LIBRI DI CINEMA – Le novità di Dicembre

libri di cinema dicembreThe walking dead o il male dentro, Quentin Tarantino e la filosofia, Joel e Ethan Coen, Eduardo e il suo Monologo tra cinema, teatro e storia, Michael Fassbender – Il demone sotto la pelle

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The walking dead o il male dentro

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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Salvatore Patriarca

 

Una realtà apocalittica, un mondo ostile. E saltato ogni vincolo comunitario, cancellata ogni forma di tecnologia. La natura ha ripreso il sopravvento. Rimangono dei superstiti a combattere contro "gli ambulanti" ("thè walkers"), zombie che hanno i connotati umani, ma sono solo delle pure macchine biologiche, affamate e violente. Rimangono i superstiti umani, chiamati a dover ricostruire una vita normale tra solitudine, famiglia e comunità. La narrazione è carica di tensione, il pericolo è sempre in agguato, la morte è un'ospite che arriva senza essere annunciato. Non ci si può fidare di nessuno. A regnare è la violenza e la paura. Il successo planetario di The Walking Dead non sta nel sangue, negli zombie e nelle sequenze splatter. La serie racconta le paure del mondo contemporaneo, ne delinea i conflitti e cerca per quanto possibile di trovare una soluzione. Il saggio, il primo in Italia, ha l'obiettivo di disegnare l'impalcatura concettuale implicata nella narrazione. Dalla visione della serie emerge infatti una vera e propria filosofia popolare che nasce nel mondo degli zombie ma parla, in un gioco di specchi metaforici, al mondo d'oggi, toccando tre sfere chiave della popsophia: la comunità, la cultura e la tecnologia.

[Editori Internazionali Riuniti – pp. 112 € 8,00]



Quentin Tarantino e la filosofia – Come fare filosofia con un paio di pinze e una saldatrice

Richard Greene, K. Silem Mohammad

 

Un’incursione filosofica nel multiforme immaginario del regista più amato dalle nuove generazioni. I film di Tarantino sono maturi per la speculazione filosofica, pongono domande impellenti sull’etica, la giustizia, la natura della casualità, il flusso del tempo e altre questioni cruciali. È così che in questo libro curioso e intelligente si passa da una meditazione estetica sull’uso del sangue a spruzzo in Kill Bill a un’analisi sulla liceità della violenza. la sposa interpretata da Uma Thurman è una figura eroica, anche se motivata solo dalla vendetta? L’incesto continuerà a essere un tabù? Non per i filosofi di questo libro, che affrontano senza pudori questioni scottanti e provocatorie almeno quanto i film su cui riflettono. E chissà se, alla fine del libro, potremo finalmente accantonare ogni dubbio sul senso del discorso tra Vincent e Jules sul Big Mac francese nel mitico Pulp Fiction?

[Mimesis Edizioni – pp. 206 € 16,00]



Joel e Ethan Coen

Giacomo Manzoli

 

Joel e Ethan Coen sono due cineasti geniali che hanno saputo rilanciare la tradizione del cinema indipendente fondendo assieme la bizzarria del B-movie, la graffiante acutezza dell’umorismo yiddish e l’epica narrazione della grandezza e del declino, estetico e morale, dell’impero americano. Scrittori e registi di intelligenza diabolica, specie nell’inventare un catalogo di personaggi assurdi e emblematici al contempo, hanno fin qui attraversato tutti i generi e i toni, alternando commedie grottesche e scatenate a teoremi politico-sociologici, nel segno di un doloroso e straniante senso del tragico.

[Marsilio Editori – pp. 192 € 12,50]



 

 

Eduardo e il suo Monologo tra cinema, teatro e storia (con DVD)

Sergio Bruno

 

Il ritrovamento negli archivi della Cineteca Nazionale di Monologo (1949-1950), cortometraggio inedito sul Piano Marshall interpretato da Eduardo De Filippo, offre lo spunto per una serie di riflessioni in cui, sullo sfondo del secondo dopoguerra, si intrecciano vicende di cinema e pratiche teatrali. Il dvd contiene, oltre alla versione restaurata di Monologo, Considerazioni di Eduardo, I fantasmi siamo noi! e Intervista a Giovanni Nacca.

[Rubbettino Editore – pp. 128 € 9,90]


 

 

 


Michael Fassbender – Il demone sotto la pelle

Ilaria Mainardi

 

«Quando Ilaria mi ha annunciato di voler scrivere un saggio sul cinema di Michael Fassbender, il mio interesse è stato subito stimolato: le sue capacità di analisi e di introspezione ben si sposano al multiforme talento di Fassbender e degli autori che lo hanno valorizzato. Sono certa che il testo di Ilaria porti alla luce l'affascinante complessità di un attore che, a soli trentasei anni, è già una sicura ispirazione per registi e sceneggiatori in cerca di un interprete che sia specchio vero della loro arte cinematografica» (dalla Postfazione di Raffaella Rossato).

