LIBRI DI CINEMA – Cinema dall'Irlanda

Cinema dall'IrlandaAttraverso l’analisi delle principali pellicole del cinema contemporaneo irlandese, ma soprattutto grazie alle parole dei suoi principali artefici, Susanna Pellis ci guida alla scoperta di una delle più vitali realtà cinematografiche europee che, forse più di altre, riesce a dare un “esempio di cosa dovrebbe essere il cinema: una storia, e insieme una gioia per gli occhi”. Per la Onyx Edizioni.

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Cinema dall'IrlandaCinema dall’Irlanda
Susanna Pellis
Onyx Edizioni
p. 163 – Euro 13,00
 
 
Susanna Pellis è una grande conoscitrice del cinema irlandese: dal 2007 organizza l’ IrishFilmFesta di Roma (unica rassegna italiana dedicata a questa cinematografia) ed ha già pubblicato una breve storia del cinema irlandese per Lindau.
In questo agile e scorrevole saggio getta uno sguardo sul cinema contemporaneo proveniente dall'isola occupandosi, come già spiega il titolo, essenzialmente di quello (poco) che arriva fino a noi. Per farlo, riorganizza vario materiale (in parte precedentemente pubblicato su periodici cartacei ed on-line) intorno ad alcuni temi cardine.
Nel primo capitolo analizza lo strettissimo legame che unisce la storia del paese alla sua cinematografia attraverso l’analisi di alcune importanti pellicole che hanno preso spunto dalla travagliata storia contemporanea irlandese: si parla di Bloody Sunday di Paul Greengrass, di Magdalene di Peter Mullan, di Veronica Guerin di Joel Shumacher, ecc. Il secondo capitolo getta un occhio su quei titoli che, pur avendo alle spalle una produzione indipendente, sono riusciti a farsi strada nel panorama internazionale: piccoli film come About Adam di Gerry Stembridge, Once di John Carney e Garage di Lenny Abrahamson.
Si passa poi alla parte più interessante del volume che è quella, ampia e variamente organizzata, dedicata alle interviste che l’autrice, grazie alla pluriennale frequenza di rassegne specifiche, ha ottenuto da tutti i principali esponenti del cinema dell’isola: dai registi John Boorman, Neil Jordan, Jim Sheridan, Paul Greengrass ed altri, ad attori come Mark O’Halloran o John Lynch, che come giustamente sottolinea la Pellis, rappresentano spesso il valore aggiunto del cinema irlandese: basti pensare al confronto fra Brendan Gleeson e Kevin Spacey che interpretano entrambi Martin Cahill: storica figura della malavita dublinese, nei film The General di Boorman e Un Perfetto Criminale di O’Sullivan.
Il volume si chiude poi, con un paio di brevi appendici sulla storia del cinema irlandese che risultano utili al lettore per inquadrare i film e gli autori trattati all’interno del percorso storico compiuto da questa cinematografia.
Il volume, in definitiva, risulta utile (oltre che di gradevole lettura) per tutti coloro i quali fanno fatica a distinguere la cinematografia irlandese da quella inglese (o addirittura statunitense), per quelli che se pensano ad un attore irlandese non riescono ad andare oltre Colin Farrell. Per tutti coloro che, in definitiva, vogliano avvicinarsi ad una cinematografia che, forse più di altre, riesce a dare un “esempio di cosa dovrebbe essere il cinema: una storia, e insieme una gioia per gli occhi” come dice l’autrice riferendosi a December Bride di O’Sullivan.
 
 
 
Indice:
Prefazione di Barry Monahan
Cap. 1 La Storia e le storie
Cap. 2 Indie and Proud of it
Cap. 3 Breviincontri
Cap. 4 Irish (and) America
Cap. 5 Jordanland
Cap. 6 The Actors
Appendice
Il cinema irlandese
Ustler uber Alles. Nazismo e cinema irlandese
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