LIBRI DI CINEMA – Le novità di maggio

libri di cinema, maggio
Wong Kar-Wai
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 It's all true. Intervista sull'arte del cinema, Un mondo perfetto. I comandamenti dei fratelli Coen, Tim Burton. Il paese gotico delle meraviglie, Il cinema dopo il cinema. Dieci idee sul cinema americano 2001-2010, Il cinema dopo il cinema. Dieci idee sul cinema italiano 2001-2010, Guerra in cento film, Pasolini,
Alice attraverso lo schermo, Storia e discorso. La struttura narrativa nel romanzo e nel film, Solaris

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CORSO SCENEGGIATURA CINEMA E TV, in presenza o online, NUOVA DATA DAL 27 MARZO
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Wong Kar-WaiWong Kar-Wai
Silvio Alovisio
L’unica monografia completa su uno dei protagonisti del nuovo cinema orientale, vero autore di culto, dallo stile elegante e inconfondibile.
Nato a Shanghai e trasferitosi a Hong Kong con la madre, Wong Kar-wai debutta nel 1988 con un gangster movie che gli vale nove nomination agli Hong Kong Film Award: As Tears Go By. La fama a livello internazionale arriva nel 1994 con Hong Kong Express con il quale consolida il suo stile personalissimo – fatto di ralenti, grandangoli, sequenze in stop-motion, musica onnipresente, colori saturi e luci taglienti – e la sua poetica – l’ossessione/neces – sità dell’amore, l’alienazione e la solitudine della metropoli, la schiavitù dei ricordi inserita in un contesto urbano vivido e pulsante. Seguono Angeli perduti, il suo capolavoro In the Mood for Love e Happy Together, premio come miglior regia al Festival di Cannes del 1997. Nel 2006 è il primo cinese della storia del Festival di Cannes a presiedere la giuria.
[Editrice il Castoro – pp. 232 € 15,50]
 
It's all true. Intervista sull'arte del cinema (libro + dvd)
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CORSO PRIMAVERILE DI REGIA CINEMATOGRAFICA, NUOVA DATA: DAL 26 MARZO

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Orson Welles
Un indimenticabile «incontro ravvicinato» con uno dei cineasti più innovativi e rivoluzionari di tutti i tempi. In queste interviste Welles si racconta a tutto tondo con la sua inconfondibile ironia e ripercorre per intero la sua carriera di attore, sceneggiatore e regista, dalla celebre trasmissione radio «La guerra dei mondi» – con cui nel 1938 gettò l’America nel panico, mettendo in scena con grande realismo un'invasione aliena – agli scontri con le majors hollywoodiane per il controllo artistico sui suoi film, fino ai suoi ultimi progetti geniali e incompiuti. Il libro è arricchito da un ricordo di Welles scritto da Gore Vidal, e da un saggio di Serafino Murri sull’estetica dell’incompiuto in Welles.
Allegato al libro c’è il DVD: Rosabella. La storia italiana di Orson Welles di Gianfranco Giagni e Ciro Giorgini. Un viaggio attraverso gli anni italiani di Orson Welles, lontani dal folklore della «dolce vita» e ricchi di rapporti con i professionisti del cinema, compagni d’avventura nei suoi numerosi progetti. Un prezioso documentario che è anche la storia di molti italiani, la cui vita è stata segnata dall’incontro con il grande regista. Contiene testimonianze, fra gli altri, di Lello Bersani, Walter Chiari, Arnoldo Foà e lo stesso Orson Welles.
[Minimum Fax – pp. 370 € 21,00]
 
Un mondo perfettoUn mondo perfetto. I comandamenti dei fratelli Coen
Alessandro Agostinelli
I fratelli più impertinenti del cinema americano, i ribelli che giocano con Hollywood e con la cultura ebraica, ma anche due registi di grande valore artistico che hanno rinnovato il cinema dei grandi maestri, come Alfred Hitchcock e Robert Altman. E poi tutti i racconti sui loro personaggi, perdenti, simpatici, farabutti, pazzi, bizzarri.
Da quasi dieci anni non ci sono libri in Italia e in Europa che parlino dei fratelli Coen, proprio nel momento in cui i due fratelli sono maggiormente coccolati da critica e pubblico internazionali.
Questo libro analizza, in maniera seria e competente, ma anche con una scrittura semplice, l’intera filmografia dei Coen, dal primo noir Blood Simple all’ultima pellicola A Serious Man, passando per i loro capolavori: Fargo, Il grande Lebowski, Non è un Paese per vecchi. Un mondo perfetto è un libro per tutti, non soltanto per i cinefili e gli studenti. È un libro aggiornatissimo, perché raccoglie e commenta tutte le recensioni e le critiche più meditate sul cinema coeniano.
[Edizioni Controluce – pp. 148 € 16,00]
 
Tim Burton. Il paese gotico delle meraviglieTim Burton
Simone Spoladori
Tim Burton (Burbank, 1958) con i suoi quindici lungometraggi si è ritagliato una posizione unica nel cinema contemporaneo. Il suo immaginario, popolato di creature mostruose e gentili, come Edward mani di forbice e Jack Skellington, ricco di suggestioni horror ed elementi fiabeschi, fatto di rimandi al cinema del passato, alla cultura popolare, al fumetto e alle sottoculture gothic e punk, è tra i più riconoscibili dell’era postmoderna. In quasi trent’anni di carriera, la poetica, la visione del mondo e l’idea di cinema del regista californiano, pur mantenendo questi spiccati elementi di coerenza e ricorrenza, si sono evolute, determinando un percorso che sembra distintamente diviso in due fasi, la prima conclusasi con il controverso Planet of the Apes, la seconda che, iniziata con Big Fish, ha portato fino al recentissimo e discusso Alice in Wonderland.
Il volume, proponendo questa schematizzazione dell’opera burtoniana, dedica approfondimenti dettagliati ai quindici lungometraggi del regista americano, senza trascurare i cortometraggi degli esordi, i primi lavori amatoriali, gli spot pubblicitari, i videoclip, i disegni, i quadri e le fotografie esposte nell’allestimento che il Museum of Modern Arts di New York gli ha dedicato dalla fine del 2009. Cinque saggi, inoltre, analizzano trasversalmente temi specifici dell’immaginario di Tim Burton, come l’intertestualità, il corpo, l’utilizzo dell’attore, lo storytelling, la ricorrenza della figura dell’outsider.
[Le Mani – pp. 204 € 24,00]
 
 
Il cinema dopo il cinema. Dieci idee sul cinema americano 2001-2010
Roy Menarini
Siamo agli albori del nuovo secolo, eppure gli ultimi anni del Novecento sembrano preistoria. L’11 settembre, le guerre in Medio Oriente, la crisi dell’economia mondiale, il terrore della pandemia, tutto è sembrato congiurare per metterci di fronte, in un breve volgere di tempo, alle nostre peggiori paure e insicurezze. E nel frattempo, il cinema ha cambiato radicalmente volto, emigrando su altre piattaforme e mostrandosi sempre più disperso sui diversi media, e tuttavia mantenendo un forte statuto sociale e culturale. Gli anni Duemila, ovvero il primo scorcio di questo millennio, sembrano dunque contenere grandi contraddizioni e straordinari contenuti.
Il cinema americano, dalla tragedia delle Torri Gemelle all’elezione di Obama, verrà ricordato come un indimenticabile serbatoio di tensioni storiche e mitologie popolari, di ossessioni morali e grovigli sociali. E ogni suo film dal più importante a quello apparentemente più innocuo, sono stati in qualche modo sfiorati, toccati, modellati, persino impregnati del drammatico periodo di riferimento.
[Le Mani – pp. 128 € 12,00]
 
