LIBRI DI CINEMA – Le novità di giugno

naziskino
David Lynch – Inland Empire
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Il cinema di Pedro Almodovar, Lanterna Magica e film dipinto, Mauro Bolognini, Fare scene. Una storia di cinema, Naziskino, ebrei ed altri erranti, La vera storia di Audrey Hepburn, Cronache di poveri amanti, Le amanti del vulcano

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David Lynch – Inland Empire
Davide Morello
“Ad una prima visione Inland Empire rivela tutta la sua complessità in quanto testo narrativo caotico, articolato e stratificato, con una serie di livelli diegetici che interagiscono e dialogano reciprocamente senza soluzione di continuità. È un testo eterogeneo che ad una attenta analisi mostra e mette in campo il suo stesso principio compositivo e strutturale all’insegna dell’autoriflessività, del gioco metalinguistico, attraverso contenuti e forme che si prestano a ragionare, in un’ottica contemporanea, sul mezzo cinematografico, sulle potenzialità espressive e narrative che Lynch adotta in uno stile sempre sperimentale”. (dall’introduzione al volume)
[Falsopiano – pp. 272 € 13,00]
 
Il cinema di Pedro Almodovar. Dal postmoderno al contemporaneo
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Barbara Minesso, Giovanni Rizzoni
Dai primi lungometraggi agli Abbracci spezzati, il volume ripercorre l’intera produzione cinematografica di Pedro Almodóvar.
In quasi trent’anni di attività artistica il regista è riuscito a portare all’attenzione del pubblico internazionale il proprio personalissimo universo creativo.
Tanto da imporre l’“Almodóvar’s touch” come cifra stilistica ormai riconosciuta a livello globale. La storia di successo di un autore partito da condizioni di assoluta marginalità diventa tuttavia tanto più interessante quanto meno il regista spagnolo viene ingessato nelle vesti di un preteso “classico” del cinema. Molto più stimolante è guardare alla sua produzione artistica come a un magmatico flusso di visioni e di pulsioni che incrocia il grande mutamento intervenuto a cavallo fra i due secoli nel nostro mondo morale e sentimentale. Un fiume dal percorso spesso oscuro, ma misteriosamente collegato alle vicende della contemporaneità. È a tale collegamento che è interessato in primo luogo questo libro.
[Marsilio – pp. 136 € 14,00]
 
Lanterna Magica e film dipinto – 400 anni di cinema
Laurent Mannoni e Donata Pesenti Campagnoni (a cura di)
Nei duecento anni prima dell’invenzione del cinema, milioni di persone hanno osservato immagini proiettate in una sala immersa nel buio: erano vedute di lanterna magica, dipinte su vetro e spesso dotate di meravigliosi congegni che producevano l’illusione del movimento. Questi preziosi incunaboli della visione – realizzati da metà Seicento fino al secolo scorso – sono fragili tesori di inestimabile bellezza, testimoni di una nuova visione del mondo e dell’immaginario collettivo.
Vetri da proiezione, film dipinti a mano, apparecchiature originali utilizzate per gli spettacoli di un’arte popolare in costante evoluzione: racconti mitologici o educativi, squarci di vita quotidiana, ma anche melodrammi, sogni orientaleggianti o macabri, scene erotiche, effetti speciali che sorprendono tuttora per la loro audacia e freschezza d’ispirazione.
Il libro – pubblicato in occasione della grande mostra organizzata alla Cinémathèque française di Parigi (fino allo scorso 28 marzo) e alla Venaria Reale di Torino (dal prossimo 22 luglio al 7 novembre 2010) – raccoglie per la prima volta le immagini delle più grandi collezioni del mondo, quelle del Museo Nazionale del Cinema di Torino e della Cinémathèque française di Parigi. Con oltre 500 immagini a colori, questo libro è una guida alla scoperta di un universo visivo di straordinario fascino per gli spettatori dell’età digitale.
L’introduzione è di Francis Ford Coppola, appassionato cultore di lanterne magiche e antichi giocattoli ottici.
[Editrice il Castoro – pp. 336 € 40,00]
 
Mauro Bolognini
Pier Maria Bocchi e Alberto Pezzotta
Una rilettura radicale e appassionante di uno dei registi più scomodi, censurati e soprattutto meno compresi del nostro cinema che ha attraversato la fine del neorealismo e la commedia all’italiana, con film tra cui La notte brava, Il Bell’Antonio, Agostino.
Bolognini è un regista dai molti meriti, elegante nello stile quanto corrosivo nella sua visione della società. Il suo cinema è caratterizzato da una conoscenza tecnica e figurativa straordinaria e da un gusto personale della messinscena. Emerso insieme a molti altri validi colleghi in un momento storico difficilmente ripetibile, è una figura che viene finalmente riscoperta da questo Castoro.
[Editrice il Castoro – pp. 208 € 13,90]
 
Fare scene. Una storia di cinema
Domenico Starnone
In questa nuova prova narrativa Domenico Starnone, seguendo il filo rosso della settima arte, racconta una vicenda individuale che pagina dopo pagina si allarga fino ad abbracciare la parabola dell'Italia negli ultimi sessant'anni.
Nella prima parte del libro, un bambino cresciuto nella Napoli proletaria dell'immediato dopoguerra scopre il mondo e compie la sua educazione sentimentale circondato dall'atmosfera irripetibile delle sale cinematografiche di allora: luoghi magici, fumosi, dove si entrava anche a metà dello spettacolo e non era raro che  tra un James Stewart vestito da cowboy e i turbamenti suscitati da Deborah Kerr  dei perfetti sconosciuti scambiassero due chiacchiere e stringessero amicizia. Sullo sfondo, una famiglia che cerca di lasciarsi alle spalle la miseria e un intero popolo in procinto di cavalcare l'inaspettata onda del benessere.
Nella seconda parte del libro, quel bambino, diventato un adulto di inizio xxi secolo, non si limita a guardare i film, li fa. È diventato uno scrittore di sceneggiature. Ma il cinema di oggi non è più quello di Rossellini, Totò, Fellini, Anna Magnani. E così  mentre assistiamo alla trasformazione di un ambizioso progetto cinematografico in un prodotto dolciastro e scontato  ci rendiamo conto che non è solo il protagonista ad aver perso lo sguardo incantato, ma tutto un paese sempre più desolante
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[Minimum fax – pp. 192 € 13,50]
 
Naziskino, ebrei ed altri erranti
Casiraghi U. , Pellizzari L. (a cura di)
Frutto di lunghe e appassionate ricerche e rimasto sinora inedito, questo libro è anzitutto un viaggio della memoria nelle pagine più oscure, dimenticate o rimosse della storia del cinema (del cinema e della storia) nel corso della prima metà del secolo scorso. È di scena il cinema tedesco, dall’Espressionismo degli anni ’20 alla straordinaria irruzione di Karl Valentin sino alla figura catartica di Slatan Dudow (quello di Kuhle Wampe). Al centro, naturalmente, la produzione nazista, con i suoi incubi e le sue aberrazioni, con i suoi «trionfi della volontà» nati dalle sinfonie degli orrori e a essi ritornati, che però si intreccia, quasi a contrappasso, con le vicende dei cineasti mitteleuropei costretti all’esilio o all’emigrazione verso Hollywood, e con le vicissitudini del cinema yiddish sia nell’Est europeo sia in terra americana. Conclude il quadro dedicato ai totalitarismi un’appendice sul cinema stalinista.
[Lindau – pp. 288 € 24,00]
 
