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BANDO BORSE DI STUDIO IN CRITICA, SCENEGGIATURA, FILMMAKING
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FUGHE DA HOLLYWOOD. I dieci anni che sconvolsero il cinema americano
Simone Emiliani, Carlo Altinier
All’inizio degli anni Sessanta il cinema statunitense subisce una profonda metamorfosi. Alcuni generi classici come il western e il musical non funzionano più. Gli stessi vecchi magnati delle majors stentano a capire il rapido mutamento dei tempi e ad adeguarsi. Concorrente significativa, inoltre, è la televisione che contribuisce a mutare le esigenze dello spettatore medio. Da questo stato di crisi che sembra irreversibile, Hollywood risorge come dalle proprie ceneri, dando vita a una delle stagioni più felici e innovative della sua storia. Per circa dieci anni, dal 1966 al 1975, un gruppo di giovani registi e attori guida una vera e propria rivoluzione nel modo di intendere il cinema. A partire dal set, ora si prediligono gli esterni alle riprese in studio e la sceneggiatura smette di essere punto di riferimento stabile per venire stravolta nel corso delle riprese. Si respira una nuova ventata di libertà mescolata a una geniale e lucida follia, effetti delle “nouvelles vagues” europee e di cineasti arrabbiati ma pieni di talento, in alcuni casi completamente sregolati, che hanno cambiato e sovvertito le regole. Per un periodo di tempo limitato ma estremamente intenso, anche a Hollywood la “politica degli autori” prevale sulla “politica degli studios”. Per le giovani generazioni il cinema non è più la “fabbrica dei sogni” ma il luogo dove rappresentare il proprio malessere nei confronti del perbenismo di una società tradizionalista e dar voce al desiderio di fuga dal mondo e di estasi provvisoria.
[Le Mani – € 18,00]
Lacrimae rerum – Saggi sul cinema e il cyberspazio
Slavoj Zizek (traduzione di Ottilia Braccini)
Il cinema visto da Slavoj Žižek non è una forma di intrattenimento di massa, un modo per passare due ore nel buio di una sala lasciando fuori le preoccupazioni, ma un’arte che ci mette di fronte alle pulsioni più nascoste, rimosse e negate dall’individuo e dalla società: una sorta di reagente dell’inconscio collettivo che si mette in azione andando a toccare aspetti della coscienza e della psiche che
è difficile ricondurre alla trama di un film, alle tematiche che esprime, o alle intenzioni più o meno artistiche di una pellicola. Le pagine dedicate a Kieslowski, Hitchcock, Tarkovskij, Lynch, partono dalla pellicola ma imboccano percorsi alternativi fatti di paragoni impensati, associazioni inusuali, interpretazioni provocatorie: l’occasionalismo di Malebranche attraverso Matrix, i lineamenti della filosofia del diritto di Hegel a partire dal bacio appassionato tra Rick e Ilsa in Casablanca. Ogni capitolo di questo libro, quasi ogni pagina, ci conduce da tutta un’altra parte rispetto a dove pensavamo di essere: leggiamo della strategia di costruzione di un thriller e scivoliamo in Freud, del ruolo della femme fatale nel noir classico e ci troviamo davanti, esemplificate, le teorie psicoanalitiche di Lacan. Con il piglio funambolico che caratterizza ogni sua opera, in questi saggi Žižek ci mostra che i film non sono quello che sembrano. O meglio, sembrano ciò che non potrebbero in alcun modo essere.
[Libri Scheiwiller – € 18,00]
Incontri alla fine del mondo – Conversazioni tra cinema e vita
Werner Herzog (a cura di: Paul Cronin e Francesco Cattaneo)
Cineasta, esploratore, antropologo, poeta, visionario. Tutti questi tratti si fondono organicamente in una delle figure più originali, creative e irriducibili del panorama cinematografico contemporaneo: Werner Herzog. Famoso per i suoi film «estremi», Herzog ne ripercorre in questo generoso libro-intervista la genesi, la lavorazione e l’impatto su critica e pubblico. Ma quel che più conta, per Herzog, è l’individuazione dello strettissimo legame tra i suoi film e la sua vita, tanto stretto da far sì che i primi appaiano un naturale prolungamento e sviluppo della seconda. Perché ciò sia possibile, Herzog si tiene alla larga dai teatri di posa e dalle produzioni in provetta; si getta nel mondo e trasforma il set in un luogo avventuroso e pulsante.
La freschezza, vivacità e apertura dello sguardo di Herzog rendono il libro un’affascinante occasione di incontro con terre e popoli remoti, un emozionante attraversamento della storia europea della seconda metà del Novecento, nonché una lucida riflessione teorica sul rapporto tra cinema di finzione e documentario, tra mondo dell’immaginario e reale.
