LIBRI DI CINEMA – “Effetto rebound” di Federica Ivaldi

Complesse teorie e ampi riferimenti critico-testuali galleggiano disinvoltamente sul complicato ma affascinante tema del rapporto tra cinema e letteratura, in una delle sue infinite declinazioni. Come è influenzata la letteratura dal cinema? Federica Ivaldi prova, ben riuscendoci, a sviscerare l’interrogativo senza farsi sopraffare dalla complessità critica e teorica di questo epocale incontro artistico. Felici Editore

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Effetto rebound. Quando la letteratura imita il cinema

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di Federica Ivaldi

Felici Editore

Finito di stampare nel mese di dicembre 2011

pp. 282, € 15

 

È in libreria già da qualche tempo un interessante e denso saggio che si cimenta nell’analisi (solo una delle infinite possibili) di un effetto del rapporto tra il cinema e la letteratura. Non è cosa da poco, soprattutto considerando l’improbità dello spinoso argomento, le sue declinazioni, i numerosi studi già proposti negli anni, i quali non hanno certo detto l’ultima parola. Si tratta, infatti, di un ambito di ricerca in cui sia la critica letteraria che quella cinematografica spaziano e si confrontano sempre più intensamente, lasciando spesso la parola alla narratologia e al suo, ulteriormente peculiare, rapporto con le strutture narrative del cinema.

Federica Ivaldi, dottore di ricerca in studi italianistici, sceglie dunque di condurre il lettore tra le pieghe del cosiddetto “effetto rebound” di genettiana matrice, ovverosia, a essere fin troppo semplicistici e scarni per questione di spazio, a indagare nelle influenze che il cinema ha avuto sulla letteratura. L’autrice considera dunque soprattutto il percorso che dal primo conduce alla seconda, optando per una metodologia solida e “polifonica”, partendo puntualmente dall’inquadramento storico dell’incontro tra le due arti e dei suoi multiformi prodotti, opportunamente condito da ampie citazioni coeve (una per tutte: Ejzenštein che parla del “montaggio dei dialoghi” in Madame Bovary; ma anche Giuseppe Berto che sintetizza e respinge una “cinematografabilità” del suo Il male oscuro: vi pare poco?). Non c’è spazio, in questo libro così ben articolato nella struttura, per indugi coloristici o classificatori. La necessaria operazione di diluizione teorica e di contestuale applicazione pratico-testuale è effettuata con le analisi delle opere di autori vari e diversi per stile, origine e arco cronologico: da De Amicis a Campana, da Tabucchi a Dos Passos, da Camilleri a Soldati; maggiore attenzione è dedicata a figure come Elsa Morante, Alberto Moravia o (doverosamente) a Pier Paolo Pasolini, con un condensato testuale a lui dedicato che è quasi una “minimonografia”.

 

La lettura del saggio, è bene precisare, non si presenta certo immediata o ariosa per chi ha poco interesse alla teoria del cinema e della letteratura, e alle declinazioni teorico-testuali dell’incontro tra le due arti: è il fascino del complicato tema che deve fungere da calibrata ed efficiente molla per innescare il giusto atteggiamento con cui il lettore deve avvicinarsi al libro, e che così facendo non rimarrà deluso. Che l’argomento sia così vasto, per non parlare dell’elevato grado di intersezioni critiche, testuali e multidisciplinari, inoltre, si intuisce a una prima lettura anche dal paratesto: la poderosa mole dell’apparato bibliografico, che rende questo studio ancora più apprezzabile, insieme con l’elevato grado di elaborazione dell’indice, sono dei dati molto eloquenti. E ancora a proposito del paratesto: anche questa casa editrice adotta, come altre e tante volte ho obiettato su queste pagine a proposito di saggi sul cinema, la “controproducente” abitudine editoriale delle note collocate non a piè di pagina, bensì alla fine di ogni capitolo. Azzeccata e quasi “obbligata” è invece la scelta dell’immagine di copertina: un Pier Paolo Pasolini e i suoi occhiali scuri, ritratto accanto a una macchina da presa, perfetta allegoria-simbolo dell’anima del saggio di Ivaldi.

 

INDICE

Introduzione p. 9

1 Cronaca di un incontro p. 13

2 Verso una definizione del problema p. 49

3 La doppia natura dell’effetto rebound p. 93

4 Alcune verifiche p. 111

5 Aracoeli di Elsa Morante p. 167

6 Alberto Moravia e il realismo dello sguardo p. 191

7 Teorema di Pier Paolo Pasolini

Conclusioni p. 249

Repertorio bibliografico p. 255

Indice dei nomi p. 271

Indice delle opere letterarie e cinematografiche citate p. 279

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