 
La vera storia di Audrey Hepburn
Meyer-Stabley B.
Uno sguardo da cerbiatta, una silhouette slanciata e un’eleganza naturale hanno fatto di Audrey Hepburn un’icona di stile del XX secolo. La frangetta, i foulard, i tailleur firmati da Hubert de Givenchy sono diventati un modello per le donne di mezzo mondo. Ma dietro questa immagine «patinata» e di maniera si nasconde in realtà una personalità complessa e affascinante, un carattere forte, determinato e generoso.
Vincitrice di un Oscar con il suo primo film da protagonista, Vacanze romane, nel corso di una folgorante carriera la Hepburn ha recitato accanto ai più grandi attori dell’epoca (Gregory Peck, Humphrey Bogart, Henry Fonda, Fred Astaire, Gary Cooper, Cary Grant, Sean Connery) e ha contribuito a fare di molte pellicole dei classici senza tempo (Sabrina, Sciarada, Colazione da Tiffany).
Tuttavia ha abbandonato Hollywood molto presto per consacrarsi ai figli e alla vita familiare. Memore di un’infanzia segnata dalle privazioni e dall’orrore della seconda guerra mondiale, ha infatti sempre dato la precedenza alle persone, agli affetti e all’amicizia. Dopo i figli, il suo grande amore sono stati i tanti bambini incontrati nel corso delle missioni come ambasciatrice dell’UNICEF, nei luoghi dove vivere è una lotta quotidiana contro la fame, le malattie e la guerra. Fu proprio durante un viaggio che cominciò ad avvertire i primi sintomi del cancro.
Completamente concentrata sulle cose da fare e sui bisogni gravi e urgenti da soddisfare, rimandò accertamenti e cure, compromettendo forse l’esito della sua ultima battaglia.
È proprio questa vita esemplare, fatta di bellezza e talento, di sensibilità e altruismo, che ci racconta Bertrand Meyer-Stabley, restituendo alla star che tutti ammiriamo una ricchezza interiore e una profondità autenticamente umane.
[Lindau – pp. 352 € 22,00]
 
Cronache di poveri amanti. Pagine di celluloide
Eligio Imarisio
Cronache di poveri amanti”. Pagine di Celluloide
non vuol essere una storia del film stesso, ma vuol proporne una lettura comprensibile da un pubblico senza confine; si basa sulla sceneggiatura originale di Cronache di poveri amanti del 1953 rispettata fedelmente dal curatore, che ne dà una struttura letterariamente unitaria senza intaccare l’immediatezza del parlato
Nella pellicola di Carlo Lizzani si trova l’inizio dell’affermazione mussoliniana, drammaticamente rimarcata con i fatti fiorentini dell’ottobre 1925.
Allo scopo di agevolare il miglior apprezzamento dell’intera narrazione, alcuni scritti di qualificati studiosi accompagnano tale sceneggiatura (i professori Roberto Bianchi, Marino Biondi, Eligio Imarisio, Francesco Paolo Memmo); onde attribuire la giusta credibilità alla narrazione medesima, compaiono il testo autorevole di Carlo Lizzani ed il ricordo importante di Giuliano Montaldo. Una sezione, toponomastica, presenta a mo’ di confronto le strade fiorentine dell’epoca a cui si riferisce il romanzo pratoliniano e di quella che batte la troupe di “Cronache”.
L’ultima sezione è a carattere iconografico: mostra ventiquattro fotogrammi del film; e altrettante fotografie, inerenti ai luoghi del film, scattate un cinquantennio dopo.
Siccome la sceneggiatura originale nel 1953 non serve in primis alla pubblicazione, l’intervento del curatore rispetta fedelmente il testo, a cui dà una struttura letterariamente unitaria senza intaccare l’immediatezza del parlato.
[Le Mani – pp. 376 € 22,00]
 
Le amanti del vulcano
Marcello Sorgi
Il nuovo libro di Sorgi racconta una storia dell'età felice in cui il cinema italiano sfornava capolavori e celebrità come Hollywood. Nel 1948, Anna Magnani e Roberto Rossellini, uniti da una relazione non solo artistica, vengono scritturati per girare un film nelle isole Eolie, a Vulcano. Ancor prima del ciak d'inizio, però, Rossellini sparisce. Solo mesi dopo si scoprirà che il regista è fuggito in America per conoscere una celebre ammiratrice che presto diventerà la sua compagna, Ingrid Bergman. Con lei tornerà proprio nelle Eolie, a Stromboli, per girare un film pressoché identico a quello nel quale, nel frattempo, la Magnani ha cominciato a recitare. L'arcipelago siciliano diventa così un crocevia di star e fra le piccole isole scoppia una vera e propria guerra a suon di scandali da rotocalco
[Rizzoli – pp. 202 € 18,00]
 
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    LIBRI DI CINEMA – Le novità di giugno

    Nouvelle Vague

    La Nouvelle Vague; Dizionari di cinema – Commedia; Alberto Sordi presenta Albertone; L’Anello di Policrate; Nuovo cinema tedesco; Il buio oltre la siepe. Il libro, il film; Patrice Leconte; I chiari di Lina; Il mio nome è nessuno.

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    Nouvelle VagueLa Nouvelle Vague – Il cinema secondo Chabrol, Godard, Resnais, Rivette, Rohmer, Truffaut
    traduzione di: Lorenza Pieri

    I registi della Nouvelle Vague come Godard, Truffaut e Rohmer, che oggi sono considerati maestri assoluti, hanno mosso i loro primi passi come critici dei Cahiers du cinema. È infatti in seno alla rivista che hanno elaborato «la politica degli autori» (a cui minimum fax ha già dedicato due volumi), dando vita a un modo diverso di concepire il cinema; e in seguito sono stati gli stessi Cahiers a riconoscere e consacrare la Novuelle Vague come vero e proprio movimento destinato a fungere da spartiacque tra il cinema classico e quello moderno.
    Questo libro riprende gli eccezionali documenti pubblicati nel 1962 in un numero speciale dei Cahiers interamente dedicato alla Nouvelle Vague, e costituisce una summa di fondamentale rilievo documentario sulla nuova «onda di registi» che hanno portato il cinema verso la contemporaneità.

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    [Minimum fax – € 16,00]

    Dizionari di cinema – CommediaCommedia
    Paolo D’Agostini

    Paolo D'Agostini, giornalista e critico cinematografico de "La Repubblica" scrive, per i dizionari del Cinema, un volume dedicato alla Commedia.
    Attraverso tematiche varie, l'autore riesce a dare una lettura trasversale ed esaustiva del genere, individuando le parole chiave, i protagonisti e selezionando 10 imprescindibili capolavori per ogni regista. Woody Allen alle prese con le nevrosi newyorkesi, l'indimenticabile Julia Roberts che, nei panni di Pretty Woman, ondeggia su tacchi altissimi lungo Hollywood Boulevard, l'ironia pungente dei fratelli Cohen, l'eleganza, la grazia e il veleno di film come Colazione da Tiffany o Arsenico e vecchi merletti: un libro d'autore che con schede curate, illustrate con immagini di film, foto di scena e locandine, affronta uno dei generi cinematografici più amati.
    Partendo da origini popolari, la commedia arriva all'Olimpo della cinematografia con grandi nomi americani, come Billy Wilder, mentre nel nostro paese si declina "all'italiana" tra gli spaghetti di Alberto Sordi e le macchiette di Totò.
    Con temi e personaggi sempre al passo dei tempi e dei mutamenti sociali, la tradizione della commedia non si esaurisce, come dimostrano i grandi registi degli anni '70-'80-'90, le più recenti produzioni e le grandi interpreti ormai entrate, con i loro ruoli, nell'immaginario collettivo.

    [Electa – € 22,00]

    AlbertoneAlberto Sordi presenta Albertone

    Dvd a cura di Franco Rostagno, Marco Sacco
    Regia di Gianni Ubaldo Canale
    Libro di Valentina Pattavina.
    Introduzione di Vincenzo Cerami
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    Come dice Cerami: «Alberto Sordi è stato grande non per il contenuto sociologico dei suoi personaggi, ma per le divagazioni gratuite e metafisiche con le quali prendeva distanza dai loro orrori. Giocosamente, sinistramente».

    L'antologia originale delle piú celebri apparizioni televisive di Sordi – raccolte nel Dvd in prima edizione assoluta – in un montaggio insieme struggente e comico. Il libro che accompagna il Dvd inserisce il percorso artistico di Sordi nei teatri, nelle piazze, nella storia del nostro paese. Con un memorabile ritratto d'autore di Vincenzo Cerami.
    Il Dvd: In undici grandi capitoli «tematici» è raccolto il meglio dalle apparizioni televisive dell'Albertone nazionale: dagli sketch con Mina, Raffaella Carrà, Corrado, le gemelle Kessler e Alighiero Noschese, fino alla riproposta del personaggio di Mario Pio; dalle interviste in cui racconta di sé, all'esecuzione delle canzoni Nonnetta e Carcerato… A rendere ancora piú preziosa questa galleria di apparizioni, il provino cinematografico per il film Casanova di Fellini.
    Il libro: in La grande anima d'Italia Valentina Pattavina racconta l'avventura artistica di Sordi, fotografando ambienti, storie e protagonisti, e restituendo il sapore di un'Italia che non c'è piú, anche attraverso i tanti riferimenti alla storia e alle tecniche dei «generi artistici» di cui il talento comico sordiano si è nutrito.