 Il cinema dopo il cinema. Dieci idee sul cinema italiano 2001-2010
Roy Menarini
Mentre tutto il mondo guardava le Torri Gemelle in fumo, in Italia ci chiedevamo ancora che cosa fosse successo a Genova pochi mesi prima. L’Italia degli anni Duemila è un Paese che vive “in scala ridotta” gli avvenimenti mondiali. Eppure, la partecipazione alle guerre, gli effetti della crisi economica, i riflessi delle paure internazionali non hanno risparmiato la nazione. L’identità che tutti condividiamo si è via via dissolta in una molteplicità di pratiche e comportamenti difficile da analizzare, liquida, priva di connotati ideologici. Il dissidio politico e la polarizzazione delle opinioni sociali si sono trasferite al cinema, il mezzo da sempre più vibratile, il sismografo della nostra civiltà. I film italiani hanno costituito, nel bene e nel male, un effetto collaterale di quanto stava accadendo nel sistema del paese. A volte ne hanno facilitato il declino, altre volte si sono candidati a fornire un pensiero intellettualmente autonomo, più spesso ci hanno raccontato come siamo. O almeno come siamo diventati.
[Le Mani – pp. 120 € 12,00]
 
Guerra in cento film
Claudio G. Fava
Sin dagli inizi il cinema, prima muto e poi sonoro, predilesse l’argomento della guerra. Non è facile riassumere in 100 titoli l’enorme apporto nel cinema e del cinema sulla volgarizzazione e la retorica dei conflitti. È questo, forse, uno dei temi più difficili in assoluto che i film possano affrontare, dato che alla base stessa della guerra e della sua descrizione risiede la paura. Sentimento quasi impossibile da ricreare artificialmente sui volti dei protagonisti, dei caratteristi e delle comparse. Nonostante questo elemento di fondo, una minoranza di opere riesce, almeno in parte, a restituire la terribile occasione di vita e di morte che fisiologicamente è presente in un conflitto e che, a parte il cinema, anche alcuni grandi romanzi ci hanno offerto. In questo libro si tenta un censimento che l’autore stesso riconosce essere forzatamente incompleto e, per paradosso, implicare semmai l’esigenza di un “sequel”. Ad esempio qui, per ragioni di spazio, sono stati evocati solo i film che prendono occasione dalla prima guerra mondiale. Rinunciando perciò a quell’importante magazzino che va dalle guerre dell’antichità, via via sino a quelle dell’Ottocento, ed alle magnifiche descrizioni della vita militare, in particolare del XIX° Sec., di cui siamo debitori a tanti registi, a cominciare dal grande John Ford. Inoltre, Fava ha scelto di analizzare un solo film per regista, limitandosi a citare altri eventuali titoli, ovviamente dello stesso autore, all’interno del testo consacrato al film considerato "principale" (con l’unica eccezione delle due opere "giapponesi" di Clint Eastwood).
[Le Mani – pp. 240 € 18,00]
 
Pasolini  Pasolini
Enzo Lavagnini
Come il vento del nord, rosso di fulmini, minaccioso e incombente, vitale e disperato, Pasolini arrivò a Roma. Si tratta di un viaggio obbligato, di sola andata, per sfuggire ad uno scandalo. Poi l'imprevedibile rinascita a Roma, con la conoscenza del mondo popolare e della vitalità delle borgate. Il libro contiene le testimonianze dirette di Paolo Volponi, Franco e Sergio Citti, Attilio Bertolucci, Nico Naldini, Giacinto Spagnoletti, Silvana Mauri, Mario Cipriani, Mariella Bauzano, Giancarlo Ferretti, dei ragazzi di vita e degli allievi della scuola di Ciampino dove Pasolini insegnò. L'opera è arricchita da una serie di foto d'epoca.
 
[Sovera Edizioni – pp. 166 € 14,00]
 
Alice attraverso lo schermo. Da Poe a Carrol, viaggio nella letteratura fantasy del cinema
Cristina Canfora – Luca Lardieri
Il cinema, sin dalle sue origini, ha sempre guardato alla letteratura per trarre ispirazione. Il genera fantasy e la fantascienza, in particolar modo, hanno attinto a piene mani daun certo tipo di racconti e di romanzi che durante oltre un secolo di storia cinematografica, sono stati interpretati e rivisitati secondo il preciso gusto di numerosi cineasti. Attraverso il confronto e l'analisi di testi celebri come Alice nel paese delle meraviglie e recenti bestseller come Lovely Bones di Alice Sebold, questo agile volume compie un viaggio nel cinema fantastico mettendo in risalto, tra gli altri, i film che hanno segnato un'epoca (il mago di Oz, Matrix e il Signore degli anelli), piccole gemme (Donnie Darko e Sleepy Hollow) e gli ultimi capolavori di tre maestri della settima arte, che aprono una breccia nel cinema del futuro (Avatar, Amabili resti e Tim Burton's Alice in Wonderland).
 
[Sovera Edizioni – pp. 160 € 15,00]
 
Storia e discorso. La struttura narrativa nel romanzo e nel film
Seymour Chatman
Cogliere la struttura della narrazione, sia essa affidata alla scrittura o alle immagini, significa possedere gli strumenti per interpretare romanzi e film. Storia e discorso è un tentativo, tra i più rigorosi e coerenti, di disegnare la topografia di quella che Henry James, con una brillante metafora, definiva la «casa della narrativa». Rielaborando spunti di Bachtin, Todorov e Barthes, quest’opera, un classico dell’analisi testuale, offre una chiave di lettura originale della narrazione letteraria e filmica, sostenuta dal piacere intellettuale per la teoria. E soprattutto dal ritorno continuo ai testi, dalla possibilità di rileggere Joyce, Dostoevskij o Conrad in una prospettiva inedita.
[Il Saggiatre – pp. 321 € 12,00]
 
Solaris
Fabrizio Borin
Questo libro indaga sui misteri di Solaris e, prendendo le mosse dal romanzo dello scrittore polacco Stanislaw Lem, analizza il film omonimo di Andrej Tarkovskij conducendo il lettore-spettatore non tanto all'interno di futuribili universi ipertecnologici, quanto piuttosto dentro le problematiche dell'amore, del sogno, dell'angoscia e del ricordo, della contrapposizione tra scienza, morale e fiducia nell'essere umano, in definitiva tra ricerca della verità interiore e realtà inconoscibile. Con questa fantascienza della coscienza il regista russo sviluppa il suo originale discorso poetico sulle potenzialità del linguaggio e del tempo cinematografico. Il Solaris tarkovskiano ha avuto la sua clonazione nel remake dell'americano Steven Soderbergh interpretato da George Clooney nel ruolo di Chris Kelvin, l'umanissimo eroe del quotidiano di fronte all'inspiegabile disumano; e persino la musica è stata tentata dall'enigmatico pattern solaristico con la video-opera del musicista tedesco Michael Obst.
[L’Epos Edizioni – pp. 264 € 18,30]
 
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    LIBRI DI CINEMA – Le novità di maggio


    romero-la-notte-dei-morti

    George Romero. La notte dei morti viventi”, Carlo Lizzani (Castoro n. 230), “Stephen Frears (Castoro n. 229), “Sembene Ousmane”, “La terra trema”, “Gag. Guida alla comicità slapstick”, “Neorealismo”, “Visionari”, “Lo spazio del reale nel cinema italiano contemporaneo”, “Gino Cervi”

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    CORSO PRIMAVERILE DI REGIA CINEMATOGRAFICA, NUOVA DATA: DAL 26 MARZO

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    GEORGE ROMERO
    La notte dei morti viventi»
    Buzzolan
    «Si ha l’impressione che La notte dei morti viventi sia a lungo rimasto vittima di un equivoco: l’idea che il film fosse non soltanto un film di genere, un horror, ma in particolare una sorta di capostipite dello splatter. Il che gli ha fruttato l’esilio nel territorio dei “film per appassionati”. E invece La notte dei morti viventi è molto più simile a Gli uccelli di Alfred Hitchcock che a Non aprite quella porta di Tobe Hooper. La forza che ha turbato più d’una generazione di spettatori non è quella che scaturisce dall’esposizione di uno squartamento, dallo spettacolo “osceno” della carne martoriata. È più sottile, più profonda. La notte dei morti viventi è, prima che un film di genere che usa la morte per spaventare, uno dei più radicali film sulla morte che siano mai stati realizzati. Per questo, come il suo oggetto, continua – e continuerà a lungo – ad affascinarci e sfuggirci, ad attrarci e respingerci.»
    [Lindau – 13,00 euro]
     
     
     
     
     
     
     
