LIBRI DI CINEMA – Hollywood: Macchina di propaganda

Se credete che i tempi in cui Hollywood agiva come una macchina di propaganda del governo siano finiti con i fumetti antigiapponesi della Warner, non avete fatto caso a come oggi lo Stato influenzi direttamente le opere cinematografiche e televisive fino a imporre modifiche alle sceneggiature. Da un libro rivelazione a cura di DISINFORMATION

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Tratto da "Tutto quello che sai è falso. Manuale dei segreti e delle bugie" (Pag. 424, 23 euro, Nuovi Mondi Media)

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di Russ Kick


 


Se credete che i tempi in cui Hollywood agiva direttamente come una macchina di propaganda del governo siano finiti con i fumetti anti-giapponesi della Warner Bros (durante la seconda guerra mondiale), non avete fatto caso ai personaggi che si celano ora dietro lo schermo argentato: paladini della droga, pezzi grossi del Pentagono e agenti dei servizi segreti. Non sto parlando del patriottismo incallito che spinge le persone a raffigurare meglio il proprio paese e le proprie istituzioni. Intendo dire che lo Stato utilizza il qui pro quo per influenzare direttamente le opere cinematografiche e televisive fino a imporre modifiche alle sceneggiature. Vediamo alcuni degli ignoti potenti attori di Hollywood:


 


L'esercito.(1)


Le forze armate forniscono ai cineasti veicoli militari, armamentari e territori, consentendo ai produttori di risparmiare migliaia di dollari. In cambio di questo servizio però l'esercito chiede spesso delle modifiche al film, in modo che le forze armate facciano sempre bella figura. I produttori, anche i più grossi, cedono spesso alle ordinarie intrusioni. Ridley Scott ha eliminato una scena dal film Soldato Jane perché un comandante della Marina riteneva che "non era di alcuna utilità per la Marina USA". I produttori di Top Gun hanno ottenuto la collaborazione della Marina solo dopo aver cambiato il personaggio di Kelly McGillis da soldato a civile (la confidenza tra ufficiali e soldati è proibita). Un Maggiore della Marina si è lamentato del film The Jackal perché i piloti di elicottero non avevano una "parte rilevante nell'azione, ridotti alla stregua dei tassisti", quindi il regista Michael Caton-Jones rispose: "sono certo che possiamo trovare una soluzione al problema da Lei sollevato… apportando le modifiche necessarie alla sceneggiatura come da Lei richiesto." Una volta ottenuto un ruolo migliore per i piloti, la Marina si è messa a disposizione.


Alcuni cineasti fanno di tutto per accontentare l'esercito. Dean Devlin, sceneggiatore e produttore di Independence Day, disse al Pentagono: "se il film non farà venire voglia a tutti i ragazzini del paese di pilotare un jet da combattimento, ingoierò questa sceneggiatura." Un produttore della Disney ha rassicurato i veterani affermando: "crediamo fermamente che con il sostegno delle forze armate USA, Armageddon diverrà il più grande film del 1998, mostrando l'esperienza, la capacità organizzativa e l'eroismo dell'esercito."


Tra i film che hanno ricevuto la collaborazione dell'esercito dopo aver passato il test di ammissibilità abbiamo: Air Force One, Codice d'onore, Da qui all'eternità, Caccia a ottobre rosso, Pearl Harbor, Apollo 13 e Tora! Tora! Tora!. Quelli che non hanno ricevuto sostegno ufficiale e nessuna assistenza militare: Apocalypse Now, Comma 22, Dott. Stranamore, Forrest Gump, Ufficiale e gentiluomo, Platoon e Il Sergente Bilko. Come riporta un promemoria del governo: "la rappresentazione dell'esercito è più di uno spot pubblicitario."


 

La CIA.(2)


Nell'intento di apparire più disponibile, nella metà degli anni '80 la CIA ha iniziato a offrire, ai produttori, "consulenze e assistenza nella ricerca", come le definisce il New York Times. I servizi segreti hanno persino creato una qualifica a tempo pieno: relazioni pubbliche con Hollywood. "I produttori affermano che la CIA fornirà una consulenza per le sceneggiature, ma non influiranno sulla loro 'approvazione'" osserva il difensore dei media Jeff Cohen. All'inizio della stagione televisiva del 2001, il primo ufficiale delle relazioni pubbliche della CIA, Chase Brandon, ha offerto consulenza ai produttori di The Agency (della CBS) e Felicity (della ABC). Dopo aver revisionato i copioni del programma dell'anno precedente, era così divertito che consentì la realizzazione del primo episodio nel quartier generale della CIA a Langley, con l'utilizzo delle proprietà della CIA come materiale scenografico e degli impiegati della CIA come comparse. (Si è rifiutato di collaborare a due film recenti che secondo lui "diffamerebbero" la CIA: Spy Game, con Robert Redford e Brad Pitt e The Bourne Identity, con Matt Damon.)


Brandon lamenta che "anno dopo anno, come spettatori di film e pubblico televisivo, abbiamo visto la nostra immagine e la nostra reputazione costantemente macchiata da orribili e madornali storpiature su chi siamo e da che parte stiamo. Siamo stati permeati da queste straordinarie abilità di cospirazione machiavellica." (Nel caso il Sig. Brandon desiderasse una rinfrescata sul machiavellismo, gli consigliamo la lettura del saggio ampiamente documentato di William Blum Killing Hope: "US Military and CIA Interventions Since World War II" per l'apprendimento sul ruolo dell'agenzia nell'assassinio, la tortura, la destabilizzazione e il rovesciamento di alcuni governi eletti democraticamente.) Fortunatamente per Brandon, alcuni produttori sono attualmente disposti a tralasciare le imprudenze della CIA. "Constatare che la nostra immagine è cambiata all'esterno, ci fa sentire meglio internamente" ha riferito al Times. "Questo ci tira su il morale."