    [Einaudi – € 24,00]

    L’Anello di Policrate – il senso di colpa nel cinemaL'Anello di Policrate
    Carlo Gaudio, Antonio Provazza

    Alla base di ogni studio, la colpa, intesa come complesso di colpa da leggersi, un film dopo l’altro, secondo sfumature diversificate, specie quando si esplora l’opera di un grande come Alfred Hitchcock. Così se in Psycho, il primo esempio, l’accento viene posto esplicitamente sul complesso di colpa, in Marnie se ne analizza il senso, ne Il Ladro il trasferimento, in Spellbound la rimozione, in Delitto per Delitto lo scambio, in Io confesso il segreto. Non meno sottili comunque, le altre rivisitazioni di film di Fritz Lang, di Billy Wilder, di Duvivier, anche qui riuscendo a smantellare le strutture interne di ogni singolo film per leggervi i significati più riposti: nel segreto dei personaggi, tra le pieghe dei loro gesti, nei contesti narrativi delle varie situazioni in cui vengono coinvolti. Una ricerca, una lettura al microscopio, con il giusto equilibrio fra la medicina e l’arte del film. L’operazione che ci mancava.

    [Edizioni Sabinae – € 18,00]

    Nuovo cinema tedesco
    Alessandro Izzi, Giovanni Spagnoletti

    Il recente successo di film come Good Bye Lenin o il premio Oscar Le vite degli altri ha riportato la cinematografia tedesca al centro dell'attenzione internazionale a circa vent'anni dalla conclusione della stagione del Nuovo Cinema Tedesco. Molti degli autori contemporanei, infatti, affondano le proprie radici in quel movimento nato a cavallo degli anni Sessanta a seguito della Nouvelle Vague francese, quando un gruppo di giovani registi iniziò a riunirsi sotto l'egida del manifesto di Oberhausen (1962) rivendicando i fasti del passato espressionista ma orientandosi al nuovo, all'originale, al libero.
    La differenza, rispetto ai colleghi francesi, stava in una dimensione politica: nel rifiutare il cinema dei padri (ma non quello dei nonni: Fritz Lang o Friederich Murnau) i film-maker del Nuovo Cinema Tedesco rifiutavano ogni compromissione con l'eredità del nazionalsocialismo. Questo atteggiamento verso il passato si rifletteva anche nei confronti dell'identità nazionale che ogni autore cercava di costruirsi con fatica. Un rapporto di amore e odio con la Heimat, la piccola patria delle proprie radici, vissuta come realtà dalla quale fuggire per essere liberi, ma a cui fare costantemente ritorno. Rileggere con analisi testuali e un'accurata trattazione storica quella stagione d'oro, riscoprire autori come Rainer Werner Fassbinder, Werner Herzog, Alexander Kluge, Edgar Reitz, Wim Wenders significa non solo accostarsi ad alcuni dei nomi più rilevanti della storia del cinema del Novecento, ma anche appropriarsi di validi strumenti per comprendere la realtà europea di questo nuovo millennio.

    [Audino – € 15,00]

    Il buio oltre la siepe. Il libro, il film
    Riccardo F. Esposito

    Nel luglio 1960, Harper Lee, amica dello scrittore Truman Capote (Colazione da Tiffany, Altre voci altre stanze, A sangue freddo, L’arpa d’erba), pubblicò un romanzo ambientato in Alabama durante gli anni della Grande Depressione, che nelle previsioni del suo editore avrebbe dovuto vendere solo poche migliaia di copie. Invece, nel corso degli anni, To Kill a Mockingbird (in Italia Il buio oltre la siepe) venderà oltre trenta milioni d’esemplari, farà vincere alla sua autrice il prestigioso premio Pulitzer (1961) e diverrà uno dei libri più letti ed amati di tutti i tempi. Il regista Robert Mulligan (1925-2008) ne trarrà l’anno successivo uno straordinario film, celebrato ed amato quasi quanto il romanzo, e impreziosito dalle ispirate interpretazioni di Gregory Peck, Robert Duvall e della piccola Mary Badham. Il presente saggio invita il lettore alla (ri)scoperta di una pellicola davvero evergreen e di un classico della letteratura – ascrivibile sia al «romanzo di formazione» sia al cosiddetto southern gothic – mettendo a confronto le versioni originali e italiane di romanzo e film, indicandone pregi, ambiguità, similitudini e discrepanze.

    [Le Mani – € 10,00]

    Patrice Leconte. Un pessimista sorridente
    A cura di Luisa Ceretto e Giancarlo Zappoli

    Il Centro Studi Cinematografici da sempre è istituzionalmente interessato alla riflessione sull’opera di registi. Patrice Leconte. Un pessimista sorridente si inserisce in questo percorso di ricerca con l’intento di rivisitare l’opera del regista francese sia dal punto di vista saggistico che da quello dell’analisi di tutti i film da lui realizzati per il grande schermo. Il volume si divide in due parti: la prima dedicata a saggi che affrontano gli aspetti più generali e quelli più specifici della sua filmografia (integrati da un’intervista originale), la seconda che vede ogni sua opera adeguatamente analizzata.

    [Centro Studi Cinematografici – € 15,00]

    I chiari di Lina
    Tiziana Masucci
    I chiari di Lina (Wertmüller), una biografia divertita e divertente, un opus originale, Lina tende a parlare sempre degli altri e mai di sé – in cui il personaggio pubblico gioca ad acchiapparello con quello privato e viceversa.
    E in questo gioco brioso il suo amore sconfinato per il cinema, quello fatto da lei e quello fatto dagli altri, è sempre in primo piano. Dunque, una Lina vissuta dall’interno e vista dall’esterno con i suoi scuri e soprattutto con i suoi chiari. A completare il volume un inserto speciale di foto inedite.

    [Edizioni Sabinae – € 15,00]

    Il mio nome è nessuno – Lo Spaghetti Western secondo Tonino Valerii
    A cura di Roberto Curti

    Il cinema western italiano nei ricordi di Tonino Valerii, fido braccio destro di Sergio Leone e poi regista di piccoli capolavori come Il mio nome è nessuno e I giorni dell'ira. Attraverso la carriera e i ricordi di Tonino Valerii si snoda il racconto di un’intera stagione del nostro cinema popolare, sui sentieri del western e degli altri generi frequentati dall’eclettico regista, come il giallo, il poliziesco e l’avventuroso. Completano il volume: le interviste a Bud Spencer e Giuliano Gemma, la prefazione di Carlo Lizzani e un saggio di Carlos Aguilar.

    [Unmondoaparte – € 16,50]

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      LIBRI DI CINEMA – Le novità di giugno

      “Mauro Bolognini (castoro n° 228), “L’uomo a cavallo”, “Ciò che abbiamo inventato è tutto autentico”, “La vita è un telefilm”, “Il libro che affiora. Suggestioni dal cinema di Ingmar Bergman”, “I film di Dino Risi”, “Rainer Werner Fassbinder”, “Accadde ad Hollywood”

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      MAURO BOLOGNINI
      Il Castoro Cinema n° 228

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      Pier Maria Bocchi e Alberto Pezzotta
      Una rilettura radicale e appassionante di uno dei registi più scomodi, censurati e soprattutto meno compresi del nostro cinema che ha attraversato la fine del neorealismo e la commedia all’italiana, con film come La notte brava, Il Bell’Antonio, Agostino.
      Bolognini è un regista dai molti meriti, elegante nello stile quanto corrosivo nella sua visione della società. Il suo cinema è caratterizzato da una conoscenza tecnica e figurativa straordinaria e da un gusto personale della messinscena.
      Nella monografia, una filmografia completa e 170 fotogrammi b/n direttamente tratti dai film del regista.
      [Castoro – 13,90 euro]

       

       

       