    CARLO LIZZANI (Castoro n. 230)
    Vittorio Giacci 
    Carlo Lizzani, autore chiave nel panorama del cinema italiano degli ultimi sessant’anni, è omaggiato da questa monografia completa ed esaustiva, scritta in stretta collaborazione con il regista. Aperto da una lunga e articolata intervista inedita, si ripercorre il poliedrico percorso artistico e personale di Lizzani fino a oggi, e si arricchisce – come da tradizione – di una filmografia completa e 86 fotogrammi b/n direttamente tratti dai film del regista, che ne evidenziano scene o inquadrature chiave. Carlo Lizzani, nato a Roma nel 1922, ha attraversato da protagonista il ventesimo secolo non solo come prolifico regista di film ispirati a eventi della storia recente o a fatti di cronaca ma anche come figura che ha spaziato in numerosi campi della comunicazione e della cultura, esercitando i ruoli del critico cinematografico, dello studioso, dello storico, del militante politico, dello sceneggiatore, del docente, dell’operatore culturale. Tra i suoi film: Cronache di poveri amanti (1953), Il processo di Verona (1963), La vita agra (1964), Banditi a Milano (1968), Mussolini: ultimo atto (1974), Fontamara (1980), Celluloide (1996) fino al suo ultimo lavoro, Hotel Meina (2007), con il quale è tornato ai temi cari di fascismo e antifascismo.
    [Castoro - 13,50 Euro] 
     
     
     
    STEPHEN FREARS (Castoro n. 229)
    Mariolina Diana e Michele Raga
    Una monografia completa su Stephen Frears, tra i più grandi registi della “rinascita” del cinema inglese degli anni Ottanta Gli autori affrontano l’opera del regista inglese, ricostruendone in maniera puntuale e precisa la carriera, ed evidenziando la continuità stilistica sottesa alla prolifica produzione cinematografica, oltre che televisiva - inevitabilmente sconosciuta in Italia, e di cui il libro rende conto -, di un autore che ha segnato con le sue opere il cinema inglese degli ultimi quarant’anni.
    Regista eclettico e imprevedibile, Frears ha realizzato dagli anni Sessanta a oggi una ventina di film, alcuni dei quali ricompensati da un notevole successo di critica e di pubblico oltre che gratificati da prestigiosi premi internazionali. Frears si inserisce nella migliore tradizione del cinema britannico, legandosi idealmente ad altri autori inglesi, quali Ken Loach e Mike Leigh. A collegare questi tre nomi non vi sono solo motivi anagrafici, riconoscimenti internazionali e produzioni televisive, ma anche una comune sensibilità sociale e un approccio stilistico spesso improntato al realismo. Tuttavia, nella loro analisi, Mariolina Diana e Michele Raga evidenziano come Frears si sia dimostrato negli anni più disponibile al cambiamento, sia in senso estetico sia produttivo: ha infatti saputo alternare grandi produzioni hollywoodiane a film europei a basso costo, ha inoltre condotto una personale esplorazione dei generi (il noir, il film storico, il documentario, il western, il melodramma, la commedia musicale), aprendosi alla contaminazione e accogliendo l’anima più eccentrica della tradizione inglese.
    [Castoro - 12,50 euro] 
     
     
     
    SEMBÈNE OUSMANE
    Thierno I. Dia
    La prima e unica opera monografica in Italia, dedicata al più grande autore del cinema africano.
    «L'Africa del passato non tornerà più: come comprendere una nuova Africa? Come parlare a tutti gli africani? Le lingue limitano la comprensione. Il cinema è l’arte che ci è più vicina: passiamo dall’oralità all’immagine... Il cinema dovrebbe essere la scuola serale dei giovani africani».
    Sembène Ousmane Sembène Ousmane, scrittore di fama mondiale, è il primo grande cineasta dell’Africa sub-sahariana. Alla indiscussa qualità artistica delle sue opere, Sembène ha sempre accompagnato un profondo impegno sociale e morale. Considerato il padre del cinema africano, è stato un attento osservatore della realtà del suo continente. Con i suoi film e romanzi ha dato volto e voce al popolo africano, alla sua storia e alle sue culture.
    [Castoro - 12,00 euro] 
     
     
     
    LA TERRA TREMA
    Prove tecniche di compromesso storico? Rapporti tra cinema e politica nel secondodopoguerra
    Roberto Semprebene 
    La realizzazione del film La terra trema rappresenta un affascinante enigma della storia del cinema italiano, un episodio sul quale sembrano aver influito in maniera determinante i rapporti intercorsi fra politica e cinema in un periodo estremamente delicato della storia del nostro Paese. È possibile che, per produrre questo film, cattolici e comunisti abbiano saputo mettere da parte le loro divergenze e impegnarsi congiuntamente a favore dell´arte?
    [Effatà – 12,50]
     
     
     
    GAG
    Guida alla comicità slapstick
    Angelo Moscariello
    La comicità classica, quella più infantile, basata sull’effetto visivo – quella per intenderci della buccia di banana e della torta in faccia –, è in fase di grande ripresa negli ultimi anni. 
    Dalla serie cinematografica
    Scary Movie allo Zelig televisivo aumentano i comici che affiancano alla battuta verbale nuovi elementi di comicità fisica, lo slapstick. Quasi che i meccanismi di base del far ridere, a lungo confinati tra fasce più popolari degli spettatori, oggi, incorporando magari elementi di surrealtà o di assurdo, tendano a riproporsi a più alti livelli. Inoltre, la crescente richiesta di “corti” umoristici da trasmettere via web e telefonino prefigura una stagione d’oro per i gag visivi fondati sulla comicità fulminante. L’attuale riscoperta del formato breve delle “comiche” classiche e la possibilità per ognuno di realizzare i gag con poca spesa rendono opportuna una guida organica per gli aspiranti gagman. Una guida, come vuole essere questa, che fornisca un repertorio storico delle “trovate” più esilaranti del cinema comico da Stanlio e Ollio fino al recente genere “demenziale” e spieghi come funziona e come si costruisce un gag con il supporto di esempi celebri e di consigli operativi inerenti all’essenza tecnico-formale della trovata comica. Con l’aiuto di citazioni che vanno dallo slapstick del muto fino ad Aldo, Giovanni e Giacomo, questo manuale si propone di insegnare alcuni segreti dell’arte non facile di “far ridere”servendosi delle sole immagini in movimento, impiegate secondo una logica “altra” mediante la quale rappresentare un mondo alla rovescia ma dotato pur sempre di un suo senso non banale. Il libro è corredato da circa duecento immagini stampate.
    [Audino – 15.00 euro]
     
     
     
     
    NEOREALISMO
    Il movimento che ha cambiato la storia del cinema, analizzato fotogrammi alla mano, nei suoi procedimenti tecnico-formali
    Antonio Medici
    Del Neorealismo italiano si è scritto molto e in tutto il mondo. Si tratta infatti di un momento straordinario nella storia del cinema: i registi escono dai teatri di posa, rinunciano ai divi, cercano la fisicità dei volti e dei corpi veri, portano nelle loro storie l’Italia popolare e quotidiana, ma non rinunciano mai allo stile, al loro sguardo nuovo e acuto sul paesaggio reale. A un fenomeno così complesso e indagato, questo libro si accosta con un’angolazione originale. Al saggio tradizionale si sostituisce un metodo induttivo che parte dal commento di una scena o una sequenza riprodotta fotograficamente, per estrarre il senso di quegli elementi che hanno creato la specificità e la grandezza del Neorealismo. In pratica si tratta di un’analisi nel vivo dei testi filmici di quei procedimenti linguistici e formali che caratterizzano le opere del Neorealismo
    [Audino - 16,00 euro]
     
     
     
