LIBRI DI CINEMA – "Due Cialtroni alla rovescia. Studio sulla comicità di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia" di Fabio Piccione.

L'autore mostra come la comicità della coppia siciliana, una comicità parodica capace di rovesciare il mondo, sia nata nelle strade dei rioni palermitani a contatto con la cultura popolare siciliana.

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DUE CIALTRONI ALLA ROVESCIA.

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Studio sulla comicità di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia.


Fabio Piccione


Fratelli Frilli editori


Finito di stampare nel settembre 2004


156 pag. – 13,00 euro


 


 


"Ma dei due chi è il comico e chi la spalla?


Ancora questi dubbi? Non lo avete ancora capito?


Ciccio e Franco sono una sola persona!"


 


Giampiero Ingrassia

IL CONTENUTO


 


Due morti di fame


 


 


"Urlano, gesticolano, fanno smorfie da baraccone: e almeno si riuscisse a scoprire il motivo. In compenso piacciono un mondo a certi nostri produttori che gli fanno interpretare un film dietro l'altro, ognuno più stupido del precedente. In questo modo dovrebbe esserci un limite alla stupidità, invece esiste sempre un gradino più basso".


Così recitava la critica  ai tempi dei grandi successi di pubblico dei film di Franco e Ciccio.


Ma come mai, nonostante i film fossero di bassa qualità, i critici non salvarono le loro capacità comiche, etichettandoli come due cretini o come due cialtroni, mentre in realtà erano le loro maschere ad impersonare queste figure?


 


Questo libro nasce dal bisogno dell'autore di capire perché Franco Franchi (1928 – 1992)  e Ciccio Ingrassia (1922 – 2003) sono legati, ancora oggi, al preconcetto di una comicità bassa stupida e un po' volgare. La critica, salvo rare eccezioni non li ha mai amati. Il pubblico invece, semplicemente impazziva. Perché erano tanto amati dalla gente e non dalla critica? Fabio Piccione cerca di rispondere a questa domanda andando ad analizzare il modello di comicità della coppia siciliana e ricercandone le origini.


 


Franco e Ciccio sono sempre stati legati ad un tipo di comicità nei confronti del quale si sono formati ingiustificati pregiudizi: la parodia. Vengono alla mente tutti quei film che hanno ripreso, rovesciando in chiave dissacratoria, altri e più importanti film, basti pensare a Il bello, il brutto, il cretino o Due mafiosi contro Goldginger.  In realtà questo è solo un aspetto della parodia, nel senso che tende ad inquadrarla in un contesto esclusivamente letterario, come semplice figura retorica. La parodia però può essere considerata anche sotto un diverso punto di vista, che prende in considerazione i motivi, le funzioni e gli scopi legati alla necessità dell'uomo di mostrarci un mondo rovesciato e ironicamente caotico. Ed, appunto,  la parodia di  Franco e Ciccio ha lo scopo non tanto di rovesciare i modelli retorici,  ma quello di utilizzare questo tipo di comicità come strumento portatore di un atto sociale. La funzione del  loro tipo di parodia è di ribaltare il tragico, per esorcizzarlo, per mitigare la fame e la povertà. Una comicità allegra e beffarda, che nega ed afferma, seppellisce e resuscita.


 


La comicità parodica di Franchi ed Ingrassia, con tutte le sue idee e tutti i suoi risvolti, ha le radici nella cultura popolare siciliana: la poesia popolare dei siciliani Santu Lucia e Petru Ammanauta, i canti popolari e le carnescialate, le vastasate, le pasquinate, l'opera dei Pupi, il teatro popolare. Questa influenza può non essere avvenuta direttamente ma Franco e Ciccio sono nati e cresciuti nel popolo, assorbendo il clima, gli usi ed i costumi popolari. Il loro modo di vedere il mondo è nato proprio nelle strade dei rioni palermitani, in un confronto con la dura realtà del quotidiano.


 


La poetica dei loro personaggi non è certo alta, colta e raffinata, ma semplice e genuina: una poetica del cialtrone. In loro nessun moralismo, nessun sentimentalismo, solo la semplice necessità di soddisfare bisogni di fame, soldi e sesso. Tutto quello che facevano lo facevano come due cialtroni. Ora agenti segreti, ora sceriffi, questi non erano altro che tentativi carichi di illusione. E' questa semplice illusione, quasi infantile, che ci ha trasmesso tutta la loro umanità e ce li ha fatti sentire come veri, come eroi. Attraverso una maschera, sotto il gusto del gioco, della festa e della parodia, hanno mostrato un mondo al limite dell'assurdo, un mondo alla rovescia. Un mondo che per riflesso, grazie all'ironia, non ha fatto altro che farci riflettere sulla nostra realtà, rivelatasi più assurda della loro, ma drammaticamente reale.


 


Il libro contiene alcune conversazioni con il regista Franco Maresco, lo sceneggiatore Pipolo, Giuseppe Benenato fratello di Franco, l'attore Giampiero Ingrassia, figlio di Ciccio che ne ha scritto la prefazione. In appendice le analisi dei film-parodia Due mafiosi contro Goldginger (1965) e Due mafiosi nel Far West (1964), entrambi diretti da Giorgio Simonelli ed interpretati da Franco e Ciccio.