      L’UOMO A CAVALLO

      Tullio Pinelli

      Per festeggiare i cento anni di uno dei più autorevoli, longevi ed amati sceneggiatori italiani la Casa Editrice Edizioni Sabinae ha pensato di pubblicare "L'uomo a cavallo", opera inedita e già soggetto cinematografico mai realizzato, che ha tutta la forza espressiva dei grandi film scritti da Pinelli per registi come Federico Fellini, Michelangelo Antonioni, Pietro Germi, Mario Monicelli e molti altri. Tullio Pinelli, maestro del realismo poetico che lo ha reso celebre nel mondo, nel soggetto inedito esprime quella capacità espressiva che ha reso grande e internazionale il nostro cinema. Un cinema fatto di storie per il grande pubblico, ma dalla struttura solida e letterariamente ineccepibile

      [Edizioni Sabinae – 15,00 euro] 

       

       

       

      CIO’ CHE ABBIAMO INVENTATO E’ TUTTO AUTENTICO 

      Lettere a Tullio Pinelli

      Federico Fellini

      Un Fellini privato, visto da dietro le quinte, a raccontare i suoi timori e le sue aspettative per l’incontro con la regina d’Inghilterra che vuol vedere con lui La strada, o il suo scetticismo su questo o quel progetto, questo o quel produttore. Ma anche un Fellini professionista, che riversa nelle lettere le sue idee sul cinema e in fin dei conti la sua poetica. Glamour e cinefilia si compongono in un ritratto in rilievo da cui emerge anche la straordinaria intensità dell’amicizia e collaborazione con Tullio Pinelli.

      [ Marsilio – 9,00 euro]

       

       

       

      LA VITA È UN TELEFILM

      Leopoldo Damerini e Chiara Poli

      Oltre 2000 citazioni, tra frasi e battute, tratte da piccole e grandi serie tv di tutti i tempi.

      I pensieri, i motti, i tormentoni, le riflessioni, le massime e gli ipse dixit dei grandi protagonisti dei telefilm, sempre più specchio della società e di noi stessi. Il volume, suddiviso in 300 categorie di facile consultazione dalla “A” di Amore alla “V” di Vita, non è una semplice enciclopedia.

      Come spiegano gli autori nell'introduzione: “Il libro nasce con l'intento di raccontare come siano cambiati i telefilm e noi con loro, quanto ci abbiano appassionati, cresciuti, entusiasmati. Quanto abbiano colto nel segno, anticipato i tempi, specchiato la società, creato modelli e stili di vita. E come talvolta ci abbiano addirittura influenzati”.

      [Garzanti – 15,00 euro]

       

       

       

      IL LIBRO CHE AFFIORA

      Suggestioni dal cinema di Ingmar Bergman

      Nel corso della lunga carriera cinematografica di Ingmar Bergman, una serie di film ha affrontato direttamente le tematiche religiose, esprimendo ansie e inquietudini della cultura del tempo; ma anche in altre opere, che pure non sembrano altrettanto rivolte al trascendente né alla metafisica, si percepisce, nel linguaggio e nelle messe in scena allestite dal maestro svedese, un retroterra che rimanda alla sua formazione protestante e alla cultura biblica. Procedendo per coppie di film il percorso qui elaborato cerca di far emergere queste tracce, allo scopo di fornire un quadro interpretativo, certo non univoco né tantomeno esaustivo, ma utile per leggere celebri film secondo una prospettiva singolare. Si scoprirà che non solo di Dio o del suo silenzio si tratta, ma di un rapporto che coinvolge e chiama in causa anche le modificazioni a cui è andata incontro la società in un arco temporale di quasi sessant'anni. Cambiano i riferimenti sociali e quelli culturali, e cambia anche, in un certo senso, l'antropologia che il regista si trova di fronte: evolve, inesorabilmente, la disposizione con cui uomini e donne del nostro tempo sperimentano il proprio incontro con gli altri e la ricerca, eventuale, di una parola trascendente.

      [Seb27 – 12,50 euro]

       

       

       

      I FILM DI DINO RISI

      Irene Mazzetti

      Una rassegna dell'opera di Dino Risi, uno dei padri della commedia all'italiana. Dal realismo rosa di "Poveri ma belli" al caustico "II sorpasso" sino ai film degli anni Settanta e oltre ("In nome del popolo sovrano", "Profumo di donna", "Anima persa"), il volume si sofferma su ogni pellicola del regista (Leone d'oro alla carriera nel 2002), alla quale dedica, oltre che trama e cast e credit completi, anche un'interessante selezione delle recensioni pubblicate sui giornali dell'epoca e una scelta delle più belle foto di scena. La biografia iniziale e le appendici con i dati essenziali dei lavori televisivi e dei soggetti scritti per altri completano la trattazione.

      [Gremese – 25,50 euro]

       

       

       

      RAINER WERNER FASSBINDER

      Davide Ferrario

      Rainer Werner Fassbinder è uno degli attori più controversi, tormentati e geniali che il cinema e il teatro tedeschi abbiano generato. Regista maledetto, non si è mai piegato a nessun tipo di catalogazione, non solo da un punto di vista artistico, continuando a ritmo forsennato la sua personalissima, intima, graffiante ricerca.

      [Castoro – 11,50 euro]

       

       

       

      ACCADDE A HOLLYWOOD
      Notizie, curiosità e aneddoti del mondo del cinema

      Peter Hay

      Antologia di testi dal volume di Peter Hay, scelti e tradotti da Filippo Castelli, che raccontano fatti, comportamenti, capricci e stranezze dei divi di Hollywood negli anni ’40. Libro divertente e curioso, arricchito da numerose immagini in bianco e nero, che svela aspetti sconosciuti e singolari di personaggi indimenticabili.

      [Le mani – 10,00 euro]

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        LIBRI DI CINEMA – Le novità di giugno

        “Sex and Violence”, “Gola profonda”, “Hai una pistola in tasca o ..”, “Le parole di Tornatore”, “Vi ravviso, o luoghi ameni”, “Dragons forever”, “Sciuscià”, “Blade Runner”, “L’immagine”, “Sergej M. Ejzenstejn”, “Annuario del cinema e audiovisivi”, “Kubrick (castoro n°38)”, “Almodovar (castoro n°162)”, ….

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        CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

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        SEX AND VIOLENCE

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        #SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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        Percorsi nel cinema estremo

        Roberto Curti e Tommaso La Selva

        Un viaggio dentro l’inferno del non rappresentabile al cinema, che le censure dei vari paesi hanno negli anni bollato come immorale, perverso, dunque proibito. Articolato secondo precise mappe geografiche e storiografiche, il volume si apre sull’America puritana e moralista del Codice Hays, destinata a trasformarsi pochi decenni dopo nella fucina di generi fortemente trasgressivi come l’exploitation, lo splatter e l’hardcore, grazie all’inventiva temeraria di registi come Herschell Gordon Lewis, George Romero, Wes Craven e Gerard Damiano: zombi, gole profonde, donne in prigione e belve delle SS sono le dannazioni più gettonate. Si approda poi in Europa per inabissarsi nelle ossessioni di autori geniali e dissacranti: gli spostamenti del piacere di Alain Robbe-Grillet, le monache indemoniate di Ken Russell, il sesso rivoluzionario di Dusan Makavejev e quello tentacolare di Andrzej Zulawski, le madri castratrici di Arrabal. Ma c’è spazio anche per le vampire sadiane di Jesús Franco e per le peccatrici nude sotto la sferza di Pete Walker. Non manca il girone del cinema estremo italiano, a partire da quell’inimitabile poeta dello scandalo che fu Pier Paolo Pasolini e passando anche per scorciatoie meno frequentate dove incontriamo gli squartatori di Lucio Fulci o l’impudico terzo occhio di Alberto Cavallone. Infine, ci si addentra nella malabolgia più parossistica, quella orientale, in cui vagano gli angeli violentati di Wakamatsu Koji, i fornicatori a oltranza di Oshima Nagisa, i maestri della tortura di Ishii Teruo. In chiusura, una panoramica sulla «morte al lavoro» nei documentari shock e nei sedicenti snuff movies, e sugli orizzonti futuri di un laboratorio filmico in perenne mutazione ma a rischio di implosione nel momento in cui non ci saranno più tabù da infrangere.

