LETTE E…RIVISTE, Le riviste di cinema da tutto il mondo -Gennaio 2003

Questo mese sguardo su Canadian Journal of Film Studies, Cinemascope, Independent Film and Video Monthly, IF, Written By, Sight and Sound, Positif, Première e Synopsis

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CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

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È autoriflessivo l'ultimo numero del quadrimestrale indipendente Cinemascope, che si concede una lunga intervista-autoanalisi con Jena-Micheal Frodon, critico di Le Monde, a proposito del ruolo della critica cinematografica, alla luce della nouvelle vague, del cinema francese contemporaneo e della dialettica tra chi fa cinema e chi di cinema scrive. Largo spazio anche a Morvern Callar, l'ultimo lavoro di Lynne Ramsay (Ratcatcher), adattamento di un romanzo di Alan Warner  del 1995. Come da copione, non si può non parlare di Adaptation di Jonze/Kaufmann né della trilogia di Lucas Belvaux. L'ultimo numero della rivista canadese dedica anche un lungo articolo al ritorno del regista cinese Tian Zhuangzhuang con Springtime in a small town. Infine, tra gli altri articoli si segnala una riflessione non troppo positiva, con tanto di parallelo con I Tenembaum, di About Shmidt, di Alexander Payne e con Jack Nicholson. Cinemascope continua a essere una lettura piacevole e piacevolmente diretta nelle sue allergie e idiosincrasie: se nello scorso numero erano evidenti simpatia per il mélo bollywoodiano e antipatia per quello hollywoodiano, in questo è più che palpabile una certa allergia verso la critica britannica. Come si può leggere in alcuni dei lunghi articoli generosamente a disposizione sul sito.

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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Sito web: www.cinema-scope.com


 

The Independent Film and Video Monthly è la pubblicazione mensile dell'americana AIVF (Association of Independent Video and Filmmakers), che si occupa di promozione, formazione e sostegno di produzioni indipendenti nazionali e internazionali. Sulla copertina di questo mese Philip Seymour Hoffman, sicuramente uno degli attori più affermati (e dotati) tra quelli emersi dal nucleo dei circuiti indipendenti americani. In una doppia intervista, Hoffmann e il regista Todd Louiso discutono del loro lavoro insieme. Il mensile è anche ricco di informazioni pratiche, dalle novità tecniche (questo mese il "road-test" delle nuove mini telecamere digitali) a quelle "gestionali": i registi che si offrono come mentori dei nuovi talenti, i medium dove potere sperimentare, come procurarsi un sistema di montaggio a basso budget ecc. I festival coperti questo mese sono L'Hawaii International Film Festival e il MadCat International Film Festival. Non mancano ovviamente la bacheca degli annunci e la rubrica di informazione "Ask the Doc Doctor"…


Sito web: www.aivf.org/independent/index.html


 

La copertina di Gennaio del francese Première è dedicata a Eminem e al suo nuovo ruolo di attore nel film 8 Mile. È nata una stella o, come suggerisce l'articolo, solo una nuova hip-hoperazione?


L'intervista principale è dedicata a Paul Thomas Anderson, che parla dei suoi film passati e del nuovo Punch-drunk Love, che il regista dice essere ispirato a Tati. "Manege à trois" è invece il titolo della tripla intervista, "a tempo di valzer", con Dominique Blanc, Ornella Muti e Catherine Frot, interpreti della Trilogie di Lucas Belvaux. Tra i film in cantiere, visita sul set di Laisse tes mains sur mes hanches, primo passaggio dietro la macchina da presa di Chantal Lauby. Infine, viaggio a Tokio, presso gli studi del re dell'animazione Hayao Miyaziaki.


