LIBRI DI CINEMA – "Brancaleone 1" a cura di Vincenzo Buccheri, Emiliano Morreale, Luca Mosso, Alberto Pezzotta
Con Brancaleone si persegue l'idea del libro-rivista, della monografia periodica che partendo da un presupposto – unire i concetti di «cinefilia» e «civile» – entra al primo appuntamento nei meandri del cinema italiano, sviscerandone idee, strategie e caratteristiche. Interviste, appunti e dibattiti portano a riflettere a 360° sul nostro cinema.
Dall'esperienza del sito www.cinemi.it un gruppo di giovani critici trenta-quarantenni dà il via ad una nuova interessante realtà editoriale trasversale. L'idea è di fornire domande e risposte che non siano il solito incensare chi fa e chi fruisce il cinema, italiano e non. Sia quello d'oggi, ben rappresentato dall'analisi delle case di produzione che attualmente operano sul nostro territorio, che quello di ieri, più vitale e prolifico, che trova la propria ideale [in]quadratura in un'esaustiva intervista al regista Vittorio De Seta. Il sottotitolo – «Cinema italiano: realtà e sogno» – e l'immagine di un cestino della spazzatura posta sulla copertina parlano chiaro: fare piazza pulita dei luoghi comuni e provare a rinnovare i sentieri della critica. Attraverso la raccolta di pensieri diversi seppure a tema unico, tentando di osservare, non per forza con sguardo super partes, quella che è, allo stato delle cose, la fotografia del panorama del nostro cinema. L'importante, come ben sottolineato dalla propedeutica premessa, belligerante nei contenuti ma molto acuta e sottile nei toni, è rimanere con i piedi per terra e distaccarsi dalla cartolina statica e priva di senso che potrebbe derivarne. Brancaleone è un qualcosa di diverso, un fenomeno-altro, che stimola il lettore a crescere di pari passo con chi scrive e, si spera, con l'oggetto stesso del contendere.
Alla base la volontà di «[…] smontare proprio le logiche stanno dietro i modi attuali di fare, diffondere e discutere il cinema. [… ] Di capire cosa si muove dietro il mercato e le trasformazioni dell'industria audiovisiva di questi ultimi anni». Non c'è spazio per le recensioni in Brancaleone, piuttosto per un allargamento «agli altri campi della cultura, dell'arte e della società». Intenti nobili, autorevolmente affrontati, a partire dall'introduzione e da tutti i pezzi firmati dalla nuova entità, che come il Wu Ming del collettivo Luther Blisset spersonalizza l'autore e attraverso l'unione ne suggella
A completare un percorso risoluto, affascinante e sempre pungente ci sono la tavola rotonda sui documentari e il saggio-compendio su Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi; il profilo di Tommaso Landolfi amante di cinema; gli orientalismi di
Brancaleone, come il personaggio di Monicelli, è un cavaliere servente senza padroni e senza regole, dai modi di fare schietti e nobili che ricordano anche un altro famoso crociato come Don Chisciotte, idealista fustigatore di mulini a vento mille volte più grandi di lui. Viste le premesse e le firme, sigilli all'altezza della situazione, i prossimi numeri, pre-annunciati su temi altrettanto attuali (cinema e filosofia, narratori italiani, immagini di guerra, il giovane teatro, scuola e critica), si prospettano come appuntamenti da non perdere.
Brancaleone 1 – Cinema italiano: realtà e sogno
a cura di Vincenzo Buccheri, Emiliano Morreale, Luca Mosso,
L'Ancora del Mediterraneo
162 pag. – 12,00 euro