     
    VISIONARI
    Lo sguardo del cinema e del video fra arte, realtà e utopia 
    Andrea La Porta (a cura)
    Un libro a più voci, prodotto dall’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, sul cinema sperimentale e sulla ricerca video che di quel cinema ha raccolto l’eredità più intima e inquieta. I film sperimentali, e le opere video – questi “frammenti di paradiso sulla terra”, come ebbe a definirli una volta Jonas Mekas –, rappresentano peculiarmente, nel panorama della poiesi plastico-figurativa, la polisemia della visione, il suo misterioso quanto stupefacente carattere duale: essi infatti fanno percepire (nel senso pratico del termine) e danno a vedere (nel senso visionario). Facendo ricorso a una pluralità di punti di vista e di ambiti disciplinari, il libro, che intende ribadire in sede teorica la piena congruenza dello sperimentalismo cinematico e video con l’olismo dei contemporanei linguaggi figurativi, e legittimare tale congruenza nell’ottica di una rinnovata didattica della cultura visuale, prende in esame questa natura polisemica della visione, e indaga il fattore che la determina, lo sguardo, nel suo duplice statuto di procedura poietica e di infrazione ai canoni dominanti della voyeuristica società dello spettacolo.
    [Le Mani - 16,00 euro]
     
     
     
     
    LO SPAZIO DEL REALE NEL CINEMA ITALIANO CONTEMPORANEO 
    Riccardo Guerrini, Giacomo Tagliani , Francesco Zucconi 
    Dopo un lungo periodo di degenza, il cinema italiano sembra aver ritrovato la propria vocazione originaria, quella di raccontare la realtà di un paese perennemente attraversato da contrasti e tensioni e popolato da maschere sempre in bilico tra un passato stereotipato e un futuro che non si concretizza. Gomorra di Matteo Garrone e Il divo di Paolo Sorrentino hanno definitivamente riacceso una polemica che sembrava sopita riguardante i rapporti fra la settima arte e la realtà. Ma il cinema è ancora in grado di dar forma alle inquietudini e alle tensioni che serpeggiano nel Paese e di mettere in scena uno spaccato dell'esistenza quotidiana con il quale lo spettatore può confrontarsi in maniera critica e problematica? E quali gli strumenti analitici più forti per poter riflettere sul potere testimoniale delle immagini filmiche senza perdere di vista il linguaggio cinematografico e le strategie di scrittura adottate nei singoli film? Sono questi gli interrogativi che attraversano il presente volume, nel quale studiosi come Roberto De Gaetano, Giorgio De Vincenti, Marco Dinoi, Roy Menarini, Bruno Roberti, Federico Montanari, Dimitri Chimenti provano a fornire una risposta, partendo da Buongiorno, notte di Marco Bellocchio e Il caimano di Nanni Moretti, passando per la produzione di Ciprì e Maresco e approdando infine alla nuova generazione di autori impegnati (Crialese, Garrone, Marazzi e Sorrentino).
    [Le Mani -14,00 euro]
     
     
     
    GINO CERVI
    Andrea Derchi e Marco Biggio 
    Un libro completo e dal ricco apparato iconografico, dedicato alla vita e alla carriera di un attore protagonista del '900. Il paziente lavoro di ricerca dei due autori liguri riunisce infatti tutto quanto si può sperare di sapere sulla straordinaria carriera teatrale, cinematografica e televisiva di Gino Cervi: non solo la biografia e la bibliografia, decine di foto e di locandine dei suoi maggiori spettacoli, aneddoti e curiosità, la filmografia completa corredata da recensioni e testimonianze ma anche schede e notizie puntuali sui dischi incisi, sui doppiaggi di film americani registrati, sugli sketch e le pubblicità che lo videro protagonista. Un testo definitivo rivolto agli appassionati del cinema e a quanti continuano a ricordare con affetto e ammirazione uno degli attori più importanti e significativi di tutta la storia dello spettacolo italiano.
    [Erga Edizioni – 17, 50]
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      LIBRI DI CINEMA – Le novità di maggio

      “Non è tempo di eroi. Il cinema di Johnnie To”, “Quentin Tarantino. Pulp fiction”, “Introduzione all’analisi dell’immagine”, “Vita di fantasmi. Il fantastico al cinema”, “Sanguepazzo”, “Il cinema secondo me”, “Pier Paolo Pasolini. Accattone”

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      Il cinema di Johnnie To

      Fabio Zanello, Matteo Di Giulio

      Johnnie To è una delle più belle sorprese emerse da Hong Kong. Un uomo di cinema a tutto tondo: regista completo, autore poliedrico, produttore di ferro. Con titoli come The Mission, PTU ed Election ha saputo imprimere nell'immaginario popolare il suo talento, più nero della pece, e regalare emozioni al suo pubblico. Oggi è apprezzato anche a livello internazionale e le sue pellicole sono applaudite nei principali festival. Scoprire il suo mondo spettacolare significa entrare in un universo parallelo fatto di pistole, eroi, romanticismo e cavalieri erranti, sempre all'insegna del colpo di scena. Dalla leggerezza degli esordi comici all'azione pura, da oltre vent'anni Johnnie To è un protagonista del miglior cinema orientale, con ancora tanto da dire agli amanti della settima arte.

      [Il Foglio – 15,00 euro]

      QUENTIN TARANTINO

      Pulp fiction

      Alberto Morsiani

      Quando arriva nelle sale, Pulp Fiction è il secondo film di un regista trentenne che si è fatto già notare dai produttori di Hollywood, ma che pochi conoscono. Eppure il suo successo è travolgente: vince la Palma d’Oro al Festival di Cannes del 1994 e l’Oscar 1995 per la miglior sceneggiatura originale. Per la carriera di Tarantino, e anche per il cinema indipendente, il film segna un punto di non ritorno. Nei quasi quindici anni che ci separano dalla sua realizzazione, Pulp Fiction è stato oggetto di innumerevoli analisi e discussioni, ma il segreto del suo «richiamo» resta in buona misura indecifrato. Il film esercita il suo appeal sia sul pubblico colto, sia su quello popolare, mescola alto e basso, concilia arte e consumo. È un vertiginoso groviglio narrativo che articola un’intera antologia di stili e in cui coesistono diversi feticci: la grammatica della violenza; la stilizzazione delle patologie; la narrazione come gioco sadico e farsesco; un senso del presente ermetico. In esso convivono iperrealismo e fiaba, rétro e postmoderno, riciclaggi e invenzioni, confronti e scontri, orologi d’oro e frappè, chopper cromate e spade katana, sermoni e sodomie, gare di twist e spari in faccia. Pulp Fiction è, insomma, un’esperienza estetica globale, e l’icona di un’epoca.

      [Lindau – 18,50 euro]

      INTRODUZIONE ALL’ANALISI DELL’IMMAGINE

      Joly Martine

      L'autrice si interroga sui diversi significati dell'immagine e sulle questioni che essa solleva relativamente alla sua natura di segno, esplorando sia le resistenze che la sua analisi può suscitare, sia le funzioni che essa può assolvere. Inoltre mostra come la lettura dell'immagine possa stimolare l'interpretazione creativa e divenire una garanzia di autonomia. Gli esempi sviluppati nel corso del saggio servono anche di supporto a richiami teorici di base.

      [Lindau – 14,50 euro]

      VITA DI FANTASMI

      Il fantastico al cinema

      Jean-Louis Leutrat

      Questo saggio affronta i profondi legami che il cinema, fin dai suoi inizi ha avuto con il fantastico. Il libro analizza il fantastico cinematografico attraverso la storia del cinema, dal muto a oggi, da Buster Keaton a Mario Bava, con riferimenti ad autori, film e studi critici. Il fantastico inteso come ciò che suscita meraviglia, impaurisce, attrae e sgomenta; come rappresentazione dello spazio tra il reale e l'oltre, tra la vita e la morte. Il fantastico come il fantasma che rappresenta la parte di noi che non si riduce alla materia e all'esperienza; il doppio, l'oscuro, lo sfuggente, quello che di noi non riconosciamo, il prima e dopo di noi, il legame col passato e ciò che sopravvive alla morte individuale.

      [Le mani – 15,00 euro]

      SANGUEPAZZO

      Dalla sceneggiatura del film

      Marco Tullio Giordana

      Marco Tullio Giordana si misura qui con la storia d’amore, di vizio e di sangue della più celebre coppia di attori del cinema di Regime: Osvaldo Valenti e Luisa Ferida. Valenti e la Ferida divennero amanti nel 1939 e morirono insieme nel ’45, fucilati dai partigiani. In quei sei anni seguirono la parabola discendente del fascismo, compresa la criminale complicità con il torturatore Koch e l’adesione di Valenti alla X Mas. Una vicenda emblematica di quel tempo terribile, che il regista fa rivivere nel suo ultimo film, affidando il ruolo dei protagonisti a Monica Bellucci e Luca Zingaretti. Il libro propone il testo integrale dell’opera cinematografica, arricchito da una serie di foto di scena e da un’intervista di Lorenzo Codelli al regista, che aiuta a inquadrare i fatti nel contesto di quei giorni tragici e insieme accompagna i lettori “dietro le quinte” del film.

