LIBRI DI CINEMA – Le novità di Dicembre 2009
Ferretti – L'arte della scenografia, Il futuro è già passato. La fantascienza da Blade Runner a Matrix, Dizionario atipico del giallo 2010, Le carte di Kubrick, Anatomia di una storia, Bellezza e fragilità, L'arte della visione, Francesco Nuti. La vera storia di un grande talento, Alfred Hitchcock. La finestra sul cortile, Set in Venice, Un cinema parlato, Natale al cinema, Cinema e recitazione.
Ferretti – L’arte della scenografia
Gabriele Lucci (a cura di)
Dopo l’Oscar che Dante Ferretti conquista per la seconda volta con Sweeney Todd di Tim Burton, Electa pubblica l’edizione aggiornata e ampliata del volume uscito nel 2004, Ferretti. L’arte della scenografia. Diario di uno scenografo tra cinema e teatro, in cui Dante Ferretti ripercorre le tappe della propria carriera, con l’analisi delle sue opere più significative.
Con la nuova edizione il libro arriva a comprendere i più recenti lavori di Ferretti, come The Black Dalia di Brian De Palma con Scarlett Johansson e l’attesissimo Shutter Island, l’ultimo film di Martin Scorsese con Leopardo Di Caprio, nelle sale cinematografiche a febbraio 2010, di cui questo libro anticipa alcune immagini.
I grandiosi bozzetti che lo hanno reso famoso, gli appunti di lavoro, i suoi scritti inediti, le immagini dei grandi film ai quali ha collaborato – da Il fiore delle mille e una notte a The Aviator, da La città delle donne a Ritorno a Cold Mountain – costituiscono un eccezionale patrimonio, per la prima volta raccolto in un’unica opera, impreziosita dalla prefazione di Martin Scorsese, oltre che dalla lunga conversazione con Gabriele Lucci e dalle fotografie inedite di Gianni Berengo Gardin.
[Electa/Accademia dell’Immagine – pp. 384 € 69,00]
Il futuro è già passato. La fantascienza da Blade Runner a Matrix
Laura Ginatta
Dall’ormai mitica e, innumerevoli volte, citata frase di Roy morente sui tetti della Los Angeles di Blade Runner, «Ho visto cose che voi umani non potete neanche immaginare», al «Benvenuto nel deserto del reale» scandito a chiare lettere da Morpheus ad un attonito Neo davanti ai poveri resti dell’intera civiltà umana in The Matrix, sono trascorsi circa una ventina d’anni. Venti anni in cui il cinema di fantascienza sembra aver fornito all’immaginario collettivo una serie molteplice di visioni del nostro ipotetico prossimo futuro, ma ad analizzare i cult movie, i blockbuster del genere sci-fi, le pellicole di maggior successo, si finisce col rendersi conto che la visione del futuro che prospettano è una sola, comune a tutti e presumibilmente condivisa dalla gran parte del pubblico planetario, che in questi film si è riconosciuta e le cui ricostruzioni ha ritenuto plausibili: la visione di un futuro che altro non è se non la degenerazione, su tutti i fronti, del presente. Quasi come se la nostra società avesse perso la speranza, o il coraggio, di immaginare un futuro diverso, migliore.
Il libro, attraverso una selezione di alcuni tra i film di fantascienza più significativi per successo di pubblico e critica degli ultimi venti anni del XX secolo, ripercorre l’evoluzione delle principali tematiche relative la concezione del futuro da Blade Runner fino alla trilogia di The Matrix.
[Le Mani – pp. 352 € 16,00]
Il libro, attraverso una selezione di alcuni tra i film di fantascienza più significativi per successo di pubblico e critica degli ultimi venti anni del XX secolo, ripercorre l’evoluzione delle principali tematiche relative la concezione del futuro da Blade Runner fino alla trilogia di The Matrix.