[Vincenzo Grasso Editore – pp. 82 € 12,00]

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    LIBRI DI CINEMA – Le novità di Dicembre

    Marty Feldman – Vita di una Leggenda, Sbatti Bellocchio in sesta pagina, Gli Invisibili – 2000-2010, Roberto Rossellini documentarista, POPfilmART, Joseph Losey, James Bond 1962 – 2012

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    Marty Feldman – Vita di una Leggenda

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    #SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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    Robert Ross

     

    Il 2 dicembre 1982 – a Città del Messico – moriva per un attacco di cuore Marty Feldman. A trent'anni esatti dalla prematura scomparsa, Sagoma Editore celebra questa leggenda della comicità con Marty Feldman – Vita di una Leggenda, l'unica biografia ufficiale disponibile in anteprima Ebook per tutto il mese di dicembre a partire dal giorno dell'anniversario della morte. La pubblicazione della versione cartacea è prevista per febbraio 2013.

    Il volto inconfondibile, la comicità surreale e unica, la figura beffarda hanno reso Marty Feldman un'icona assoluta, uno dei personaggi più rappresentativi del cinema comico del Ventesimo Secolo. Feldman è stato autore innovativo e sorprendente e interprete poliedrico, ha aperto la strada alla rivoluzione dei Monty Python prima di oltrepassare l’oceano e di diventare una star hollywoodiana di prima grandezza. Marty Feldman – Vita di una Leggenda ripercorre la storia del performer avvalendosi di interviste inedite, registrate dallo stesso Feldman (per un'autobiografia che non vide mai la luce) e delle testimonianze di chi gli fu più vicino. In pratica è proprio Marty a raccontare se stesso, coadiuvato dalle parole della sorella Pamela e di decine di colleghi come Michael Palin, Terry Jones, Barry Took e Tim Brooke-Taylor.

    [Sagoma Editore – e-book € 9,99]

     

     

    Sbatti Bellocchio in sesta pagina – Il cinema nei giornali della sinistra extraparlamentare 1968-1976

    Steve Della Casa, Paolo Manera (a cura di)

     

    «Marco Bellocchio, ottima persona, ha appena presentato un film– Sbatti il mostro in prima pagina – che si poteva e ci poteva risparmiare. Un film politico, in cui non occorre essere professionisti per riconoscere il “Corriere della Sera”, il suo cronista-squillo, la questura di Milano, e così via. Naturalmente all’inizio del film si avverte che “i riferimenti sono del tutto casuali”. Il guaio è che è vero…». (Da una recensione anonima al film di Marco Bellocchio, in «Lotta continua», 1° novembre 1972)

     

    Per la generazione del ’68 il cinema è stato uno straordinario strumento di socializzazione. Ecco perché è molto presente sui giornali che la sinistra extraparlamentare ha prodotto fino al 1976, anno in cui la spinta del ’68 finisce, la partecipazione di massa scompare e tutto cambia. Sono i giornali (da «Lotta continua» a «Vedo rosso», da «Servire il popolo» alla «Vecchia talpa», dal «Quotidiano dei lavoratori» al «manifesto») che hanno formato una nuova generazione di giornalisti e un modo nuovo di intendere il giornalismo. In quelle testate il cinema fa spesso capolino, con stroncature spettacolari oppure con titoli a effetto. Gli articoli non sono mai firmati, ma la memoria orale indica nomi di un certo peso: Umberto Eco, Adriano Sofri, Pio Baldelli, Peppino Ortoleva, Vincenzo Vita, Valentino Parlato; Taviani, Bellocchio, Petri, Montaldo, Kubrick, gli autori più recensiti. Si tratta di articoli taglienti, vigorosi, a volte paradossali, forse incomprensibili se non collocati nella durezza del dibattito di quegli anni. Sono segnali di una passione, quella per il cinema, che non ha mai più avuto la stessa importanza nel dibattito culturale. Un gioco della memoria, sospeso tra autoironia e nostalgia. Un libro che racconta un pezzo di storia del nostro paese, uno straordinario «come eravamo», che con un tono semiserio scopre contraddizioni e verità di un mondo che non c’è più, ma che per molti versi è lo specchio del nostro presente. Qualcuno ha parlato di anni di piombo, altri li hanno definiti formidabili. Sicuramente sono stati anni di celluloide.

