LETTE E…RIVISTE – Le riviste di cinema di tutto il mondo (Novembre 2003)

Questo mese sguardo su: “Positif”, “Studio”, “Cinefex”, “Cinefantastique”, “Sight and Sound” e “Première”

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Première di Novembre dedica 20 pagine di dossier a Kill Bill, cui è inevitabilmente donata anche la copertina. Ma il mensile francese non trascura le altre uscite di risonanza del mese, regalando un ampio articolo a Zatoichi di Takeshi Kitano, né qualcosa di meno ovvio, segnalando il documentario sulla Motown, storica etichetta discografica del soul anni '60 e '70. Ha avuto un certo impatto sui media francesi Les Sentiments, il film di Noemie Lvovsky accolto con perplessità al Festival di Venezia.  Nell'articolo di Première la regista discute con la protagonista Isabelle Carré, e si parla di sentimenti ovviamente. Mentre Emanuelle Béart, nei panni di "una morta che si impegna a vivere", è protagonista dell'ultimo lavoro di Rivette, Histoire de Marie et Julien. Immancabile la virata sull'intrattenimento più ciarliero: dalle frequentazioni jet-set che Catherine Zeta-Jones rivela di avere grazie alla combinazione matrimonio più carriera mainstream, al girotondo attorno alle coppie celebri del panorama cinematografico.

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www.premiere.fr

Abbonamenti: per 1 anno (12 numeri), 27 euro. Modulo online. 

Anche se i servizi principali sono dedicati all'America (con l'intervista a George Clooney su Prima ti sposo poi ti rovino) e alla Francia (con la copertina sul "film evento" del 2004, la "commedia preistorica" RRRrrr di Alain Chabat), Studio di Novembre ritaglia uno spazio per chiedersi chi domina la scena italiana. Poi si torna agli eventi e al box office: intervista al produttore Joel Silver (Matrix, Arma Letale), reportage dal set del Signore degli anelli – Il ritorno del re, speciali su Kill Bill e Il mondo di Nemo. Molto ricco, come ogni mese, il panorama dei profili: Jason Biggs è sempre più presente grazie al ruolo di protagonista nell'alleniano Anything Else, mentre la bionda co-protagonista di Les sentiments, Isabelle Carré, si disegna un autoritratto. Ancora ritratti per Catherine Zeta-Jones, Michael Winterbottom, François Cluzet e Johnny Depp. Mentre Romain Duris, ex-attore feticcio di Cedric Klapisch (Ognuno cerca il suo gatto, L'appartamento spagnolo) e attualmente sullo schermo ne Le divorce di Ivory, presterà volto e corpo alla trasposizione cinematografica de mito di Lupin.


www.studiomag.com


Abbonamenti: Abbonamenti: per 1 anno (12 numeri), 46 euro. Modulo on-line

 

L'intervista che apre Positif di Novembre è dedicata a Takeshi Kitano, il cui Zatoichi crea secondo la rivista una "morale del ritmo". Gli altri tre registi al centro dell'interesse sono Noémie Lvovski, che parla di Les sentiments, Gus Van Sant a proposito della "marcia funebre" di Elephant e il "servitore di Kali" Adoor Gopalakrishnan. Seguono un resoconto da Venezia e, sempre in territorio italiano, un pezzo su Ricordati di me che reca il titolo "Un abisso culturale". Le recensioni più dettagliate sono dedicate a Anything else, Um filme falado e Cose di questo mondo. Ma la parte più interessante del mese è forse il lungo dossier sul cinema coreano, che spazia dai titoli più famosi degli ultimi tempi come Ebbro di donne e di pittura e Oasis a territori meno noti, passando attraverso politica e cultura, senza esitare nel definire la Corea cinematografica come "la nuova Hong Kong".


www.jmplace.com

 