[Le Mani – pp. 352 € 16,00]
Dizionario atipico del giallo 2010
Alessandra Buccheri, Claudia Catalli, Maurizio Testa
Arriva la seconda edizione del Dizionario atipico del giallo, ancora più atipica e ancora più ricca di informazioni. Aumentata la squadra di collaboratori, l’occhio del DAG esplora il 2009 oltre i confini del giallo, documentando quella contaminazione di generi (horror, sci-fi, fantasy) che sempre più s’intrecciano con i vari filoni del giallo, nei film, nei romanzi e nelle fiction televisive. E così il nuovo DAG è ancora una volta un dizionario da leggere, con tante interviste inedite ai grandi personaggi del cinema (e non solo). E poi biografie, curiosità, gli anniversari eccellenti che festeggeremo nel 2010 e aneddoti.
[Edizioni Cooper – pp. 400 € 18,00]
Le carte di Kubrick
Umberto Cantone
Che Stanley Kubrick sia stato l’artefice di film memorabili, entrati a far parte della storia del cinema e della cultura visuale del Novecento, è noto a tutti. Meno nota è la sua originale abilità di stratega della produzione e distribuzione delle proprie opere, che lo ha condotto a collaborare, fin dai tempi di Arancia meccanica, coi responsabili di marketing della Warner Bros. Per ogni suo film, egli curava o supervisionava personalmente i testi e la grafica di manifesti, locandine, fotobuste, press book, flani pubblicitari, inserzioni, oltre all’edizione di libri derivati dalle sceneggiature. Sono queste “Le carte di Kubrick” qui proposte, a partire dal corpus inedito di una collezione privata, quella del regista teatrale palermitano Umberto Cantone, che comprende, insieme a svariati materiali cartacei di marketing e merchandising, anche le pubblicazioni apparse in Italia (monografie, saggi critici, riviste) dedicata a Kubrick, oltre a tutte le edizioni italiane dei romanzi e dei racconti da cui sono tratti i suoi film.
Che Stanley Kubrick sia stato l’artefice di film memorabili, entrati a far parte della storia del cinema e della cultura visuale del Novecento, è noto a tutti. Meno nota è la sua originale abilità di stratega della produzione e distribuzione delle proprie opere, che lo ha condotto a collaborare, fin dai tempi di Arancia meccanica, coi responsabili di marketing della Warner Bros. Per ogni suo film, egli curava o supervisionava personalmente i testi e la grafica di manifesti, locandine, fotobuste, press book, flani pubblicitari, inserzioni, oltre all’edizione di libri derivati dalle sceneggiature. Sono queste “Le carte di Kubrick” qui proposte, a partire dal corpus inedito di una collezione privata, quella del regista teatrale palermitano Umberto Cantone, che comprende, insieme a svariati materiali cartacei di marketing e merchandising, anche le pubblicazioni apparse in Italia (monografie, saggi critici, riviste) dedicata a Kubrick, oltre a tutte le edizioni italiane dei romanzi e dei racconti da cui sono tratti i suoi film.
[Sellerio – pp. 168 € 35,00]
Anatomia di una storia
John Truby
Basato sulle lezioni del suo pluripremiato corso, Great Screenwriting, il libro costituisce un originale modello di analisi della sceneggiatura e al tempo stesso un manuale pratico di scrittura.
Truby ci mostra le basi fondamentali di una storia, così importanti da essere considerate irrinunciabili da ogni scrittore. Da questo procede poi, attraverso ventidue passi, a illustrare il percorso necessario al racconto di una grande storia. E in questo suo procedere possiamo riconoscere le stazioni indicate da Propp in Morfologia della fiaba piuttosto che i tre atti aristotelici mutuati dalla Poetica. Una differenza di sostanza rispetto a quasi tutti gli altri grandi didatti della sceneggiatura.
Basato sulle lezioni del suo pluripremiato corso, Great Screenwriting, il libro costituisce un originale modello di analisi della sceneggiatura e al tempo stesso un manuale pratico di scrittura.
Truby ci mostra le basi fondamentali di una storia, così importanti da essere considerate irrinunciabili da ogni scrittore. Da questo procede poi, attraverso ventidue passi, a illustrare il percorso necessario al racconto di una grande storia. E in questo suo procedere possiamo riconoscere le stazioni indicate da Propp in Morfologia della fiaba piuttosto che i tre atti aristotelici mutuati dalla Poetica. Una differenza di sostanza rispetto a quasi tutti gli altri grandi didatti della sceneggiatura.
