LETTE E…RIVISTE – Le riviste di cinema di tutto il mondo (Ottobre 2003)

Questo mese sguardo su: “Film Comment”, “Positif”, “Independent Film and Video”, “Synopsis”, “Première” e “IF Magazine”.

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È particolarmente ricco Film Comment di Settembre/Ottobre. In copertina Sean Penn, protagonista di Mystic River. E al regista del film, Clint Eastwood, è dedicato un lungo articolo in apertura, che rispolvera i suoi altri lavori e l'amore "vecchio stile" per il rispetto delle regole del cinema. L'elogio più grande è riservato a Demonlover, di Olivier Assayas. Secondo la rivista, questo cyberthriller è stato ingiustamente snobbato tanto dal pubblico francese quanto dai critici di Cannes, ma sta riguadagnando un po' di terreno al botteghino Usa e nell'edizione francese del DVD. Lodi alla regia, alle ambizioni e alla scelta musicale. Al centro della critica di questo mese troviamo invece il trionfatore dell'ultima Edizione di Cannes: Gus Van Sant, con Elephant. Dopo di che la pubblicazione del Lincoln Center vira a Est, prima per ritessere le trame del cinema di Ozu, poi per comporre quelle dell'attuale cinema della Repubblica Popolare Cinese.

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www.filmlinc.com/fcm/fcm2.htm


Abbonamenti: per 1 anno (6 numeri): 60 dollari. Compilare il modulo on-line.

 

Per festeggiare i suoi primi 5 anni, Synopsis introduce una nuova articolazione e miscela di contenuti. Più spazio al dvd e una rubrica sui migliori siti dedicati ai film in sala, senza tralasciare libri e copioni, e mettendo sempre al centro il lavoro dello sceneggiatore. Anche nella nuova veste la rivista è piacevolmente eclettica nel mischiare cinema e televisione, e nel confezionare in modo appetitoso un aspetto della produzione di fiction che da questa parte delle Alpi rimane tenacemente nell'ombra, almeno nel caso della stampa periodica. Nel numero di Settembre/Ottobre trovano spazio "Clint Eastwood l'ambiguo", a proposito di Mystic River, Mathieu Almaric (La chose publique), Patrice Chéreau (Son frère) e Bruno Dumont, regista del fischiatissimo Twentinine Palms. Mentre sul fronte degli attori si ripercorrono le felici scelte dei copioni di Audrie Tautou e Laurent Lucas. Reduce del trionfo del film Elephant e di serie tv come Sex and the city, la HBO miete successi: come scrivere e lavorare per la rete tv (e casa di produzione/distribuzione) americana. E sempre di telefilm parlano gli autori della pluripremiata sit-com Friends, in una sezione dedicata al passaggio dal testo all'azione, dove trovano spazio anche le parole di Olivier Assays e Jacques Doillon (Raja). Tanti altri articoli, su un numero come sempre straripante.


www.6nop6.com


Abbonamenti: per 1 anno (6 numeri), 29,90 euro + supplemento per l'estero. Info: abonnement@6nop6.com

 

La copertina di Ottobre di IF Magazine ospita l'attore Sam Worthington, impegnato sia in Gettin' square di Jonathan Teplipzky che in More than secrets di Cate Shortland. Poi l'interesse si sposta, come sempre, sul versante industriale del cinema, rimanendo soprattutto in ambito locale. Questo mese interviste al regista Phillip Noyce e ai pubblicitari Emma Cooper e Catherine Lavelle, a proposito della povertà di marketing operata sulle produzioni australiane, e incontro con i produttori della Screen Producers Association of Australia. Spazio anche al documentario australiano: sarà Molly and Mobarak di Tom Zubrycki ad aprire il Margaret Mead Festival a New York. E sempre di festival si parla a proposito di "Noise", kermesse locale dedicata ai giovani talenti, e "Kaledoiscope", che in Novembre ospiterà a Sidney corti e progetti multimediali. Infine, ampio spazio al digitale: da un'indagine su quanto la pirateria sta traendo frutto dai nuovi metodi di fruizione all'intervista con Drew Turney (produttore di Star Wars), sul perché questa fantomatica rivoluzione con annesso passaggio di testimone dalla pellicola al supporto digitale tarda a diventare definitiva.


