusetts, e di come il pugilato sia parte integrante della vita di famiglia.

 

FJI: Come hai scoperto la storia di Micky Ward?

 

Mark Wahlberg: Ci incontrammo quando avevo 18 anni, e ovviamente ero un suo grande fan. Ho visto tutti i suoi incontri.

 

Mark WahlbergDavid O. Russell: Erano anni che Mark desiderava interpretare questo ruolo. Conosceva Ward e la sua famiglia, entrambi provengono da nuclei famigliari numerosi; questo genere di sintonia ha impostato il tono con cui abbiamo affrontato tutto il film.

FJI: Quindi il progetto era cominciato prima della pubblicazione di Irish Thunder: The Hard Life and Times of Micky Ward di Bob Halloran, nel 2007?

 

MW: Sì… Non abbiamo mai tenuto molto in considerazione il libro. Insomma, conoscevo tutta la storia di Micky, quindi non abbiamo mai parlato molto della biografia. [Micky e Dicky] erano sempre nei paraggi. Per un po’ hanno vissuto a casa mia, prima che iniziassimo le riprese, poi ci siamo spostati a Lowell e allora erano sempre sul set.

 

FJI: Inizialmente Dicky doveva avere il volto di Matt Damon.

 

MW: Beh, Matt ci teneva molto a interpretare questo ruolo, così come Brad Pitt in un certo momento, ma per qualche ragione la cosa non è andata a buon fine. Dovrai chiedere a loro [perché].

 

FJI: In che modo Christian Bale è entrato a far parte del progetto?

 

DOR: Più o meno nello stesso momento in cui sono arrivato io, Mark e Christian si erano incontrati alla pre-scuola del figlioChristian Bale & Mark Wahlberg di Mark. E ha pensato che [offrire il ruolo a Christian] fosse un’ottima idea. Quando spiegai a Christian che volevo che amasse il personaggio, a quel punto ci siamo trovati completamente, perché lui non voleva che Dicky fosse semplicemente un’anima nera – non è una cosa interessante, e non è Dicky. Mi vedo ancora con il vero Dicky. Mi alleno ancora con lui… Non c’è allenatore migliore di lui.

 

FJI: E originariamente Darren Aronofsky avrebbe dovuto dirigere il film.

 

DOR: Credo che Darren avesse in mente un’altra visione della storia. Siamo due registi diversi con visioni diverse, e lui avrebbe fatto un film diverso.

 

MW: È una strada che si percorre insieme, e ognuno ha le sue idee. Si è trattato di un processo in divenire, come ogni cosa del resto… Mi sono impegnato molto per arrivare alla fine, ma spesso le cose non funzionavano, così ho dovuto prendere in mano la situazione e sistemare tutto.

 

FJI: La performance di Amy Adams è stata molto aggressiva.

 

Amy AdamsDOR: Per un regista ci sono poche cose migliori di un’attrice che desidera fortemente rompere gli schemi, ed è estremamente motivata nel farlo. Amy era estremamente motivata a interpretare una donna sexy e dura, ed ecco il personaggio di Charlene. Amy e Mark avevano un’ottima alchimia in scena, si toccava con mano. Si sentivano davvero a loro agio insieme, che stessero litigando in veranda o fossero impegnati in una scena d’amore. Lei diceva, "Finché siamo fra azione e stop, sono disposta a fare di tutto." E io le rispondevo, "Ecco l’attrice che fa per me." Trovo che il suo sia un atteggiamento eccezionale.

 

FJI: La scenografa, Judy Becker, mi ha raccontato che avete girato nei luoghi reali della vita di Micky Ward, come il West End Gym di Arthur Ramalho a Lowell. E Lowell sembra uno di quei posti che hanno l’importanza e il carisma di un personaggio vero e proprio. Quelle vecchie cittadine industriali hanno un aspetto davvero caratteristico. All’inizio del film c’è un’incredibile carrellata all’indietro, quando Micky sta camminando in strada con i suoi sostenitori, e la macchina da presa arretra sempre di più, rendendo i personaggi piccolissimi: sembra quasi che la città se li stia mangiando.

 

DOR: Questa inquadratura mi è stata suggerita proprio dalla struttura urbana di Lowell quello stesso giorno. Quando ho visto quella strada con le file di stretti edifici tutti uguali, ho pensato "Oddio, se avessimo una golf car [con a bordo la macchina da presa], la marcia lungo Merrimack Street diventerebbe un’apertura estremamente dinamica. Volevo descrivere in maniera precisa il loro mondo, ed ecco come ci sono riuscito.

