LIBRI DI CINEMA – Le novità di Luglio-Agosto
Charlie Chaplin, American Nightmares – Conversazioni con i maestri del New Horror americano, Il cinema di Henri-Georges Clouzot, Giganti e giocattoli, Marilyn Monroe – Inganni
Charlie Chaplin
Peter Ackroyd
In questa prima biografia d'autore dedicata al grande regista, attore e sceneggiatore inglese, Ackroyd svela l'uomo celato dietro il mito di Chaplin. Dalle scorribande nei bassifondi della capitale inglese – dove il piccolo Charlie ballava fuori dai pub per guadagnare pochi pence – all'esperienza nel circo, dal turbolento rapporto con la madre Hannah alle prime esibizioni nei music-hall, fino all'ingresso e alla consacrazione nel mondo del cinema e all'accanimento delle autorità americane contro le sue presunte simpatie comuniste, l'autore traccia la genesi di una storia individuale che, dipanandosi tra Ottocento e Novecento, dialoga con la grande Storia. Grazie a inediti retroscena della sua vita privata (quattro mogli, undici figli e uno sterminato numero di amanti) e attraverso continui rimandi ai suoi capolavori, emergono il maniacale stacanovismo e la complessità di Charlie, al tempo stesso brillante e crudele, acuto e compulsivo, tenero e geloso, premuroso e feroce, ossessionato dalle donne e dalla sete di successo. Se chaplin era solito dipingersi come un personaggio a metà tra il santo e l'eroe, questo libro svela al contrario un uomo e un artista dalle mille contraddizioni. Dietro l'apparente innocenza dell'icona Charlot – protagonista del Monello, del Vagabondo, di Tempi Moderni e tanti altri film e cortometraggi – si celano mille sfaccettature del suo visionario e geniale demiurgo, segnato prima da un'infanzia disagiata e poi da una vita prospera e sfrenata, che Ackroyd rievoca grazie allo stile epico e coinvolgente che contraddistingue le sue opere.
[ISBN Edizioni – pp. 255 € 25,00]
Paolo Zelati
Paolo Zelati raccoglie in questo volume, prendendo in prestito il titolo da un documentario di Adam Simon, il lavoro svolto in dieci anni di tallonamenti ed interviste ai mastri del New Horror americano. Trentatre interviste agli autori che di quel particolare genere hanno fatto la storia: si parte da Matheson, Corman e Lewis per arrivare ai Chiodo Brothers e Mick Garris. In mezzo, gli insostituibili Romero, Carpenter, Dante, Cronenberg, Hooper, Friedkin. Una impressionante mole di materiale, che ora confluisce in questo volume che rappresenterà, negli anni a venire, un punto di riferimento prezioso per chi desidera studiare l’argomento.
[ProfondoRosso Editore – pp. 656 € 32,00]
Il cinema di Henri-Georges Clouzot
Stefano Giorgi
Henri – Georges Clouzot, è stato un regista, sceneggiatore e produttore francese, autore tra gli altri di The Wages of Fear e Les Diaboliques, due tra i maggiori film degli anni ’50. Trasferitosi dapprima a Parigi, fu in seguito assunto dal produttore Adolphe Osso per lavorare a Berlino, dove curò versioni in lingua francese dei film tedeschi. Licenziato a causa della sua amicizia con alcuni produttori ebrei, Clouzot ritornò in Francia, dove (durante l’occupazione nazista) trovò lavoro come sceneggiatore per la società tedesca di proprietà di Continental Films. Il suo secondo film, Le Corbeau, costò a Clouzot il licenziamento e la successiva esclusione dal mondo del cinema fino al 1947. Alla revoca del divieto, Clouzot ristabilì la sua reputazione in Francia durante la fine degli anni ’40 con film di successo tra cui Quai des Orfèvres. Nel 1949 sposò Véra Gibson – Amando che fu protagonista dei suoi successivi tre lungometraggi e nella prima metà degli anni ’50 raccolse molteplici consensi internazionali per The Wages of Fear e Les Diabolique. Dopo l ‘uscita di La Vérité, la moglie Véra morì e la carriera di Clouzot rallentò a causa della depressione di cui soffrì e per l’insorgere delle nuove visioni critiche della Nouvelle Vague francese.