Sito web: www.premiere.fr


Abbonamenti: Per 1 anno (12 numeri) 27, 60 Euro. Info: modulo sul sito alla voce "abonnements"


 
















IFmagFesteggia i suoi primi 5 anni e 50 numeri l'australiano Inside Film Magazine, che dedica un'ampia alla sua breve storia e all'evoluzione del cinema australiano più recente. L'attenzione si sposta poi ad Adelaide, sul set di Travelling Light, della regista e sceneggiatrice Kathryn Millard (Parklands), per proseguire con i più importanti eventi australiani di inizio anno: Il Flickerfest International Short Film Festival e l'Australian International Documentary Conference. Interviste per Steven Soderberg, a proposito di Solaris e della sua collaborazione con George Clooney, e Phillip Noyce, che parla del ritardo realizzativo di The Quiet American dopo l'11 Settembre e delle difficoltà nel girare a Saigon. Spazio anche perla tecnica, con tra gli altri un articolo sull'ascesa della Weta (responsabile degli effetti de Il signore degli anelli) e per risvolti e premesse commerciali, con pezzi specialistici su marketing e pubblicità. Con la sua lettura a tutto tondo di ciò che gravita attorno al cinema, IF è una bella finestra sulle produzioni australiane, che si distingue per un ottimo impatto visivo e un notevole eclettismo di contenuti.


Sito web: www.if.com.au


Abbonamenti: per 1 anno (dieci numeri) 59 dollari australiani. Info: subsquery@agshop.com.au


 


sightandsound

"Stealing beauty" (che ruba a sua volta le parole alla versione inglese di Io ballo da sola di Bertolucci) è il titolo dell'articolo in cui 4 famosi registi (L. Moodysson, G.MacKinnon, T.Davies e T.Vinterberg) confessano a Sight and Sound cosa, come e perché hanno "rubato" da Ingmar Bergman. La storia di copertina invece è dedicata a Martin Scorsese, che racconta i legami tra le sue esperienze personali e l'epica di Gangs of New York. Spazio e parola anche a Ismail Xavier, il regista di quel City of God dove le storie adolescenziali delle favelas brasiliane sono raccontate come in un action-thriller a ritmo di rap. Politica e fantasia nelle parole di Elia Suleiman a proposito del suo Intervento divino. Infine, il numero di Gennaio si completa con un viaggio dentro le menti di David Cronenmberg e Ralph Phiennes, che si dichiarano entrambi in simbiosi con il protagonista di Spider.


Sito web: www.bfi.org.uk/sightandsound


Abbonamenti: Per 1 anno (12 numeri): 45,40 sterline. Info: Subscription Department, Sight and Sound Tower House, Sovereign Park, Market Harborough, Leicestershire LE16 9EF


 


positif

Il sorriso della madre giganteggia sull'ultima copertina di Positif, con la mano di Sergio Castellitto che ne sfiora le labbra. All'attore romano sono dedicati due articoli (un profilo e un'intervista), che con "Réligion et politique d'haujourd'oui" di P.L.Thirard completano il triplo reportage su L'ora di Religione di Bellocchio. Intervista e monografia anche per Im Kwon-taek e Marina de Van. Oltre alle consuete recensioni sui film in sala, la rivista propone uno sguardo indietro al cinema magico dell'"illusionista" Méliès e un omaggio al "padre fondatore del cinema belga" André Delvaux, recentemente scomparso. Nella sezione "voix off", invece, si parla di movimento neorealista inglese. Il numero è abbinato a un corposo dossier (più di cento pagine) intitolato "musica e immagine".