        [Lindau – 32,00 euro]

         

         

         

        GOLA PROFONDA

        La pornografia prima e dopo Linda Lovelace

        Piero Calò e Giuseppe Grosso Ciponte

        Pochi film hanno il potenziale mitico di Gola Profonda, il più famoso film hard della storia del cinema, al tempo stesso un punto di arrivo e un punto di partenza. Dopo Gola profonda, a partire dalla metà degli anni ’70, si assiste alla prepotente emersione del genere che si codifica e si attrezza di sale dedicate. Il mondo del porno mette in piedi un vero e proprio star system. Ma Gola profonda è qualcosa di più. Anche se il 99% dei suoi spettatori si preoccupa solo della componente pornografica, il film di Damiano ha molto in comune con tutto il cinema americano a cavallo fra gli anni ’60 e ’70.  Erano gli anni della grande confusione. Lo studio system si era spezzato, il meccanismo oliato che aveva sostenuto il cinema americano fino a quel momento non funzionava più, l’America stava conoscendo la contestazione interna e la prima sconfitta militare della propria storia, quel Vietnam che sembrava una passeggiata e si stava rivelando un massacro. In quegli anni di grande confusione a Hollywood i grandi divi e i grandi film non funzionavano più. Ecco, Deep Throat si inserisce esattamente in questo filone. Un caso e anche un successo strepitoso. L’uso del sonoro e la costruzione dell’immagine sono figli anch’essi della cultura psichedelica che caratterizzava le migliori produzioni del periodo. La volontà di frantumare le regole andava nella stessa direzione.

        [Lindau – 21,00 euro]

         

         

         

        HAI UNA PISTOLA IN TASCA…

        O SEI SOLO CONTENTO DI VEDERMI?

        Furia Berti (a cura di)

        Una divertente raccolta di oltre 600 tra le più belle, fulminanti e memorabili battute cinematografiche di ogni tempo: aforismi d’amore, insulti a bruciapelo, dialoghi surreali, frasi celebri, saggezza in pillole. Dalla Audrey Hepburn di Colazione da Tiffany al replicante di Blade Runner, dal Woody Allen di Io e Annie alla Marilyn Monroe di A qualcuno piace caldo, da Mae West a Uma Thurman in Kill Bill. Le battute sono raccolte per temi, individuati di volta in volta dal titolo di un film diverso (Alta società, Niente in comune, Hollywood Party, Fino alla fine del mondo, La ricerca della felicità, Gli anni in tasca, ecc.), il che consente un’agile consultazione.

        [Castoro – 12,00 euro]

         

         

         

        LE PAROLE DI TORNATORE

        Federico Giordano (a cura di)

        << Tornatore – sostiene il curatore Federico Giordano – è un autore che funziona al vaglio della “teoria”, è un autore denso, che, negli accordi e nei disaccordi, riesce a parlare alla teoria e la teoria è in grado di esprimersi attraverso di esso. È un autore che, nonostante la sua esibita “inattualità”, la sua predilezione per “il grande cinema”, le “grandi narrazioni”, il “grande spettacolo”, parla alla contemporaneità, si serve delle categorie che quest’ultima ci ha fornito. Ma le rimastica e le ripone, per poi farle riemergere quando si pensa che le abbia abbandonate>>.

        I testi qui raccolti sono opera di giovani studiosi del cinema, collaboratori di importanti Università italiane, che affrontano via via elementi del cinema tornatoriano come la Sicilia, la memoria, gli aspetti psicanalitici, il soggetto, i generi cinematografici, le figure femminili, la fotografia, i riferimenti filosofici, l’architettura e il paesaggio.

        [Città del Sole Edizioni – 14,00 euro]

         

         

         

        VI RAVVISO, O LUOGHI AMENI

        Vincenzo Bellini nel cinema e nella televisione

        Franco La Magna

        Vincenzo Bellini ha incarnato perfettamente il personaggio del genio romantico. Ammirato dagli artisti contemporanei, osannato dal pubblico, corteggiato e conteso dai salotti aristocratici di tutta Europa. La morte prematura lo ha consacrato al mito. Ma è soprattutto la straordinaria bellezza delle sue opere ad incantare da due secoli il pubblico mondiale. Anche il cinema e la televisione, ma soprattutto la “settima arte”, hanno contribuito in modo non indifferente ad accrescerne la fama immortale. Vi ravviso, o luoghi ameni è il racconto avvincente e appassionato della straordinaria avventura cinematografica e televisiva del “Cigno” di Catania.

        [Città del Sole Edizioni – 15,00 euro]

         

         

         

        DRAGONS FOREVER

        Il cinema d’azione e di arti marziali

        Stefano Di Marino

        Da un esperto di arti marziali e maestro dell’action thriller, storia, retroscena e personaggi del cinema orientale. La filosofia e i miti del cinema di kung-fu da Bruce Lee a Jackie Chan a Jet Li, le origini del fantasy asiatico alla base del successo de La tigre e il dragone, le pellicole noir di John Woo e Tsui Hark…e ancora film di samurai, yakuza movies, le nuove tendenze del cinema asiatico: dalla Cina (con furore) ma anche dal Giappone, dalla Corea, dalla Thailandia. Un viaggio esotico in un mondo a cui oggi fanno inevitabilmente riferimento anche registi come Quentin Tarantino e Robert Rodriguez.

        [Alacran – 17,80 euro]

         

         

         

        VITTORIO DE SICA. SCIUSCIA’

        David Bruni

        L’analisi dell’autore – filmica e storica al tempo stesso – sottolinea come l’opera di De Sica abbia contribuito a quel processo di apertura dello sguardo cinematografico compiuto dai film neorealisti sull’Italia postbellica, ma anche come abbia eletto l’infanzia a protagonista assoluta di un doloroso eppur lirico racconto di formazione in tempo di guerra. Scrisse Dino Risi sulle pagine di Milano Sera all’epoca dell’uscita del film : “Vorremmo che rimanesse ascoltata la commossa denuncia di Sciuscià. E vorremmo che il pubblico ascoltasse De Sica: uno di quegli uomini coi quali si può cominciare a rifare il nostro (e non solo nostro) cinema”.

        [Lindau – 16,00 euro]

         

         

         

        RIDLEY SCOTT. BLADE RUNNER

        Roy Menarini

        Dal 1926 in poi Metropolis è stato il film-modello con cui la fantascienza metropolitana si è confrontata. Fino al 1982, anno di Blade Runner, quando il film di Ridley Scott irrompe nell’immaginario cinematografico suscitando entusiasmi e apprezzamenti in tutto il mondo.

        Roy Menarini torna a rendere il dovuto omaggio a un capolavoro che “a differenza dei suoi replicanti, ha sconfitto la breve durata della vita che gli era stata diagnosticata”, rendendosi immortale.

        [Lindau – 12,00 euro]

         

         

         

        L’IMMAGINE

        Jacques Aumont

        Che cosa significa vedere un’immagine? Che cosa la caratterizza in quanto fenomeno percettivo? Chi guarda l’immagine? Quale spettatore essa presuppone? Quali dispositivi regolano il rapporto tra lo spettatore e l’immagine? In quale modo l’immagine rappresenta il mondo reale e produce significati? Quali criteri permettono di considerare artistiche alcune immagini? Grazie a un’analisi sistematica, chiara ed essenziale, accompagnata da numerosi esempi, Jacques Aumont con questo saggio propone una sintesi di ciò che oggi è l’immagine.

        [Lindau – 26,00 euro]

         

         

         

         

        SEGEJ M. EJZENSTEJN.

        L´immagine estatica

        Alessia Cervini

        Con un percorso insieme storico e biografico, il volume ricostruisce il contributo artistico e teorico di Sergej M. Ejzenstejn alla storia del cinema. La scelta di ripercorrerne l’opera passando anzitutto attraverso l’esame critico dei numerosi testi teorici, alla cui stesura il regista si dedicò in modo continuativo e in ogni caso parallelamente all’attività più specificamente artistica, risponde all’esigenza di mettere in luce tematiche rilevanti non solo all’interno del dibattito che interessò, ai suoi esordi, l’arte cinematografica, ma in relazione alla ben più ampia discussione estetologica della prima metà del XX secolo. La fitta rete di relazioni e rimandi al pensiero di filosofi, antropologi, psicologi, che il volume mette in luce, contribuisce a delineare la figura di Ejzenstejn, oltre che come grande regista, come sensibile e originale pensatore, intellettuale a tutto tondo.