    [Donzelli Editore – pp. 228 € 18,00]

     

     

    GLI INVISIBILI – 2000-2010. Dieci anni di cinema nascosto

    Umberto Berlenghini

     

    Fortunatamente comincia ad essere sempre maggiore l’attenzione che l’editoria cinematografica dedica a quei volumi che cercano di guidare lo spettatore italiano attraverso lo smisurato mare delle produzioni cinematografiche mondiali ignorate dalla distribuzione del nostro paese. Il libro in questione, è una raccolta di schede dedicate a film italiani e internazionali, che l'autore ha compilato durante la prima decade del nuovo millennio selezionate fra quei titoli che, nel nostro paese, non hanno avuto uscita cinema, né home video. Divisi per generi, dall'action & horror fino alla commedia, passando per il noir e il dramma, questa corsa lungo le strade del “cinema inedito” termina con i lungometraggi di produzione italiana. “… nel riportare alla luce ormai pellicole dimenticate e da riscoprire, così questo detective privato dell’audiovisivo compie un atto d’amore verso i generi cinematografici. E leggendo le sue schede risulta difficile non provare un misto di gratitudine e gioia.” dalla postfazione di Fabio Zanello.

    [Il Foglio Letterario Editore – pp. 250 € 22,00]

     

     

    Roberto Rossellini documentarista

    Luca Caminati

     

    Con una metodologia critica che si colloca tra ricerca storica, cultural e postcolonial studies, Luca Caminati propone un esame dell’atteggiamento documentaristico, spesso trascurato, nell’attività di Roberto Rossellini. Innanzitutto fa luce sull’importanza del documentario nel cinema italiano sotto i fascismo, quando il giovane regista realizza cortometraggi sperimentali sul mondo animale; poi dedica ampio spazio all’influenza del documentario antropologico nell’ideazione dei film diretti in India; infine analizza la produzione documentaria d’occasione per la televisione. Lo studio di Caminati offre l’opportunità di osservare con maggiore attenzione e nel suo sviluppo cronologico – anche grazie a un ricco apparato iconografico – la componente documentaristica nell’opera di uno degli autori più importanti del cinema moderno.

    [Carocci Editore – pp. 152 € 17,00]

     

     

    POPfilmART – Volume d’arte sul fenomeno artistico della Pop Art nel cinema

    Stefano della Casa, Dario Edoardo Viganò (a cura di)

     

    La prima pubblicazione che si occupa delle contaminazioni e i dialoghi visuali fra la Pop Art e il Cinema, con saggi tematici di: Gianni Canova; Pierpaolo De Sanctis; Bruno Di Marino; Luca Barra; Domenico Monetti; Luca Pallanch ed interviste ai protagonisti dell’epoca: Tinto Brass, Franco Brocani, Roberto Faenza, Corrado Farina, Giulio Questi, Franco Rossetti, Piero Schivazappa, Miro Grisanti, Pier Luigi Pizzi, Ettore Rosboch. A completare l’opera è presente un’ampia filmografia ragionata composta da oltre 100 schede critiche dei film considerati più pop ed gallerie fotografiche che raccolgono foto di scena e fotogrammi dei film analizzati.

    [Edizioni Sabinae € 28,00]

     

     

    Joseph Losey

    Emanuela Martini (a cura di)

     

    In occasione del 30° Torino Film Festival Il Castoro pubblica un importante volume monografico, a cura di Emanuela Martini, dedicato a Joseph Losey. Messo sotto inchiesta dalla Commissione per le attività antiamericane del senatore McCarthy, Joseph Losey era stato bandito da Hollywood, dall'America e persino dal proprio lavoro. Esule in Inghilterra Losey riuscì a sopravvivere senza rinunciare al suo mestiere; e quando, a metà degli anni Cinquanta, riacquistò il proprio nome, firmò subito una serie di thriller di impressionante vigore: L'alibi dell'ultima ora, L'inchiesta dell'ispettore Morgan, Giungla di cemento. Negli anni Sessanta e Settanta veniva paragonato a Orson Welles, per il girovagare inquieto, per i tanti (troppi) progetti non realizzati, per l'ossessione del tempo, dello spazio, degli specchi, dei doppi, che incombe sulle sue immagini e sulle sue storie. Un'importante volume con saggi di Emanuela Martini, Goffredo Fofi, Giorgio Cremonini, Guido Fink, Maurizio Porro, Thomas Elsaesser, Pierre Rissient.

    [Il Castoro Editore – pp. 256 € 28,00]

     

     

    James Bond 1962 – 2012

    Marco Paracchini

     

    James Bond è un eroe moderno, un personaggio entrato a far parte della Storia. È costume, società, vita, rumors, azione, vendetta, sangue, rabbia, astuzia, sagacia, efficacia, merchandising e molto altro. 007 è l’emblema dell’evoluzione degli ultimi cinquant’anni, il simbolo di una giustizia che vive solo nella fiction, la personificazione dell’uomo duro e puro, l’allegoria di chi non deve mai chiedere permesso e la rappresentazione dei sogni (anche fornicanti) degli uomini. James Bond è la rinascita, il risveglio e la volontà di accedere in luoghi lontani, meravigliosi od oscuri, pregno di pragmatismo, ironia e savoir-faire. Questo testo vuole ricordarlo, riconoscerlo e analizzarlo. Questo non è un volume di figure e racconti, è un saggio che ne studia la sua evoluzione, è un libro che ne ripercorre gli eventi e ne svela (forse) di mai conosciuti. Un’opera ampia, generosa e sufficientemente ricca di spunti per riflettere, ma anche per carpire gli spunti narrativi, datati e contemporanei, che hanno costruito l’immagine di uno dei personaggi più seguiti della Storia del Cinema.