Sito web: www.jmplace.com/positif/cfm


 


writtenby

Da immigrata illegale a autrice pluripremiata allo scorso Sundance Festival (con Real women have curves), Josefina Lopez troneggia sulla copertina di Written By di Dicembre/Gennaio. Alla rivista della WGA (Writers Guild of America) l'artista, attivista e drammaturga di origine latina racconta le difficoltà di vita e carriera degli immigrati in America, la necessità di avere più autori di origine latina (leggi centro e sud americana) e il lavoro della Casa 0101, uno spazio aperto a Los Angeles dove giovani talenti del quartiere (abitato da immigrati) sono incoraggiati a esprimersi, dal teatro al cinema digitale. E sempre di indipendenti rigorosamente non WASP si parla nel provocatorio articolo "più latini meno greci", dove Nia Vardalos, Peter Murrieta et alii festeggiano un anno di "grosso grasso matrimonio indie". "Elogio della confusione" è invece il titolo del pezzo su Spike Jonze e Charlie Kaufman, e sulla loro prolifica collaborazione (Being John Malkovitch, Adaptation). Infine, sguardi sul "nonno degli indipendenti" John Sayles e sulla "seduzione" di Jessica Westfeld e Heather Juergensen di "Kissing Jessica Stein".


Sito web: www.wga.org


Abbonamenti: Per 1 anno 50 dollari. Info: Ellen Galvin, (310) 823-8534 e sul sito alla voce "subscribe".


 


canadian-journal

Contenuti nelle due lingue nazionali, forti legami accademici, immagine che ne rispecchia le ambizioni esaltandone la qualità estetica. Parliamo della Canadian journal of film studies/ Révue canadienne d'études cinématographiques, che nel 2002 ha vinto il premio per la miglior copertina tra tutte le riviste canadesi. L'ultimo numero del quadrimestrale edito dalla Film Studies Association of Canada è ancora quello autunnale, ma dalla redazione promettono un fresco arrivo in stampa della nuova edizione. Intanto su quella attualmente "sfogliabile" ci sono interessanti riflessioni sul cinema canadese contemporaneo, da quello popolare a quello immaginifico, con Egoyan e Ondaatjie a fare da immaginari ponti/punti di riferimento per i generi. Si parla anche della tendenza di un certo cinema contemporaneo ai finali multipli e ai "e se…", indagandone le implicazioni sociali. Abbandonando la contemporaneità, la rivista si rivolge poi al "passato" di Tarkovsky, con un saggio sulla rappresentazione/trasformazione cinematografica di arte e architettura, partendo dalla Madonna del parto di Piero della Francesca immortalata dal regista russo in Nostalghia. Infine, una riflessione sui codici di genere (sessuale) che si dirama dall'analisi di un testo teatrale di Harvey Harts (Fortune and men's eyes) portato sullo schermo da John Herbert. Pochi articoli densi e approfonditi, nessuna limitazione spazio-temporale, competenza notevole: questo quadrimestrale fa apparire Cineaste una rivista di intrattenimento.


Sito web: www.film.queensu.ca/FSAC/CJFS.html


Abbonamenti: Per 1 anno 35 dollari. Modulo da compilare: http://www.film.queensu.ca/FSAC/CJFSSubscribe.html


 


synopsis

Si apre con un ode al DVD il numero di Synopsis di Dicembre/Gennaio. I migliori cento film in versione domestico-digitale sono elencati e trattati come autentici manuali di lettura/formazione cinematografica. L'intervista principale è per Lucas Belvaux e la sua trilogia, ma nei contenuti del mese non poteva mancare Scorsese, alla cui storia d'amore con New York è dedicato un ampio servizio. Come nel progetto della rivista, gran parte dello spazio restante ruota intorno ai mille aspetti della sceneggiatura, da quella a più mani a quella per la televisione, dai consigli di scrittura di Claude Chabrol agli adattamenti di testi letterari. L'analisi centrale, questa volta, tocca alla sceneggiatura di Sweet Sixteen -ultimo lavoro di Ken Loach- vincitrice all'ultima edizione del festival di Cannes. Tra le "storie dietro al film" segnaliamo un articolo sul "nostro" Respiro di Crialese. Come sempre fitta di notizie e informazioni, Synopsis è una rivista piacevole e intelligente.


Sito web: www.6nop6.com


Abbonamenti: Per 1 anno (6 numeri) 29,90 euro + supplemento per l'estero. Info:abonnement@6nop6.com


 

 

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