LIBRI DI CINEMA – Leos Carax. Lo schermo e il doppio, di Paolo Campana

Il libro di Paolo Campana si pone il difficile obiettivo di affrontare sistematicamente l'opera di Carax, cercandone un'identità unitaria che rischia di perdersi non solo nella distanza temporale che separa i suoi film l'uno dall'altro, ma nella cripticità stessa della messa in scena caraxiana. Edito da Edizioni IL FOGLIO

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Leos Carax. Lo schermo e il doppio
di Paolo Campana
Edizioni IL FOGLIO, 2014
pp. 290
€ 16,00

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Parlare di Leos Carax non è certo un compito semplice. Una delle figure più misteriose del cinema contemporaneo, in trent'anni di carriera ha saputo attirare su di sé l'attenzione mediatica, polarizzando l'opinione di pubblico e critica, pur mantenendo una grandissima riservatezza sul suo personaggio. Pochissime le apparizioni in pubblico, sporadiche le interviste rilasciate, ma soprattutto una produzione autoriale ai minimi termini: dall'esordio a soli 24 anni con il film Boy meets girl del 1984, al recente Holy motors del 2012, il regista annovera nella sua filmografia solo cinque lungometraggi, un mediometraggio e due corti.

 

Il libro di Paolo Campana si pone il difficile obiettivo di affrontare sistematicamente l'opera di Carax, cercandone un'identità unitaria che rischia di perdersi non solo nella distanza temporale che separa i suoi film l'uno dall'altro, ma nella cripticità stessa della messa in scena (vera e propria mise en abîme) caraxiana. L'autore, al fine di far emergere i temi sotterranei che permeano e attraversano il lavoro di Carax, sceglie un approccio fortemente analitico dedicando ad ogni film un capitolo del libro. Seguendo l'ordine cronologico delle sue apparizioni in sala, Campana “viviseziona” Carax, sciogliendo tutte le possibili aporie dei suoi lavori denudandoli della complessa struttura post-moderna (o come meglio definitiva nel CAP III, “estetica neobarocca") su cui sono costruiti. In una complessa operazione di ricerca ed analisi, Campana affronta i cinque film sotto ogni aspetto possibile: la genesi pre-produttiva (l'ottima ricostruzione nel CAP. IV della travagliata esperienza degli Amanti del Pont-neuf), le scelte stilistiche di messa in scena (CAP. III, l'uso del colore e dell'illuminazione in Mauvais sang), le citazioni nascoste dietro ad ogni inquadratura e quindi la formazione di una costellazione (non solo) cinematografica di riferimento (Godard, Melville, Céline i più presenti), ma anche l'impronta teorica alla base della riflessione autoriale (fondamentali i CAP.VII e IX su Pola X e Holy motors).

 

La ricerca si arricchisce ulteriormente con i capitoli di “raccordo” dedicati ai suoi corti (CAP. I, VI e VIII) o semplicemente pensati per ragionare sui silenzi e le assenze dell'autore e tracciare così il punto della situazione (la riflessione sulla prima trilogia dell'autore nel CAP. V). Tutto il cinema di Carax viene preso in esame, nulla viene considerato di minore importanza o non degno d'attenzione. Il risultato è un libro denso di coordinate e di approfondimenti (cinematografici ma anche filosofici) da cui emerge una figura ancora problematica e paradossale, ma finalmente accessibile. Il volume indica ed approfondisce la chiave d'accesso all'opera di “Mister X” (la X di Carax, la X di Pola X, ma soprattutto la X incognita, la lettera simbolo dell'indeterminabilità): un rapporto morboso con il cinema, fatto di feticci (Denis Lavant) e rimandi più o meno oscuri. Una dialettica voyeuristica, dove Carax si è sempre sdoppiato e rimesso in gioco, in un paradossale e continuo gioco tra realtà ed immagine.

 

 

È un'autodifesa. Penso di aver seguito un comandamento che dice -Tu scriverai la tua vita -. Quindi a partire da qui, mi metto in una posizione molto vulnerabile nei miei film. Ma lo faccio per me stesso, con dei complici. Non ho bisogno di ripetere l'esperienza alla stampa

 (Leos Carax per Christian Fevret, Serge Kagansky, A L'impossible, on est tenu, Les Inrockuptibles, N° 28, gennaio 1991)


INDICE

 

PREFAZIONE a cura di Francesco Bernardelli p. 7

 

INTRODUZIONE p. 13

 

CAP.I – IL SOGNO DI FARE CINEMA p.19
Utili dettagli inutili, p. 19 – Flipper, il cinema e cinepresa, p. 21 – I primi progetti, p. 23 – Cara ai Cahiers, p. 24 – Strangolation Blues, p. 26 – La parola rivelatrice, p. 29 – Dalla teoria alla pratica, p. 32

