LETTE E…RIVISTE: le riviste di cinema da tutto il mondo – (aprile 2005)

Questo mese sguardo su: "Movie Maker", "Film Comment", "Sight and sound", "Studio", "Independent Film and Video Monthly" e "Inside Film Magazine".

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Figlio di un poeta (Cecil Day Lewis), fratello di una documentarista, compagno di una regista e figlia d'arte (Rebecca Miller, autrice di Personal velocity. Suo padre era Arthur Miller), e tra i prescelti di Scorsese, Daniel Day-Lewis, attivo -pare- anche nell'artigianato delle calzature (celebre la voce del suo apprendistato presso un calzolaio fiorentino), di rado si concede ai giornalisti. Fa un'eccezione per MovieMaker, che in questa tardiva winter edition incontra anche John Turturro, il regista David Duchovny (dal serial X Files al film di debutto House of D), lo sceneggiatore Gerald Di Pego (The forgotten, Le parole che non ti ho detto) e la montatrice Thelma Schoonmaker, al secondo Oscar con l'editing di The aviator. Non mancano un tuffo nel passato con Rouben Mamoulian e, in linea con la vocazione indipendente,  l'incontro con Ben Meade,  fondatore del Kansas International Film Festival.

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www.moviemaker.com


 

Il trionfatore degli Oscar Clint Eastwood svetta sulla copertina di Studio, che coglie l'occasione per ripercorrere 50 anni di carriera del texano dagli occhi di ghiaccio. Poi è il turno del trio Sophie Marceau, Yvan Attal et Sami Frey, protagonisti del thriller di Jérôme Salle Anthony Zimmer, e di Juliette Binoche, che in Mary, l'ultimo film di Abel Ferrara, interpreta un'attrice impegnata nell'interpretazione di Maria Maddalena. E in attesa, si suppone, di un'edizione extra-glamour a Maggio tutta concentrata sul festival di Cannes, il numero di Aprile si accontenta di interrogarsi cu come mandare un film sulla  Croisette e chi si incarica della scelta. Tra i molti altri servizi, uno sguardo sul lavoro di Gregg Araki, regista di Mysterious skin e cineasta di culto.


www.studiomag.com


 


 

Il numero di Marzo-Aprile di Film Comment rispolvera dagli scaffali del passato il maratoneta Dustin Hoffman, ma, per non perdere smalto e tocco eclettico, al servizio sull'eroe de Il laureato seguono quelli su una star di Bollywood, David Chute, e  una latino-americana, la Lucrecia Martel de La niña santa. Per non parlare di Hirokazu Kore-Eda, "gentile iconoclasta" del cinema giapponese, Bulle Ogier, "icona francese del non-convenzionale", e Sue-mei Tse, autore di Echo. Tra i festival, Sundance e Rotterdam.


www.filmlinc.com/fcm/fcm.htm


 


 

Le conseguenze dell'amore si merita addirittura il "bonus" online (capita solo a un paio di eletti) tra le recensioni di Sight and Sound, il sussiegoso mensile britannico edito dalBritish Film Institute, che tuttavia lo definisce, opinabilmente, di "film sulla mafia". In copertina, invece, Hitchhiker's Guide to the Galaxy, versione cinematografica di romanzo, radiodramma e serie tv di successo. Promettente, stando al servizio, il nuovo lavoro di Todd Solondz (Happiness, Fuga dalla scuola media), in cui 8 attori di differente taglia, sesso ed età interpretano la stessa protagonista dodicenne.


www.bfi.org.uk/sightandsound  


 


 

È "People for the media" il tema del mese dell'ultimo Independent Film and Video Monthly. Tra gli argomenti trattati, le potenziali virtù della televisione pubblica statunitense (antidoto ai contenuti non sempre edificanti dei grandi network commerciali?) e su Rooftops Films, festival indipendente e collettivo di cineasti che, dalla sua fondazione nel 1997, si tiene in cima ai tetti (rooftop) di New York.  Tra i servizi, il resoconto di Journeys in Film, progetto no-profit per le scuole americane ("educazione alle culture e alla tolleranza" attraverso pellicole come La coppa, La ragazza delle balene e Sognando Beckam) e il diario di produzione di This revolution, "un omaggio radicalmente politicizzato all'era di Cassavetes", per dirla con le parole  del filmmaker Stephen Marshall. Come sempre, anche la sezione how to è in accordo: come insinuare il proprio film in un programma "pre-formattato" e come utilizzare materiale copyright nel proprio lavoro. 


www.aivf.org


 


 

In copertina a Inside Film di aprile l'attrice aussie Frances O'Connor, che dopo svariati lavori in Usa e Uk (Mansfield Park, AI Intelligenza artificiale,  torna in patria con Three dollars  di Robert Connolly, squel di The bank (2001). Ancora sequel: The son of the mask, in produzione per le strade di Sidney, è l'ocacsione per parlare con parte del cast tecnico dei set itineranti australiani, mentre The extra (follow up di The craic). Come l'americano Independent, anche IF si occupa questo mese delle potenzialità della televisione, ma ad essere lodata, in questo caso, è la tv via cavo: merito di Love my way, serie d'impatto di cui si parla col co-sceneggiatore Jacquelin Perske.


www.if.com.au


 


 

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