LIBRI DI CINEMA – "Nuovo cinema tedesco"
Attraverso il confronto di frame e intere sequenze si colgono punti tematici comuni ai vari protagonisti della fortunata stagione che in vent'anni hanno creato opere estremamente importanti per capire la Germania e il cinema del Novecento.
Nuovo cinema tedesco
Giovanni Spagnoletti, Alessandro Izzi
Dino Audino Editore
Finito di stampare nel mese di maggio 2009
pagine 136 – euro 15
Il 10 giugno 1982, con la morte di Fassbinder, termina in un certo senso quel ventennio di cinema tedesco che portò alla nascita di una generazione di registi desiderosi di allontanare i fantasmi del nazismo e di costruirsi una propria identità nazionale smantellata dalla divisione della Germania in due Stati.
Giovanni Spagnoletti e Alessandro Izzi, dedicano al movimento cinematografico di Herzog, Wenders, Kluge, Reitz e molti altri il libro Nuovo cinema tedesco edito da Dino Audino Editore.
Alla luce del recente successo di un film come Le vite degli altri (2006) di Florian Henckel Von Donnersmarck, i due autori tornano a studiare un complesso movimento culturale che, riprendendo le lezioni di Murnau e Lang, ha reinventato un modo di fare cinema e di raccontare il proprio Paese.
I protagonisti della felice stagione tedesca, si ritrovano in qualche modo legati dall’estrema attenzione data all’analisi di un secolo, il Novecento, in cui la Germania ha giocato un ruolo, nel bene e nel male, estremamente centrale.
Patria o heimat (per citare il celebre progetto di Edgar Reitz) spesso rifiutata e fuggita – emblematiche le esperienza americane di Wenders o Herzog, o l’ispirazione a melodrammi hollywoodiani di Fassbinder -, la nazione tedesca si rivela fulcro di una ricerca in continuo divenire, che porta i vari autori, chi fisicamente, chi metaforicamente, a ritornarvi.
Ad un primo capitolo curato da Spagnoletti e dedicato alla descrizione del contesto storico-culturale che portò alla nascita del Nuovo cinema tedesco con il manifesto di Oberhausen (1962), nonché all’introduzione all’opera dei suoi maggiori protagonisti (Kluge, Reitz, Fassbinder, Herzog, Wenders, Schlöndorff, Von Trotta, senza dimenticare Syberberg e Schroeter e la coppia Straub-Huillet), segue un secondo capitolo – scritto a metà tra Spagnoletti e Izzi – in cui vengono analizzate fotogramma per fotogramma alcune sequenze dei più importanti film del periodo, scoprendo ed evidenziando tratti tematici comuni e scelte stilistiche singolari.
La camera car di Wenders, i campi lunghi herzoghiani, i piano sequenza di Straub e Huillet, l’estrema e volontaria teatralità di Schroeter e Syberberg, vanno così a costituire differenti mezzi di un momento artistico-cinematografico che si distacca dal passato rivelandosi, nelle sue molteplici ramificazioni, paradossalmente “uniforme”.
Se affiancare ad esempio Wenders a Herzog può apparire follia – data la loro enorme differenza stilistica – si viene, invece, a scoprire una profonda comunanza di intenti (emblematica in tal senso è la partecipazione del regista di Monaco al Tokyo-Ga wendersiano): più “cittadino” il primo, più “selvaggio” il secondo, ambedue arrivano, però, a raccontare lo smarrimento dell’uomo alle prese con le proprie azioni; inadatto a convivere con se stesso, egli tenta lunghi viaggi per ritrovarsi (la serie con Rudiger Vogler) o reimpossessarsi della propria istintività (il remake di Nosferatu ne è un perfetto simbolo) e della propria essenza. In tale senso si possono ritrovare anche Reitz o Straub-Huillet, ma anche Schroeter e Kluge.
Registi ormai affermati, i protagonisti del Nuovo cinema tedesco, rivelano un comune humus tematico che non si può negare neppure guardando le loro ultime produzioni e dal quale possono e devono partire le nuove promesse per rilanciare l’arte cinematografica della Germania.
INDICE:
Premessa
Capitolo primo:
Breve storia del cinema d’Autore in Germania
La prima onda di “Oberhausener” e “Sensibilisti”
Dal Giovane al Nuovo cinema tedesco
Alexander Kluge ed Edgar Reitz
Rainer Werner Fassbinder
Werner Herzog
Wim Wenders
Altri protagonist: Hans Jürgen Syberberg, Volker Schlöndorff, Margarethe Von Trotta, Werner Schroeter
Il decline del Nct
Epilogo: e oggi?
Capitolo secondo:
Il Viaggio e l’identità
1 Camera car: Un viaggio Nel corso del tempo
2 Soggettive: gli occhi sopra Berlino
3 L’oggettiva assoluta di Werner Herzog
4 Campi lunghi e primi piani: Aguirre
5 Musiche diegetiche: Fitzcarraldo
6 Finale aperto: le partenze di Wenders
7 La macchina da presa stanziale di Edgar Reitz
8 La macchina fissa: il viaggio negato di Sicilia!
9 Piani sequenza nel regno di Napoli
10 Fuori campo: Il viaggio in Rapporti di classe
11 Ellissi: il viaggio non visto di Stroszek
12 Frame in frame: i mille occhi di Fino alla fine del mondo
La Storia e il nazismo
13 Flashback: rimozioni e ricorsi
14 Front-projection: da Hitler a Syberberg
15 Il colore: il nazismo come spettacolo
16: Contre-plongée: Il nazismo in Tamburo di latta
17 Montaggio a blocchi: l’eterno presente di Non riconciliati
La contemporaneità e il terrorismo
18 Carrelli e panoramiche: un futuro dopo il nazismo
19 Gli interni come metonimie della Storia nazionale
20 Split screen: schermi televisivi nel NCT
21 Zoom: immagini violentate in Il caso Katharina Blum
22 Collage: Germanie in autunno
L’oggi e le sue contraddizioni (Immigrazione e diversità)
23 Voice(s) over: gli acusma incompiuti di Il cielo sopra Berlino
24 Multi-voce contadino Scene di caccia in Bassa Baviera
25 Musica a contrasto: Un anno con tredici lune
26 Panoramiche circolari: lo sguardo mangia l’anima
27 Film saggio: Kluge e gli altri
28 Soggettive impossibili dal silenzio e dall’oscurità
Oltre il Cinema
29 Montaggio analitico: Lo stato delle cose
30 Sguardi in macchina: Attenzione alla puttana santa
31 Fuori campo II: Il meta cinema in Heimat 2
32 Digitale: le profezie di Mabuse e Lisbona
33 Iride: Alle radici del cinema tedesco
34 Remake: Nosferatu
35 Bach in presa diretta
36 Film che si leggono: Effi Briest
37 Film monstrum: da Heimat a Berlin Alexanderplatz
Appendice
Non solo Autore: alcuni generi del Nuovo Cinema Tedesco
A) L’Heimatfilm “critico
B) Il mélo di Fassbinder
C) Il noir e Wenders
D) Il western e il road movie: il mito della frontiera
E) La fantascienza