LETTE E…RIVISTE – le riviste di cinema da tutto il mondo (settembre 2005)

Questo mese sguardo su: Sight and sound, Studio, Total film, Independent film and video monthly, Inside film magazine e MovieMaker

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Fresco del premio alla carriera ricevuto all'ultimo festival del cinema di Venezia, il giapponese Hayao Miyazaki, nelle nostre sale con Il castello errante di Howl, viene celebrato anche sulle pagine di ottobre dal britannico Sight and sound. Ancora giovani protagonisti per Innocence, il film di Lucile Hadzihalilovic, che però si allontana dagli scenari sognanti e suggerisce al critico del mensile la definizione di "Enid Blyton riscritta da Kafka". Al centro del mensile, però, è soprattutto la carriera di Roman Polanski a brillare, e il suo ultimo lavoro, adattamento di Oliver Twist, in cui trasporta lo spettatore in un dedalo di mondi interiori saturati dalla paura, dal desiderio e dalla fantasia. Altro grande nome tra quelli transitati al Lido, Cronemberg fa di nuovo parlare del suo lavoro con l'ultimo film, A history of violence, il suo lavoro più accessibile, sostiene il periodico, dai tempi de La mosca.

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www.bfi.org.uk/sightandsound  

È il mese del marketing, questo, per il monografico e sempre curioso Independent film and video monthly, che in copertina mette però l'attore Ryan Gosling, intervistato a proposito dei suoi "ruoli paradossali", da The believer a Che. Un altro profilo è dedicato a Will Keenan, nella sua veste di uomo d'affari, mentre a percorrere ancora una volta vita e opere del talentuoso Spike Lee ci pensa un libro in uscita, per ora soltanto negli States. Il diario di produzione del mese si focalizza sugli alti e bassi della lavorazione di Room, thriller a basso budget filmato da Kyle Henry, voce narrante dell'articolo. Il prima e il dopo: nessuno dei due aspetti della vita di un film indie viene trascurato, con il pezzo di apertura di Elisabeth Angell a discutere della "vita a posteriori" di una pellicola e un articolo di Derek Loosvelt che, titolando Alla ricerca di fondi in qualsiasi luogo lascia poco spazio all'immaginazione, e investiga sullo stato attuale dei finanziamenti agli indipendenti.


www.aivf.org

Lo spumeggiante mensile Studio, nell'ultimo numero, si crogiola nelle grazie femminili elencando e esibendo in una galleria fotografica le dieci attrici transalpine più in auge del momento. Si sofferma in particolare su Marion Cotillard, protagonista di Ma vie en l'air, e Ludivine Saigner, più volte musa di Ozon e ora nelle sale francesi con Une aventure: Un intero blocco a parte, e di venti pagine, è invece riservato a Valérie Lemercier e il resto del cast di Palais Royal. Apparso a Venezia nel film di Clooney Good night and good luck e nelle sale francesi con Kiss kiss, bang bang, Robert Downey Junior è uno dei volti che fa più piacere ritrovare sulle pagine di cinema, e si guadagna su Studio, oltre a uno spazio tra i profili, l'appellativo di "geniale attore". Ma non di solo Lido si vive, soprattutto quando c'è un festival nipponico tutto dedicato alle pellicole francesi, e la rivista ne tiene conto con un reportage da Yocohama.  Ritratto e portfolio, infine, per David LaChapelle, il fotografo di moda che introduce il suo documentario, Rize, su un movimento di danza urbana.


www.studiomag.com

Il "principe oscuro" Nick Cave è protagonista della copertina nell'ultimo numero di Inside film magazine, a cui il musicista concede un'intervista a proposito della sua performance come sceneggiatore, nel sanguinario The proposition. Il prolifico documentarista Tom Zubrycki discute invece del suo ultimo lavoro, Vietnam symphony, che raccoglie la storia del conservatorio di musica vietnamita durante la guerra con gli Stati Uniti. Decisamente più vicino al "feel good factor", invece, il film a basso budget The magician.: una gemma, secondo il mensile australiano, che peraltro si è conquistata ammirazione nelle ultime edizioni dei festival di Melbourne e Sydney. Dal low budget all'indipendente: è il caso di Puppy, "bestiola" cinematografica auto-finanziata. L'"industry focus" del mese, invece, è incentrato sulle dinamiche di post-produzione


www.if.com.au

È l'espressione corrucciata del primo piano di Werner Herzog che apre l'ultimo numero (ancora quello estivo) del quadrimestrale americano MovieMaker, che essendo ancora in veste estiva si butta, superato l'omaggio al regista tedesco, sui blockbuster di quella che negli Stati Uniti è la stagione dei grandi numeri e dei botteghini. Ed è anche, al momento, il tempo dei teen movies: non più prodotti da cassetta, dice la rivista, ma genere in ascesa e con sete di dignità commerciale e professionismo. E tra i personaggi c'è chi l'adolescenza l'ha superata non da molto (e a questa stagione della vita ha fatto onore nella partecipazione all'inno adolescenziale-autoreferenziale per eccellenza, il telefilm Dawson's creek): Michael Pitt, lanciato "seriamente" da The dreamers accanto a Luis Garrel e ri-lanciato nel Last days di Gus Van Sant.


www.moviemaker.com

Il britannico Total Film dedica la copertina al remake (ennesimo) di King Kong, per poi buttarsi in un'orgia di vendette e plastilina, terrore e mondi paralleli, mixando ne "the busiest movie buzz" Lady Vendetta, Wallace and Gromit e Mirror Mask. Commerciale, commercialissimo, recensisce Deuce Gigolo e Hazzard, sbircia i dvd di Robots e Sin city, occhieggia a tutte le uscite "total" dell'inverno prossimo venturo, da The new World a The chronicles of Narnia. Non mancano tuttavia i grandi nomi, mediaticamente parlando, del mese: il giapponese Hayao Miyazaki e l'americano David Cronemberg, quest'ultimo anche con un'intervista. Due lati dello stesso pallone, infine, per i due film goal! e green street:  bello e brutto, positivo e negativo, il calcio non ha ombre nel nuovo cinema d'oltre Manica.


www.futurenet.com/totalfilm/magazine/default.asp

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