[Minimum fax – € 16,50]
Immagini – Da Spasimo a Fanny e Alexander: il regista svedese racconta tutti i suoi capolavori
Ingmar Bergman (traduzione di Renzo Pavese)
In Immagini il regista svedese ripercorre la sua eccezionale carriera artistica, da Spasimo, la pellicola con la quale ha esordito nel 1945, fino a Fanny e Alexander, che nel 1982 ha segnato il suo addio al cinema.
Bergman ricostruisce la genesi e la realizzazione di tutti i suoi film, raggruppando le proprie opere per affinità tematiche e stilistiche; un’ampia e accurata scelta di immagini restituisce un universo figurativo di intensa suggestione.
È una testimonianza caratterizzata dalla sincerità totale, impietosa, che contraddistingue l’intera opera di Bergman. Attraverso i suoi film, nel processo stesso della lavorazione, dall’idea iniziale alla stesura del soggetto, fino al lavoro con gli attori, il regista conduce la propria ricerca con inflessibile rigore: la dedizione, l’impegno e spesso la dolorosa impossibilità di separare la vita privata dal set, sono altrettanti sintomi di una tensione creativa e psicologica difficilmente eguagliabili.
Il racconto di Bergman assume così il valore di un itinerario personale ricchissimo per profondità ed emozioni, in cui è possibile rintracciare, in ogni pagina, i segni della lotta dell’artista con la sua opera, la trasformazione di un mondo interiore in racconto, in parole, in immagini memorabili.
[Garzanti – € 22,00]
Neil Jordan
Matteo Pollone e Caterina Taricano
Il Castoro presenta una nuova monografia della collana “Il Castoro Cinema”: dedicata a Neil Jordan, e firmata da Matteo Pollone e Caterina Taricano, arriva da oggi in tutte le librerie.
Neil Jordan nasce a Rosses Point, nel nord dell'Irlanda, il 25 febbraio 1950. Dopo una formazione letteraria, musicale e teatrale, è oggi il più noto regista irlandese. Autore visionario di film apparentemente molto diversi tra loro, è in realtà un cineasta dalla straordinaria coesione formale e tematica, a suo agio in piccole produzioni indipendenti così come in quelle hollywoodiane. Ha vinto il premio Oscar nel 1993. Tra i suoi film: Mona Lisa (1986), La moglie del soldato (1992), Intervista col vampiro (1994), Michael Collins (1996), Fine di una storia (1999), Breakfast on Pluto (2005). Il Castoro ripercorre l’intero percorso artistico e personale del regista dagli esordi a oggi, corredando come sempre il testo di oltre cento fotogrammi tratti dai suoi film, prezioso strumento di approfondimento dell’analisi delle singole opere, e di una filmografia e bibliografia complete.
[Il Castoro – € 13,90]
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John Cassavetes
Sergio Arecco
Torna finalmente in libreria, con una nuova veste grafica e in edizione aggiornata con inserimento dei fotogrammi dei film, un Castoro prezioso, di un regista molto amato che occupa un posto unico nella storia del cinema: John Cassavetes. L’attore/regista/sceneggiatore newyorkese ha "inventato" l'idea stessa di cinema indipendente. La sua produzione, così coerente e refrattaria a ogni compromesso, ha rappresentato un'inesauribile fonte d'ispirazione per cineasti di tutto il mondo. Il suo stile asciutto, diretto e nervoso gli ha permesso di scavare meglio di chiunque altro tra le emozioni e i turbamenti dei suoi personaggi. Tra i suoi film: Ombre (1959), Volti (1968), Una moglie (1975), La sera della prima (1977), Gloria – Una notte d'estate (1980).
[Il Castoro – € 13,90]
Cinema e ragazzi
Francesco Rufo
Cinema e ragazzi sviluppa e approfondisce il percorso iniziato con il volume Guida al cinema per ragazzi, nato dall’esperienza pluriennale del Giffoni film Festival, la storica manifestazione dedicata al cinema per ragazzi.
Il libro si propone come strumento per genitori, insegnanti, operatori culturali per guidare figli e studenti a vedere i film in modo consapevole e creativo, a esplorare emozioni e riflessioni che dai film possono nascere. Una guida per educare al linguaggio cinematografico fatta di percorsi che stimolino i ragazzi a pensare in modo attivo e creativo i film.
Le trame e le analisi di film realizzati sui ragazzi, con i ragazzi e per un pubblico dai 6 ai 18 anni sono in questo volume ancora più ricche, articolate e complete, dei veri saggi per ciascun film.
Il testo è diviso in quattro parti, corrispondenti a quattro fasce d’età: dai 6 anni (+6), dai 9 anni (+9), dai 12 anni (+12), dai 15 anni (+15).