[Audino – pp. 270 € 24,00]
Bellezza e fragilità
Daniel Mendelsohn
Daniel Mendelsohn, l’autore de “Gli scomparsi”, la grande storia di una famiglia ebrea annientata durante l’Olocausto, è un elegante classicista e uno dei critici più temuti e rispettati d’America. In questa nuova opera intraprende una ricognizione dei registi e degli scrittori che influenzano la nostra vita e il nostro mondo, libri e film di grande successo che entrano in ogni casa e vengono visti in migliaia di sale cinematografiche. Opere d’arte e di consumo, raffinati romanzi o prodotti puramente commerciali, da Amabili resti di Alice Sebold a Brokeback Mountain, da Kill Bill a Everyman di Philip Roth, da Pedro Almodovar a Michael Cunningham, da Maria Antonietta di Sofia Coppola a Middlesex di Jeffrey Eugenides, fino a Le benevole di Jonathan Littell. Mendelsohn interpreta l’influenza del mondo greco e romano sulla cultura popolare in film come Troy e 300, analizza le ambiguità estetiche e politiche di chi impone uno sguardo troppo contemporaneo sui grandi classici, discute il rovinoso effetto del sentimentalismo dopo l’11 settembre e la fondamentale importanza della grande letteratura del passato per una piena comprensione del presente. Ogni testo, ogni film, diventa cosi uno spunto per una riflessione sullo statuto dell’arte e dell’artista, sul rapporto tra bellezza e vita quotidiana, sul ruolo necessario che la creatività e la cultura hanno nella realizzazione e nello sviluppo della società e dei suoi individui.
Daniel Mendelsohn, l’autore de “Gli scomparsi”, la grande storia di una famiglia ebrea annientata durante l’Olocausto, è un elegante classicista e uno dei critici più temuti e rispettati d’America. In questa nuova opera intraprende una ricognizione dei registi e degli scrittori che influenzano la nostra vita e il nostro mondo, libri e film di grande successo che entrano in ogni casa e vengono visti in migliaia di sale cinematografiche. Opere d’arte e di consumo, raffinati romanzi o prodotti puramente commerciali, da Amabili resti di Alice Sebold a Brokeback Mountain, da Kill Bill a Everyman di Philip Roth, da Pedro Almodovar a Michael Cunningham, da Maria Antonietta di Sofia Coppola a Middlesex di Jeffrey Eugenides, fino a Le benevole di Jonathan Littell. Mendelsohn interpreta l’influenza del mondo greco e romano sulla cultura popolare in film come Troy e 300, analizza le ambiguità estetiche e politiche di chi impone uno sguardo troppo contemporaneo sui grandi classici, discute il rovinoso effetto del sentimentalismo dopo l’11 settembre e la fondamentale importanza della grande letteratura del passato per una piena comprensione del presente. Ogni testo, ogni film, diventa cosi uno spunto per una riflessione sullo statuto dell’arte e dell’artista, sul rapporto tra bellezza e vita quotidiana, sul ruolo necessario che la creatività e la cultura hanno nella realizzazione e nello sviluppo della società e dei suoi individui.
[Neri Pozza Editore – pp. 272 € 22,00]
L’arte della visione
Federico Fellini
Roma, aprile 1993: nel suo studio di corso d’Italia, Federico Fellini, il mostro sacro, riceve a più riprese Goffredo Fofi e Gianni Volpi per un’ampia intervista destinata a rimanere memorabile. Il tema delle conversazioni non è tanto il suo cinema, quanto il cinema, che, come sosteneva Fellini, si era preso tutta la sua vita. Alla presenza dei suoi insoliti intervistatori, il grande regista si lascia andare a una sequenza di ricordi, divagazioni, riflessioni su se stesso e la sua arte. Come scrive Volpi nelle sue considerazioni introduttive, “passava con sovrana nonchalance da Kafka a Jung, da Rossellini a Calvino. In certe affascinanti, lunghe risposte legava sapientemente progetti, visioni, letture le più diverse“. Un fascino con cui Fellini sapeva sedurre tutti i suoi interlocutori, ma dietro il quale, come sottolinea Fofi, era impossibile non scorgere “una malinconia profonda, specie negli ultimi anni, e forse una disperazione. Il cinema era cambiato, la televisione aveva rimpicciolito e castrato il cinema. E per di più il suo cinema nascondeva sempre peggio il senso di morte che era di un’intera civiltà”. Il volume è impreziosito da alcuni brevi commenti di Fellini ai suoi film, che su indicazione del regista stesso avrebbero dovuto corredare il testo, nonché dai brani di alcune interviste a registi americani, o europei ma attivi in America, e da otto fotografie di Paul Ronald, scattate sul set di 8 1/2.