    [Phasar Edizioni – pp. 130 € 12,00 (e-book € 4,99)]

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      LIBRI DI CINEMA – Le novità di Dicembre

      Nicholas Ray, Il manager al buio – quando il cinema racconta l'economia, La storia del cinema per chi ha fretta, Per gli occhi magnetici. Campana Pasolini Erice Tarantino, Pasolini e la televisione, Walt Disney – Una storia del cinema, Cinema.3, Il filo rosso della violenza – Ken il guerriero e i suoi antenati di Hong Kong

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      Sono stato interrotto (Libro + Dvd)
      Nicholas Ray
      "Ancora prima di incontrarlo, Nick Ray era il mio idolo: una leggenda, il ribelle messo ai margini di Hollywood, con i capelli bianchi , una benda nera su un occhio e una testa piena di sovversione. Poi conobbi di persona il vero Nick Ray , e il mio ri spetto si fece più profondo. Parlando con lui di baseball per qualche ora, imparai più cose sul cinema che in tre anni di studi . Se vi interessano quest’uomo, la sua vita e la sua opera e, più in generale, il cinema e come si realizza un film, leggete “Sono stato interrotto” Jim Jarmusch.
      [Bompiani Editore – pp. 406 € 29,90]
       
      Il manager al buio. Da Benvenuti al Sud a Il discorso del Re: quando il cinema racconta l'economia
      Gianni Canova, Saverio Salvemini
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      THE OTHER SIDE OF GENIUS. IL CINEMA DI ORSON WELLES – LA MONOGRAFIA

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      L'arte è sempre stata interprete profonda della realtà. E oggi la forma di espressione artistica per eccellenza, quella più moderna, diffusa e amata, è il cinema. In questo volume, Gianni Canova, uno dei più famosi e rispettati critici cinematografici italiani, e Severino Salvemini, docente di economia alla Bocconi, uniscono le loro competenze per dialogare sui principali e più recenti film sul mondo del lavoro, dell'economia e delle organizzazioni, facendone una metafora per illuminare i problemi e le contraddizioni della società. Il testo raccoglie un'ottantina di dialoghi su altrettanti film, distinguendoli in imprescindibili (quasi obbligati per il manager e l'economista cinefilo); indispensabili (da vedere per raccogliere stimoli innovativi) e laterali (per i veri curiosi e appassionati). Dalla relazione tra carriera e sentimenti in "Cuore sacro" di Ferzan Ozpetek alla speranza e visionarietà de "La fabbrica di cioccolato" di Tim Burton; dai personaggi ambigui e affascinanti del "Cacciatore di teste" di Costa Gravas al mondo che crolla assieme al lavoro in "Giorni e nuvole" di Silvio Soldini; dalla spietata crudezza di Gomorra alla frivolezza della moda in "Il diavolo veste Prada", fino a opere più recenti ed emblematiche, come la ricostruzione romanzata del crack Parmalat de "Il gioiellino", il libro fornisce una chiave di lettura chiara e originale sulle problematiche e le risorse della realtà economica che ci circonda e ci riguarda.
      [Rizzoli Etas – pp. 225 €19,00]
       
      La storia del cinema per chi ha fretta
      Maurizio Failla (a cura di)
      Un anti-dizionario. Una sorta di “bignami del Mereghetti”. Ma La storia del cinema per chi ha fretta, edizioni Falsopiano, a cura di Maurizio Failla è molto di più: una raccolta di oltre 2000 recensioni che in poche righe racchiudono perle di cinefilia. Un libro agile, sfrontato, sagace e divertente, a volte cattivissimo, a volte romantico, che raccoglie una sfida: recensire un film in una riga. Il risultato è un dizionario di cinema a tutti gli effetti sul modello Mereghetti (elenco A – Z diviso in colonne) che contiene oltre 2000 film, recensiti in forma lapidaria. Impresa difficilissima, almeno secondo molti critici “in” della carta stampata. Un abitudine per chi quotidianamente frequenta i social network. Un’arte per chi ha fatto della brevità una missione.
      La storia del cinema per chi ha fretta è una raccolta delle migliori recensioni nate su Facebook nel gruppo “la storia del cinema… per chi ha fretta” creato dal curatore Maurizio Failla dove quotidianamente i membri (ad oggi più di 2.100) pubblicano, commentano e condividono le proprie “mini” recensioni.
      Il dizionario cartaceo ne è una naturale emanazione, ma non è stato realizzato per cavalcare un successo “da social”, piuttosto per creare un compendio del meglio che il nuovo linguaggio della critica cinematografica contemporanea può offrire.
      Scritto da appassionati e cinefili, vi sono recensiti sia classici sia titoli di genere, ma anche “chicche” quasi introvabili. La storia del cinema per chi ha fretta mette in luce pregi e difetti dei film e dei suoi autori, e scaturisce direttamente da un profondo amore per la Settima arte.
      [Edizioni Falsopiano – pp. 160 € 16,00]
       
