"Lezioni di cioccolato", di Claudio Cupellini

Lezioni di cioccolato è una commedia che il giovane regista Claudio Cupellini, autore di La donna del Mistero nel film 4-4-2Il gioco più bello del mondo, ha voluto fortemente ellittica, iperattiva. Con un'estetica del montaggio quasi clip, ma senza una filosofia visuale travolgente, con dialoghi sintetici e battute superveloci

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Ah, se non era per Peter Sellers, e la screwball comedy, a quest'ora da ignoranti e non da cineamanti critici appassionati, onnivori, paranoici, staremmo a strabuzzare gli occhi di fronte a Lezioni di cioccolato. Commedia che il giovane regista Claudio Cupellini, autore di La donna del Mistero nel film 4-4-2Il gioco più bello del mondo prodotto da Paolo Virzì e Rai Cinema, ha voluto fortemente ellittica, iperattiva. Con un'estetica del montaggio quasi clip, ma senza una filosofia visuale travolgente, con dialoghi sintetici, saettanti e battute superveloci anche a costo di non sentirle, per quanto sono esposte con foga, forse per la presa diretta dell'audio un po' stentata (ma potrebbe anche essere la vecchia sala in cui abbiamo visto il film: in verità a molti spettatori sfuggivano alcune parole… ). I modelli sono quelli citati: Hollywood Party in particolare, perché è impossibile non pensare alla cadenza, quella volta dall'indiano, di Peter Sellers, mentre scorrazza, nell'appartamento durante la festa e ne combina di tutti i colori. E poi le coppie di amanti svitati alla Cary Grant e Katharine Hepburn con equivoci a iosa e colpi di scena acrobatici. A volerlo vedere dalla prospettiva del cioccolato, lo sponsor è certo invadente: la Perugina dispensa all'ingresso dosi massicce di cioccolatini per addolcire il film al pubblico? Può darsi. Ma la sensazione generale è che gran parte del cinema mainstream italiano e non sia ormai agganciato in modo indissolubile ai grandi sponsor. Altro che product placement d'antan. Ormai è tutto un gioire, si vede una corrispondenza pervasiva tra eventi mediatici, spot, cronaca. Il film è l'ultimo tassello della catena. Diventa solo lo strumento per guardarsi una pubblicità di un'ora e mezza travestita da film. Naturalmente con una confezione “carina”, attori che piacciono, un pizzico di moralismo che fa sentire tutti più buoni e bravi. E poi la cioccolata sta per diventare un filone cinematografico più frequentato del passato, ma andiamo a memoria. E lo stesso Cupellini afferma di amare Tim Burton e naturalmente il suo La fabbrica di cioccolato.

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I pregi del film sono tutti qui. Grande prova degli attori che si muovono con straordinaria leggerezza e buona dote del regista che li ha diretti cercando di sviscerare tutti i punti di forza della sceneggiatura firmata da Fabio Bonifacci e Christian Poli, pure esagerando nella caratterizzazione dei protagonisti e soprattutto quella di Kamal, interpretato da uno straordinario attore, quale Hassan Shapi, noto per il suo ruolo dello jedi in Guerre Stellari, e che ha lavorato in Italia con Antonio Albanese (Il nostro matrimonio è in crisi); Luca Argentero, ormai maturo, perché una performance così farebbe tremare i polsi a qualunque attore (è sempre più difficile esser attori brillanti che non drammatici, dove spesso ci si limita ad una sola espressione); Violante Placido che conferma la sua grande duttilità e pensiamo che la sua Cecilia sia tra le cose migliori fatte fino ad oggi e sicuramente un personaggio femminile più intelligente della media rispetto a quelli visti di recente. Manca nel film la dimensione cinematografica tout court, quella che evita la spiacevole sensazione che fondo e superficie coincidano. Non c'è lo spazio dell'immaginazione, l'altro mondo del cinema che fa sembrare la storia “parcheggiata” in un “angoluccio ristretto” (anche vero che il film è costato poco, solo 2,9 milioni di euro). Come gli accenni al lavoro in nero, alla presenza degli immigrati che non si riesce mai a guardare con coraggio senza gli spiacevoli stereotipi di rito.

 

 

Regia: Claudio Cupellini
Interpreti: Luca Argentero, Violante Placido, Neri Marcoré, Hassani Shapi, Josefia Forli
Distribuzione: UIP

Durata: 107’

Origine: Italia, 2007

 

 

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