 

Questa cittadina ha una struttura urbana molto particolare, con le sue strade strette, gli edifici a punta e gli incroci ampi. E volevamo ammassare la gente in questo scenario il più velocemente possibile, la città e la gente. E ti ispiri ai più grandi registi, Scorsese o il tizio che ha diretto Rocky, John Avildsen – lui è proprio stupefacente.

 

FJI: Se non sbaglio il vero Micky Ward ha lavorato per la Newport Construction Company – si occupava di pavimentazione stradale – e avete filmato la vera Newport all’opera.

 

DOR: Già. Lo zio Jerry ci ha fornito tutta l’attrezzatura. È lo zio di Micky e Dicky. [La Newport Construction] è un’altra ditta che ciCast ha permesso di fare riprese migliori, ma lo zio Jerry ci ha aiutato in altri momenti. Perché lo zio Jerry aveva ancora una ditta di pavimentazione. Come fai a sapere della Newport Construction? Gesù, quei ragazzi si meritano tutta la mia stima! Sì, hanno lavorato per tutte e due le ditte, ma lo zio Jerry ha il rullo compressore e tutto il resto della roba, e Dicky lavora ancora per lui.

 

FJI: Durante i 33 giorni delle riprese hai filmato tutte le scene dei combattimenti al Tsongas Center all’UMass Lowell, che ha aperto nel 1998. [Gli incontri di Ward a Lowell si sono tenuti al Lowell Memorial Auditorium, tutt’ora aperto.] So che avete usato le stesse attrezzature impiegate dall’HBO per riprendere gli incontri di Ward.

 

DOR: Le vere cineprese dell’epoca. Una specie di Beta che dava un tocco particolare, e abbiamo chiamato il vero regista e la troupe dell’HBO che avevano seguito quegli incontri. Hanno svolto il lavoro a puntino: avevamo otto macchine, e dovevamo assicurarci che i movimenti fossero giusti. Mark voleva che tutto fosse molto reale, quindi abbiamo girato gli incontri in sezioni perfettamente coreografate, prese direttamente dai video dei veri incontri di Micky. E abbiamo usato il vero commento di Larry Merchant, Roy Jones Jr. e Jim Lampley dell’HBO. [Inoltre, il co-produttre e co-regista di High on Crack Street Richard Farrell interpreta se stesso.]

 

FJI: L’unica cosa che mi suona un po’ stonata è che, a parte Christian Bale, le cricche di drogati – soprattutto le donne – sembrano molto più in salute rispetto ai tossici che si vedevano nelle strade di New York negli anni’80 e ’90 – e anche nei primi anni del 2000, ora che ci penso.

 

MW: Credimi, sono cresciuto in mezzo a un sacco di tossicodipendenti, e ho conosciuto un mucchio di cocainomani grassi. Come Boo-Boo [Gary "Boo-Boo" Giuffrida, uno dei drogati amici di Eklund in High on Crack Street]. Compare alla fine del film [durante i titoli di coda], quando si vedono i veri protagonisti di questa storia. Quello è il vero Boo-Boo. Nel documentario High on Crack Street non è affatto un tipo smilzo. E alcuni di questi ragazzi erano persone attive nella comunità, avevano un lavoro, avevano una loro vita, si davano da fare, e [tuttavia] si facevano di crack.

 

FJI: Mark, anche tu sei passato attraverso una notevole trasformazione fisica. Sei in ottima forma per quasi tutto il film, ma c’è una scena in cui Micky ha abbandonato la boxe e si e lasciato andare, e tu sei decisamente più flaccido. Effetti speciali o…?

 

PremiereMW: Abbiamo girato il film e poi ho iniziato I poliziotti di riserva, in cui ho messo su più di 13 kg, ho mangiato e bevuto tutto quello che volevo, e a quel punto ho girato le scene in cui Micky ha perso la sua forma fisica. E poi ho dovuto dimagrire di nuovo, perché c’erano un paio di rifacimenti delle scene degli incontri… ho perso quei 13 kg in cinque settimane.

 

FJI: Com’è umanamente possibile?

 

MW: Beh, sai, mancava così poco alla fine che non ho fatto altro che indossare una di quelle tute che ti fanno sudare parecchio, sono andato in palestra e ho mangiato sano.

 

FJI: La madre di Micky, Alice, ha già visto il film? Perché il suo personaggio risulta, come dire, molto complicato.

 

MW: Non ha ancora visto il film. Lo mostreremo alla gente di Lowell il 7 dicembre. Micky e Dicky l’hanno visto e ne sono entusiasti, e ora speriamo che questa reazione sia condivisa anche dalla famiglia e dal resto della città.

 

Winning combination: Mark Wahlberg and David O. Russel champion "The Fighter"

di FRANK LOVECE

Traduzione a cura di Ilaria Fusé

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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