LIBRI DI CINEMA – "Kill Bill Diary", di David Carradine

Questo diario di David Carradine sulla sua esperienza in Kill Bill, edito da Edizioni Bietti, è anche una grande lezione di vita (e di cinema). "Ho visto soltanto il tipo che vedo nello specchio del bagno più o meno tutte le mattine questa è una novità per me. Quentin Tarantino mi ha portato in un posto che io non conosco, dove non sono mai stato. Penso sia una buona cosa. Almeno è nuova. Ho bisogno di cose 'nuove' in questo momento".

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 "Kill Bill Diary",di David Carradine

Edizioni Bietti Milano

pp.280 – 24 euro

 

 

 

Il 4 giugno 2009 all'interno della Suite Room numero 352 del Park Nai Lert Hotel di Bangkok  fu trovato il cadavere di David Carradine. L'attore era in Thailandia per girare un film. Le prime voci parlarono di suicidio, mentre le indagini successive da parte delle autorità di Bangkok rivelarono come Carradine rimase vittima di un gioco di asfissia autoerotica, finito male. L'interprete di America 1929 sterminali senza pietà, I cavalieri dalle lunghe ombre, La serie tv Kung-Fu  e di altre centinani di pellicole, forse meno memorabili, venne trovato nudo e con gli organi genitali legati ad una corda. David Carradine era entrato da tempo nella terza fase della sua incredibile carriera. Inziata sulle orme del padre John Carradine, star del cinema hollywoodiano (Ombre Rosse) degli anni '30-'40. con un fratello, Keith, dal pedigree cinematografico assai più internazionale. Ma come scrive Giona A. Nazzaro nell'appassionata introduzione al libro "Carradine è senz'altro l'unico attore al mondo che ha lavorato sia con Ingmar Bergman (L'uovo del serpente) che con Ninì Grassia (Cercasi successo disperatamente)".

 

 

Ma allo stesso tempo per chi ha passato ore davanti la tv negli anni '80 Carradine è, insiema a Bruce Lee, l'icona delle arti marziali e dei combattimenti al cinema. Insomma è uno di quei volti che rimangono nella memoria, che se in uno spasmodico zapping notturno appaiano in qualche film di serie B o Z, ci fanno desistere dal cambiare. Carradine è soprattutto, e nei suoi appunti biografi emerge con forza, un uomo dalla grande umanità. Pronto al sacrificio per prepararsi al set. Di una umiltà quasi spiazzante per un attore comunque di un certo peso. E capace di rimettere in carreggiata una carriera sul viale del tramonto quando  quel geniaccio di Quentin Tarantino decide di chiamarlo per il ruolo di Bill.

 

 

Questi Kill Bill Diary tradotti e pubblicati in Italia grazie alle Edizioni Bietti, sono il racconto di quel periodo che vide Carradine tornare nel cinema di serie A da protagonista. E dell'incontro con QT, le iniziali usate spesso da Carradine per indicare l'autore di Pulp Fiction, per la preparazione e la produzione di Kill Bill. "Questo diario – afferma  Nazzaro – come tutti i libri utili, si può leggere in molti modi. Autobiografia di una ex star al tramonto che sogna il riscatto, come il 'making of' di un capolavoro, reportage sugli aspetti meno noti e appriscenti della macchinba cinema, ma – sottolinea il critico – anche thesaurus di curiosità e spigolature intime dal cuore dello spettacolo hollywoodiano. Persino come un ritratto trasversale di QT".  La seconda fase della carriera di Carradine è al centro dei suoi diari. ll suo sguardo sul cinema da outsider come quello di Tarantino e della sua Band Apart è un meraviglioso e innocente richiamo alla libertà creativa della settima arte. In fondo l'autoscatto dell'attore impresso in un racconto discontinuo e vulnerabile, all'inizio leggermente sfuocato, con il passare dei mesi a contatto con il mondo tarantiniano subisce quella metamorfosi che lo rende più chiaro e leggibile.

 

 

Le riflessioni dell'attore maturo, dalla pellaccia dura ora  immerso in un nuova avventura del tutto inaspettata, sono anche una grande lezione di vita. "Ho visto soltanto il tipo che vedo nello specchio del bagno  più o meno tutte le mattine – scrive Carradine parlando dopo aver visto la prima proiezioni di Kill Billquesta è una novità per me. Quentin mi ha portato in un posto che io non conosco, dove non sono mai stato. Penso sia una buona cosa. Almeno è nuova. Ho bisogno di cose' nuove' in questo momento". Peccato che in quella camera d'albergo non si sia ricordato di quei giorni da grande protagonista.

 

 

 

INDICE

 

 Le avventure di David Carradine nel mondo di Kill Bill di Giona A.Nazzaro

Nota del traduttore di Ilaria Floreano Kill Bill Diary Prologo

Volume uno

Volume due

'Dub Bill, ricordo affettuoso di Davi Carradine dalla sua voce italiana' di Adalberto Maria Merli

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