LETTE E…RIVISTE – le riviste di cinema da tutto il mondo (Ottobre 2004)
Questo mese sguardo su: “Independent Film and Video Magazine”, “Positif”, “Filmmaker”, “Studio”, “Première” e “Sight and Sound”
Tre anni dopo l'inizio del loro Favoloso Destino, Jean-Pièrre Jeunet e Audrey Tautou tornano insieme in Un long dimanche de fiançailles e ne parlano su Première. Tratto dal romanzo di Sébastien Japrisot, il film è una stagione nell'inferno della prima guerra mondiale e un viaggio con la protagonista Mathilde, ragazza orfana ossessionata dal proprio fidanzato che si rifiuta di credere caduto in battaglia a dispetto dell'evidenza. L'altro piatto forte del numero di ottobre è un'intervista con Jim Carrey, partner di Kate Winslet in Eternal sushine of the spotless mind (ci rifiutiamo di usare la spaventosa traduzione italiana). L'attore mette da parte maschere e acchiappanimali senza rinnegarli e si mostra esigente e solitario, oltre che pacifista convinto. Poi il mensile francese passa dietro la macchina da presa, con il decalogo di sceneggiatura di Charlie Kaufman e l'abc dell'eros secondo Wong Kar-Wai. Sempre denso di belle foto, da quelle di "2046" al servizio su Audrey Tautou, questo mese Première lascia sfogare le star del festival di Dauville: da Kevin Beacon a Matt Damon, è un tripudio di boccacce e smorfie. Ma la foto che ci resta è quella dell'appetitoso cast di The life aquatic: Kate Blanchett, Bill Murrey, Willem Dafoe, Anjelica Huston, Jeff Golblum e Owen Wilson già promettono una nuova perla dalle mani di Wes Anderson.
E' Eternal sunshine of the spotless mind il protagonista della stampa francese di ottobre. E al film di Michael Gondry Positif dedica la copertina del numero 524, quello in cui dopo otto anni il gruppo Jean Michel Place cede il testimone editoriale a "Le technicien du film" per la gestione della storica rivista. Dopo un'apertura dove ripercorrere brevemente le tappe del mensile e in cui si promettono otto pagine extra di approfondimento, partono gli approfondimenti canonici: Michael Mann (recensione di Collateral e incontro col regista) e Charlie Kaufman, cui sono dedicati 4 servizi. Segue l'Old boy su cui in tanti hanno scommesso al festival di Cannes, Park Chan-wook: dal manga alla sceneggiatura, dalla politica al cinema di genere, il regista coreano parla del suo ultimo lavoro, passando per Joint Security Area e Sympathy for Mr Vengeance. La sezione "Presenze di cinema" è purtroppo molto ricca questo mese: si parte da un omaggio a Brando per arrivare a Serge Reggiani e Jerry Goldsmith, fino allo straordinario Carlo di Palma, presente, oltre che in tante pellicole di Woody Allen, in Divorzio all'italiana, Blow up e Deserto Rosso. Presente e ritrovato è poi R.W. Fassbinder, protagonista del dossier del mese.
Nel 1963, mentre Kubrick lavorava al Dottor Stranamore, Terry Southern scriveva un profilo del regista per la rivista Esquire, che si affrettò a chiuderlo in un cassetto. Motivo: "Troppo scottante per pubblicarlo". E questo è più o meno il titolo di un libro uscito negli USA la scorsa estate ("Killed: great journalism too hot to print") che dopo 40 anni ridona luce al pezzo incriminato. Ce lo racconta Filmmaker, che riprende l'articolo nel suo numero autunnale per poi partire, forse sulla linea dei vagabondaggi di Bush e Kerry, alla volta di un viaggio dentro la nazione. Si parte con il Midwest, terra cara ad Alexander Payne (Election, A proposito di Schmidt), che per l'ultimo lavoro si è spostato in California: qui, tra i filari del "wine country", è ambientato Sideways. Poi si approda nel vero Sud, quello del cosiddetto "southern disconfort" di David Gordon Green, 29enne al suo terzo film con Undertow. Ambientato nei boschi intorno a Savannah, è la storia di due fratelli e un padre vedovo alle prese con rancori familiari, avidità e fughe tra le paludi. Oltre a Payne e Green, Il quadrimestrale indipendente incontra Mike Leigh, vincitore al festival di Venezia con Vera Drake, David O. Russel (I love Huckabees), Bill Condon (Alfred Kinsley) e Dylan Kid (Roger Dodger) a proposito del suo ultimo PS.
L'arte, la morte e l'aldilà: questi i temi di Finding Neverland, biopic sul creatore di Peter Pan J.M.Barries. Lo scrittore vittoriano è interpretato da Johnny Depp, protagonista dell'ultima copertina di Sight and Sound. Il mensile si concede anche un "greef encounter" con il Jonathan Glazier di Birth, per scoprire cosa lo ha spinto dalle atmosfere cockney di Sexy beast alla favola nera sulla reincarnazione che il regista ha portato a Venezia. E in occasione dell'uscita inglese di Comme une image, che è qui descritto come un mix di "commedia sociale e politica del corpo", la rivista esplora l'ideale femminile di Agnès Jouie e amiche. Politica del corpo indeed, infine, per Duffy Duck, la cui versatilità mimetica e trans-genere è celebrata in un articolo-omaggio, "fiammeggiante e folle", firmato da Kim Newman.
Il numero di ottobre di Independent Film and Video Monthly si occupa del documentario: dai dietro-le-quinte dei "rock-doc" alla rivalutazione estetica del filmino casalingo, dal documentario-saggio a quello politico, il mensile della AIVF si insinua in tutte le pieghe del genere più praticato del momento. E si spinge a chiedersi se e quanto il cinema indipendente, di fiction o meno, possa influire sulle imminenti presidenziali. L'intervista principale è per la fondatrice del Full Frame, Nancy Buirski, mentre un profilo è dedicato a Jonathan Caouette, autore di Tarnation, in cui descrive la schizofrenia della madre. La sezione festival si concentra sulla quinta edizione del neyorkese International Latino Film Festival e sui workshops per ragazzi del Sundance. Ancora workshop per Mira Nair, che annuncia la creazione di un laboratorio cinematografico in Uganda, e per il MoMA, che ha diffuso il suo nuovo programma di media e musica.
Per rievocare l'immagine di François Truffaut a 20 anni dalla sua scomparsa, Studio incontra alcune delle attrici che il regista de I 400 colpi ha messo in scena, per disegnarne un ritratto emotivo. Vero protagonista del numero di ottobre però e Tom Cruise, in copertina e al centro di un'intervista in cui parla di armi, amori e film, da Collateral in giù. E ancora sul fronte "scoop", lo scoppiettante mensile francese mostra le prime foto di Closer, il film di Mike Nichols con Jude Law, Julia Roberts, Clivw Owen e Nathalie Portman. Tra le interviste principali segnaliamo quelle con Romain Duris, prossimo Arsenio Lupin nel film Jean-Paul Salomé, Denzel Washington e la coppia Charlie Kaufman-Michel Gondry. Si chiude con l'inevitabile soffio d'Oriente: dopo l'ABC di "2046" secondo Wong Kar-wai, Studio va alla scoperta del bacino creativo di Corea.