LIBRI DI CINEMA – "Come nasce un film", di Giannandrea Pecorelli

Volumetto prezioso, viene da dire subito. Ma non solo utile a chi è interessato a fare della produzione cinematografica il proprio mestiere. Prezioso per tutti coloro che, in un modo o nell’altro, s’interessano al cinema, a partire dai critici. Edizioni Gremese

 

 

 

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Giannandrea PecorelliLe strategie della comunicazione transitano, inutile dirlo, sul territorio dell’economia: è questo l’ambiente all’interno del quale è necessario cimentarsi per chiunque voglia fare dell’arte. Nelle chiacchierate che Dardano Sacchetti ci regala, a noi di Sentieri selvaggi, più volte è venuta fuori questa esigenza: raccontare il cinema attraverso la sua componente economica, il suo lato più oscuro, quello che coniuga perversamente creatività e bisogno di fare soldi. Dardano è un autore al quale si può dare ampia fiducia: le sue centosessanta sceneggiature diventate film lo mettono al riparo da qualsiasi critica. Ha lavorato con registi e produttori diversi, s’è precipitato a metter mano a generi distanti (qualcuno se l’è inventato), ha incrociato e incrocia amabilmente arte con l’utilità pratica del fare cinema. Per questo succede spesso che, quando parla di film, finisce col parlare di budget, di economia, di denaro, di mercato. E’ un po’ come dire che i bisogni primari vanno sinceramente esibiti: si fa cinema, innanzitutto, per guadagnarsi da vivere. In tale ottica, il manuale di Pecorelli diventa una gustosa premessa a una possibile storia economica del fare cinema. E, oggi, con la rivoluzione dettata dal digitale, oggi che è forte la spinta e la possibilità a esprimersi attraverso il complesso e fascinoso linguaggio delle immagini, oggi diventa ancora più necessario sapere esattamente di cosa si sta parlando quando si parla di cinema. Esce così fuori che, tra le tante figure fondanti, quella più interessante e imponente, è quella del distributore.

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Niente regista, niente sceneggiatore, niente attore e niente produttore. Verrebbe quasi da dire che il cinema nasce, innanzitutto, dal distributore. Sapevate del potere inenarrabile di questa figura? Se lo sapevate già è perché, probabilmente, il cinema lo praticate con professionalità da tempo. Per lo più, anche chi è talmente interessato al cinema da decidere di frequentare un corso accademico o parauniversitario, ignora quanto sia incisivo e determinante questo personaggio. Un creativo deve convincere un produttore a realizzare il proprio film, fin qui ci siamo. Ma se ricuciamo anche ciò che viene dopo, anche quelli che sono gli elementi che seguono al parto di un film, se riusciamo a immaginare cosa succede una volta che il nostro film è perfettamente montato, allora possiamo dotarci di strategie più sofisticate e convincenti per sostenere il nostro progetto. Conoscere i referenti, sapere cosa si aspettano da noi, come utilizzeranno le nostre idee, quale immaginario li domina, quali sono i meccanismi con i quali, a loro volta, andranno a confrontarsi, tutto questo permetterà ai creativi di imbastire storie più funzionali, migliori, più capaci di penetrare in un mercato (magari rivoluzionandolo) che, per molti, finisce col possedere ancora troppi lati oscuri. Giannandrea Pecorelli procede con linearità, senza avere la presunzione di definire un campo chiaramente sterminato, che tocca settori diversi – quello creativo, quello economico, quello gestionale, quello legale, quello assicurativo…

 

Il suo intento è programmaticamente più ampio: fornire a tutti un quadro di quello che è un settore cruciale del fare cinema. Procede con garbo, partendo dalla “storia”. A volte anche gli aspiranti registi se ne dimenticano: scrivere una buona storia è elemento determinante. Se non c’è, alla base, un progetto valido, interessante e, se volete, accattivante, non c’è nessuna opera d’arte. E, questo, val bene per qualunque manifestazione artistica, figurarsi per quelle abbondanti e industriali qual è il cinema. Si va alla fonte, magari chiedendosi perché siamo spinti ad andare a cinema. E’ un buon modo per approcciare il lavoro creativo. Poi, inutile dirlo, si passa alla tecnica, alle strategie comunicative, a ciò che può essere utile sapere prima di mettersi a scrivere una sceneggiatura, prima di presentare un progetto. Naturalmente l’ottica è quella del produttore e il libro serve ad accostarvi al suo sguardo, quello che si interessa, tra l’altro, a elementi che riguardano contratti, clausole da rispettare e da far rispettare. E’ soprattutto in tale ottica che vengono analizzate le figure chiave dello sceneggiatore, del  regista, dell’attore.

 

Più di venti pagine sono dedicate al “Come si finanzia un film”. E’ il nucleo sul quale ruota tutto il testo che trae, però, linfa vitale dagli altri elementi, dall’attento esame di ciò che va analizzato, con pazienza, affinché un film nasca e abbia buona vita. Dallo spoglio della sceneggiatura al preventivo, dalla composizione della troupe all’organizzazione delle riprese, dal montaggio alla distribuzione. Un taglio efficace, una chiarezza nell’esposizione che permette, a questo libro, di essere letto e riletto con piacere. Un capitolo, ancora, dedicato a chi vuole fare da sé, agli indipendenti che, oggi, per fortuna, si moltiplicano e stimolano, talvolta, il nostro cinema, il mercato e lo spettatore. E’ grazie a questo capitolo che il manuale diventa ancora più prezioso, ancora più interessante: spingere i nuovi autori a immaginarsi quali produttori o, ancora, a chiarificare la figura essenziale del produttore quale entità creativa, propulsiva, capace di lottare assieme al regista per la realizzazione di un’idea. Le necessità economiche sposano amabilmente l’arte: strategie non oppositive vengono qui chiarite, proposte, sollecitate. E’, in tal senso, un libro che spinge a pensare, a immaginare oltre. Fa venir voglia di approfondire i temi che, spesso per la prima volta, donano un altro sguardo. Uno sguardo né più bello né più brutto, semplicemente diverso, capace di rendere più profonda la conoscenza d’una realtà, quella del cinema, alla quale tutti siamo fortunatamente appassionati. Non è un caso che, quale capitolo finale, viene narrato il percorso, veramente interessante, che ha permesso a un film (Notte prima degli esami) di diventare, con semplicità e leggerezza, un vero e proprio evento nel panorama del cinema nazionale. Film che Pecorelli ha desiderato, immaginato, voluto, prodotto, realizzato…

 


 

 

Edizioni Gremese, 176 pag. , € 12,00

Note di Copertina

Come nasce un film? Quali sono le idee che possono avere successo? Cosa vuoi dire essere un produttore? Come si riesce a diventare registi? Che cosa fanno tutte le persone che lavorano in un film? Questo libro segue l'avventuroso e affascinante percorso che porta alla realizzazione di un film, mettendo in ordine gli elementi e i passaggi necessari per arrivare a vedere una propria opera proiettata in una sala cinematografica. Un percorso che raccoglie esempi, curiosità e informazioni per rendere il testo accessibile a tutti gli appassionati: a chi il cinema lo studia e a chi sogna di diventare regista o produttore, ma anche a chi si diverte e si commuove davanti a un film e a tutti ì curiosi delle cose cinematografiche. Il volume dedica particolare attenzione al ruolo del marketing nell'ideazione e nella distribuzione; presenta inoltre un capitolo sulla produzione low budget e un'analisi della genesi di Notte prima degli esami, uno dei maggiori successi di tutta la storia del cinema italiano.

 

 

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