Dispersi! Guida ai film che non vi fanno vedere
Alberto Brumana, Carlo Prevosti, Sara Sagrati, Marco Valsecchi (a cura di)
"Dispersi, cioè persi e sparsi nelle secche di un mercato sempre più pavido e asfittico, o galleggianti nella bonaccia infinita di un immaginario che ha rinunciato perfino a sognare di avere il vento in poppa", dalla prefazione di Gianni Canova.
Corso Trimestrale di Montaggio in presenza, da 19 marzo
"Ogni anno, nel mondo, vengono prodotti circa 25.000 film. Di questi, meno di 500 vengono distribuiti in Italia. Abbiamo chiamato questi film “i dispersi”: vogliamo ritrovarli e farli conoscere il più possibile. Il web permette oggi di recuperare quei film, acquistando i dvd di importazione o scaricandoli con il p2p, e di ottenere i sottotitoli per non essere legati alla visione in lingua originale. Nel libro parliamo di film anche dal budget elevato, magari con nomi di spicco, che per vari motivi nessuno ha mai portato in Italia. Vogliamo che chi lo legge venga preso dalla curiosità" racconta Carlo Prevosti, che ha curato il volume con Alberto Brumana, Sara Sagrati e Marco Valsecchi.
Film dispersi, ma non introvabili, recuperabili attraverso la rete: per ogni scheda, i titoli proposti sono presentati attraverso una recensione, curiosità, una breve biografia del regista, i premi vinti, le indicazioni per l’acquisto del DVD, le eventuali differenti edizioni in vendita, e, se disponibili, dove recuperare gratuitamente i sottotitoli in italiano.
[Falsopino – pp. 370 € 19,00]
Divi & antidivi – Il cinema di Paolo Sorrentino
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Regala la Gift Card di Sentieri selvaggi

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Pierpaolo De Santis, Domenico Monetti, Luca Pallanch
Il primo libro che analizza l'opera di Paolo Sorrentino – fra i più premiati registi italiani contemporanei – indagato da un gruppo di critici cinematografici di spessore.
L'impatto emozionale dell'immagine e la sorprendente ricerca figurativa fanno di Paolo Sorrentino non soltanto il più grande regista visionario del cinema italiano contemporaneo, ma anche uno dei pochi sguardi capace di ritrarre con lucidità e poesia dei personaggi in lotta con la propria atavica solitudine: che si tratti di divi, come i due Pisapia de L'uomo in più o Giulio Andreotti nel film premiato al Festival di Cannes del 2008, o di individui ossessionati dall'isolamento, antidivi come l'elegante cassiere della mafia ne Le conseguenze dell'amore o il ripugnante usuraio de L'amico di famiglia.
Questa monografia, la prima sul suo cinema, prova a riflettere sullo stile e il metodo di lavoro di un cineasta che con soli quattro film è riuscito a imporsi in un ambito ormai pienamente internazionale, come dimostra il nuovo progetto americano.