      Per gli occhi magnetici. Campana Pasolini Erice Tarantino
      Luigi Abiusi
      Dalla letteratura al cinema e ritorno. Dalla poesia che sogna “la vita” del cinema (Dino Campana); dal “cinema di poesia”: attraversamento dell’esotico alla ricerca del “primitivo” (Pier Paolo Pasolini); all’immagine espressionista tratta dal ciclo della natura (Victor Erice), fino alla costante invenzione del cinema postmoderno, fuori dal contesto urbano (Quentin Tarantino). In Per gli occhi magnetici, Campana, Pasolini, Erice e Tarantino sono alcuni dei referenti di un discorso sulla realtà e la pregnanza dell’immagine e della parola, in rapporto a quello che riescono a carpire e a quello che continuamente (gli) manca.
      [CaratteriMobili – pp. 96 € 10,00]
       
       Pasolini e la televisione
      Angela Felice (a cura di)
      Un dibattito a più voci e secondo diversi approcci disciplinari, per una ricognizione a vasto raggio sul rapporto tra Pasolini e la televisione, nel quadro di un pensiero fortemente critico verso la modernità, ma anche mosso e in forte evoluzione interna, dagli anni Cinquanta al periodo 'corsaro' e in alternanza tra condanna radicale del medium di massa e proposte per una televisione alternativa. Un panorama sfaccettato di riflessioni, in cui è implicato anche il rimando alla televisione in sé, di allora e di oggi, e alle mutazioni da essa indotte nel telespettatore e nei suoi codici antropologici, valoriali e linguistici. I contributi, frutto di un convegno nazionale promosso nel novembre 2009 dal Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia e dalla Associazione Fondo Pier Paolo Pasolini della Cineteca di Bologna, sono completati dai commenti e dalle testimonianze di quanti, a vario titolo, hanno condiviso allora o indagano ora l'eretica intelligenza pasoliniana, gentile e implacabile, a contrasto con la deriva moderna dello sviluppo senza progresso e con la televisione che di quel processo, irreversibile, appare uno dei principali strumenti.
      [Marsilio Editore  – pp. 280 € 25,00]
       
      Walt Disney – Una storia del cinema
      Roberto Lasagna
      "Walt Disney. Una storia del cinema" racconta il mondo cinematografico di Disney, dalle orgini alla Pixar. Si tratta di una lettura a più livelli, che affronta l'aspetto storico e quello relativo alle evoluzioni dei linguaggi, l'aspetto favolistico e quello più strettamente psicoanalitico, la componente economica e quella narrativa. Un libro che analizza la cultura di massa e la posizione dell'infante nella dimensione socio culturale di questo secolo. Sono affrontati e analizzati per la prima volta in un libro sia tutti i lavori di Disney e della Pixar, sia il controverso rapporto del cineasta con il Maccartismo.
      [Edizioni Falsopiano – pp. 360 € 23,00]
       
      Cinema.3
      Arthur Frame
      Uno strumento indispensabile per chi desidera cimentarsi in un cinema nuovo: Il Terzo Cinema, svecchiato da categorie e generi, utilizzando la Vita e il concetto di Essere come viatico essenziale per apprendere l’arte poetica del Grande Libro della Natura. Una critica puntuale e spietata al cinema prosaico a ella forma ibrida del “cinema d’autore”. Il Terzo Cinema descrive procedure operative che somigliano piu’ al rigore di un’arte marziale che ad un elenco di norme linguistiche. Il Terzo Cinema è a low- budget per necessità e non per minorazione strutturale, si apre quindi a forme innovative di produzione e distribuzione. E’ il primo fondamentale passo pubblico, di una riflessione trentennale, del gruppo Kineo (international and popular video group). Questo testo è vitale per chi ama il cinema come espressione poetica della contemporaneità; un indispensabile confronto e aggiornamento per autori, attori, produttori e per il pubblico. Nella tradizione del pensiero attivo di Brook ma soprattutto di Grotowskij, il libro apre un rivoluzionario orizzonte al cinema come mezzo di videoalfabetizzazione primaria a cui tutti possono volontariamente attingere, non solamente una ristretta cerchia di “eletti”.
      [Kineo Film – ebook  € 1,99]
       
