LIBRI DI CINEMA – "Renzo Martinelli. Self made director", di Alessandro Tanassi

Una monografia dedicata al regista italiano che ha diretto film come "Vajont", " Piazza delle Cinque Lune", " La bambina dalle mani sporche", " Il mercante di pietre". (Edizioni Falsopiano)

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RENZO MARTINELLI


Self made director


Alessandro Tanassi

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Falsopiano


finito di stampare nel maggio 2006


157 pag. – 10,00 euro


 


 


Il libro ha tutti i crismi della classica monografia. Da questo punto di vista non c'è molto da aggiungere e l'autore ha sicuramente prodotto un'opera valida.


Ciò che convince poco è quell'eccessivo entusiasmo nei confronti di un regista che, indipendentemente dai gusti personali, è ritratto come un super-eroe, come uno dei protagonisti di un suo noto spot pubblicitario (come uno di quegli uomini veri che salvano cavalli in difficoltà e bevono Amaro Montenegro). Questo tono, che accompagna tutto il libro, si affaccia già dall'introduzione: "Martinelli è un regista che ama profondamente il suo lavoro. Autore e produttore dei suoi film, dotato di un innato senso del racconto e di un'abilità registica non comune, pianifica ogni dettaglio con cura, e durante le fasi di lavorazione coinvolge e convince anche i più scettici. Sul set si comporta come un condottiero che sprona l'intera troupe verso il raggiungimento del traguardo finale. La sua tecnica cinematografica è ricca e complessa, e la fase del montaggio lo vede impegnato nella ricerca di nuove soluzioni linguistiche. La sua ricerca non tralascia i diversi aspetti produttivi: una volta confezionato il film e dopo aver fatto quadrare i conti, Martinelli ne accompagna personalmente anche il lancio e la distribuzione nelle sale. In questo senso, Renzo Martinelli è un uomo di cinema completo. Le critiche non condizionano i suoi punti di vista, perché il regista è consapevole di svolgere il proprio mestiere con sincerità, e fare un film è per lui un'attività nobile.


Un atteggiamento di fierezza lo accompagna anche quando un film non riceve l'adeguato riconoscimento del pubblico, perché il suo sguardo si svolge sempre oltre l'immediatezza del presente (…) Il suo orizzonte tematico e il suo stile chiariscono una vocazione che supera i confini nazionali. Renzo Martinelli è oggi uno dei migliori registi d'Europa, di quel vecchio continente che vacilla sempre più. Non sogna l'America perché si è fatto da solo.


Renzo Martinelli è di sicuro il primo vero <> italiano, purista e populista allo stesso tempo (…) Renzo Martinelli però va oltre e veicola con i suoi lungometraggi spettacolo e impegno civile. Una scommessa impegnativa da cui origina un percorso filmico audace e intransigente (…) Martinelli sente il compito di evocare la verità e intende portarla al cospetto degli spettatori. L'impegno produttivo richiesto dai suoi film è notevole se messo a confronto con un normale prodotto italiano, ed il mercato a cui egli deve rivolgersi travalica i confini nazionali. Martinelli controlla le varie fasi realizzative e si occupa anche del reperimento dei fondi: è dunque proprio da lui che prende origine l'intera macchina produttiva. I suoi progetti hanno sempre uno sfondo sociale. In lui infatti convivono l'esigenza dell'intellettuale che vuole raccontare realtà scomode, e l'esigenza del produttore di far tornare i conti".

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