      [Sperling & Kupfer – 16,00 euro]

      IL CINEMA SECONDO ME

      Scritti e interviste (1974-1992)

      Luigi Comencini

      Il Castoro in collaborazione con Fondazione Cineteca Italiana presenta la seconda e conclusiva tappa dell’omaggio a Luigi Comencini iniziato con la pubblicazione, nel 2007, del volume Al cinema con cuore, sempre a cura di Adriano Aprà, di scritti del regista risalenti al periodo 1938-1974. Il cinema secondo me completa ora il percorso, raccogliendo scritti e interviste di Luigi Comencini, relative al periodo successivo, dal 1975 al 2002.

      Dalle grandi interviste rilasciate nei primi anni Settanta alle riflessioni in forma di saggio sui propri film, Comencini racconta l’amore che lo ha legato fatalmente alla settima arte. Un modo per riscoprire un grande regista attraverso la sua visione critica ma sempre appassionata della cinema e della società italiana. Definendosi ”artigiano” del cinema, Luigi Comencini ha sottovalutato se stesso e il proprio riconosciuto ruolo di autore. Ribadendo con orgoglio la validità di molti suoi film, indipendentemente dall’accoglienza di pubblico e critica, ne ha sempre voluto condividere il successo con coloro che considerava i coautori: sceneggiatori, attori, produttori.

      [Castoro – 22,00 euro]

      PIER PAOLO PASOLINI

      Accattone

      Stefania Parigi

      Dopo la scrittura dei romanzi degli anni ’50 Ragazzi di vita (1955) e Una vita violenta (1959), nel 1961 Pier Paolo Pasolini impugna la macchina da presa per un esordio cinematografico folgorante. Esattamente come la produzione narrativa, anche l’esperienza filmica di uno dei più importanti personaggi della cultura italiana del Novecento rivela un’ispirazione populista incentrata sui ragazzi delle borgate romane e sulle loro «derelitte quotidianità».

      Dal giovanissimo Bernardo Bertolucci aiuto regista a Sergio Citti collaboratore ai dialoghi dialettali, dalla Passione secondo Matteo di Johan Sebastian Bach al «sole e alla polvere» nel bianco e nero di Tonino Delli Colli, Accattone rimane ancora oggi l’indimenticabile, primo contributo che il poeta-romanziere-giornalista-critico Pasolini ha dato alla storia del cinema italiano.

      [Lindau – 18,50 euro]

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        LIBRI DI CINEMA – Le novità di maggio

        "Il meccanismo indifferente", "La grande Hollywood", "Clint Eastwood", "Magia del cinema", "Mondi che cadono", "L'estetica cinematografica del remake", "Non ho risposte semplici", "Martin Scorsese", "La luce nel cinema", "Anno zero"

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        IL MECCANISMO INDIFFERENTE

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        La concezione della Storia nel cinema di Stanley Kubrick


        Michele Guerra


        Pochi registi hanno saputo, come Stanley Kubrick, affrontare con la loro opera epoche e questioni storiche così lontane e diverse tra loro. E questa varietà di temi e di approcci sa reggersi da una parte sulla compattezza e sulla coerenza di una scrittura cinematografica sempre avanguardistica e propositiva, capace, al di qua del racconto, di (in)formare il film, e dall'altra su un radicato sentimento mitico di Spazio e Tempo che va ad incidere direttamente sulla concezione storica del regista. I suoi personaggi sono rinchiusi in un flusso che mette in discussione il loro essere-nella-Storia e il loro essere-nel-cinema e li respinge di continuo verso l'origine, verso strutture di convivenza primarie; per questa stessa idea mitica della Storia, il cinema di Kubrick è un cinema "di fondazione" e un cinema violento. Dai film più noti al colossale progetto Napoleon, tra consolidate e nuove aperture interpretative, si fa luce sulla sorprendente unitarietà del progetto storico kubrickiano.


        [Aracne – 13,00 euro]


         


         


         

        LA GRANDE HOLLYWOOD


        Stili di vita e di regia nel cinema classico americano


        Veronica Pravadelli


        Grazie a un metodo che fonde l'analisi del film e la teoria narrativa con gli studi storici sulle dinamiche di gender, questo libro indaga le diverse forme di convergenza tra stili di vita e modi di messa in scena nell'America del periodo 1930-1960. La ricerca si sviluppa attraverso i generi più rappresentativi, dalla commedia sofisticata al noir, dal film d'avventura al woman's film, dal musical al family melodrama. Nella convinzione che il circuito tra socialità e forme dell'identità raggiunga una maggiore intensità simbolica nei film di successo.


        [Marsilio – 24,00 euro]


         


         


         


        CLINT EASTWOOD (castoro n°164)


        Alberto Pezzotta


        Clint Eastwood, con due Oscar alla regia, oggi è considerato l'ultimo classico del cinema americano. Più di trent'anni fa nessuno avrebbe previsto che l'ispettore Callahan, l'ex pistolero dei western di Sergio Leone, sarebbe diventato un cantore del jazz e avrebbe rivoltato tutti i generi, rappresentando le contraddizioni degli Stati Uniti con spirito spesso nichilista. Tra i suoi film: Lo straniero senza nome (1973), Bird (1988), Gli spietati (1992), Un mondo perfetto (1993), Mystic River (2003), Million Dollar Baby (2004), Lettere da Iwo Jima (2006).


        [Il castoro – 12,90 euro]


         


         


         


        MAGIA DEL CINEMA


        Le visioni dell'invisibile


        Giuliano Capani


        Il cinema come atto magico. Come il mago nasconde il procedimento che crea la magia così il regista cinematografico, occultando la macchina cinema e dirigendo lo sguardo dello spettatore, realizza quell'inganno che è alla base di una realtà fatta di luci e d'ombre che tutti conosciamo come cinema. È un inganno spettacolare che ci consente di vedere l'invisibile. Quali sono i procedimenti alla base di questa magia? Che posto occupa il cinema tra le arti di rappresentazione? Quali le caratteristiche che lo distinguono dalle altre? Cosa c'è dietro la "macchina cinema"?


        Il volume, ricco di esempi, analisi di film, tavole e fotografie, affronta il tema del fare cinema in un'ottica interdisciplinare avvalendosi delle ricerche più recenti della filosofia, psicologia, fisica, neuroestetica, programmazione neurolinguistica, comunicazione non verbale.


        [Aracne – 13,00 euro]


         


         


         


        MONDI CHE CADONO


        Il cinema di Kurosawa Kiyoshi


        Giacomo Calorio


        Primo studio approfondito sul regista giapponese Kurosawa Kiyoshi pubblicato in occasione della retrospettiva torinese organizzata dal Museo Nazionale del Cinema (18-27 aprile 2007).


        Kurosawa Kiyoshi (1955), regista, critico e docente di cinema, ha esordito nei primi anni Ottanta nel genere pinku-eiga per poi maturare, nel corso del decennio successivo, con inedite combinazioni e trasfigurazioni dei generi più disparati, dalla commedia al poliziesco, dal yakuza all'horror.


        Proprio i suoi contributi alla nascita dello psycho-horror giapponese, tra la fine degli anni Novanta e i primi anni del Duemila, gli hanno valso la fama di "padrino del J-Horror", senza che ciò gli abbia impedito di continuare a interrogarsi sulla natura umana, sui rapporti dell'individuo con la società e l'ambiente che lo circonda, e sulle crisi d'identità di uomini che si trovano a faccia a faccia con l'Altro, in opere assai personali destinate tanto alle sale quanto al mercato video e televisivo. Tra i suoi film più noti: Cure (1997), License to Live (1998), Barren Illusion (1999), Charisma (2000), Pulse (2001), Bright Future (2003) e il recente Retribution (2006).


