LIBRI DI CINEMA – Il cinema di Alberto Lattuada

l'inganno più dolce
Dal CSC ecco un'edizione lussuosa, a cura di Silvia Tarquini, che rilegge l'opera di Lattuada, regista spesso poco considerato dai cinefili nostrani, riuscendo ad appagare sia l'aspetto grafico che quello critico-informativo

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il cinema di alberto lattuadaL'inganno più dolce. Il cinema di Alberto Lattuada
A cura di Silvia Tarquini
Centro Sperimentale di Cinematografia
Finito di stampare nel giugno 2009
pp.224 – 25 euro

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In occasione della retrospettiva che l'ultimo Festival di Pesaro ha dedicato ad Alberto Lattuada, il Centro Sperimentale di Cinematografia ha pubblicato un bellissimo volume sul regista italiano, ricco di saggi critici, interviste e immagini stupende. Un'edizione lussuosa, a cura di Silvia Tarquini, che rilegge l'opera di un regista spesso poco considerato dai cinefili nostrani, riuscendo ad appagare sia l'aspetto grafico che critico-informativo. L'inganno più dolce. Il cinema di Alberto Lattuada ha al suo interno una intervista interessantissima allo stesso Lattuada – realizzata in seguito allo speciale che la rivista parigina Positif decise di dedicare al regista italiano nel 1978 – in cui viene attraversata tutta la carriera del regista dalla gavetta nelle riviste culturali di fronta durante il Fascismo, alle prime esperienze cinematografiche, i rapporti con Fellini e Comencini, e all'analisi dei grandi film degli anni cinquanta e sessanta. Il volume ha oltretutto una lunghissima lista di interessanti conversazioni con collaboratori e attrici che nel corso della loro carriera hanno lavorato con Lattuada: Carla Del Poggio, Carlo Lizzani, Catherine Spaak, Milena Vukotic, Virna Lisi. Ampissimo spazio è dato all'analisi filmografica delle pellicole realizzate dal regista, con l'inserto di brani critici, firmati, tra gli altri, da Bazin, Pietrangeli, Aristarco,Rondi, Chiarini, Moravia, Kezich, Miccichè, tutti selezionati dalla curatrice. Le infleunze innegabili del cinema americano, così riscontrabili in film come Il mulino del Po (1949), la continua tensione tra formalismo e calligrafismo, la sua passione per le giovani donne spesso accomunabile a quella che a inizio anni sessanta avrebbero raccontato i francesi della Nouvelle vague ("l'essenza del cinema consiste nel far fare delle belle cose a delle belle donne"), la nascita dell'eros nell'adolescenza e l'attrazione tra generazioni diverse: tutte tematiche facilmente riscontrabili nella filmografia del regista de Il cappotto e Mafioso (giusto per citare due tra i film più amati e conosciuti), che ha comunque segnato una stagione importante del cinema italiano.


Indice:
L'arte di amare   p.9
L'aria, l'acqua, la ragazza  p.13
Dare forma al caos  p.19
Albè, ma questa è tu' moglie!  p.41
Il mio nuovo maestro  p.49
Soprattutto un grande attore  p.55
Quanti anni ha?  p.59
Un successo che nessuno si aspettava  p.65
Convinciamo gli americani!  p.71
Una fotografia alla Hammilton…  p.75
Filmografia pp.83-pp.202
Televisione  pp.203-pp.205
Lattuada al CSC  p.207
Guardie svizzere  p.211
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