In appendice è posto un indice che elenca i temi e i generi ricorrenti trattati nelle analisi per rendere più agevole la consultazione.
[Audino – € 18,00]
Scrivere il film – Sceneggiatura e sceneggiatori nella storia del cinema
Giuliana Muscio
La storia del cinema ricostruita dalla prospettiva della sceneggiatura e degli sceneggiatori attraverso interviste originali e documenti dell'epoca: questo è Scrivere il film.
Dal muto al sonoro, dal cinema hollywoodiano a quello europeo, con particolare attenzione per il cinema italiano, il libro intreccia la storia della professione di sceneggiatore con la descrizione dei diversi stadi di elaborazione della sceneggiatura (soggetto, adattamento, trattamento). Inoltre presenta le ipotesi teoriche e interpretative sulla sceneggiatura formulate nel corso della storia del cinema.
Scrivere il film non è un manuale di scrittura drammatuirgica ma un contributo fondamentale alla storia e alla pratica delle sceneggiautra.
[Audino – € 19,50]
Anna Magnani – Vissi d’arte, vissi d’amore
Chiara Ricci
Un omaggio, una dimostrazione di affetto ad una delle più grandi attrici del Novecento.
Un’analisi in bilico tra arte e vita, cinema e teatro, realtà e finzione. Un’analisi di film e di personaggi nati come creature teatrali e divenuti come per magia gemme del nostro cinema e parte dei nostri ricordi.
Uno sguardo posato sulla vita, sulla carriera e sulla sincerità di una donna che ha fatto di sé inconsapevolmente l’essenza della sua arte.
“Ma io non so nemmeno se lo sono, un’attrice…cosa vuol dire essere un’attrice? Io una sera sono in un modo, una sera sono in un altro. Un’attrice dovrebbe essere tutte le sere uguale. Ma io non so giudicarmi. Confesso francamente che se mi chiedessero di dare un’opinione su me stessa, non saprei darla…la lascerei dare ad altri”.
[Edizioni Sabinae – € 18,00]
Il cinema neorealista italiano – Da “Roma città aperta” a “I soliti ignoti”
Gian Piero Brunetta
Negli anni inaugurati da Roma città aperta, il pubblico è al tempo stesso destinatario e protagonista e lo schermo diventa proiezione dell’anima collettiva. La gente va al cinema per ritrovare le speranze che la guerra ha disperso, per sentir parlare dei propri problemi, per vedere dei personaggi con i quali si identifica in tutto. Il cinema del dopoguerra attraversa, in modo più o meno inconsapevole, la storia del paese. Per merito di Rossellini e De Sica, ma anche di De Santis, Visconti, Germi, Lattuada, Soldati, Castellani, Zampa e di titoli che in vario modo rientrano nel campo di tensioni del neorealismo, si assiste a una bruciante scoperta dell’Italia, con tutti i suoi problemi e la sua voglia di ripartire da zero.» Di fatto, il cinema italiano del dopoguerra riparte da zero e ridisegna interamente l’organizzazione dell’industria culturale. Nel giro di poco la risorta Cinecittà stravincerà la lotta impari con il cinema americano, affiancando i capolavori del neorealismo a grandi successi di botteghino come le coproduzioni alla Quo vadis?, i film di Totò, le pellicole di Sofia Loren e Gina Lollobrigida.
[Laterza – € 20,00]
I migranti nel cinema italiano
Sonia Cincinelli
L'attenzione rivolta nella produzione cinematografica italiana dei primi anni '90 ai migranti registra una disparita' agli approcci sul tema, la sua metabolizzazione da un lato e gli esiti di questo confronto dall'altro. In assenza di un vero e proprio genere, il cinema italiano si e' occupato dell'immigrazione in maniera episodica e superficiale. Successivamente nei primi anni del nuovo secolo l'attenzione dedicata dalla "settima arte" al fenomeno migratorio si e' rivelata sempre piu' crescente. Nell'Europa che i governanti vorrebbero "fortezza" il cinema italiano apre squarci di verità sui processi migratori. In controtendenza rispetto agli omologati mass media. I film proposti in questo libro, che parlano di immigrazione e che vedono come protagonisti stranieri nel territorio italico, sono i piu' significativi degli ultimi diciannove anni. Antologia critica ed analitica che attraversa larga parte del panorama cinematografico nostrano, da grandi maestri del cinema come Maselli e Bertolucci, Amelio e De Seta ad affermati registi italiani come Giordana e Soldini, Tornatore e Mazzacurati approdando a giovani promesse consolidate come Garrone fino a a registi emergenti come Melliti e Munzi, Spada e Marra. Tutti hanno affrontato questo complesso argomento. Attraverso un ampio riesame di ogni regista, di cui vengono colti i motivi ricorrenti, e i tratti stilistici e con un approfondimento globale di ogni film, il volume di Sonia Cincinelli ricostruisce e interpreta con rigore critico e partecipazione l'attivita' cinematografica su questo attualissimo tema colmando un vuoto nella saggistica cinematografica.