      Il filo rosso della violenza – Ken il guerriero e i suoi antenati di Hong Kong
      Giorgio Mazzola
      Chang Cheh, elaborando un proprio stile personale nella realizzazione così splatter dei suoi wuxapian, si fece pioniere di un modo di interpretare questo genere che non aveva precedenti nell'Hong Kong degli anni Sessanta. E lo stesso discorso vale per Hokuto no Ken: sebbene uscì all’inizio degli anni Ottanta, cioè circa quindici anni dopo che il sanguinario Devilman e il violentissimo Uomo Tigre avevano già ampiamente detto la loro in termini di contenuti forti ai limiti dell’esagerazione, la saga di Kenshiro fece un ulteriore passo in avanti, aggiungendo alla crudeltà dei contenuti una spettacolarità della violenza fino ad allora mai incontrata nel mondo dell’animazione.
      [Il Foglio Letterario Editore – pp. 165 € 14,00]
       
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        LIBRI DI CINEMA – Le novità di Dicembre


        Oltre la vendetta
        –Il cinema di Park Chan-Wook, Scrivere con la Luce, Woody Allen. Quarant'anni di cinema, Ingrid Bergman. La vertigine della perfezione, Agnès Varada. Cinema senza tetto né legge, Scene comiche del cinema italiano, Fata Morgana, Il volto della MedusaIl cinema di Nikos Koundouros, Tecnologia Cinematografica. 1890-1932, Set in Cortina
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        Oltre la vendetta Il cinema di Park Chan-Wook

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        Michelangelo Pasini

        Park Chan-wook è conosciuto in Occidente quasi esclusivamente per quella che critica e pubblico amano chiamare la trilogia della vendetta. Ma nonostante Sympathy for Mr. Vengeance, Oldboy e Sympathy for Lady Vengeance rappresentino un tassello fondamentale della sua filmografia, non si può limitare la poetica del regista coreano a queste tre pellicole. Con uno stile capace di sintetizzare classicismo e modernità, cinema di genere e caratteri decisamente più autoriali, Park Chan-wook è considerato uno degli alfieri della new wave coreana del nuovo millennio.

        [Il  Foglio Letterario – pp. 235 € 18,00]

         

        Scrivere con la Luce, i Colori, gli Elementi

        Vittorio Storaro

        Electa pubblica una nuova edizione della trilogia di Vittorio Storaro, maestro insuperato di fotografia cinematografica, dedicata alla luce, ai colori e agli elementi (da sempre oggetto della sua personale ricerca). Il libro raccoglie oggi, in un unico volume e in un DVD, le riflessioni del maestro, elaborate in oltre trent’anni di esperienza, mettendo insieme i retroscena del suo lavoro, i segreti e la magia del grande direttore della fotografia, insignito tre volte del premio Oscar dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences di Los Angeles.

        Il nuovo libro, preziosa sintesi dell’arte della fotografia cinematografica, è aggiornato nei testi e nelle fotografie, include dei folder di sole immagini, ed è accompagnato da un DVD mai distribuito in cui il maestro racconta i suoi studi, le sue immagini, i suoi film, la sua vita. Un omaggio di Storaro che, tra le quinte del set, con filmati documento di ieri e di oggi, interviste ai protagonisti (attori e registi) e stralci di film, spiega i trucchi del mestiere “dal vivo” e racconta come realizzare nei film le ispirazioni prese dai maestri dell’arte italiana, regalando agli spettatori una vera e propria lezione di cinema.

        [Electa – pp. 440 € 100,00]


        Woody Allen. Quarant'anni di cinema

        Pier Maria Bocchi
        Tra i registi statunitensi, Woody Alien è, da molti anni, fra i più complessi, interessanti e analizzati. Critici, storici, filosofi si sono avvicendati, nel tempo, in approfondimenti sistematici spesso puntuali e illuminanti.
        Il suo cinema copre ormai quattro epoche, dalla fine degli anni '60 fino ai giorni nostri: l'esordio dietro la macchina da presa con Prendi i soldi e scappa e il più recente Incontrerai uno sconosciuto alto e bruno
        sono rispettivamente il primo e l'ultimo prodotto di una poetica che trova soprattutto nella società americana e nella sua indagine la vera ragione.

        Contro ogni psicologismo autistico, questo libro si propone anche di riparare alcuni torti, in particolare quelli che hanno riguardato la carriera del regista e i film degli ultimi dieci anni, da più parti considerati ripetitivi, un po' stanchi, meno geniali. Attraverso culture, suggestioni e influenze diverse, Woody Alien ha contribuito a fare la Storia dell'immaginario cinematografico americano. Spesso l'attenzione dei media e della critica si è troppo spostata sul privato, tenendo anche conto della sua figura iconica riconoscibilissima: ma ad esaminare col senno di poi e oggi i film alleniani, si scopre un cineasta sorprendentemente legato a doppio nodo con la realtà. Ben più di quanto l'allenismo (autoriale e critico) è stato disposto a rivelare.

