LETTE E…RIVISTE – Le riviste di cinema di tutto il mondo (Maggio 2003)

Questo mese sguardo su “Independent Film and Video Monthly”, “Written By”, “Asian Cult Cinema”, “Fade In”, “Synopsis” e “Sight and Sound”

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 In copertina a Fade In di maggio un Nicholas Cage più impegnato che mai: attore (Matchstick man), produttore (The life of David Gale, Shadow of the vampire) e regista (Sonny). Nell'intervista che il mensile gli dedica l'attore parla delle sue origini e dei progetti futuri. Seguono altre due figure di punta nel cinema americano degli ultimi tempi: James Mangold, con il suo thriller Identity (vedi intervista nella sezione parallela di questo mese) e Larry Cohen, che a quello di regista di culto ha aggiunto lo status di sceneggiatore di serie A grazie a Phone Booth. Non solo cinema, come dimostra "Media Matters", uno degli articoli principali del mese, dedicato ai grandi media dell'intrattenimento e alla loro quasi totale autonomia. E non solo fiction, nell'inchiesta sui documentari della HBO e sulla loro labile veridicità. Con un sito web completamente rinnovato, una bella grafica e una scansione di soggetti appuntata su titoli accattivanti, Fade In si propone come rivista di cinema alla tenace ricerca del compromesso tra informazione effettiva ed effetto cutting edge.

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Sito: www.fadeinmag.com

Abbonamenti: Solo per l'America, 19.95 dollari per 6 numeri, info sul sito. 

Anche Asian Cult Cinema, e come poteva essere altrimenti, si occupa dell'esplosione del cinema della Corea, "la nuova Hong Kong", come la definisce questo bimestrale gridato e sgargiante dedicato da sempre al cinema estremorientale commerciale, commercialissimo, preferibilmente horror ed exploitation. "17 anni di Aya Sugimoto" è invece il titolo del tributo alla cantante-feticcio pop, sex symbol e occasionale attrice giapponese. L'intervista principale invece è dedicata a Clarence Fok, attivissimo regista, produttore e attore della scena action di Hong Kong, più conosciuto in Occidente come Clarence Ford. Suoi Dragon from Russia, Naked Killer, Her name is Cat e Martial Angels. Infine un tributo e un addio a Kinji Fukasaku (Virus, Battle Royal), iper-prolifico e influente regista nipponico, ingiustamente trascurato dall'Occidente, scomparso lo scorso gennaio.


Sito: www.asiancult.com


Abbonamenti: per 1 anno (6 numeri), 50 dollari. Info sul sito.


 

 

Written by, la rivista degli sceneggiatori pubblicata della Writers Guild of America, offre la copertina di questo mese ad un "classic act", e fa una chiacchierata con Frank Pierson a  proposito di due suoi classici: Quel pomeriggio di un giorno da cani e Nick mano fredda. Ex direttore artistico dell'American Film Institute e due volte presidente della stessa WGA, Pierson è stato giornalista prima di diventare sceneggiatore. Nella bella intervista che il mensile gli dedica, l'autore parla delle principali fonti di ispirazione per il suo lavoro, e contrappone gli anti-eroi quasi standardizzati tra i '60 e i '70 e la tendenza attuale di cinema e tv di riproporre modelli meno sfumati e più aderenti a un'idea di legge brutale e insensibilizzata. Gran parte del numero di maggio è però dedicata al cinema d'animazione, con ben quattro articoli in proposito. Interessante anche il pezzo sul film indipendente Rising Victor Vegas di Peter Sollet, reperibile anche online.


Sito: www.wga.com


Abbonamenti: per 1 anno (12 numeri), 50 dollari. Info sul sito.

 

Ancora sul fronte della sceneggiatura, il francese Synopsis consacra il suo ultimo dossier agli adattamenti letterari: come ottenere i diritti di un libro, statistiche sugli ultimi dieci anni di adattamenti cinematografici e televisivi, e interviste a scrittori e sceneggiatori, tra cui Denis Podalydès, che ha appena terminato di adattare Le mystère de la chambre jaune di Gaston Leroux. Inoltre un'analisi comparata su quattro diverse trasposizioni del capolavoro di Choderlos de Laclos, Les liaisons dangereuses. Il numero di maggio-giugno è piuttosto consistente anche sul piano delle interviste: François Ozon parla del suo ultimo Swimming Pool, in concorso a Cannes, mentre Takeshi Kitano si sofferma ancora su Dolls e sulla scrittura giapponese in particolare. Al centro dell'analisi di questo mese, infine, c'è la sceneggiatura di The life of David Gale. Completano il numero, come sempre, numerose segnalazioni e informazioni pratiche.


Sito: www.6nop6.com


Abbonamenti: per 1 anno (6 numeri), 29,90 euro. Info: abonnement@6nop6.com

 

Un Jack Nicholson dall'espressione più che mai tipica occupa la copertina di Sight and Sound di maggio, che però si domanda, ripercorrendo tappa per tappa la carriera dell'attore, se le sue prove migliori non siano quelle più lontane dalla sua "tipicità", quelle che tendono a metterlo a disagio. "Death is Visconti" è invece il titolo di un articolo sugli ultimi film del regista italiano, dove la ricorrenza di immagini legate alla morte, e soprattutto alla morte "innaturale", spinge il giornalista Michael Wood a interrogarsi sul loro significato. L'articolo è legato al progetto di proiezioni e approfondimenti che il BFI, il centro che pubblica S&S, sta dedicando a Visconti. Al centro di questo numero c'è anche un film britannico, Pure di Gillies MacKinnon (Small faces, Hideous kinky), storia di povertà e sensualità tra una madre e un figlio. Infine, riflessioni su Sex is comedy di Catherine Breillat e impressioni dal set marocchino di Exorcist the beginning, il prequel de L'esorcista girato da Paul Schrader.


Sito: www.bfi.org.uk/sightandsound

Abbonamenti: per 1 anno (12 numeri), 54,75 sterline. Info: bfi@subscriprion.co.uk 

Questo mese Independent Film and Video Monthly è dedicato alla televisione, in particolare al rapporto tra tv pubblica e indipendenti. Si va dalle inchieste su chi finanzia la tv pubblica americana, tracciando collegamenti con i membri principali del Congresso, alle battaglie di sopravvivenza e visibilità dei produttori indipendenti, passando per qualche consiglio tecnico su come lavorare con materiale di qualità mantenendo un basso budget. Sempre sul fronte televisivo, le nuove leggi intorno alle trasmissioni via cavo, i programmi indirizzati alla comunità latina d'America, e la tv sul web. Davvero pochi quindi i riferimenti alla sala cinematografica nel numero di maggio, se si eccettuano i reportage dai festival di Berlino e Rotterdam. Rimane tuttavia un numero interessante per i tanti riferimenti e punti di vista (legale, economico, operativo) che incrocia sul tema del mese. Fondata nel 1975 e inserita in un reticolo di informazioni e comunità rintracciabili sul sito, IFVM è una lettura seria e interessante.


Sito: www.aivf.org/independent/index.html

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