        [Castoro- 22,00 euro]


         


         


         


         

        L'ESTETICA CINEMATOGRAFICA DEL REMAKE


        Il declino della creatività


        Federica Ballero


        Dall'incontro tra la storia del cinema e l'estetica cinematografica nasce questo libro, frutto di un accurato lavoro di ricerca che spazia dagli albori del cinematografo agli ultimi prodotti della cinematografia contemporanea. Un "viaggio", come ama definirlo l'autrice stessa, «che muove dal buio di una sala», attraversando quelle terre di confine in cui la ripetizione sembra dominare e a volte minacciare i prodotti della creatività. Se originalità e creatività distinguono l'opera d'arte allora bisogna chiedersi: il costante e sempre più frequente istinto iterativo segna il declino della creatività o vi sono legittimazioni all'eterno ritorno dell'uguale ma non identico?


        [Aracne – 15,00 euro]


         


         


         


        NON HO RISPOSTE SEMPLICI


        Il genio del cinema si racconta


        Stanley Kubrick


        Dopo Martin Scorsese, Orson Welles, Woody Allen e Charlie Chaplin, un altro grande regista racconta se stesso nella collana "minimum fax cinema". In tutto l'arco del Novecento pochi cineasti sono riusciti ad attraversare i decenni e i generi mantenendo una cifra stilistica propria e riconoscibile così come ha fatto Stanley Kubrick. In questo volume sono raccolte presenta una serie di interviste che delineano con grande precisione il suo genio allucinato e metodico al tempo stesso, che ha accompagnato (e in molti casi creato) l'immaginario visivo degli ultimi quarant'anni. Da Orizzonti di gloria a Full Metal Jacket, passando per 2001 – Odissea nello spazio, Arancia meccanica e Shining, quest'opera ripercorre le tappe della carriera di un cineasta spesso discusso, talvolta incompreso ma sempre indipendente fino all'ostinazione, che ci ha regalato alcune delle visioni più belle e profonde della storia del cinema.


        [Minimum fax – 14,50 euro]


         


         


         


        MARTIN SCORSESE (castoro n°200)


        Stefano Murri


        Nasce a Flushing, N.Y., nel 1942. Un occhio al cinema europeo e l'altro alla produzione indipendente americana. Tra i suoi capolavori: Taxi driver (1976), Toro scatenato (1980), Quei bravi ragazzi (1990), L'età dell'innocenza (1993), The Departed – Il bene e il male (2006).


        3 edizione aggiornata con 175 fotogrammi b/n


        [Castoro- 12,90 euro]


         


         


         


        LA LUCE NEL CINEMA


        Jacques Loiseleux


         La luce è forse l'elemento più importante nella realizzazione di un film. E non solo per la ragione evidente che girare un film significa scrivere con la luce, ma soprattutto perché essa, attraverso le sensazioni ed emozioni che suscita nello spettatore, determina in larga misura il significato dell'immagine. Jacques Loiseleux, uno dei più importanti direttori della fotografia francesi, racconta in prima persona la sua straordinaria esperienza professionale accanto a registi del calibro di Jean-Luc Godard, Maurice Pialat, Joris Ivens, Philippe Garrel, descrivendo i principali aspetti teorici e pratici dell'illuminazione cinematografica (le tecniche, la strumentazione, i differenti tipi di luce, le scelte dettate dagli orari di ripresa), le esperienze di alcuni celebri colleghi (Raoul Coutard, Nestor Almendros) e i possibili «effetti speciali» (uno su tutti: la notte americana). La seconda parte del libro è riservata a utili approfondimenti: analisi di sequenze celebri, documenti e testimonianze.


        [Lindau – 13,80 euro]


         


         


         


        ANNO ZERO


        Il cinema nell'era digitale


        Alessandro Amaducci


        George Lucas, Peter Greenaway, Lars von Trier, Aleksandr Sokurov, Mike Figgis, Eric Rohmer, Robert Rodriguez, Abbas Kiarostami, Michael Mann e David Lynch sono tutti autori impegnati nella realizzazione di opere cinematografiche che alla pellicola tradizionale sostituiscono il video digitale. Se ciascuno di loro persegue una differente idea del prodotto finito, sono invece tutti concordi nel sottolineare la «libertà espressiva e l'autonomia al tempo stesso creativa e produttiva» che il nuovo formato apporta, e decisi a non tornare più indietro.


        Alessandro Amaducci, analizzando i loro lavori più recenti, traccia un percorso storico, tecnico e stilistico dell'utilizzo dei mezzi e dei formati alternativi alla pellicola: dal video analogico al video digitale, dall'Alta Definizione Analogica all'Alta Definizione Digitale. da zero.»


        [Lindau – 21,00 euro]


         

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          LIBRI DI CINEMA – Le novità di maggio

          "Il cinema di Amos Gitai", "Estetica del montaggio", "Mario Soldati (castoro n° 220)", "Il dialogo", Nanni Moretti (castoro n° 128)", "Primissimo piano", "La grazia e le maschere del demonio", "Storia del cinema sperimentale", "L'occhio di Joker", "Ai margini del film", "L'allusione e la tecnica", "Tim Burton".

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          Architetto di formazione, teorico, scrittore e opinionista, Amos Gitai incarna una figura complessa, poliedrica, nel panorama intellettuale del nostro tempo. Alternando con ritmo straordinario documentari a film di fiction in buona parte noti anche al grande pubblico (Kippur, Kadosh, Alila, Free Zone), il regista israeliano si è presto imposto nel panorama internazionale come uno degli autori contemporanei più interessanti. Situando storia, migrazione, esilio, frontiera e idea di territorio al centro della propria eclettica ricerca cinematografica, Gitai rappresenta un punto di riferimento imprescindibile non soltanto per il cinema, ma anche per il pensiero sullo spazio, l'urbanistica e le arti visive in generale.

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          IL CINEMA DI AMOS GITAI. Frontiere e territori di Serge Toubiana, nel presentare la filmografia completa della vastissima produzione del regista, analizza questo snodo del suo cinema, dalla storia del microcosmo umano che abita una casa di Gerusalemme alla mitologia della fondazione dello stato di Israele, dalle guerre ai rapporti iniqui fra paesi e capitali nell'era della globalizzazione, dalla politica alla religione, dalla questione dell'identità ebraica alla riflessione sulla realtà del Medio Oriente.


          [Bruno Mondadori – 24,00 euro]


           

          ESTETICA DEL MONTAGGIO di Vincent Amiel intende tracciare un panorama delle diverse concezioni del montaggio succedutesi nel corso del tempo, fino alle più recenti applicazioni permesse dalla tecnologia digitale. L´autore prende in esame numerosi esempi di montaggio, attingendo a tutta la storia del cinema e analizzando attentamente l´opera di grandi cineasti per i quali questa tecnica si è rivelata particolarmente importante: Dziga Vertov, Sergej M. Ejzenstejn, Orson Welles, Alfred Hitchcock, Alain Resnais, Maurice Pialat e Krzysztof Kieslowski. [Lindau – 21,00 euro]


           


           


          In occasione del centenario della nascita di Mario Soldati, la casa editrice il Castoro rende omaggio al grande regista torinese, pubblicando la monografia MARIO SOLDATI (Castoro n° 220) firmata da Luca Malavasi. Una prospettiva critica rinnovata su uno dei registi meno compresi del cinema italiano, cercando di superare luoghi comuni e resistenze legate alla discontinuità qualitativa della sua produzione. L'analisi condotta da Luca Malavasi mira a valorizzare e a indagare in maniera nuova un percorso, quale è stato quello di Mario Soldati, tuttora poco compreso in quanto multiforme, accidentato, aritmico, e disseminato di piccoli capolavori e di film "anonimi".


          [Il Castoro – 11,90 euro]


           


           


          IL DIALOGO. Dal testo scritto alla voce messa in scena di Claire Vassè analizza il dialogo innanzitutto come testo, incluso nella sceneggiatura del film, e poi come elemento della messa in scena. E si interroga sul suo rapporto con lo spazio, il tempo, la storia, i personaggi raccontati dalle immagini, con gli attori e la loro libertà. Da Hitchcock a Wong Kar-wai, da Lubitsch a Nanni Moretti, passando attraverso la Nouvelle Vague, Claire Vassé tenta di rispondere a una domanda fondamentale per chiunque studi il cinema: come e perché si parla in un film?