[Edizioni Kappa – € 25,00]
L'avventurosa storia del cinema italiano – Volume primo. Da 'La canzone dell'amore' a 'Senza pietà'
Goffredo Fofi, Franca Faldini
Ritorna, in edizione integrata e aggiornata, un’opera fondamentale per chiunque studi e ami il cinema italiano. L’avventurosa storia del cinema italiano apparve per la prima volta a fine anni Settanta, in due volumi editi da Feltrinelli, completati poi da un terzo volume che uscì negli anni Ottanta con il marchio Mondadori. Seguendo un modello storico e investigativo originale, senza precedenti, i volumi componevano una storia del cinema italiano “raccontato dai suoi protagonisti”: registi, attori e attrici, produttori, sceneggiatori, montatori, scenografi, maestranze e ‘società intellettuale’ parlavano in interviste inedite, concesse ai curatori Fofi e Faldini, o recuperate attraverso un acuto spoglio di giornali e riviste d’epoca. Ne usciva un affresco vividissimo e policromo di cinquant’anni di cinema italiano, dai telefoni bianchi al neorealismo, dagli splendori di Cinecittà alla Hollywood sul Tevere al ‘nuovo cinema’ anni 60 e 70… Un’opera che ha formato generazioni di studiosi e che ha divertito generazioni di lettori, da tempo indisponibile sul mercato, ritorna grazie al nuovo lavoro di Fofi e Faldini, che hanno integrato le parti già esistenti (sulla scia di nuovi materiali, spesso ritrovati in questi ultimi anni) e hanno aggiornato il quadro fino al presente, con nuove interviste ai ‘protagonisti’ degli ultimi vent’anni di cinema italiano (da Moretti a Muccino a Garrone, da Accorsi a Servillo…).
[Edizioni Cineteca di Bologna – € 18,00]
Fuoco! Il cinema di Gian Vittorio Baldi (Libro + DVD)
Roberto Chiesi
1968. Un disoccupato spara su una statua della Madonna in processione. Si asserraglia in casa con la famiglia. Resiste alla polizia. Non vuole, non può dare spiegazione al suo gesto… Fuoco!, appena restaurato e presentato per la prima volta in DVD, è uno dei film più singolari del cinema italiano anni Sessanta, e il capolavoro del suo autore, Gian Vittorio Baldi, autore e produttore, protagonista anomalo del cinema italiano per l'orgogliosa solitudine e indipendenza del suo itinerario.
Insieme al DVD, un libro documenta il percorso artistico del regista bolognese nella sua dualità di regista e produttore illuminato di film come Porcile (1969) e Appunti per un’Orestiade africana (1970) di Pier Paolo Pasolini e Quattro notti di un sognatore (1971) di Robert Bresson. L’analisi accurata di ogni suo film (fino all'ultimo lungometraggio, Nevrijeme – Il temporale, uno dei rari film realizzati sulla guerra etnica fra serbi e bosniaci degli anni '90) è completata dalla traduzione di interviste concesse negli anni Sessanta ai “Cahiers du cinéma”, da una recentissima intervista inedita, dalla pubblicazione delle sceneggiature dei suoi film principali (La casa delle vedove, 1960, Luciano, 1962, Fuoco! , 1968, Anni duri, 1977, Il Temporale, 1999) e dai carteggi inediti con Pasolini, Bresson, Glauber Rocha, Joris Ivens, Ennio Flaiano, Riccardo Bacchelli, Jean-Luc Godard.
[Edizioni Cineteca di Bologna – € 18,00]
Il mestiere del cinema nei Balcani. Storia di un'industria e dei suoi protagonisti dagli anni settanta ad oggi
a cura di Luisa Chiodi e Irene Dioli
Il mestiere del cinema nei Balcani racconta l'industria del film in Albania, Bulgaria, Bosnia Erzegovina, Croazia e Serbia, la sua storia di strumento della propaganda di regimi comunisti, la crisi catastrofica degli anni novanta e il suo rapporto con il mercato globale del ventunesimo secolo.
Approfondendo la conoscenza della «grande storia» attraverso quella delle persone che l’hanno vissuta, i saggi contenuti nel volume mostrano come, ancora oggi, il cinema costituisca un settore di eccellenza, in grado di contrastare la marginalizzazione culturale e politica dei Balcani negli ultimi decenni.
[Edizioni Osservatorio Balcani e Caucaso – € 5,00 (rimborso spese)]
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