 


 

COMMENTO CRITICO


 


 


Ora che il cinema italiano è inguaiato


 


Tra le tante rivalutazioni in atto negli ultimi anni, il ritorno d'attenzione per Franco Franchi e Ciccio Ingrassia è sicuramente tra i  più  assennati ed interessanti. Se sembra vinta la battaglia per dare dignità d'artista alla coppia siciliana, meno scontata sembra, invece, la riflessione sui motivi del loro successo popolare. Comprendere perché i loro film incassavano così tanto, rappresentando la linfa vitale per una industria cinematografica, al tempo, quantomeno molto attiva, risulta di estrema attualità. 


 


Oggi si producono meno film in Italia e l'industria sembra sparita. E molti indicano questa come la causa principale della presunta crisi del cinema italiano. E' vero, forse la figura del produttore, inteso come imprenditore che investe molti soldi nel cinema, sembra un ricordo del passato, ma fortunatamente sono ancora numerosi i film auto-prodotti anche se "invisibili". Nell'era del digitale dove è possibile realizzare film con poche risorse ed in tutta libertà produttiva, ricercare le cause di una crisi esclusivamente nel mondo della produzione sembra un'idea dal respiro corto. Critiche, piuttosto, sono la disaffezione del pubblico per il cinema italiano ed i conseguenti problemi di distribuzione.  E  qui ritorniamo a Franco e Ciccio e all'amore della gente per i loro film.


 


Il libro contiene uno studio accurato sulla comicità di Franco e Ciccio, che va ad indagare sulle ragioni profonde ed ataviche del loro successo popolare. Nel fare questo, l'autore ha avuto l'intelligenza ed il coraggio di sottrarsi ad una rilettura alla moda, evitando di ricercare, ad esempio, nella partecipazione dei due attori ai film di Fellini o di Pasolini un'autorevole egida al proprio lavoro.  Un po' come accade quando, per difendere certo cinema italiano,  si chiama in soccorso il Messia Tarantino e la sua cinefilia.


Fabio Piccione, invece, con autorità, analizza i legami tra la comicità parodica di Franco e Ciccio e la cultura popolare siciliana, inserendo il suo studio in un terreno d'indagine più culturale, sociale e teatrale che cinematografico.


Da affiancare al documentario di Ciprì e Maresco "Come inguaiammo il cinema italiano".


 


 

LEGGI UNA PAGINA DEL LIBRO


 


 


Parodia e Carnevale


 


Il Carnevale, oltre la sua dimensione rituale e festiva, si è sviluppato anche in una tradizione teatrale. Franco Castelli, nel suo saggio sul Carnevale, parla della scena carnevalesca, come di un luogo in cui si dà vita a performance, un "contenitore polimorfo dove tutto confluisce, si mescola, si ibrida, si confonde: mondo alla rovescia e paese della Cuccagna", in poche parole, aggiunge, un mondo caotico. Continua affermando che questa scena carnevalesca non è mai statica, ma in continua evoluzione e ibridazione con altri settori della vita culturale moderna. Viene confermata qui l'idea che lo spazio filmico in cui si esibiscono Franco e Ciccio sia effettivamente una di queste evoluzioni. In realtà i veri indizi sono quelli più nascosti. Primo fra tutti è la corporalità.


Luigi Lombardi Satriani, studiando il legame tra corpo e Carnevale, afferma che: "Il Carnevale costituisce lo spazio per realizzare, attraverso la manipolazione del corpo, l'esigenza di trascendimento del limite connaturato alla natura umana", in altre parole, dato che ogni azione umana è posta entro certi limiti fisici e culturali, nella scena carnevalesca si ha l'occasione di enfatizzare certe parti nascondendone altre, in modo tale da produrre tutta una serie di nuovi linguaggi. Ed è proprio in questa zona che inserisco Franco Francghi e Ciccio Ingrassia. Le loro gesta, i loro movimenti, le loro espressioni apparentemente strambe, surreali e certe volte al limite del buffonesco, riportano tutte entro determinati significati. Quando hanno paura, quando hanno fame, quando sono felici, quando vedono una bella donna, lo esprimono attraverso il linguaggio del corpo e del volto, che fa ridere il pubblico, ma al tempo stesso denotano, tragicamente, questi bisogni. Non a caso i temi più ricorrenti nei loro film sono la fame e la sessualità. Fame e sessualità sono anche i temi principali del Carnevale.


 


 


 

INDICE


 


Prefazione di Giampiero Ingrassia


 


Introduzione


Conversazione con Giampiero Ingrassia


 


Premessa



 


Capitolo 1 – Vita e cinema


Le origini


La carriera cinematografica


La critica


 


Capitolo 2 – Elementi concettuali della parodia


Lo sguardo concettuale


Una comicità parodica


Parodia, il valore dell'ironia


Il linguaggio della parodia


Parodia e Carnevale


Comicità parodica contro il potere


Parodia e grottesco


Parodia e volgarità


 


Capitolo 3 -La parodia nella cultura popolare siciliana


La storia del mondo alla rovescia


Tra la poesia  e i canti popolari siciliani


Spettacoli nelle feste popolari


Il teatro popolare


 


Conclusione: La poetica del cialtrone


 


Appendice – Due esempi di film parodia


 


Conversazioni


Pipolo


Giuseppe Benenato


Franco Maresco


 


Filmografia


Film in coppia


Film con Franco Franchi


Film con Ciccio Ingrassia


 


Bibliografia

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