LIBRI DI CINEMA – Montgomery Clift
Lindau presenta la biografia di uno dei tanti "vinti" della storia di Hollywood. Michelangelo Capua orchestra una narrazione polifonica, facendo grande affidamento sulle testimonianze delle persone che conobbero Montgomery Clift e riesce così a raccontare l'uomo, prima ancora che l'attore.
MONTGOMERY CLIFT. VINCITORE E VINTO
Michelangelo Capua
Lindau
Seconda edizione: giugno 2009
pp. 259 – € 22
Per la gran parte degli amanti del cinema, e non solo, il mito di Monty Clift nasce nel momento in cui il nome del giovane attore venuto dal Nebraska compare al fianco di quello di una vera e propria leggenda del western come John Wayne, nei titoli di testa del film Il fiume rosso di Howard Hawks. È il 1948, e così prende il via la carriera cinematografica di Edwin Montgomery Clift.
Michelangelo Capua sceglie di scrivere la biografia di un uomo, prima ancora che quella di un grande attore, raccontandone l’infanzia, la giovinezza, i primi successi, le tante delusioni e, infine, quel lento e inesorabile declino fisico e psicologico che da molti fu definito “il più lungo suicidio della storia del cinema”. Una vita giocata sui contrasti, su tensioni inconciliabili, segnata nell’infanzia da una presenza invadente ed iperprotettiva della madre e nella maturità da una irrefrenabile ricerca dell’eccesso, sfociata troppo presto nell’abuso di alcool e farmaci. Un’esistenza attraversata da rapporti umani più o meno duraturi (due su tutti la lunga e intensa amicizia con l’attrice Elizabeth Taylor e l’attore Kevin McCarthy) e talvolta deleteri (ripetutamente Capua torna sull’ambiguità di una figura come quella dello psicologo William Silverberg). Infine, il peso schiacciante di un’omosessualità mai nascosta, ma sempre vissuta con tormento in una società non ancora pronta ad accettare la “diversità” di un’icona hollywoodiana.
Il libro si apre come un romanzo di formazione, nel quale si narra di un bambino nato in una famiglia della buona borghesia americana, formatosi sui grandi classici della cultura letteraria europea, assaporata, tra l’altro, anche nei numerosi viaggi compiuti in compagnia della madre nel Vecchio Continente. L'infanzia di un bambino affascinato sempre di più dall'idea della recitazione.
Si passa poi agli inizi di carriera, ai difficili esordi sui piccoli palcoscenici, fino a giungere al decisivo approdo sulla grande scena di Broadway. Il raggiungimento del successo e l'incontro fondamentale con la coppia di attori teatrali Alfred Lunt e Lynn Fontane non riescono, tuttavia, a colmare un costante senso di insoddisfazione che degenererà di lì a poco in un logorante mal di vivere.
Capua, nel portare avanti il suo racconto, lascia emergere la chiara intenzione di non interpretare. Egli non si pone domande e non vuole fornire risposte esaustive; la sua unica preoccupazione è quella di narrare, di focalizzare l’attenzione sui fatti, di scavare gli archivi per dar vita ad un vero e proprio montaggio di testimonianze che plasma la forma di un racconto polifonico, capace di scorrere via con estrema fluidità e di lasciarsi leggere con altrettanta facilità. La volontà di indagine psicologica è praticamente nulla. L’autore mostra, infatti, ben poca volontà di perforare quel muro di mistero che avvolge l’esistenza di Monty Clift.; un mistero che, al termine del libro, resta sostanzialmente intatto.
La forma scelta, infine, sembra essere perfettamente in linea con quelle che sono le finalità del testo fin qui prese in esame: periodi molto brevi e una evidentissima predilezione per la paratassi che contribuiscono in maniera determinante alla fruibilità di questo racconto biografico ascrivibile in un interminabile “ciclo dei vinti” della storia di Hollywood.
INDICE:
1 – Piccolo principe p.9
2 – Broadway p.31
3 – Hollywood p.71
4 – Idolo p.109
5 – Spirito inquieto p.127
6 – Tragico destino p.151
7 – Cambiamenti p.163
8 – John Huston p.187
9 – Oblio p.211
Filmografia p.231
Spettacoli teatrali p.239
Altre partecipazioni p.247
Indice dei nomi p.249
Indice dei film citati p.257
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