LIBRI DI CINEMA – "Nocturno Dossier: 2000 INCUBI – guida al nuovo cinema horror americano"

Bello e forse finanche necessario a fine anno guardarsi un attimo indietro e ripensare ai 365 (giorni di) film che sono appena volati via: per farlo riprendiamo allora in mano il Dossier particolarmente 'urgente' e 'prezioso' allegato al numero 52 di Novembre dell'oramai storica rivista di Manlio Gomarasca e soci. Distribuito da Italian Press

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E' bello e forse finanche necessario per chi ha deciso di dannare la sua anima al cinema a fine anno guardarsi un attimo indietro e ripensare ai 365 (giorni di) film che sono appena volati via, non tanto per catalogare o per ricordare quanto per confondere le visioni, amalgamarle per bene, frullare le immagini. In questo le 'riviste di cinema' possono essere un valido aiuto (strumento?), specie se portatrici di un percorso 'ragionato', un'ottica riconoscibile, una strada segnata ma con dei tornanti ripidi e pericolosissimi. Viene davvero la voglia di riprendere in mano i dossier che Nocturno, l'oramai storica rivista di Manlio Gomarasca e soci, ha allegato per tutto l'anno alle uscite del mensile. Tra la guida al cinema degli animali assassini, al cinema cannibalico, alla fantascienza sovversiva, al cinema in acido, alle perversioni sessuali al cinema, al cinema erotico esotico italiano, e il dizionario dei morti viventi, ci è parsa 'urgente' e 'preziosa' particolarmente la guida al nuovo cinema horror americano, ovvero il dossier 2000 Incubi uscito in edicola a Novembre  insieme al n. 52 di Nocturno Cinema (numero come sempre interessante e abbastanza soddisfacente, con un'intervista a Neil LaBute per Wicker Man, poi due bei speciali su  Children of Men e The Fountain, e una attenta panoramica di Giacomo Calzoni sul Ravenna Nightmare Film Fest di quest'anno). Scrive proprio Gomarasca nell'introdurre il volume: "Raccontare cosa è successo non è cosa facile. Anche perchè alcune fasi evolutive del nuovo cinema horror americano si stanno ancora compiendo. Avere un quadro completo del genere è impossibile, ma quello che si può tracciare è perlomeno un parziale resoconto delle tante trasformazioni avvenute. Gli anni Novanta sono stati un periodo di vero Medioevo del genere. Anni di calma piatta, di film innocui e inutili, di forte auto-censura di forma e contenuto, che hanno portato il cinema dell'orrore al collasso. Il filone che allora andava per la maggiore era lo slasher, reinventato da Kevin Williamson.

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Di sangue e budella sullo schermo non se ne vedevano più. Erano gli anni del disgelo, dell'amministrazione Clinton, anni di annoiata e sonnacchiosa tranquillità che ha portato alla crisi delle piccole sale e alla nascita dei Multiplex. Poi un giorno, all'improvviso, qualcosa è cambiato. Due aerei si sono schiantati sulle torri del World Trade Center. Era l'11 settembre 2001. Quel giorno l'America si è svegliata. Quel giorno l'orrore è rinato." Partono da queste acute considerazioni di base le 60 pagine di trattato sul panorama del new american horror, un lavoro davvero fondamentale per un discorso critico sulle nuove tendenze del genere: Il fenomeno del 'remake'; Evoluzione e involuzione del cinema a capitoli; Saghe e Miti del 2000; gli Straight to Video; Apocalisse 2000; Riposseduti; Zombi Resurrection; Masters of Horror: i grandi vecchi e i nuovi giovani; Dark Castle: la Hammer del 2000? In mezzo a questa esauriente selezione di saggi spiccano tre scritti maggiormente 'teorici' e sorprendentemente 'teorizzatori': The Sixth Complex: i Film Giocattolo, di Roy Menarini sulla struttura narrativa di pellicole come Il sesto senso e Le verità nascoste; Block Horror: e la Paura? di Giacomo Manzoli ("l'horror per il pubblico contro il pubblico dell'horror"); e Horror Vacui in Terre Paniche di Marco Lazzarotto Muratori, sul "legame agorafobico tra uomo e paesaggio" da cui "erompe il terrore". Una lettura imprescindibile, questo dossier di Novembre, da conservare con cura, soprattutto per chi è cresciuto "a pane e frattaglie", come dice sempre patron Gomarasca: "siamo gli 'idioti dell'orrore', come cantava Battiato. Siamo semplici, ma anche terribilmente snob. E così gli squartamenti e gli sbudellamenti da soli non ci bastano più e per 'farcelo drizzare' abbiamo bisogno di pretesti sociali, di qualcosa che ci faccia guardare oltre o semplicemente di una consapevolezza che soddisfi il nostro ego cinefilo. Siamo la nuova generazione di appassionati del genere, figli illegittimi dei vari Romero, Craven, Hooper, Liberman, Coscarelli, che oggi cerca qualcosa in più e non si accontenta del solito serial killer mascherato che aspetta accovacciato nel buio…o forse sì!"

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