Roma, aprile 1993: nel suo studio di corso d’Italia, Federico Fellini, il mostro sacro, riceve a più riprese Goffredo Fofi e Gianni Volpi per un’ampia intervista destinata a rimanere memorabile. Il tema delle conversazioni non è tanto il suo cinema, quanto il cinema, che, come sosteneva Fellini, si era preso tutta la sua vita. Alla presenza dei suoi insoliti intervistatori, il grande regista si lascia andare a una sequenza di ricordi, divagazioni, riflessioni su se stesso e la sua arte. Come scrive Volpi nelle sue considerazioni introduttive, “passava con sovrana nonchalance da Kafka a Jung, da Rossellini a Calvino. In certe affascinanti, lunghe risposte legava sapientemente progetti, visioni, letture le più diverse“. Un fascino con cui Fellini sapeva sedurre tutti i suoi interlocutori, ma dietro il quale, come sottolinea Fofi, era impossibile non scorgere “una malinconia profonda, specie negli ultimi anni, e forse una disperazione. Il cinema era cambiato, la televisione aveva rimpicciolito e castrato il cinema. E per di più il suo cinema nascondeva sempre peggio il senso di morte che era di un’intera civiltà”. Il volume è impreziosito da alcuni brevi commenti di Fellini ai suoi film, che su indicazione del regista stesso avrebbero dovuto corredare il testo, nonché dai brani di alcune interviste a registi americani, o europei ma attivi in America, e da otto fotografie di Paul Ronald, scattate sul set di 8 1/2.
[Donzelli – pp. 106 € 16,00]
Francesco Nuti. La vera storia di un grande talento
Stefano Bucci, Matteo Norcini
Un viaggio che attraversa vita e carriera dell’attore/regista toscano: dalla nascita nel secondo dopoguerra agli esordi nel mondo dello spettacolo, dai successi nel cabaret televisivo allo straripante successo cinematografico, attraverso il suo racconto e quello di tutti gli artisti, amici, colleghi, personaggi che lo hanno conosciuto e che vi hanno lavorato al fianco. Condiscono il libro florilegi di articoli, flani e recensioni d’epoca, una vastissima galleria fotografica e promozionale. Ogni film è corredato anche dei dati ufficiali ed inediti desunti dalla documentazione ufficiale visionata al Pubblico Registro Cinematografico, all’Agis, all’Anica e dagli archivi de “La Nazione”. Un lavoro certosino, frutto di anni di ricerche: un’enorme mole di materiale, informazioni, scoop, rivelazioni, racconti, ricordi e aneddoti che sicuramente renderanno felici gli innumerevoli fan di Nuti che lo hanno seguito ed amato in oltre vent’anni di carriera. Una carriera da (ri)scoprire e rivalutare come merita un artista che ha scritto pagine importanti e significative nel panorama dello spettacolo italiano.
Un viaggio che attraversa vita e carriera dell’attore/regista toscano: dalla nascita nel secondo dopoguerra agli esordi nel mondo dello spettacolo, dai successi nel cabaret televisivo allo straripante successo cinematografico, attraverso il suo racconto e quello di tutti gli artisti, amici, colleghi, personaggi che lo hanno conosciuto e che vi hanno lavorato al fianco. Condiscono il libro florilegi di articoli, flani e recensioni d’epoca, una vastissima galleria fotografica e promozionale. Ogni film è corredato anche dei dati ufficiali ed inediti desunti dalla documentazione ufficiale visionata al Pubblico Registro Cinematografico, all’Agis, all’Anica e dagli archivi de “La Nazione”. Un lavoro certosino, frutto di anni di ricerche: un’enorme mole di materiale, informazioni, scoop, rivelazioni, racconti, ricordi e aneddoti che sicuramente renderanno felici gli innumerevoli fan di Nuti che lo hanno seguito ed amato in oltre vent’anni di carriera. Una carriera da (ri)scoprire e rivalutare come merita un artista che ha scritto pagine importanti e significative nel panorama dello spettacolo italiano.
