LIBRI DI CINEMA – "Poliziotti senza paura – Stelvio Massi e il cinema d'azione"


La prima opera dedicata al regista marchigiano Stelvio Massi, autore di spicco del genere poliziesco che ha saputo innovare e reinventare nella sua carriera. Uno studio appassionato e completo di tutta la filmografia di Massi in cui forse è proprio soprattutto la passione dell'autore a risaltare dalle pagine. Edizioni Il Foglio

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Polizziotti senza pauraPoliziotti senza paura – Stelvio Massi e il cinema d’azione
Fulvio Fulvi
EIF – Edizioni Il Foglio
Finito di stampare nel mese di settembre 2010
pagine 231 – euro 18.00

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Stelvio Massi, nato a Civitanova Marche nel 1929 è considerato uno dei più grandi registi del cinema italiano popolare degli anni ’70. Autore di più di cinquanta film, Massi ha svolto quasi tutti i mestieri nel cinema, incominciando a ventitre anni come aiuto architetto per poi passare ad aiuto operatore di macchina, operatore, direttore della fotografia per quasi una quarantina di film e infine regista. Ricordato per numerosi titoli legati ad attori come Tomas Milian, Franco Gasparri, Maurizio Merli e Mario Merola, il regista marchigiano ha portato innovazioni stilistiche e invenzioni di regia che hanno contribuito al successo e all’evoluzione soprattutto del genere poliziesco, ma anche musicale, senza però venire quasi mai “omaggiato” dalla critica.Fulvio Fulvi, giornalista e appassionato di cinema, dedica il suo libro proprio alla figura di Massi, narrando in ordine cronologico tutta la gavetta svolta a Roma per poi analizzare singolarmente ogni titolo realizzato dall’autore di Civitanova Marche.

Diviso in numerosi brevi capitoli, agili e rapidi da leggere e consultare, “Poliziotti senza paura – Stelvio Massi e il cinema d’azione”, si rivela quasi come una “bibbia” su Massi e non un saggio omogeneo e discorsivo sulla poetica del regista. E se da una parte questa è proprio uno dei suoi punti di forza, dall’altra può rivelarsi un limite, dato il poco spazio dedicato alla pura analisi dello stile “massiano”: le schede dei film, brevi e agevoli, assomigliano di più a recensioni e non a studio di un’opera, perdendo così, in un certo qual modo, l’obiettivo di Fulvi, dimostrare, cioè, la riconoscibilità assoluta dei film di Massi a livello di regia. L’autore del libro dimostra di aver fatto una profonda ricerca d’archivio, ma forse la sua passione per il genere frena il suo lavoro, rivelandosi in questa fase soprattutto come una strenua difesa di Massi dai giudizi negativi della critica giornalistica dell’epoca
Molto validi, invece, gli inserti dedicati ai collaboratori storici del regista marchigiano: dal musicista Stelvio Cipriani all’attore Franco Gasparri, da Maurizio Merli a Fabio Testi senza dimenticare Giorgio Albertazzi e John Saxon. È in questa parte del libro che Fulvi riesce a dare una nuova impronta al suo lavoro, grazie a testimonianze e interviste che esprimono più chiaramente soprattutto il carattere dell’autore di Mark il poliziotto ne esce il ritratto di un uomo sempre alla ricerca di un nuovo modo per esprimere e migliorare il proprio stile registico, abile a dirigere gli attori e in grado di dare una nuova impronta a sceneggiature troppo spesso banali e deboli; un artigiano del cinema davvero capace a livello tecnico.
Opera dalla doppia faccia, “Poliziotti senza paura – Stelvio Massi e il cinema d’azione” si chiude con due brevi, ma interessanti, saggi di Luca Pallanch e Domenico Monetti del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, i quali, partendo dai i film di Massi, tentano di riassumere e analizzare un genere e un cinema che hanno segnato in modo indelebile un’epoca della storia italiana.
 
INDICE:
 
Prefazione p.5
Il talento e la gavetta p.9
La riscossa dei B-Movies p.13
Civitanova Marche, il primo amore p.15
Il ricordo affettuoso del figlio Danilo p.19
A Roma per sognare, primi passi a Cinecittà p.25
Western e “musicarelli”, ecco la svolta p.33
Gli esordi alla regia: dal surreale al poliziottesco p.45
Macrò – Giuda uccide il venerdì (1975) p.47
Squadra volante (1974) p.50
Stelvio e l’amico Stelvio:una musica durata trent’anni! p.55
Dopo un thriller, arrivano i tre “Mark” p. 60
Cinque donne per l’assassino (1974) p.65
Mark il poliziotto (1975) p.68
Mark il poliziotto spara per primo (1975) p.71
Mark colpisce ancora (1976) p.74
Franco Gasparri: un divo degli anni Settanta p.77
Un western ben “camuffato” e una parata di giganti p.87
Il conto è chiuso (1976) p.90
La legge violenta della squadra anticrimine (1976) p.93
John Saxon, da Hollywood alla “corte” di Massi p.99
Un Monnezza trucido e…”rivoltato” p.103
La banda del trucido (1976) p.105
Lo sbirro dagli occhi di ghiaccio p.112
Maurizio Merli, un amabile sbruffone p.116
Poliziotto sprint (1977) p.121
Poliziotto senza paura (1977) p.124
“Cara Civitanova, ti regalo un film” p.127
Un poliziotto scomodo (1978) p.131
Giustizia va fatta, con qualsiasi mezzo p.134
Il commissario di ferro (1978) p.138
Sbirro, la tua legge è lenta, la mia no! (1979) p.142
Massimo Mirani: “Fui scambiato per un vero criminale” p.147
Morte annunciata del poliziesco all’italiana p.152
Poliziotto solitudine e rabbia (1980) p.154
Ricominciare a…tutta velocità p.157
Fabio Testi: un mito del cinema italiano anni ’70 p.162
Speed Cross (1979) p.168
Speed Driver (1980) p.171
La “sceneggiata” sul grande schermo p.174
Guapparia (1983) p.175
Torna (1984) p.178
I docu-film da brivido p.181
Mondo cane oggi – L’orrore continua (1986) p.183
Mondo cane 2000, l’incredibile (1988) p.185
L’avventura americana e le “fiction” Rai p.186
Tir – Due assi per un turbo (1987) p.189
Black Cobra (1987) p.190
Taxi Killer (1989) p.193
Eroi dell’inferno – Hell’s Heroes (1987) p.196
Dal porno-soft ai buoni sentimenti p.199
Arabella, l’angelo nero (1989) p.202
L’urlo della verità (1993) p.205
Il trittico finale, un trionfo di azione e spionaggio p.207
Alto rischio (1994) p.208
La pista bulgara (1994) p.211
Il quinto giorno (1994) p.214
Cala il grande silenzio p.217
Stelvio Massi e le strade perdute del cinema italiano di Luca Pallanch p.219
Stelvio Massi, o l’epigonismo di un genere di Domenico Monetti p. 223
Filmografia p.227
Bibliografia Essenziale p.230
Ringraziamenti p.231
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