          [Lindau – 12,80 euro]


           


           


          Ritorno in libreria per uno tra i titoli di maggior successo della collana "Il Castoro Cinema", dedicato a una delle figure cardine del nostro cinema e tra gli autori più noti nel panorama italiano e internazionale: la quinta edizione aggiornata di NANNI MORETTI (Castoro n° 128), a firma di Flavio De Bernardinis. Torna in un'edizione completa e aggiornata all'ultimo film Il caimano in concorso per la Palma d'Oro al Festival di Cannes, dopo il successo ottenuto nelle sale italiane e l'evento mediatico che questo film ha rappresentato e ha saputo creare attorno a sé nell'infuocato clima politico italiano.


          [Il Castoro – 13,50 euro]


           


           


          PRIMISSIMO PIANO. Incontri con registi, attrici e attori, scritto da Mario Dal Bello ed edito dall'Ente dello Spettacolo, raccoglie 52 interviste a uomini e donne del cinema italiano che ripercorrono la loro esperienza professionale, riflettono su presente e futuro della settima arte, raccontano opere, incontri, emozioni. Tra gli altri anche Cristina Comencini, Pupi Avati, Jerzy Stuhr, Abel Ferrara, Michele Placido, Anna Bonaiuto, Lina Sastri, Fabio Volo, Giorgio Pasotti, Eugenio Cappuccio, Ferzan Ozpetek, Giuseppe Piccioni, Riccardo Scamarcio e Jasmine Trinca. Mario Dal Bello ha voluto soprattutto sottolineare l'aspetto umano di questi artisti, gioie, dolori, speranze e aspettative. Quello che ha cercato di fare è stato aprirsi a un ascolto profondo e ricercare il bello che ciascuno ha dentro di sé.


          [Eds – 20,00 euro]


           


           


          Si può interpretare la storia del cinema occidentale come una guerra di religione? Come una lotta costante tra le due confessioni del cristianesimo, la cattolica e la protestante, a colpi di apologetica con il denaro dei tycoon americani? Tra analisi del costume, riflessione religiosa e narrazione cinematografica, Elio Girlanda analizza, con LA GRAZIA E LE MASCHERE DEL DEMONIO. Il cinema dei paesi protestanti,  un tema intimamente tessuto con la cultura contemporanea.


          [Cadmo – 15,00 euro]


           


           


          In STORIA DEL CINEMA SPERIMENTALE Jean Mitry propone la sua interpretazione del contributo che il cinema sperimentale ha fornito all'affermarsi del cinema come arte autonoma, dotata di un suo statuto specifico. Il filo conduttore dell'analisi, che dalle opere ispirate alle avanguardie storiche si snoda fino ad arrivare alle produzioni underground di fine anni '60, è infatti il rapporto, apparentemente paradossale, fra le diverse forme d'arte e il cinema sperimentale. Quest'ultimo infatti, nella sua ricerca di un "cinema puro", affrancato da ogni elemento che non sia filmico, riesce a realizzare le proprie qualità più specifiche proprio attraverso le strutture e i linguaggi dell'arte, della musica, della letteratura.


          [Clueb – 22,00 euro]


           


           


          L'OCCHIO DI JOKER. Cinema e modernità di Alberto Abruzzese raccoglie alcuni saggi dell'autore sul cinema, materiali diversi tra loro perché il suo rapporto con il grande schermo è sempre stato intenso ma ha subito le curve di attenzione e i vuoti di una ricerca mediologica che sin dall'inizio ha tentato di spingersi oltre una storia o estetica o sociologica del cinema. Minimo comune denominatore che li lega è il transito dalla dimensione analogica alla dimensione digitale, un nodo che consente di rileggere per intero ogni scienza del linguaggio filmico e cinematografico.


          [Carocci – 18,60 euro]


           


           


          La sequenza dei titoli di testa è costitutivamente indecisa tra il dentro e il fuori, tra il testo e il fuori testo; questa profonda ambiguità deriva essenzialmente dal fatto che i credits svolgono un discorso apparentemente contraddittorio: mentre avviano la finzione, la smascherano come tale, rivelando che il film è un oggetto fabbricato. Come si comporta il film, di fronte a questa irriducibile ambiguità? Cerca di nasconderla o, al contrario, fa di tutto per esibirla? Come organizza, l'inizio del film, l'ingresso dello spettatore nel mondo finzionale? Quali strategie impiega per suggerire i principali motivi tematici e simbolici del film? Quali problemi teorici pone lo studio dei titoli, e quali strumenti di analisi richiede? A partire da queste domande si origina l'indagine proposta in AI MARGINI DEL FILM. Incipit e titoli di testa di Valentina Re, con la convinzione che ciò che sta "ai margini" non sia sempre, o necessariamente, "marginale", e anzi possa avere un valore cruciale e strategico nei processi di significazione, comunicazione, interpretazione e fruizione che attraversano il film.


          [Campanotto – 18,00 euro]


           


           


          Cultore e lettore del cinema sempre innovativo, curioso delle più differenti interpretazioni, attento al valore culturale di una forma di narrazione come quella cinematografica sempre più rappresentativa del costume e dell'immaginario contemporanei, nei suoi cinquant'anni di carriera Fernaldo Di Giammatteo è stato davvero un maestro per la critica cinematografica. Il volume L'ALLUSIONE E LA TECNICA. Le inquietudini di un critico raccoglie saggi apparsi su differente riviste e ripropone riflessioni (su singoli film, situazioni del cinema, caratteri della critica, ecc.) che sono diventate riferimento per l'indagine successiva.


          [Cadmo – 15,00 euro]


           


           


          TIM BURTON. Anatomia di un regista cult è la raccolta di otto interviste per raccontare un regista alieno. Tim Burton, in queste interviste rilasciate nel corso di dieci anni a Marco Spagnoli parla della sua filosofia, della sua creatività, ma anche della sua vita privata. La parola più ricorrente? Sicuramente fantasia. Anche se confessa Burton: "quello che mi interessa di più tra realtà e fantasia è la linea di confine tra le due percezioni, dove nasce il vero realismo". Del cinema invece dice: "E' una forma dispendiosa di psicoterapia. Mi piace l'assurdità del cinema. E' straordinariamente divertente".


          [Memori – 14,00 euro]

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            LIBRI DI CINEMA – Le novità di maggio

            "Tomas Milian, il trucido e lo sbirro" di Gordiano Lupi, "La musica al cinema. Per ascoltare i film" di Gilles Mouëllic, "Cinema ed estetica. L'evocazione del sacro al cinema" di Mario Germinario, "Grandi corti animati. Gibba, Guido Manuli e Walter Cavazzuti" a cura di Luigi Boledi, "Paisà. Analisi del film" a cura di Stefania Parigi.

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            TOMAS MILIAN, IL TRUCIDO E LO SBIRRO.


            Gordiano Lupi


            Profondo Rosso Editore


            200 pag. – 25,00 euro


             


            Tutto il cinema di Tomas Milian in un volume imperdibile arricchito da molte illustrazioni e immagini dai film. Alcuni capitoli del libro: vita e filmografia, il primo periodo da attore impegnato, il periodo degli spaghetti-western, Non si sevizia un Paperino, il periodo del poliziottesco, Tomas Milian e il poliziottesco, da Monnezza a Nico Giraldi, 1977 – 1985: non solo Nico Giraldi e il nuovo Tomas Milian anni Novanta. Completa l'opera un'appendice composta da due saggi molto interessanti: "Il mitico Bombolo, spalla di Nico il Pirata" di Maurizio Maggioni e "Da Cocteau a Pasolini: un Milian da Cineclub" di Fabio Zanello. 


             


            GORDIANO LUPI ha fondato nell'estate del 1999, insieme ad Andrea Panerini e Maurizio Maggioni, la rivista "Il Foglio Letterario", nella quale riveste l'incarico di capo redattore. La rivista è diventata anche Casa Editrice nel 2002 sotto la sua direzione editoriale. Collabora con la "Casa Editrice Profondo Rosso" e con"Coniglio Editore".