         [Le Mani  – pp. 216 € 16,00]

         

        Ingrid Bergman. La vertigine della perfezione

        Nuccio Lodato e Francesca Brignoli

        Ingrid Bergman. Per molti la più grande attrice della storia del cinema. A quasi trent’anni dalla sua scomparsa, continua ad essere il prototipo dell’interprete moderna: artista di straordinario talento che praticava con sensibilità, intraprendenza e passione – unite a un grande, “nordico” rigore – quella che per lei era sì una vocazione ma anche, orgogliosamente e prima di tutto, la sua professione.
        Il gusto dello sperimentare le costruisce una carriera perfetta, a tutt’oggi mai eguagliata, che racchiude, dal formidabile esordio in Svezia negli anni Trenta del secolo scorso al ritorno in patria alla fine dei Settanta, una parte fondamentale delle vicende del cinema mondiale.
        Al talento di questa magnifica apolide, costantemente alla ricerca del nuovo, si deve la creazione di capolavori assoluti diretti da registi come Alfred Hitchcock, George Cukor, Roberto Rossellini, Jean Renoir, Ingmar Bergman. Dai fenomenali primi dieci anni a Hollywood, che segnano la nascita di una nuova tipologia di donna e di star – sofisticata ma naturale, «un misto di bellezza eccitante e fresca purezza», come la definì David O. Selznick – al fondamentale interludio in Italia e di qui alla grandiosa stagione tra Europa e Stati Uniti, Ingrid Bergman, negli anni della maturità (che ne amplificano talento e fascino), si afferma come modello insuperabile di una capacità attoriale creativa, libera, colta e indipendente: esemplarmente attuale.
        Un saggio storico-critico, l’analisi puntuale dei film fondamentali della sua carriera, oltre alla rivisitazione biografica dell’attrice e gli apparati completi di filmografia e teatrografia. Un invito a compiere un viaggio con lei, per leggere, rileggere, approfondire le pagine di un cinema che ha generato presenze fra le più potenti e indimenticabili nella cultura visiva del Novecento.

        [Le Mani  – pp. 334 € 18,00]

         

        Agnès Varda. Cinema senza tetto né legge

        Nicola Falcinella

        Agnès Varda (Bruxelles, 1928) è una delle più grandi registe donne del cinema. Un'autrice che è sempre sfuggita alle etichette e spesso ha precorso i tempi. Dopo gli studi di pittura e gli inizi come fotografa, esordisce con La Poinfe Courte del 1955 con Philippe Noiret e Silvia Monfort. Il suo primo film è considerato un anticipo della Nouvelle vague per lo stile libero delle riprese e le ambientazioni dal vero. Le sue pellicole più note restano Cleo dalle 5 alle 7 (1962) e Senza letto né legge (1985) con Sandrine Bonnaire, Leone d'oro a Venezia. Il lavoro più recente è l'autobiografico Les plages d'Agnès (2008). Il volume prende in esame il suo modo di lavorare senza differenze tra finzione e documentario, il rapporto dell'autrice con movimenti quali la Nouvelle vague e il femminismo, l'impegno politico, gli omaggi dedicati al marito Jacques Demy, e ancora temi ricorrenti nelle sue opere come l'arte e la musica e analizza le pellicole più significative. In appendice la filmografia completa.

        [Le Mani  pp.114  – € 14,00]

          

        Scene comiche del cinema italiano

        Achille Corea, Fulvio Di Meo, Claudio Maccari (a cura di)

        È vero, quando si parla di grande cinema si pensa sempre a film drammatici, scene toccanti, monologhi commoventi. Ma provate a indagare su quale siano le frasi “da film” più citate nei dialoghi quotidiani o a chiedere in giro quali scene si saprebbero recitare a memoria. Fatelo e scoprirete che il cinema comico domina l’immaginario collettivo.
        Dal famosissimo «Noio volevon savuar» di Totò e Peppino al «Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?» di Nanni Moretti, che pure comico non è, le grandi scene del cinema brillante si stampano nei ricordi di tutti noi.
        Questo volume offre una selezione ragionata di momenti di grande comicità, classica e moderna, un campionario del saper scrivere e saper far ridere che permetterà agli appassionati di rileggere le battute epocali e riscoprire i dialoghi fulminanti dei film che hanno scandito le varie epoche del cinema comico.
        Una lettura godibile per ogni spettatore, ma anche uno strumento utile per attori e scrittori.
        Pagina dopo pagina la lettura farà riecheggiare le voci, tra gli altri, di Totò e Peppino, Alberto Sordi, Paolo Villaggio, Renato Pozzetto, Roberto Benigni e Massimo Troisi, Diego Abatantuono, Carlo Verdone, Tomas Milian, Corrado Guzzanti,Aldo Giovanni e Giacomo, Ficarra e Picone. 