[Il Foglio Letterario Editore – pp. 135 € 12,00]
Giganti e giocattoli
Beniamino Biondi
Nella storia del cinema giapponese Yasuzô Masumura è colui il quale ha compreso quei processi di frantumazione soggettiva e di polverizzazione sociale sorti nella gioventù postbellica, e li ha trasferiti in immagini facendo uso di un’estetica che ha tenuto in conto tanto il rigore delle strutture formali quanto le concezioni moderniste dei nuovi bisogni culturali. Di ciò si rese conto ?shima che in un suo famoso saggio del 1958 dal titolo “Si sta forse aprendo una breccia?” definisce Masumura come il cineasta “che possiede una più profonda coscienza sociale” rifiutando l’immobilismo ereditario del Giappone. Contro il senso della rassegnazione e l’enfasi tipicamente melodrammatica del vecchio cinema, Masumura rovescia i principi del neorealismo — che pure sono a fondamento del suo percorso — per una rappresentazione esasperata e irriflessiva della gioventù all’interno di un immaginario individualistico e liberatorio. Siamo di fronte al primo manifesto coscientemente strutturato del Nuovo Cinema Giapponese in cui la rappresentazione della realtà sensibile rifiuta l’individuo come puro spirito sovrasensibile per portarlo a processo in termini di relazione sociale.
[Aracne Editore – pp. 100 € 8,00]
Marilyn Monroe – Inganni
Francesca Brignoli, Nuccio Lodato
Mito, leggenda, icona. Ma anche, prima di tutto, attrice. A oltre mezzo secolo dalla scomparsa, Marilyn Monroe continua a essere l’immagine più abbagliante di un universo pop che di lei si è nutrito, facendone il simbolo senza tempo della bellezza e del fascino, in ragione di una sensualità ostentata e provocante, dolcissima ma disperata. Citata, clonata, omaggiata dall’anno della sua morte a oggi, è l’ultima grande star di Hollywood. Un fenomeno cinematografico, di cui il talento è stato forse l’aspetto meno indagato. Dopo una distruttiva infanzia e una prima giovinezza difficile, i lavori umili e le scelte sentimentali poco fortunate, Norma Jean Baker inizia la carriera come modesta fotomodella e attricetta. Ma pochi anni dopo diventa “la Monroe”: in breve, grazie a formidabili apparizioni, esplosiva regina dello star system. All’ombra di una clamorosa ma contorta e sofferta vita extrafilmica, tra fulminei matrimoni da rotocalco, reiterate relazioni pericolose e ossessionanti ricoveri ospedalieri – che presto ne sovrastano tragicamente i meriti – costruisce una carriera personalissima. Eccola illuminare film leggendari, diretta anche da Huston (Giungla d’asfalto, Gli spostati), Hathaway (Niagara), Preminger (La magnifica preda). Al registro di attrice drammatica – raffinato anche grazie all’incontro con Strasberg all’Actor’s Studio – si affiancano le indimenticabili prove nelle commedie: da Il magnifico scherzo e Gli uomini preferiscono le bionde di Hawks a Come sposare un milionario per Negulesco, fino a Quando la moglie è in vacanza e A qualcuno piace caldo con Wilder e a Facciamo l’amore firmato Cukor: come avrebbe dovuto essere anche il Something’s Got to Give tragicamente mai portato a termine. Un saggio storico-critico, l’analisi mirata dei suoi maggiori film, la rivisitazione disincantata della sua biografia, oltre a filmografia e bibliografia, ne ripercorrono la parabola, alla ricerca di quello “specifico Monroe” che illumina per sempre gli schermi e la cultura cinematografica del suo secolo, e non solo di quello.
[Le Mani Editore – pp. 304 € 18,00]