             


             


             

            LA MUSICA AL CINEMA. PER ASCOLTARE I FILM.


            Gilles Mouëllic


            Lindau


            96 pag. –  Euro 12,80


            Dopo l'avvento del sonoro, e la nascita della figura del compositore per il cinema, i registi sono in grado di controllare la musica dei loro film. Se, a Hollywood, Max Steiner impone uno «standard» nutrito di romanticismo europeo, grandi registi e grandi musicisti ­ Jean Renoir, David Lynch, Maurice Jaubert, Danny Elfman, tra gli altri ­ inventano nuove relazioni fra musica e immagini, per creare insieme un'opera unica: il film. Gilles Mouëllic in questo suggestivo volume fornisce i riferimenti storici necessari per una buona comprensione di questo affascinante tema, ma propone anche testimonianze, testi teorici e analisi che chiariscono il ruolo svolto dalla musica nella percezione delle immagini, con riferimenti a registi quali Charlie Chaplin, Orson Welles, Alfred Hitchcock, Roberto Rossellini, Jean-Luc Godard, Quentin Tarantino, Nanni Moretti.

            GILLES MOUËLLIC insegna musica e cinema all'Université Rennes. È autore di diverse opere, fra cui Jazz et cinéma, ed è uno dei coautori di All that jazz: un siècle d'accords et désaccords avec le cinéma.
            Ha curato, insieme a Marie-Noëlle Masson, Musiques et images au cinéma.


             


             


             

            CINEMA ED ESTETICA.


            L'EVOCAZIONE DEL SACRO NEL CINEMA


            Mario Germinario


            Stilo editrice


            144 pag. – 8,00 euro


             


             


            Questo libro è  un'introduzione al tema-problema del rapporto fra cinema ed estetica,  intesa a facilitare gli appassionati del cinema, affinché nella visione dei film, sappiano meglio regolarsi. Il testo si divide in tre parti. La prima parte, Cinema ed estetica, analizza il problema dell'estetica nel linguaggio del cinema e indica gli elementi per poterne rilevare il valore d'arte. La seconda parte, L'evocazione del "sacro" nel cinema religioso, si sofferma prima a stabilire la differenza fra il concetto di religioso e il concetto di sacro, quindi a rilevare come non tutti i film impegnati a raccontare il "religioso", film che hanno trattato figure e fatti biblici, e specialmente la figura di Cristo, sono  riusciti a "evocare" il sacro. Infine vengono passati al vaglio della critica alcuni autori, come Dreyer, Bresson, Bergman, Rossellini, Pasolini ed altri registi che hanno trattato soggetti religiosi. La terza parte, La figura di Cristo nel cinema, passa in rassegna i più noti film interessati alla figura di Gesù: il musical Jesus Christ superstar di Norman Jewison, Il Re dei re di Nicolas Ray, La più grande storia mai raccontata di George Stevens, Il vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini,  Il Messia di Roberto Rossellini, Gesù di Nazareth di Franco Zeffirelli, La passione di Cristo di Mel Gibson. 


             


             


            MARIO GERMINARIO, sacerdote "rogazionista", è laureato in Teologia presso l'Università Gregoriana e in Filosofia presso l'Università Lateranense in Roma. Docente per molti anni di filosofia sistematica, ha pubblicato numerose opere di teologia, antropologia e filosofia. Tra questi: I nuovi termini della vita religiosa, Rogate 1983; L'uomo senza vocazione, Rogate 1985; Il carisma nella teologia della grazia, Rogate 1996; L'uomo progetto vocazione, Rogate 1999; La pena di morte: tesi e antitesi a confronto, Schena 2000; Le antinomie dell'estetica, IDC Press 2001; Chi ha paura del Dio biblico? Dall'eclissi di Dio al tramonto dell'uomo, Schena 2001; Donna ecco tuo figlio, Stilo 2002; L'Onnipotente mi risponda. L'inquietudine del credente tra crisi della domanda e crisi della risposta, Rogate 2004.


             


             


             


             

            GRANDI CORTI ANIMATI.


            GIBBA, GUIDO MANULI E WALTER CAVAZZUTI


            a cura di Luigi Boledi


            Il Castoro


            144 pag. – 20,00 euro


             


             


            Francesco Maurizio Guido, alias Gibba, Guido Manuli e Walter Cavazzuti sono


            veri outsider del cinema d'animazione, tre voci fuori dal coro che con le loro opere hanno illustrato l'evoluzione del cartone animato, e raccontato la nostra società, dal 1946 ad oggi. Grazie alla partecipe collaborazione di alcuni illustri cultori della materia, come Alfio Bastiancich, Marco Giusti e Luca Raffaelli, la Fondazione Cineteca Italiana di Milano ha realizzato un volume che ne ripercorre i successi. Fatta eccezione per Manuli, che gode di più vasta fama, questi autori sono poco conosciuti al grande pubblico, avendo essi scelto di cimentarsi in un campo, quello del cortometraggio animato per adulti, che circola solo in festival specializzati (e spesso d'oltralpe). Le loro opere sono brevi riflessioni sul mondo che sorprendono per la ricchezza d'idee, l'originalità nella lettura degli eventi e dell'uomo, l'ardita sperimentazione. Tutte qualità che negli ultimi tempi latitano anche nei lungometraggi di finzione.


            Nel libro si ricostruiscono, attraverso saggi e interviste, tutte le tappe delle carriere di Gibba, Guido Manuli e Walter Cavazzuti, il cui delicato patetismo, l'ironia graffiante, la sottile vena surreale ne fanno, in quest'ordine, delle individualità irriducibili e non comuni.


             


            Nel dvd allegato viene invece proposta un'ampia scelta dei loro cortometraggi, depositati negli archivi della Cineteca Italiana.


            Sotto la curatela della Cineteca le opere sono state sottoposte a restauro digitale ed organizzate all'interno del dvd in tre capitoli, uno per autore.


            Volutamente il dvd non presenta "contenuti speciali" né altri tipi di extra. L'idea è che libro e supporto digitale rappresentino un unicum inscindibile grazie al quale il fruitore svolga una parte attiva e possa rivestire il doppio ruolo di lettore/spettatore.


             


            LUIGI BOLEDI è responsabile del Museo del Cinema presso la Fondazione Cineteca Italiana di Milano. Per la collana «Quaderni della Fondazione Cineteca Italiana» ha curato Luci del varietà. Pagine scelte (Editrice Il Castoro, 1998) e il catalogo del fondo Franco Brusati in Un castello disincantato. Scritti e film di Franco Brusati (Editrice Il Castoro, 2003).


             


             


             

            PAISA'. ANALISI DEL FILM


            a cura di Stefania Parigi


            Marsilio


            176 pag. – 9,90 euro


             


             


            Questa analisi testuale di uno dei film più famosi di Rossellini è affidata a sei autori diversi. La natura polifonica del libro riproduce quella di Paisà, nel tentativo di cogliere, attraverso una pluralità di sguardi uniti da un patto metodologico ma liberi nell'interpretazione, le strategie formali che sono alla base del realismo del regista. Pur essendo considerato un film simbolo della Resistenza, della rinascita della società e del cinema italiano del dopoguerra, Paisà è stato più celebrato che studiato, più nominato che analizzato. Il libro curato da Stefania Parigi e ideato da Lino Micciché, si propone di colmare una lacuna e di offrire un valido strumento didattico alle nuove generazioni.


            Paisà contiene i saggi di: David Bruni, Leonardo De Franceschi, Andrea Martini, Stefania Parigi, Ivelise Perniola, Vito Zagarrio e una nota filologica di Adriano Aprà.


             


             


            STEFANIA PARIGI insegna storia e critica del cinema all'Università di Roma Tre. Si è occupata del cinema italiano del dopoguerra, dedicando un'attenzione particolare ad autori quali Pierpaolo Pasolini, Vittorio De Sica, Luchino Visconti. Ha scritto e curato volumi su Roberto Benigni (1988), Francesco Maselli (1992), Alberto Moravia (1993), Marco Ferreri  (1995), Cesare Zavattini (2002).


             

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