Oltre ai saggi dei tre curatori e alla prefazione di Mario Sesti, il volume ospita contributi di Fernando Acitelli, Franco Brocani, Roberto Curti, Flavio De Bernardinis, Francesco Del Grosso, Gabrielle Lucantonio, Graziano Marraffa, Italo Moscati, Fabio Zanello. Il testo è arricchito inoltre da un corposo apparato di interviste con alcuni dei principali collaboratori della bottega sorrentiniana: dall'attore Toni Servillo allo sceneggiatore Umberto Contarello, passando per i produttori Francesca Cima e Nicola Giuliano, il direttore della fotografia Luca Bigazzi e i musicisti Pasquale Catalano e Teho Teardo, oltre a una lunga conversazione con lo stesso Paolo Sorrentino. [Laboratorio Gutemberg – pp. 228 € 23,00]

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LA SCUOLA DI DOCUMENTARIO di SENTIERI SELVAGGI

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La vita secondo Woody Allen
Stuart Hample
Nel 1976 il disegnatore Stuart Hample chiede a Woody Allen, già famosissimo, il permesso di trasformarlo nel protagonista della sua prossima striscia. Allen non solo accetta, ma prende a cuore il progetto e collabora con Hample a ogni vignetta pretendendo riunioni settimanali, mettendogli a disposizione la sua sterminata produzione di gag illuminanti e paradossali, inventandone altre sul momento. Nasce così La vita secondo Woody Allen, che proseguirà con successo sui quotidiani di tutti gli Stati Uniti fino al 1984. Un tesoro che descrive l’universo geniale e schizoide di Allan Stewart Königsberg, in arte Woody Allen, e offre uno sguardo mai visto prima sul regista-scrittore-drammaturgo-musicista newyorkese. Le migliori 300 strisce corredate da bozzetti, interviste, dietro le quinte, fotografi e, a completare la figura del più grande umorista del Ventesimo secolo e, per ora, anche del Ventunesimo.
[Isbn Edizioni – pp. 240 € 29,00]
Cinici Infami E Violenti! (ancora più…) Dizionario dei film polizieschi italiani anni '70!
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KIM KI-DUK: LA MONOGRAFIA DEFINITIVA!

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Daniele Magni, Silvio Giobbio
Non una semplice ristampa, ma una vera e propria riedizione aggiornata, ampliata e corretta del volume pubblicato nel lontano 2005: ancora più… Cinici, infami e violenti vuole essere un utile e rapido strumento di consultazione per quanti abbiano intenzione di iniziare a esplorare il poliziesco all’italiana degli anni ’70. Dal 1971, anno in cui esce Confessione di un commissario di polizia al procuratore della repubblica (dove il regista Damiano Damiani introduce la figura del poliziotto ribelle e giustiziere – elemento centrale del poliziottesco – facendo del film un ideale punto di partenza del genere) al 1980 di Poliziotto solitudine e rabbia di Stelvio Massi (titolo che secondo opinione comune coincide con il tramonto del filone) troverete tutti i polizieschi, i noir gangsteristici, i mafia-movie prodotti in Italia; ma anche drammi carcerari, film di denuncia civile o thriller che per un motivo o per l’altro possono attrarre, magari solo per il titolo (e spesso a sproposito), i fan del poliziottesco. In questa edizione sono state inserite anche quelle parodie o commedie a tema che testimoniano la popolarità del filone in quel periodo e che non di rado presentano qualche motivo d’interesse per gli appassionati del genere. Con prefazione di Umberto Lenzi.
[Bloodbuster Production – pp. 324 € 25,00]
Cinemania – 10 anni 100 film: il cinema italiano del nuovo millennio
Gianni Canova
Il libro è una rassegna critica con i 100 film italiani più significativi, secondo l’autore, di questi primi dieci anni del nuovo millennio. 100 film che sottolineano la qualità e la varietà di proposte del nostro cinema, tanto da farne oggi – sempre secondo l’autore – uno dei più interessanti a livello mondiale.
Il cinema italiano secondo Canova è tutt’altro che morto: paragonato ad altre cinematografie sta benissimo e fa quotidianamente discutere. Basti pensare alle polemiche su I cento passi di Marco Tullio Giordana, Gomorra di Matteo Garrone o Baarìa di Giuseppe Tornatore. Lontano da ogni tentativo di costruire gerarchie o cataloghi esaustivi, Gianni Canova propone una lettura del cinema italiano attraverso l’analisi critica di 100 film attentamente selezionati. Mettendo da parte il criterio delle “privatissime predilezioni del critico”, l’autore discute le opere che «da più di un punto di vista appaiono imprescindibili per capire il rapporto che il cinema italiano del nuovo millennio intrattiene con l’immaginario collettivo e con il modo in cui l’immaginario stesso sta cambiando.