[Ibiskos Editrice – pp. 250 € 24,00]
Alfred Hitchcock. La finestra sul cortile
Cosetta G. Saba
La finestra sul cortile è un film-saggio dedicato al racconto cinematografico a suspense. Le relazioni che il suspense intrattiene con la narrazione sono presentate attraverso il racconto del mondo possibile «abitato» dal protagonista, Jeff (James Stewart). La condizione di Jeff, che si trova «in uno stato d’impotenza motrice» – costretto, temporaneamente, su una sedia a rotelle – è ricondotta «a una situazione ottica pura», assimilabile alla condizione dello spettatore cinematografico caratterizzata da una «ipomotricità» (immobilità senso-motoria) che si scarica nella «iperattenzione». Jeff è uno spettatore che vede passare, come fosse un film, sulle finestre-schermo di un appartamento un ambiguo «racconto per immagini», di cui intuisce la «storia». Il film «racconta» le sue mosse interpretative circa il contenuto di quella «storia» virtuale, intuita, sulla cui base egli decide di dare coerenza interpretativa non solo a ciò che vede, ma anche a ciò che non vede.
[Lindau – pp. 170 € 18,00 nuova edizione]
Set in Venice. Il cinema a Venezia. Scatti protagonisti racconti
Ludovica Damiani (a cura di)
Set in Venice è un viaggio nel cinema alla scoperta dei film e dei set allestiti a Venezia, lungo un arco di tempo di oltre un secolo. Set cinematografico naturale, in qualsiasi epoca la città è stata ambientazione ideale per film d’amore, drammi, commedie romantiche ma anche film noir, d’azione e suspense. E continua ad esserlo, ogni giorno.
Dalle riprese dei fratelli Lumière ad Orson Welles, da Michelangelo Antonioni a Steven Spielberg, da Luchino Visconti a Woody Allen, da Dino Risi a Lasse Hallström, il volume è un omaggio al grande cinema raccontato per immagini; una ricca galleria fotografica dei film più significativi girati e ambientati nella città lagunare e dei loro meravigliosi set.
Frutto di una scrupolosa ricerca iconografica, effettuata attraverso archivi nazionali e internazionali, cineteche, case di produzione, collezioni private e archivi di fotografi professionisti, lo straordinario percorso per immagini è accompagnato da testi che consistono in aneddoti, notizie, curiosità, citazioni critiche ma soprattutto racconti di registi, attori, produttori, direttori della fotografia, scenografi, costumisti, direttori di produzione, ecc…che hanno lavorato sui set veneziani e vissuto la città per raccontarla al mondo.
[Electa – pp. 288 € 60,00]
Un cinema parlato. Trame per una pedagogia della narrazione con gli occhi di un’altra lingua
Emanuela Mancino
Il film, evento testuale e discorsivo, diventa spazio intimamente affine e fraterno alla scrittura: nelle zone intermedie di visione e parola si fonda l’esperienza di apprendimento che è evidenza in attesa, stupore della trama nel momento del suo farsi.
Gli intrecci orditi nei testi delle pellicole sono osservati con una lente pedagogica che coglie i modi e i linguaggi attraverso cui il senso della narrazione si declina nell’educarsi ad abitare l’eccedenza. La formazione al visibilio diventa pedagogia dell’attenzione cinegrafica e film come Nuovomondo, Film blu, Prima della pioggia, Primavera, estate, autunno, inverno… e ancora primavera, Un film parlato e Cainà mostrano come la trama intrattenga testo e soggetto in un nesso produttivo di interrogazioni e domande, nello spazio di un poroso e formativo complotto.