 

Lo zar della droga.(3)


All'inizio del 2000, Salon ha alzato un polverone nel rivelare lo scandalo per cui l'Office of National Drug Control Policy (ONDCP) della Casa Bianca influenzava direttamente — dando anche l'ok — le sceneggiature dei programmi televisivi, compresi ER, Beverly Hills 90210, Home Improvement e General Hospital. Ecco cosa accadde: il Congresso aveva approvato un piano da 1 miliardo di dollari per acquistare spazi pubblicitari dedicati alla campagna anti-droga per i cinque anni successivi. Il trucco consisteva nell'imporre ai network la vendita degli spazi a metà prezzo, con un guadagno di 500.000 dollari per uno spot che sarebbe costato un milione di dollari a qualunque altro acquirente. I produttori televisivi non erano disposti ad abbassare le tariffe, quindi lo Zar della Droga Barry McCaffrey fece loro una proposta che non potevano rifiutare: il governo avrebbe rinunciato ad alcuni spazi pubblicitari se le produzioni avessero inserito la propaganda anti-droga durante i programmi.


La maggior parte dei network inviarono in anticipo le sceneggiature all'ONDCP, il quale le avrebbe approvate o ne avrebbe richiesto le modifiche, che venivano prontamente apportate. A esempio, l'ONDCP spinse la WB Network a modificare un episodio della serie Smart Guy. Due ragazzini che facevano uso di droghe durante una festa vennero trasformati in perdenti. Salon rivela: "altri programmi approvati dall'ufficio anti-droga raccontavano le seguenti situazioni: la carriera devastata di un tossicodipendente (The Wayans Bros.); test anti-droga a tappeto sul posto di lavoro (The Drew Carey Show) e sulla squadra di basketball di una scuola (Hang Time, il programma del sabato mattina di NBC); incidente automobilistico mortale causato da una mistura di alcool e marijuana (Sports Night); ragazzini arrestati in possesso di marijuana o alcool obbligati a rivelare i nomi dei loro fornitori (Cosby and Smart Guy); un ragazzino che vuole diventare un informatore della polizia anti-droga, chiede consiglio ai genitori rivelando le sue intenzioni (7th Heaven)."


Salon apprese in seguito che l'influenza sui contenuti da parte dell'ONDCP riguardava anche alcune riviste (a esempio US News and World Report, Family Circle e Seventeen) e Channel One, il canale che fornisce news (e spot pubblicitari) alle scuole in tutti gli USA. Nell'ultimo caso, lo Zar della Droga ha eliminato alcune news che non riteneva avessero contenuti anti-droga abbastanza forti.


                            


Tutto questo accadeva prima che la Casa Bianca incontrasse i personaggi di Hollywood nel novembre 2001, imponendo loro una disciplina post-11 Settembre. Secondo E! Online: "All'incontro hanno partecipato il presidente della Viacom Sumner Redstone, il neo presidente della Screen Actors Guild Melissa Gilbert, il presidente del gruppo entertainment di Viacom Jonathan Dolgen, il presidente della Television Academy Bryce Zabel e i rappresentanti di Writers Guild e Directors Guild." I dirigenti della Paramount Pictures, della Walt Disney Company e della Motion Picture Association of America erano anch'essi presenti. È stato fatto tutto il possibile per trasformare Hollywood in una macchina di propaganda, ma come abbiamo visto non è una novità.


 


Note


1.       Campbell, Duncan."Top Gun Versus Sergeant Bilko? No Contest, Says the Pentagon", Guardian (Londra) 29 Agosto 2001; Robb, David. "Hollywood Goes to War", Brill's Content (Agosto 2001).


2.       2. Bernstein, Paul. "Hardest-working Actor of the Season: the C.I.A", New York Times 2 Settembre 2001; Cohen, Jeff. "The CIA Goes Primetime on CBS", Newsday (New York) 4 Settembre 2001.


3.       3. Forbes, Daniel. "Prime Time Propaganda", Salon 13 Gennaio 2000; Forbes, Daniel. "The Drug War Gravy Train", Salon 31 Marzo 2000; Forbes, Daniel. "Reading, Writing and Propaganda", Salon 8 Agosto 2001.


 


 


 


 


L'AUTORE DEL SAGGIO


Russ Kick è l'editore di questo libro negli USA e di You Are Being Lied To (Disinformation Books, 2001). Ha scritto inoltre due guide di cultura e letteratura alternativa: Outposts (1995) venne descritta dalla Reuters come "il catalogo mondiale completo del pensiero alternativo" e Psychotropedia (1999) è stata presentata come "un'enciclopedia del pensiero proibito, della cultura underground e dell'estremismo" (Guardian di Londra), "una favolosa guida per liberi pensatori" (Mayfair) e "una guida indispensabile per ogni pubblicazione ai margini della cultura ufficiale" (Bizarre). Ha inoltre curato l'edizione di una raccolta contro i tabù erotici, Hot Off the Net (1999) e scrive attualmente per le riviste Village Voice, Gauntlet (l'unica rivista dedicata al tema della libertà di espressione) e Disinformation. La rivista Details una volta lo ha definito "un uomo del Rinascimento radicalmente tollerante e disadattato". Per ulteriori informazioni vedere il suo sito web www.alternewswire.com .


 


 


Il sito di Disinformation

http://www.disinfo.com/

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