        [Ente dello Spettacolo Edizioni – 15,00 euro]

         

         

         

        ANNUARIO DEL CINEMA ITALIANO & AUDIOVISIVI 2007-2008

        La più prestigiosa pubblicazione – unica nel suo genere –  per addetti ai lavori del Cinema e dell’Audiovisivo, per gli studiosi e gli appassionati di cinema, fondata nel 1951 da Alessandro Ferraù. Nel volume è racchiuso tutto quanto c’è da sapere sul cinema e sulla tv: indirizzi, e-mail, siti internet delle ditte di produzione, distribuzione, import-export, doppiaggio, post-produzione, edizioni musicali. Ed ancora: mezzi tecnici, arredamenti, attrezzature, calzature, parrucche, trucco, effetti speciali, trasporti ed attività ausiliarie, sale cinematografiche, circuiti e multisale italiane con indirizzi, numero degli schermi e dei posti; le strutture dei Networks e delle emittenti private; le ditte dell’Home Video; le Locations in Italia e all’estero; il Cinema Culturale; le Istituzioni, gli Enti e le Associazioni con statuti e cariche sociali; i Premi del Cinema Italiano; le leggi e gli accordi di coproduzione; i titoli dei film prodotti in Italia dal 1930, i cast & credits dei film italiani dal 1985 al 2006; gli Oscar assegnati all’Italia, il “Chi è del cinema e della tv”: più di quattromila nomi che contano con indirizzi e curriculum, le e-mail e i siti del Cinema.

        [50,00 euro]

         

         

         

        STANLEY KUBRICK (castoro n°38)

        Enrico Ghezzi

        Quinta edizione aggiornata con 172 fotogrammi b/n

        [Castoro –   11,90 euro]

         

         

         

        PEDRO ALMODÓVAR (castoro n°162)

        Daniela Aronica

        Terza edizione aggiornata a Volver, con 185 fotogrammi b/n

        [Castoro -12,90 Euro]

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        CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

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          LIBRI DI CINEMA – Le novità di giugno

          "Rossellini", "Il cinema indipendente americano", "Mamoru Oshii", "Il cinema europeo", "Visioni sonore", "Andy Warhol", "Storia del cinema italiano", "Aldo Fabrizi, mio padre", "Cinematografo", "Nelle Indie di quaggiù", "Colpi di cinema", "Videogiochi e cinema", "Martix and the City", "Effetto notte", "Il libro dei sogni".

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          CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

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          A cent'anni dalla nascita (1906) e a quasi trenta dalla morte (1977), la figura e l'opera di Roberto Rossellini sono tuttora al centro degli interessi degli studiosi, per quella sua modernità, irrequietezza, apertura al nuovo, che ne fanno un regista non classificabile secondo i tradizionali schemi interpretativi. ROSSELLINI di Gianni Rondolino fa sua l'opinione, ormai diffusa da non pochi anni, che i suoi film, quali più quali meno, siano i precursori del cosiddetto cinema moderno, anzi ne costituiscano la base stessa in termini di stile e ricerca formale. Questa opinione ha dato origine, più di recente, non soltanto a un riesame dell'intera sua opera, ma anche e soprattutto a una serie di indagini critiche e storiografiche che ne hanno osservato e scandagliato più d'un aspetto.

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          #SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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          [Utet – 24,00 euro]


           


           


          Il settore indipendente ha prodotto, negli Stati Uniti, molti film interessanti da "Sesso, bugie e videotape" a "PuIp Fiction", fino ai recentissimi "Crash" e "I segreti di Brokeback Mountain". I film indie costituiscono ormai una realtà produttiva e artistica al di fuori di Hollywood. Ma che cos'é esattamente il cinema "indipendente"? IL CINEMA INDIPENDENTE AMERICANO di Geoff King ne esamina nel dettaglio le caratteristiche. Se l'indipendenza è definibile in termini industriali, nel senso di libertà dal controllo dei grandi studios, King mostra come essa possa anche comprendere le strategie estetiche o formali che contrassegnano i film al di fuori del mainstream, o una specifica sensibilità nei confronti di istanze sociali.


          [Einaudi – 19,50 euro]


           


           


          In genere quando si parla di film d'animazione ci vengono subito in mente i film di Walt Disney, creati solo per puro divertimento. Invece ci sono alcuni autori che hanno scelto l'animazione per proporci film di notevole livello non solo dal punto di vista creativo ma anche da quello politico e sociale. Fra questi vi è Mamoru Oshii autore di film di grande impatto visivo e cromatico come "Patlabor 2" o "Ghost in the shell" e della serie tv "Uruseiyatsura" conosciuta in Italia come "Lamù la ragazza dello spazio", 197 episodi di cui 129 diretti da Oshii alla sua prima vera prova di regista. In OSHII MAMORU: Le affinità sotto il guscio, Davide Tarò traccia in maniera approfondita il profilo umano e creativo del regista nipponico mettendo in risalto la sua vena poetica ricca di rimandi politici, sociali e iconografici.


          [Morpheo – 14,00 euro]


           


          Il cinema europeo non può fare a meno di guardare all'America in termini di confronto e di emulazione e tuttavia, dopo centodieci anni di film, ha saputo sviluppare caratteristiche proprie, elementi di riconoscibilità, aspettative condivise, coesione tra gli spettatori. IL CINEMA EUROPEO di M. Comand e R. Menarini è un viaggio alla ricerca dell'identità del Vecchio Continente, attraverso alcuni concetti chiave come "realismo", "scrittura", "cinema d'autore e autorialità", "generi autoctoni e d'imitazione".


          [Laterza – 16,00 euro]


           


           


          Quanto è importante il commento musicale di un film? Qual è il rapporto tra note e immagini? Quanto la musica influisce sulla struttura narrativa di un film e sulla sua capacità di coinvolgere lo spettatore? Queste sono alcune delle domande affrontate dal volume VISIONI SONORE. Viaggio tra i compositori italiani per il cinema, a cura di Paolo Fazzini, che raccoglie interviste ai compositori di colonne sonore, interpellati dall'autore sul senso della loro professione, sulla loro carriera, sul tipo di collaborazione che hanno instaurato con i diversi registi. I nomi che sfilano vanno da Morricone a Bacalov, da Piovani a Donaggio, da Frizzi ai Goblin, da Liberatori a Micalizzi, solo per citarne alcuni.


          [Un mondo a parte – 17,50 euro]


           


           


          La produzione cinematografica di Warhol è una dell'espressioni più tipiche e interessanti dell'underground statunitense. In particolare è importante il suo lavoro sui generi, trasgrediti e sovvertiti fino all'annichilimento. Se il suo pubblico ha difficilmente oltrepassato la cerchia degli appassionati e degli studiosi, é innegabile che la produzione dell'artista americano ha costituito il retroterra culturale e linguistico di molto cinema indipendente a partire dagli anni '60.


          ANDY WARHOL. Il cinema della vana vita di Mirco Melanco


          [Lindau – 19,50 euro]


           


           


          Specchio dei tempi, in oltre cento anni di vita, il cinema italiano si è trovato al centro di vicissitudini movimentate. Autori, opere, tendenze si sono intrecciati alle leggi dell'economia, ai mutamenti delle abitudini sociali e della mentalità, alle logiche della politica e del potere. Ripercorrere le tappe di una lunga tensione è il compito che si prefigge STORIA DEL CINEMA ITALIANO di Mino Argenteri, una guida alla conoscenza di un travaglio e di un patrimonio che sono parte integrante della storia del Paese.


          [Newton – 7,00 euro]


           

          Tutti conoscono Aldo Fabrizi come artista. Sicuramente molto meno come uomo, marito, padre di famiglia. Il ritratto che da questo punto di vista ne offre il figlio Massimo Fabrizi,  in ALDO FABRIZI, mio padre, dà una nuova e inedita profondità di campo all'immagine bonaria e sorniona da sempre così cara al pubblico. Massimo racconta con dovizia di particolari la straordinaria fortuna professionale di Aldo Fabrizi, a partire dai sommessi esordi nelle riviste di avanspettacolo, primo palcoscenico di un talento che al cinema avrebbe dato prova di sé tanto nel registro comico come in quello drammatico (basti ricordare Roma città aperta). A quel ricordo, Massimo intreccia strettamente la memoria privata e intima del suo rapporto con il padre.


