LIBRI DI CINEMA – “Cinema. Film e generi che hanno fatto la storia”, di Mariuccia Ciotta, Roberto Silvestri

Il libro di Ciotta-Silvestri è un lungo, magnifico viaggio dentro una idea di cinema personale, certamente non accademica,comunque figlia di una passionalità viscerale. Si passa così dalla Pixar e Spielberg al cinema di Kaurismaki, Godard, Haile Gerima, Yussef Chaine, Amos Gitai, senza mai dimenticare gli “amatissimi” Lawrence Kasdan, Steven Soderbergh, Bernardo Berolucci, Jonathan Demme. Einaudi Editore. Sentieri selvaggi presenterà il volume venerdí 21 dicembre alle ore 19.00 presso la sede di via Carlo Botta 19

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Cinema. Film e generi che hanno fatto la storia.
Mariuccia Ciotta, Roberto Silvestri
Einaudi Editore
Finito di stampare a settembre 2012
pp. 1.308, 28

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Nel panorama editoriale cinematografico c’era certamente bisogno di un volume come quello che Einaudi ha deciso di dare alla luce affidandosi a due dei più innovativi e militanti esponenti della critica cinematografica italiana. Mariuccia Ciotta e Roberto Silvestri, per anni colonne imprescindibili de "Il Manifesto", hanno portato a compimento un manuale di oltre 1.200 pagine capace di raccontare il loro cinema con la forza stilistica, la passione e la libertà di sguardo che da anni riconosciamo ai due autori. In risposta ai conosciutissimi (e abusati) dizionari del cinema dalla A alla Z firmati dai vari Mereghetti, Morandini, Canova, la coppia storica della critica cinematografica militante e underground ha preferito realizzare soprattutto una originalissima, voluminosa, guida al cinema, che è quasi una storia del cinema riscritta, tenendo in considerazione non tanto parametri storici o di gusto soggettivo – in tal senso le tantissime schede dei film analizzati hanno il coraggio di rinunciare a ogni tentazione di voto (nessuna stellina, né valutazioni numeriche… fortunatamente) – ne’ l’ossessiva attenzione a una completezza d’archivio (come quella di recensire tutti i film usciti in Italia dalle origini a oggi, che è invece una caratteristica ricorrente nei volumi sopra citati)quanto soprattutto di approfondire devianze estetiche, autoriali, sociali, emozionali. Il libro di Ciotta-Silvestri è un lungo viaggio dentro una idea di cinema personale, certamente non accademica, intertestuale, interattiva, trans-storica, comunque figlia di una passionalità viscerale che travalica ogni facile omologazione di stampo intellettualistico o culturale. Si passa così dalla Pixar e Spielberg al cinema di Kaurismaki, Godard, Haile Gerima, Yussef Chaine, Amos Gitai, senza mai dimenticare gli “amatissimi” Lawrence Kasdan, Steven Soderbergh, Bernardo Berolucci, Jonathan Demme.

Il libro è suddiviso per generi e sottogeneri, che occupano interi capitoli all’interno dei quali vengono recensite quelle opere cinematografiche che gli autori riconoscono come le più emblematiche per raccontare i tanti mondi e linguaggi del cinema. Generi che, come è scritto nella bellissima introduzione intitolata “Una trappola di luce vellutata”, intendono costituire “un atlante biodinamico dedicato ai movimenti di liberazione dell’occhio, dell’orecchio e dei corpi.” Si va allora dal Cartoon al Cinema Autonomo (“è realizzato ovunque, dall’Iraq alla Palestina, dal Senegal alla Turchia. Per lo più digitalmente, persino telefonicamente (come avviene in Iran), sempre dal basso, a basso costo o ancor meno. È documentaristico e di finzione contemporaneamente, istantaneo, frammentario, musicale, ellittico, ibrido o bastardo”),  dalla Commedia (“ci spoglia delle nostre illusioni, smaschera quel che c’è dietro la «verità», disarma uno a uno ogni vizio e sentimento, l’ipocrisia, la superiorità superba, la cattiveria, la misoginia, il cinismo, l’opportunismo, la finta bontà e modestia, la moderazione ed è, nel momento dello scatenarsi omogeneo del riso, un processo motorio egualitario e rivoluzionario”), al Cult (“un florilegio di filoni e sottofiloni che rischiano la clandestinità”), dal De-Generato (Film Socialisme, Un mondo Perfetto, Gli occhi stanchi di Corso Salani) al Documentario (“Sono più «obiettivi» o veritieri di altri filmakeri documentaristi? Non diremmo, o almeno non del tutto”), il Drammatico-Biografico (alcuni titoli su tutti: Affliction, Il petroliere, Gran Torino, Last Days, Sotto il vulcano), e poi ancora l’Epico-Storico, Fantascienza-Fantasy, Giallo-Noir, Guerra, Horror, Musica(l), Melodramma, Muto, Teenager (classificazione geniale e imprescindibile di tutto un pezzo di cinema che va dal Dopoguerra a oggi e passa per Van sant, Larry Clark, Sofia Coppola, Cuaròn, Solondz e Luketic), Western.
L'omaggio al cinema che si ama si fa ancora più intenso in appendice a ogni capitolo, quando piccoli paragrafi commemorativi vengono dedicati a personalità cinematografiche che hanno lasciato un segno nelle traiettorie cinefile di Ciotta-Silvestri. Piccoli grandi (anti)eroi che hanno costruito sogni, pensieri, idee, immagini. Parliamo di John Belushi ed Elia Kazan, Nathalie Wood, Dan O' Bannon, George Roy Hill, Russ Meyer, e altri ancora.
Cinema. Film e generi che hanno fatto la storia riesce olttretutto in un secondo, sublime, risultato che ogni libro di cinema che si rispetti dovrebbe avere: far venire voglia al lettore non soltanto di vedere (o rivedere) i film di cui si legge, ma anche anche e soprattutto di misurarsi con la meravigliosamente folle pratica dello scrivere-pensare-sentire il Cinema.

Introduzione. La trappola di luce vellutata p.V

Cartoon pp.4 – pp.76
Cinema Autonomo pp. 78 – 182
Commedia pp. 184 – 281
Cult pp.282 – 361
De-generato pp.362 – 450
Documentario pp.452 – 518
Drammatico-Biografico pp.520 – 620
Epico-Sotico pp. 622 – 722
Fantascienza-Fantasy pp.724 – 810
Giallo-Noir  pp.812 – 896
Guerra  pp.898 – 964
Horror  pp. 966 – 1024
Melodramma  pp. 1026 – 1082
Musica(l)  pp. 1084 – 1136
Muto  pp. 1138 – 1174
Teenager pp. 1176 – 1242
Western  pp.1244 – 1292

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