Questo mese al centro del mirino critico di Sight and sound troviamo Jane Campion e il suo In the cut. Come è avvezza fare, la rivista osserva il film trasportandolo su un piano sociologico, in questo caso concentrando l'analisi culturale su femminismo, post-femminismo e femminilità. Ne esce un articolo intitolato "Sex and self-danger", un resoconto ambiguo e pieno di riserve sul film che dovrebbe licenziare per sempre Meg Ryan dal ruolo di fidanzatina d'America. Il mensile dedica anche un ampio articolo a Clint Eastwood e all'universo morale di Mystic river, mentre per l'universo di Zatoichi la parola è lasciata allo stesso Kitano intervistato da Tony Rays. Segnaliamo un'altra intervista a Martin Scorsese, che tesse le lodi di Gaslight e del suo regista Thorold Dickinson, il "più sfortunato regista inglese" secondo la rivista. Tra le recensioni spiccano uno sguardo deluso su Prima ti sposo poi ti rovino, giudicato piacevole ma irrisolto, e un interessante resoconto su Party Monster, il film sulla "club culture" anni '80 di Fenton Bailey e Randy Barbato, con Macaulay Culkin e Chloë Sevigny.


www.bfi.org.uk/sighandsound


Abbonamenti: per 1 anno (12 numeri), 45 sterline. Info sul sito.

 

Storica rivista fondata nel 1970 e dedicata ad azione, fantasy e horror, Cinefantastique è risorta dalle sue ceneri nel 2003, anche se con un volto nuovo e un nuovo editore. Continua l'esplorazione dei generi, in primo piano rispetto al mezzo: per questo sul bimestrale americano troviamo tanto il cinema quanto televisione, musica e fumetto. Dunque il pezzo d'apertura è dedicato al telefilm Alias, la serie TV di JJ Abrams giunta alla seconda stagione. Oltre ai contenuti delle nuove puntate, l'articolo esplora musica e costumi di questo sci-fi al femminile. E sempre di prodotti seriali si parla in "Angel Evolution", a proposito di Angel, serie gemella di Buffy. Tornando al cinema, e in particolare all'horror, quattro esperti si riuniscono in tavola rotonda per discutere della sorte di questo genere: Don Mancini, Scott Spiegel, Rob Zombie e Eli Roth. Mentre la fascinazione di Tarantino per l'immaginario e le star del passato, stando all'articolo "Hong Kong Calling", non si limita alla tuta in stile Bruce Lee imposta a Uma Thuman in Kill Bill: insieme a Sonny Chiba il regista ha piantato i semi della resurrezione di Hattori Hanzo.


www.cfq.com

Abbonamenti: per 1 anno (6 numeri), 49,95 dollari. Info sul sito, modulo online.

 


Quando parla di "Neo-realismo", la rivista Cinefex è lontana miglia e lustri dalla città aperta di rosseliniana memoria. Si riferisce a Neo, protagonista di Matrix, e agli effetti di (non) realtà che costruiscono la trilogia dei fratelli Wachowski, il cui ultimo episodio è attualmente nelle sale. Lo studio proposto però riguarda gli effetti del secondo film della trilogia: per via dell'uscita quadrimestrale non sempre questa rivista generalmente avanguardistica e dedicata agli effetti speciali gioca d'anticipo, soprattutto se la si legge in Italia, dove le pubblicazioni straniere arrivano con sensibile ritardo. In compenso l'informazione è dettagliata e splendidamente illustrata, formato e impaginazione sono di alto livello e l'angolatura tecnica da spazio e voce a professionisti difficili da conoscere, e quasi impossibili da vedere nominati sulle altre riviste di cinema. Oltre che a Matrix, il numero autunnale è dedicato alla lavorazione di Spy Kids 3 D, girato in digitale e analgifico, alla post-produzione di Seabiscuit, particolarmente curata nelle scene di corsa, e agli aspetti tecnico-creativi di Terminator 3. Nel 2001 è stata lanciata la versione italiana di Cinefex.


www.cinefex.com

Abbonamenti: per 1 anno (4 numeri), 44 dollari. Per ordini online: http://www.cinefex.com/store/subs.html 

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