          [Gremese – 15,00 euro]


           


           


          Un cronista curiosamente sensibile, che ha il gusto della precisione giornalistica e un istinto infallibile per le complicazioni dei sensi e della ragione, va stendendo negli anni, pezzo dopo pezzo, un "romanzo cinematografico": con attori e attrici, vecchi registi, doppiatori, truccatori e tecnici. Un "romanzo" nel quale Soldati, scrittore e cineasta, e attore di se stesso, si mette in scena nella parte di un "amico intervistatore"; di un regista e sceneggiatore, oltre che di uno spettatore cinematografico o "regista nascosto in mezzo al pubblico", che tanto ha visto e vissuto, e tanto può raccontare.


          CINEMATOGRAFO. Racconti, ritratti, poesie, polemiche di Mario Soldati.


          [Sellerio – 14,00 euro]


           


           


          Cosa legò, dal 1953 al 1963, il grande etnologo Ernesto De Martino e un gruppo di giovani registi esordienti? Il desiderio di raccontare con le immagini il Mezzogiorno d'Italia negli anni del boom economico, denunciandone contraddizioni e drammi, contribuendo alla salvaguardia di un prezioso patrimonio culturale che proprio il progresso stava spazzando via. Nasceva così in Italia l'antropologia visuale.


          Scomparsi i protagonisti, di quel mondo lontano nel tempo non ci rimangono che poche immagini un po' sbiadite: il cinema, regno delle ombre e dell'immaginazione, è diventata l'unica realtà possibile.


          NELLE INDIE DI QUAGGIÙ. Ernesto De Martino e il cinema etnografico di Gianluca Sciannameo.


          [Palomar –  10, 00 euro]


          L'intento di COLPI DI CINEMA. L'essenza della «filmicità» in trentacinque sequenze d'autore di Angelo Moscariello è quello di mostrare le sequenze in cui la cinepresa si "stacca" dalla storia per ascendere ai piani alti della "poesia". Si tratta, naturalmente, di sequenze pur sempre inserite all'interno di una salda struttura narrativa e che da questa traggono la loro ragion d'essere espressiva e per questo sono analizzate essendo precedute dalla sinossi e dallo script della scena. Il tutto per cogliere quei "colpi di cinema" che da soli valgono la visione di un film e che sono i soli che restano impressi nella memoria dello spettatore anche a distanza di anni, allorché della storia si sarà quasi perso ogni ricordo.


          [Audino – 15,00 euro]


           


           


          Oggi la produzione di giochi per computer è un complesso sistema di collaborazione tra molti specialisti. Le schermate introduttive dei videogames appaiono come titoli di film, elencando produttori, artisti, musicisti e attori. Il mondo dei videogames è l'avanguardia della grafica, la sua evoluzione e storia ha segnato il progresso dell'immagine animata, interattiva e digitale, influendo direttamente sulla società, sul tempo libero, sulla forma mentis delle giovani generazioni e non solo. In VIDEOGIOCHI E CINEMA. Interattività, temporalità, tecniche narrative e modalità di fruizione  di Federica Grigoletto viene descritta la sua storia, le considerazioni teoriche di studiosi e tecnici, la sua evoluzione fino ai giochi perfetti e magnifici di oggi e l'importante legame con il cinema.


          [Clueb – 14,00 euro]


           


           


          Il cinema rappresenta da sempre immagini di corpi umani ibridati con la tecnologia: da "Tempi moderni" di Chaplin a "Tetsuo" di Tsukamoto, da "Metropolis" di Lang a "Videodrome" di Cronenberg, il cinema ci mostra gli effetti sul corpo dell'interazione fra umani e macchine, all'interno degli scenari di vita quotidiana. Tuttavia il cinema non si limita a rappresentare ibridazioni e mutazioni corporee, non si limita a riflettere sul destino del corpo nella modernità, ma riesce spesso a produrre e a radicare nell'immaginario collettivo, naturalizzandole, icone di corpi ibridi e sintetici. Il cinema e la cultura visuale contemporanea, in MATRIX AND THE CITY. Il corpo ibrido nel cinema e nella cultura visuale di Francesca De Ruggieri, saranno i campi di indagine in cui inseguire le tracce di ibridazioni e mutazioni corporee e culturali, proprio perché il visuale è oggi il luogo in cui la nostra esistenza e le nostre esperienze prendono corpo.


          [Ets -13,00 euro]


           


           


          Il cinema ci "parla" anche per metafore. Le sue immagini, sin dalle origini, hanno dimostrato questa essenziale attitudine, rinnovando concezioni e idee sulla realtà e l'immaginario, la rappresentazione e il racconto, la visione e il sapere. Seguendo il filo della metaforicità filmica, EFFETTO NOTTE di Gino Frezza ricostruisce un patrimonio di forme della cultura che ha condizionato la vicenda delle arti e dei linguaggi del Novecento. L'autore definisce una vasta galleria di immagini e di modalità con cui il cinema realizza metafore complesse e multidimensionali. Quattro le categorie individuate, che danno il titolo ad altrettanti capitoli: le metafore del corpo; le metafore dello spazio-tempo; le metafore oggettuali; e infine quelle della sfera morale.


          [Meltemi – 29,00 euro]


           


           


          La Fondazione Federico Fellini, dopo una estenuante attesa lunga 3 anni, ha finalmente potuto ritirare dal caveau della Banca Intesa di Roma IL LIBRO DEI SOGNI, una delle testimonianze più importanti del "maestro" riminese, ancora in gran parte sconosciuta al mondo del cinema. L'operazione è stata possibile grazie al contributo della Regione Emilia Romagna che ha acquistato il reperto nel 2003 dimostrando di comprenderne l'eccezionale valore. Il libro contiene i sogni che il regista ha registrato nel corso degli anni sotto forma di disegni o meglio "segnacci, appunti affrettati e sgrammaticati" così definiti da lui stesso. Di un autore come Fellini che ha rivolto la sua esperienza creativa quasi interamente all'aspetto onirico e riempito il grande schermo di sogni ormai impressi nell'immaginario collettivo, riuscire ad afferrare il percorso creativo a partire dal sogno fino allo schizzo e al disegno (e infine al film), diventa una conquista dal valore inestimabile.

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            LIBRI DI CINEMA – Le novità di giugno.

            "Fellini Satyricon Politikon" a cura di Angelo Olivieri, "I generi del cinema" di Raphaëlle Moine, "Mondo Queer. Cinema e militanza gay" di Pier Maria Bocchi, "Il documentario. L'altra faccia del cinema" di Jean Breschand, "Annuario del cinema italiano & audiovisivi", "Gabriele Salvatores. Un cinema in fuga" di Luca Malavasi.

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            CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

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            FELLINI SATYRICON POLITIKON

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            #SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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            a cura di Angelo Olivieri
            Unmondoaparte


            94 pag. – 10 euro.



             


            Il volume vuole esplorare uno dei lati meno conosciuti di Fellini, ossia il Fellini vignettista, la matita pungente che negli anni a cavallo della guerra fu al servizio di storiche riviste umoristiche come Il Marc'Aurelio o il Travaso. I suoi disegni non hanno risparmiato nessuno, dagli americani ai comunisti, dai liberali fino ai democristiani (anche in quel grande film-vignetta che sarà Le tentazioni del dottor Antonio), ed è impossibile non scorgervi molte invenzioni che ritroveremo nell'opera del Fellini regista, un regista che peraltro continuerà ad usare la matita come strumento espressivo per tutta la sua carriera.


            L'autore del libro, Angelo Olivieri, umorista e disegnatore egli stesso, ripercorre questa pagina creativa del grande cineasta con passione e dovizia di dettagli, presentando molte delle vignette più significative di quegli anni e regalando ai lettori un'intervista inedita realizzata nel 1981, in cui Fellini rievoca aneddoti e impressioni dell'epoca, dall'esperienza del "Funny Face Shop", la bottega di caricature per i soldati americani, all'amicizia con i grandi umoristi compagni di strada, come Guglielmo Guasta o Attalo.


             


             


            Angelo Olivieri ha esordito negli anni sessanta come cartoonist sulle maggiori testate nazionali (dal Marc'Aurelio a Il Male). Divenuto in seguito storico di spettacolo e di politica, ha firmato numerosi libri bene accolti da pubblico e critica, ottenendo, tra gli altri, il premio di satira politica a Forte dei Marmi. Curatore di mostre per il Comune di Firenze e la Biennale di Venezia, ha collaborato con il Festival Internazionale di Cinema Sportivo di Torino.


