LIBRI DI CINEMA – Lo sguardo inquieto

lo sguardo inquieto di patrizia caproni su marco bellocchio
È in costante riferimento all’immaginario collettivo contemporaneo, e più in generale al rapporto tra immaginario e realtà, sulla linea di demarcazione tra questi due mondi/sguardi, che l'ottimo libro di Patrizia Caproni interpreta le vicende, i corpi e le superfici che compongono la poetica di Marco Bellocchio. Edizioni Le Mani

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Lo sguardo inquieto - Patrizia CaproniLO SGUARDO INQUIETO.
MARCO BELLOCCHIO TRA IMMAGINARIO E REALTA’
Patrizia Caproni
Ed. Le Mani
Finito di stampare a luglio 2009
p. 141 – Euro 12
 
 
Laureata in Filosofia, la giovane Patrizia Caproni (classe 1980) realizza un volumetto interessantissimo ricco di spunti analitici e intuizioni sull’ultima serie di opere del cineasta italiano forse più importante e sottovalutato del cinema italiano della “generazione di mezzo”. Si rivela, infatti, sempre più imprescindibile una riflessione estetica e teorica sull’ultimo cinema di Marco Bellocchio, capace proprio a partire da L’ora di religione (ma anche i precedenti Il principe di Homburg e La balia lasciavano intravedere una rinascita artistica dopo una serie di lavori, a fine anni ottanta e inizio novanta, non del tutto riusciti, controversi e spiazzanti) di sfornare una serie di opere lucidissime sia dal punto di vista estetico che politico-sociale. Attraverso diversi riferimenti a materiale filosofico che l’autrice dimostra – visti anche i suoi studi – di conoscere molto bene, si opera una lettura puntuale e illuminante sull’immagine secondo Bellocchio, sull’etica del regista e dei suoi personaggi. È profonda soprattutto l’influenza di Sartre, Deleuze e Heidegger, peraltro più volte citati all’interno del testo. A prescindere dai referenti bibliografici, Lo sguardo inquieto è un libro capace di affrontare accademicamente le opere bellocchiane senza risultare pesante, né astrusamente intellettualistico, e soprattutto mantenedo una sua linea di pensiero e di scrittura di ottima capacità divulgativa. L’agilità del volume è probabilmente frutto anche dal nuovo format “tascabili extralights” proposti dalla casa editrice Le Mani. Nel testo della Caproni si va dalla vicenda privata e laica di Ernesto Picciafuoco a quella collettiva di Aldo Moro in Buongiorno notte, da quella spiazzante e quasi godardiana del notevole Il regista di matrimoni al trascinante melodramma storico-futurista dell’ultimo, straordinario Vincere. Quattro capolavori del cinema italiano dell’ultimo decennio, scelti dall’autrice “perché in essi il fuoco dell’esistenza inquieta che si dibatte nel suo vivere sembra avere più mordente e presa sul presente e sulla realtà”. È infatti in costante riferimento all’immaginario collettivo contemporaneo, e più in generale al rapporto tra immaginario e realtà, sulla linea di demarcazione tra questi due mondi/sguardi, che il libro della Caproni interpreta le vicende, i corpi e le superfici che compongono la poetica del regista italiano.
 
Introduzione p.9
La rivolta. L’ora di religione (Il sorriso di mia madre) p.16
L’occhio tagliato/la Storia spezzata. Buongiorno notte p.47
Frammenti di sguardo. Il regista di matrimoni p.72
I fantasmi della Storia/le immagini del corpo. Vincere p.96
Filmografia p.121
Bibliografia p.127
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