        [Audino Editore – pp. 144 € 15,00]

         

        Fata Morgana – Quadrimestrale di cinema e visioni – Conversazioni sul cinema – Numero Speciale
        AA.VV.
        Julio Bressane, Jean-Louis Comolli, Georges Didi-Huberman Roberto Esposito, Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi Werner Herzog, Paolo Jedlowski, Jean-Luc Nancy, Jacques Rancière Paul Schrader, Slavoj Žižek – Undici conversazioni tratte da altrettanti numeri di "Fata Morgana". Undici conversazioni che sintetizzano il progetto intorno al quale è nata nella primavera del 2006 la rivista che, pur raccogliendo al suo interno contributi e discorsi di filosofi, registi, sociologi, antropologi, e naturalmente studiosi di cinema, ha avuto la capacità di raccogliere e contenere nella forma di una "unità aperta" tutta l'eterogeneità di queste prospettive e pratiche discorsive, e non solo all'interno di ogni singolo numero, ma anche fra un numero e l'altro, pensati come se fossero i tanti punti luminosi di una costellazione. Le conversazioni raccolte, che aprono ogni singolo fascicolo della rivista, sono conversazioni su un tema e sono conversazioni sul cinema, ma la differenza non è cosi importante, anzi il luogo stesso della rivista è quello definito dalla loro indiscernibilità.

        [Pellegrini editore – pp. 416 € 20,00]

         

        Il volto della Medusa – Il cinema di Nikos Koundouros

        Beniamino Biondi

        Nikous Koundouros è uno dei maggiori registi di un paese, la Grecia, la cui cinematografia è stata sempre, a torto, ritenuta minore. Persino la grandezza oramai acquisita di Thodoros Anghelopoulos non è riuscita a diffondere nel mondo le opere di numerosi altri cineasti dal ricco immaginario, dalle inquiete tensioni morali, da una ricerca formale inesausta e suggestiva. Nikos Koundouros, salutato come un genio dal giovane critico Francois Truffaut, è il padre del cinema greco d’autore, colui che ha reso la forma cinematografica come forma d’arte e di intervento culturale. A questo cineasta difficile e contraddittorio, noto per il suo carattere irascibile, si devono alcuni certi capolavori: O Drakos, che ha anticipato con modernità sconcertante le tematiche dell’alienazione e del cinema esistenzialista, e Vortex, prestigioso esercizio simbolico di raffinata avanguardia ed opera ancora oggi ignota e maledetta. Un regista la cui poetica della dissolvenza e del brulichio, che stratifica situazioni, destini ed idee, compone una visione totale del mondo, irrimediabilmente greca e dunque irrimediabilmente europea. L’intera cinematografia di Nikos Koundouros possiede tratti originali ed è riferimento costante per tutti i cineasti della Grecia, che a lui guardano ossequiosi come ad un “maestro”.

        [Il  Foglio Letterario – pp. 50 € 6,00]

         

        Tecnologia Cinematografica. 1890-1932

        Riccardo Redi

        Poco descritta e spesso trascurata, la tecnologia del cinema nella sua storia più che centenaria è indubbiamente un argomento complesso, difficile. Le invenzioni e le innovazioni sono state spesso contestate, tanto che il merito di questo grande strumento di comunicazione è stato attribuito a inventori diversi. Ma l'accurata descrizione dei ritrovati è resa ardua dal fatto che all'inizio le invenzioni sono state empiriche, senza base scientifica o basate su teorie errate. Ne è un esempio la vicenda della fotografia, che è stata sfruttata e perfezionata per oltre un secolo, prima che la ricerca scientifica moderna ne spiegasse il meccanismo.
        Un problema, quello della separazione tra ricerca scientifica e applicazione tecnologica, attualmente molto discusso e che in questo volume può essere soltanto richiamato.
        [Persiani Editore – pp. 142 € 14,90]

         

        Set in Cortina – Il Cinema e le Dolomiti. Scatti protagonisti racconti
        AA.VV.
         
        La "perla delle Dolomiti", e le sue montagne di straordinaria bellezza e magnificenza, dichiarate patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 2009, non sono solo meta di turismo ma, dagli anni '20 ad oggi, si sono trasformate in set per la realizzazione di film italiani e internazionali.
        Uno sfondo magnificamente scenografico che lascia sempre, nelle sale, gli spettatori a bocca aperta: come ha scritto Walter Petroni " per questo il cinema non smetterà mai di amare Cortina e Cortina di amare il Cinema".
        Il volume vuole proporre agli amanti del cinema, della montagna e di Cortina, notizie, curiosità, aneddoti, citazioni e racconti, di registi, attori, direttori della fotografia, scenografi, costumisti e membri della troupe che hanno effettivamente operato sui set montani.
        Ma la caratteristica più rilevante dell'opera sono le immagini, dai set più recenti a quelli del passato, da Il gigante delle Dolomiti a Cliffhanger: una ricca galleria fotografica, ritratti inediti, fuori scena, dietro le quinte mostrano l'impresa straordinaria compiuta nel portare troupe, costumi, attrezzi e macchine da presa sulle nevi e lungo i pendii più ammirati al mondo.

        [Electa – pp. 190 € 60,00]

         

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