             


             


             


             

            I GENERI DEL CINEMA
            Raphaëlle Moine


            Lindau


            294 pag. – 24,00 euro.



            La nozione di genere cinematografico, fondamentale nella produzione cinematografica e nella storia del cinema, è tema poco frequentato a causa della sua problematicità. Come si definisce infatti un genere cinematografico? Qual è la sua funzione all'interno del processo di creazione e di ricezione di un film? Non interessata a fornire un repertorio dei generi cinematografici, quanto piuttosto a trovare una chiave per il loro riconoscimento, Raphaëlle Moine propone in queste pagine una lucida sintesi delle teorie e delle analisi fondate sulla nozione di genere nel cinema, illustrate da numerosi esempi tratti non solo dal cinema hollywoodiano classico (western, melodramma, noir, musical ecc.) ma anche dalle cosiddette cinematografie «minori» contemporanee, tanto europee quanto asiatiche.




            Raphaëlle Moine è dottoressa e "maîtresse de conferences" in studi cinematografici presso il Dipartimento delle arti dello spettacolo dell'università Paris 10-Nanterre.
            Ha pubblicato Les genres du cinéma (Paris, Nathan, 2002) , Rêves : cinéma/théâtre (Nanterre, Publidix, 2001) e France/Hollywood : échanges cinématographiques et identités nationales (Paris, L'Harmattan, 2002).


             


             


             

            MONDO QUEER. CINEMA E MILITANZA GAY.


            Pier Maria Bocchi
            Lindau
            216 pag. – 19,00 euro



            Che i diritti dei gay siano stati faticosamente e «generalmente» conquistati è un dato di fatto. Oggi però è forse giunto il momento di analizzare criticamente il sistema socio-culturale che li riguarda. Nel momento in cui il gay dà anche lezioni di gusto e di bon ton, il discorso sulla/della omosessualità palesemente dilaga, ma soffocato dalle convenzioni del politicamente corretto. Mondo Queer in questo senso non vuole essere una storia del cinema gay, ma un saggio sulla cultura e le istituzioni gay, una riflessione sulla militanza e il sentire omosessuali, attraverso la lente dei film e dell'immaginario cinematografico; parlando di critica, televisione, stereotipi, icone e opere che hanno detto e dicono qualcosa di significativo riguardo a un universo tanto ricco quanto spesso caricaturale. Passando dall'imperialismo dei ruoli e dei sessi ai danni prodotti da uno sguardo critico prigioniero della militanza, Pier Maria Bocchi analizza strumenti e meccanismi di sviluppo di un vero e proprio apparato politico, nato per combattere l'omologazione e risoltosi alla fine in un suo tipico prodotto, suggerendo al lettore una nuova ipotesi di lavoro che si fondi sulla distruzione dei codici tradizionalistici e sul rinnovamento di linguaggio e critica, attitudini e pensiero.




            Pier Maria Bocchi è critico cinematografico di «Cineforum», «FilmTv» e «Nocturno», e collabora al Mereghetti. Dizionario dei film. È autore di La Covata Malefica – Gli orrori dell'infanzia nel cinema fantastico (Pendragon, 1995); Freakshow – Il cinema della difformità; Michael Mann (Il Castoro, 2002); Guy Maddin; Jim Jarmusch – American Samurai (Centro Espressioni Cinematografiche, 2003); Agustì Villaronga. Ha curato le ricerche e le interviste per il documentario Made in Hong Kong di Giuseppe Baresi.




             

            IL DOCUMENTARIO. L'ALTRA FACCIA DEL CINEMA.


            Jean Breschand
             Lindau
            96 pag. – 12,80 euro


             


            Interrogare il cinema a partire dal suo approccio documentario significa interrogarsi su come il reale si pone di fronte alla cinepresa, oppure sul nesso film-realtà. Finzione e documentario sono due direttrici di una stessa arte, i cui confini si fanno sempre più sottili e permeabili. La frontiera tra il cinema documentario e il reportage, invece, tende a definirsi in modo via via più netto. La cattura delle immagini, la «diretta», così come le attua la televisione, si allontanano sempre più dall'arte della regia, la sola in grado di restituire la ricchezza e la complessità del reale. Jean Breschand poggia la propria analisi su film e cineasti: dai pionieri, i Lumière, attraverso Flaherty, Vertov, Vigo, a Jean Rouch e Joris Ivens, per continuare con Abbas Kiarostami, Alain Cavalier, Chantal Akerman; da film-chiave (Notte e nebbia di Alain Resnais, Shoah di Claude Lanzmann, in cui emerge il problema della memoria), all'opera fondamentale di Chris Marker e di cineasti contemporanei quali Johan van der Keuken, Raymond Depardon, Robert Wiseman, Jean-Louis Comolli.


            Jean Breschand è cineasta. Ha realizzato Métropolitaines (1995), D'autre part (1997), Je vous suis par la présente (2001). È uno degli animatori degli états Généraux du Documentaire di Lussas. È anche consulente del Céci (Centre des écritures cinématographiques) e redattore di «Vertigo».


             


             


             

            ANNUARIO DEL CINEMA ITALIANO & AUDIOVISIVI – 2004/05


            Fondato da Alessandro Ferraù
            www.annuariodelcinema.it


            50,00 euro + spese di spedizione


             


            Ogni anno alla fine di giugno esce una nuova edizione dell' Annuario del Cinema Italiano & Audiovisivi, sempre più aggiornata e ricca di informazioni preziose. Il volume, ormai giunto  la cinquantacinquesima edizione, comprende tutte le voci del cinema e della televisione: Produzioni, Distribuzioni, Distribuzioni Regionali, Import/Export, Comunicazione, Finanziamenti, Incassi, Casting, Mezzi tecnici, Doppiaggio, Post-Produzione, Edizioni Musicali, Rappresentanti Artistici, Fotoreporters e Studi fotografici, Trasporti, Attività Ausiliarie, Editoria, TV e Home Video, Locations, Premi Oscar assegnati agli italiani, Sale e Multisale d'Italia, Enti ed Associazioni, Cinema Culturale, Leggi e Accordi di coproduzione, Film italiani ed altro ancora.


             


             


             


             

            GABRIELE SALVATORES. UN CINEMA "IN FUGA". (Il Castoro Cinema n. 219)
            Luca Malavasi
            Il Castoro


            176 pag. –  11,90 euro


             


             


            La prima monografia del Castoro dedicata al regista italiano ripercorre la carriera di Gabriele Salvatores dai suoi esordi artistici con il Teatro dell'Elfo, al suo ultimo film Quo vadis baby?, in uscita nelle sale, attraversando tutti i suoi lavori cinematografici (tra cui Kamikazen, Marrakech Express, Mediterraneo, Turné, Sud, Io non ho paura). Luca Malavasi individua nel percorso artistico e cinematografico di Gabriele Salvatores una poetica coerente, capace di rinnovarsi attraverso stili, generi e linguaggi sempre diversi, lungo un percorso che ha sempre cercato di recuperare al cinema una funzione politica, di analisi e indagine sul reale, senza dimenticare la sua funzione spettacolare. Il cinema di Salvatores, secondo l'autore, non è un cinema di fuga, come spesso etichettato, bensì un cinema in fuga: un cinema che tanto più si sposta in terre lontane, geograficamente o stilisticamente, tanto più "si rivela vicino, in ascolto e in dialogo con la superficie (e la profondità) della realtà italiana". Una "poetica della fuga" intesa quindi come una poetica e (una politica) dello spostamento, in cui diventa necessario il movimento e l'andare lontani per guardare meglio il vicino, il reale. La realtà è usata come dato di partenza che viene poi deformato e reinventato con forme visive nuove, in un melange di linguaggi che rende Salvatores uno dei registi "più internazionali" del nostro Paese.



            Luca Malavasi è dottorando di ricerca in Storia e forme della rappresentazione e del consumo mediale presso l'Università cattolica del Sacro Cuore di Milano. Collabora anche alla cattedra di Storia e critica del cinema dell'Università degli studi di Pavia. I suoi interessi di ricerca spaziano dalla semiotica del cinema alla storia del cinema delle origini. Collabora alle pagine di cultura de «Il manifesto» e al mensile «Cineforum».


             

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