[Marsilio – pp. 289 € 19,50]
John Huston
Emanuela Martini (a cura di)
Trentotto film da regista e molti altri come sceneggiatore e interprete. Nel 1941, con Il mistero del falco, dal romanzo di Dashiell Hammett, l’esordiente John Huston creò il film noir e definì il personaggio da duro di Humphrey Bogart. In quarantacinque anni di carriera ha lavorato con le star hollywoodiane di tre generazioni: oltre a Bogart e a Lauren Bacall, Katharine Hepburn, John Garfield, Gregory Peck, Robert Mitchum, Deborah Kerr, Clark Gable, Ava Gardner, Burt Lancaster, Marilyn Monroe, Montgomery Clift, Elizabeth Taylor, Marlon Brando, Paul Newman, Sean Connery, Michael Caine, Albert Finney, Sylvester Stallone, Kathleen Turner, Jack Nicholson. Ha vinto due Oscar nel 1948 per la regia e la sceneggiatura di Il tesoro della Sierra Madre; per lo stesso film, statuetta anche per il padre Walter Huston, come migliore attore non protagonista. Circa quarant’anni dopo, fu la figlia Anjelica a vincere l’Oscar per la sua interpretazione in L’onore dei Prizzi, acidissima satira anti-Padrino e penultimo film di Huston. Colto, stravagante, affascinante, spendaccione, appassionato di pittura, lettura, cavalli, gioco, John Huston ha attraversato la storia del cinema americano come un’eterno ragazzaccio, pronto a sfidare le convenzioni e inventare il nuovo, ma anche ad accettare compromessi per continuare a lavorare. Ha sperimentato sui generi (Giungla d’asfalto) e sul colore (Riflessi in un occhio d’oro), ha raccontato per primo il tramonto del Mito americano (Gli spostati) e, negli anni Settanta e Ottanta, ha descritto con l’energia e l’ironia di un ventenne il crollo definitivo del Sogno e il disincanto (Città amara, La saggezza nel sangue). Ha chiuso con un capolavoro: The Dead, da James Joyce, presentato a Venezia nel 1987, pochi giorni dopo la sua morte.
[Il Castoro – pp. 320 € 29,00]
Che cosa guardo stasera? DVD per tutte le occasioni (anche le più strane)
Emanuela Martini (a cura di)
Ogni stato d’animo, ogni occasione della vita, ogni umore, ogni incontro, ogni disavventura ha un suo film. Anzi, non un solo film, ma un mucchio di film che rispecchiano esattamente quello che sentite, sperate, desiderate, amate o detestate. Magari li conoscete già, i film che vi parlano dei vostri amori o delle vostre delusioni, della vostra famiglia o dei vostri sogni, dei vostri passatempi e delle vostre passioni. Oppure vi farebbe comodo qualche consiglio. Questo è il libro nel quale trovarli: suddivisi per categorie che corrispondono ad altrettanti “stati d’animo”, i film da vedere o rivedere in dvd, da soli, in coppia o in compagnia, per trovare altre parole per esprimere quello che sentite.
Non un dizionario, ma una guida di “film del cuore”, elaborata con ironia, intelligenza e precisione critica, con un tanto di cattiveria ma, sempre, con molto affetto per gli oggetti di cui si parla, rivolta al comune e delicato “materiale umano” di cui tutti siam’ fatti… Un gioco e insieme uno strumento, questo è un libro da tenere accanto al televisore, da regalare per scherzo o per affetto… o da tenere per sé.
[Il Castoro – pp. 196 € 15,00]
Il portaborse venti anni dopo
Italo Moscati (a cura di)
“Il portaborse” (1991) di Daniele Luchetti è uno dei film più emblematici degli ultimi vent'anni in quanto segna il passaggio dalla prima alla seconda Repubblica. A vent'anni di distanza, riflettere su “Il portaborse” significa raccontare la storia del nostro Paese e guardarsi allo specchio per chiedersi, ancora una volta, se tutto è cambiato perché nulla cambiasse. Nel libro le interviste a Daniele Luchetti (regista), Nanni Moretti (interprete e produttore), Silvio Orlando (interprete), Angelo Barbagallo (produttore), Franco Bernini e Angelo Pasquini (autori del soggetto). Inoltre un intervento degli sceneggiatori Sandro Petraglia e Stefano Rulli, un colloquio con Gian Antonio Stella, due saggi di Italo Moscati e uno di Guido Crainz.