 

CAP. II – BOY MEETS GIRL
La prima volta a Cannes, p. 33 – Ragazzo incontra ragazza, p. 34 – Dalla scelta del bianco e nero alla citazione, p. 35 – La mise en scène e i circuiti dell'emozione, p. 39 – Il fallimento e l'incertezza del presente, p. 44 – Dal sogno alla realtà: la fantasmagoria che si autorivela, p. 48 – Feticismo e voyeurismo, p. 51

 

CAP.III – MAUVAIS SANG (Rosso Sangue) p. 55
La critica al varco, p. 55 – Genesi di un progetto ambizioso, p. 57 – Boy meets girl ancora una volta, p. 59 – L'emozione della velocità e Cocteau, p.64 – L'effetto d'irrealtà e la teatralizzazione della luce, p. 67 – Tre colori rosso sangue, p. 69 – La celebrazione del piano tra bidimensionalità e deformazione, p. 71 – La frammentazione del reale e il fumetto, p. 75 – Dalla frammentazione del sonoro al fuori-campo, p. 76 – Dal pastiche di stili all'estetica neobarocca, p. 77 – Il gioco di sguardi e il ritorno del voyeur, p. 81

 

CAP.IV – GLI AMANTI DEL PONT-NEUF
Benvenuti a Caraxland, p. 87 – La metastasi della condizione produttiva, p. 89 – Un film lungo tre anni, p. 91 – Una città come studio, p. 96 – I miserabili, p. 97 – Tra documentario e fiction, p. 99 – Per un'immagine dell'irrimediabile, p. 101 – La strategia del movimento, p. 104 – Tra musica improvvisa e melodramma, p. 106 – L'evoluzione del montaggio, p. 107 – Danzando sotto i fuochi d'artificio, p. – Lo sguardo della passione tra fuoco ed acqua, p. 114

 

CAP.V – IL PARADOSSO CARAX: FURODI DAL PARADISO DEL CINEMA p.119
La trilogia dell'amore, ovvero un viaggio verso la realtà, p. 119 – Atto primo: la moralità dello sguardo, p. 120 – Atto secondo: L'ultima finzione, p. 121 – Atto terzo: la riscoperta del reale, ovvero lo sguardo assoluto, p. 125 – Un percorso iniziatico alla vita, p. 127

 

CAP VI – SANS TITRE p.129
Notizie oltre il ponte, p. 129 – A cannes senza titolo, p. 131 – Mash-up, p. 131 – Pot-pourri, p. 134 – Dal cinema al cinema, p. 138

 

CAP VII – POLA X (o delle Ambiguità) p.141
Il ritorno a Cannes, p. 141 – Lontano dai riflettori, p. 143 – Una nuova squadra, p. 144 – La storia, p. 145 – Dal romanzo al film, p. 148 – Riflessività o il ritorno del doppio, p. 149 – Pierre ou, Les ambiguités, o la versione televisiva, p. 151 – Contemporaneità, p. 155 – Dell'incesto, o ragazzo incontra sorella, p. 158 – L'eterno triangolo, p. 162 – “X” per X o divagazione sull'indistinto, p. 165 – La famiglia assente, p. 166 – L'âme sœur e la ricerca del sè, p. 167 – Tra luce e ombra, p. 169 – L'effetto pittorico tra naturalismo e surrealismo, p. 174 – Musica, dissonanza e fragore, p. 177 – Acqua, fuoco, sangue e lava, p. 181 – Tra specchi e monitor, ambiguità e moltiplicazione del reale, p. 187 – Oltre la trilogia, p. 191 – Morte e trasfigurazione, p. 195

 

CAP VIII – INTERLUDIO p.201
Un'ultima sigaretta, p. 201 – Una nuova apparizione, p. 202 – Un mostro a Tokyo, p. 203 – Le avventure di M.Merde, p. 206 – Dissacrazione! , p. 207 – Grottesco, farsa e stilizzazione, p. 209 – L'occhio ferito, p. 212 – Naked Eyes o lo sguardo intimo, p. 214

 

CAP.IX – HOLY MOTORS p.217
Standing ovation, p. 217 – Sacri motori della produzione, p. 218 – Questioni tecniche, p. 222 – La storia, p. 224 – Per una sinfonia del movimento, p. 227 – La Bella e la Bestia, p. 230 – Macchine sacre del cinema, p. 233 – Tra sogno e allucinazione, p. 241 – L'esperienza del déjà-vu e l'eterno ritorno, p. 247 – Il gioco delle identità, p. 252 – Vivere e rivivere, p. 260 – Le avventure di Mr.X, p. 261

 

FILMOGRAFIA p. 265
BIBLIOGRAFIA p. 266

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