Il film, evento testuale e discorsivo, diventa spazio intimamente affine e fraterno alla scrittura: nelle zone intermedie di visione e parola si fonda l’esperienza di apprendimento che è evidenza in attesa, stupore della trama nel momento del suo farsi.
Gli intrecci orditi nei testi delle pellicole sono osservati con una lente pedagogica che coglie i modi e i linguaggi attraverso cui il senso della narrazione si declina nell’educarsi ad abitare l’eccedenza. La formazione al visibilio diventa pedagogia dell’attenzione cinegrafica e film come Nuovomondo, Film blu, Prima della pioggia, Primavera, estate, autunno, inverno… e ancora primavera, Un film parlato e Cainà mostrano come la trama intrattenga testo e soggetto in un nesso produttivo di interrogazioni e domande, nello spazio di un poroso e formativo complotto.
[Mimesis – pp. 137 € 15,00]
Natale al cinema – Da “La vita è meravigliosa” a “A Christmas Carol”
Gianluigi Negri e Roberto S. Tanzi
Scaldano i cuori, commuovono, vengono visti e rivisti ogni anno. E non necessariamente nel mese di dicembre. Sono i film di Natale. Anzi, i film sul Natale. Il Christmas movie è ormai diventato, specialmente negli Stati Uniti, un genere cinematografico. Da Frank Capra a Robert Zemeckis, in questo libro si trovano i film più rappresentativi, quelli più facilmente reperibili sul mercato home video e anche quelli che non sono mai stati distribuiti. Non un’enciclopedia sul Natale né un dizionario del Christmas movie, ma una sorta di viaggio sulla slitta per scoprire o riscoprire le favole più belle del cinema americano, gli adattamenti di “Canto di Natale”, come viene rappresentata la figura di Babbo Natale sul grande schermo, il fenomeno del cinepanettone, i Natali italiani e nel mondo, per arrivare a quelli rosso sangue di tanto cinema horror e thriller. E poi le frasi famose, le mille curiosità sulla lavorazione dei film e sulle canzoni, gli attori più affezionati al genere. Per chiudere con una letterina a Babbo Natale, al quale i due autori chiedono, se sono stati buoni, di portare sotto l’albero quei Christmas movie mai usciti, per svariate ragioni, nel nostro Paese.
[Falsopiano – pp. 320 € 15,00]
Cinema e recitazione (Libro + DVD)
Ferdinando Maddaloni
Cosa distingue la recitazione teatrale da quella cinematografica? Perché Cenere, unico film della grande Eleonora Duse, fu un fiasco? Possiamo considerare Benito Mussolini il più grande attore di tutti i tempi? Come si recita oggi in Italia? Per rispondere a queste domande, nel volume e nel DVD allegato, viene ricostruito il processo di formazione dei canoni della recitazione cinematografica, a partire dalle prime produzioni del cinema muto per giungere alla stagione neorealista. Le testimonianze di alcuni protagonisti della scena teatrale e cinematografica attuale consentono, inoltre, di approfondire le novità introdotte nel campo recitativo in seguito alla diffusione del mezzo televisivo. Quest’opera vuole rappresentare un atto d’amore verso la nobile arte della recitazione, ed è concepita allo scopo di risvegliare curiosità da parte dello spettatore e stimolare l’artista ad un’adeguata preparazione, affinché “questa sera si reciti a soggetto” e non… a soggettiva!
[Liguori Editore – pp. 128 € 23,50]
Colpisce per rigore e piacevolezza di scrittura l’agile manualetto che Ferdinando Maddaloni, attore di teatro, cinema e televisione, noto soprattutto per il ruolo nel serial Rai La squadra, ha dedicato alla storia della recitazione cinematografica dal muto ai giorni nostri. Mettendo a frutto la propria passione per il cinema e l’arte recitativa e soprattutto la propria decennale esperienza di actor’s coach (preparatore degli attori) nel suddetto telefilm, Maddaloni traccia le linee fondamentali per comprendere l’evoluzione della prassi recitativa nella settima arte, partendo dalle influenze della recitazione teatrale, che trasferisce nel cinematografo molti dei propri canoni.