[Rubbettino Editore – pp. 190 € 14,00]
David Lynch (Collana Maestri del Cinema)
Thierry Jousse
David Lynch (USA, 1946), forse il più noto fra i cosiddetti “registi cult”, segna con il suo Mulholland Drive (2001) l’ingresso del cinema nel XXI secolo. L’esordio di Lynch risale a oltre 30 anni fa con il pionieristico e sconcertante Eraserhead (1977). I successivi Velluto blu (1986), Cuore selvaggio (1990) e Lost Highway (1997) rinnovano completamente l’esperienza sensoriale degli spettatori, confusi e disorientati dalle distorsioni della logica narrativa. Nei primi anni ’90, il suo Twin Peaks dà origine a un nuovo genere di serial televisivo. Pur essendo un regista hollywoodiano, Lynch opera ai margini dello studio system, dando libero corso al proprio multiforme talento artistico. Le sue realizzazioni nel campo della fotografia, della pittura e della musica gli hanno aperto le porte di musei e gallerie d’arte.
Un’introduzione all’opera dei più grandi registi internazionali, fra i quali, oltre a Lynch, Kubrick, Scorsese, Coppola, Allen, Almodovar, Eastwood, ecc. Monografie esaustive e autorevoli, ma anche concise e di immediata comprensione, dedicate a figure di spicco della storia del cinema. L’organizzazione cronologica, dagli esordi del regista fino ai lavori più recenti, rende i volumi di facile consultazione. Testi chiari e incisivi scritti da esperti, critici, giornalisti e studiosi affermati. Le monografie sono riccamente illustrate con fotogrammi, sequenze, fotografie di scena e locandine: in tutto 100 immagini, alcune delle quali pressoché inedite. I volumi sono impreziositi da una veste grafica accattivante. I testi sono completati da biografia del regista, filmografia e sinossi delle trame dei film.
[Chaiers du Cinema – pp. 96 € 7,95]
La via mélieèsiana. Viaggio nella storia del cinema in quattordici tappe
Autori Vari – Quaderni D.A.M.S.
"Il regno del cinematografo non conosce confini", scriveva nel 1906 Georges Méliès, il grande pioniere francese nel suo viaggio alla frontiera del cinema. Questa è l'arte "più seducente", nel suo "far uso di tutte le altre messe assieme", ma soprattutto "immortale", perché "inesauribile" è ciò che può "concepire l'immaginazione". Sulla via mélièsiana s'incamminano i quattordici contributi raccolti in questo volume, che sono frutto del lavoro svolto nei corsi di Linguaggio del Cinema tenuti da Gian Piero Brunetta nella Scuola Galileiana di Studi Superiori di Padova. Le tappe del percorso proposto toccano momenti, figure e problemi della storia della 'settima arte' e dei suoi rapporti con la storia nazionale e internazionale, con la cultura e le poetiche artistiche – dall'esordio dell'avanguardia futurista ai film del fascismo sino alla sperimentazione americana degli anni Sessanta, dal film storico 'risorgimentale' al genere Western o al pastiche tarantiniano, insieme ai ritratti di alcuni dei grandi protagonisti del cinema, come Ejzenstein, Chaplin, Lynch, Kurosawa, Totò e Pasolini. Gli autori dei saggi sono tutti allievi della Scuola Galileiana di Studi Superiori di Padova e coltivano differenti interessi di studio e di ricerca.
[Esedra – pp. 336 € 23,00]
Sentieriselvaggi21st n.19: cartacea o digitale