www.if.com.au/inside.html


Abbonamenti: per 1 anno (11 numeri), 182 dollari. Info: subsquery@magshop.com.au

 

Mentre tutto il mondo aspetta la visione che ne da Tarantino nel suo Kill Bill, e mentre circola la rielaborazione di Zhang Yimou con Hero, Première si chiede che influenza abbia avuto Matrix sul film di arti marziali: sono proprio i fratelli Wachowsky ad avere avuto l'ultima parola sul genere? Sempre dall'America, Gus Van Sant parla della sceneggiatura di Elephant, e senza allontanarsi dal tema del crimine adolescenziale la rivista si interroga  sulla rappresentazione dei teen-agers nei film degli ultimi anni, dalla Columbine ai kids di Larry Clark. Decisamente più leggero il tono "Letitia, pourquoi on y croit", dove l'attrice-modella-supertestimonial guadagna consensi per la presenza in Errance di Damien Odoul. E ancora un profilo per Clint Eastwood, che con Mystic River conferma, secondo il mensile francese, una ricetta personale e ben collaudata nella scelta dei soggetti. Infine, un gruppo di colleghi (da Jacuqes Doillon a Pierre Salvadori) rievoca la memoria di Marie Trintignant.


www.premiere.fr


Abbonamenti: per 1 anno (12 numeri), 27 euro. Compilare il modulo on-line

 

"How to market your film": il titolo a grandi caratteri dell'ultimo numero di Independent Film and Video Monthly conferma ancora una volta il taglio più che mai pratico di questa rivista seria e indipendente. In più, nel mese di Ottobre il mensile americano concede molto spazio al cinema dei paesi in via di sviluppo, collegandosi ad una rassegna attualmente in corso al MoMa, e a quello impegnato nei diritti civili, mettendo in luce le difficoltà di coloro che se ne occupano, documentaristi in primis. E sempre di documentari, e in particolare di quelli destinati al web, si parla in "Long Journey Young lives", sull'omonimo lavoro australiano di recente passato al Festival di Rotterdam. Un lungo articolo tesse le lodi di American Splendor, il film di Berman e Pulcini in bilico tra animazione e biopic, che ha riscosso interesse tanto a Cannes quanto al Sundance (dove ha vinto il Gran Premio della giuria). E come sempre consigli pratici, rubrica su tecniche e tecnici e sguardo sui festival nazionali (questo mese il New York Video Festival e l'Animation Show).

www.aivf.org/independent/index.html 

"Voglio essere amorale, selvaggio, barbaro": sono parole e manifesto programmatico di Bruno Dumont, che discute del suo ultimo lavoro Twentinine Palms, in concorso a Venezia e in copertina nell'ultimo numero di Positif. Altre interviste per altri reduci veneziani, portatori di maggior successo: Jacques Doillon (Raja) e Patrice Chéreau (Son frère). La sezione "Voix Off" di questo mese è in mano a Dino Risi, che scrive di "Epigrammi e aforismi", mentre l'omaggio è tutto per Gregory Peck. Un corposo dossier si occupa invece della corposa eredità hollywoodiana, classica e no: da Wilder a De Mille, da Cukor a Peckimpah, l'idea di opera definitiva occupa più di 20 pagine d'inchiostro delle autorevoli penne di Positif. I film in sala al centro di questo numero sono invece Piccoli affari sporchi, Goodbye Mr Lenin, Down with love e La petite Lili. Mansion by the lake, di Lester James Peries, guadagna intervista con il regista e articolo d'apertura.

http://www.jmplace.com/jmp/revues.cfm?ID_Revue=1

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