LIBRI DI CINEMA – Satoshi Kon


satoshi kon - il cinema attraverso lo specchio

Con questo volume, Azzano, Fontana e Tarò tentano di rispondere a una domanda fondamentale: perché scegliere di girare cartoni animati e non film con attori in carne ossa? Completo, competente e appassionante. Edizioni Il foglio

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satoshi kon - il cinema attraverso lo specchioSatoshi Kon – Il cinema attraverso lo specchio
Enrico Azzano, Andrea Fontana e Davide Tarò
Edizioni Il foglio
Finito di stampare nel mese di gennaio 2009
p. 264 – euro 15

Siamo d'accordo con Marco Müller, che da direttore artistico della Mostra di Venezia ha avuto il coraggio di presentare fuori concorso o in concorso opere come Steamboy di Katsuhiro Ôtomo, The sky crawlers di Mamoru Oshii, Il castello errante di Howl e Ponyo sulla scogliera di Hayao Miyazaki, quando nella prefazione scrive che Satoshi Kon (Perfect blue, Millennium actress, Tokyo godfathers, Paprika e la serie televisiva Paranoia agent) costituisce senza dubbio “il più bizzarro ed eccentrico dei protagonisti del cinema 'anime' nell'epoca di Miyazaki Hayao”; e aggiungiamo noi, uno dei registi più importanti degli ultimi anni, il cui cinema dalla consistenza puramente onirica e mentale può trovare forse l'unico termine di paragone in David Lynch. Andrea Fontana, Enrico Azzano e Davide Tarò, esperti di cinema orientale e non solo (il primo è intervenuto su volumi dedicati a Johnnie To e Mamoru Oshii e ha scritto con Davide Tarò Anime – storia dell'animazione giapponese 1984 – 2007 per l'Associazione culturale “Il Foglio”, il secondo è membro dell'Asian Film Festival mentre il terzo è cofondatore dell'associazione neo(N)eiga, sito italiano dedicato al cinema giapponese contemporaneo) tentano soprattutto di rispondere a una domanda fondamentale: perché girare cartoni animati e non film con vere scenografie e attori in carne ossa? Ebbene, Stefano Gariglio (autore del saggio su Tokyo godfathers) risponde ponendo un'altra domanda, altrettanto legittima ma allo stesso tempo esplicativa: perché sia lo spettatore occasionale che il cinefilo provano le stesse emozioni anche di fronte a un primo piano disegnato? Secondo il regista giapponese, essendo il cinema tout court una forma di comunicazione tra due persone, quello d'animazione ne costituirebbe una variante ancor più universale e transnazionale.
Il
libro è suddiviso in tre parti, per permetterne una lettura trasversale e orizzontale: la prima, preceduta da una breve biografia, è composta da saggi di autori vari sulle pellicole dell'autore; la seconda tocca argomenti più generali della poetica koniana; la terza, intitolata “Strumenti”, comprende la filmografia e la bibliografia. Numerosi, inoltre, i fotogrammi (in bianco e nero) a corredo del testo, imprescindibili per ogni analisi che voglia essere anzitutto formale e non solo tematica.
Nonostante la sua natura di saggio specialistico, il volume curato da Azzano, Fontana e Tarò risulterà accessibile anche ai non addetti ai lavori, animato com'è dalla scrittura comprensibile e sinceramente appassionata e appassionante dei suoi autori:
Satoshi Kon – Il cinema attraverso lo specchio si pone già da oggi come punto di riferimento per chiunque voglia studiare l'opera di questo straordinario cineasta.

 

Indice:

Prefazione, di Marco Müller
Introduzione, di Andrea Fontana
Ciò che sta dietro lo specchio. Una breve biografia, di Davide Tarò

PARTE PRIMA: OPERE

Perfect blue, di Brian Ruh
Millennium actress ovvero l'Arte che imita l'Arte che imita l'Arte, di Alessia Spagnoli
Tokyo godfathers. I re magi vengono dal Sol Levante, di Stefano Gariglio
Paranoia agent, di Enrico Azzano
Paprika o della piega infinita, di Matteo Boscarol

PARTE SECONDA: APPROFONDIMENTI

When we were young ovvero: Satoshi Kon fumettista, di Mario A. Rumor
Sogni di memorie, memorie di sogni. Satoshi Kon e il cinema, di Raffaele Meale
Dialettica e Ispirazione: Katsuhiro Ôtomo e Satoshi Kon, di Andrea Fontana
Una Madhouse per Satoshi Kon, di Luca della Casa
L'infinita trama del reale. Immaginario, sogno, verità nell'estetica di Satoshi Kon, di Marcello Ghilardi
Frammenti di realtà nel montaggio del corpo “Anime”, di Davide Tarò
Satoshi Kon: l'“allegria psicotica” del suono, di Paola Valentini

PARTE TERZA: STRUMENTI

Filmografia
Bibliografia
Gli autori
Ringraziamenti

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