LIBRI DI CINEMA- Sette piccoli film che parlano di musica e ne fanno uno solo, di Andrzej Zulawski

Il maestro Andrzej Zulawski, come già gli è capitato in passato, passa dal cinema al romanzo e si lascia guidare dalla musica per narrare le sette novelle di quella che potrebbe essere la sua opera più poetica. Da Profondo Rosso Editore

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ZulawskiSette piccoli film che parlano di musica e ne fanno uno solo
di Andrzej Zulawski
Profondo Rosso sas
pp. 113, € 19,90

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Andrzej Zulawski è sempre stato, e lo è tuttora, un regista controcorrente. Fin dagli esordi dietro la macchina da presa ha raccontato storie di guerra, violenza, degrado, innocenza e follia. Il suo stile esagitato e frastornante l’ha reso unico, ma l’esser privo di “mezze misure” è sempre stata un’arma a doppio taglio che spesso gli ha impedito di lavorare come desiderava. Basti pensare al suo secondo film, Il diavolo, che nella sua Polonia fu censurato per oltre 15 anni. Nella Francia “libertina”, dove ha vissuto per molti anni, ha ottenuto le sue più grandi soddisfazioni professionali (con film di successo come L’importante è amare, Possession e Amour braque-Amore balordo) e sentimentali (la lunga storia d’amore con la sua musa ispiratrice Sophie Marceau), ma, soprattutto dagli anni ’80 in poi, è l’amore per la scrittura ad appagarlo. Ha pubblicato più di venti romanzi, molti dei quali tradotti in Francia, in Germania e nell’Est Europa.
Zulawski con Sette piccoli film che parlano di musica e ne fanno uno solo racconta sette brevi storie, illustrate da Jean-Philippe Guigou, ambientate in città dalla grande bellezza e importanza storico-artistica (Copenaghen, Sofia, Parigi, Oslo, Berlino, Helsinki e Varsavia) e che hanno per protagonisti sette personaggi molto diversi tra loro per età, carattere e posizione economico-sociale. Momenti particolari della vita di ciascun personaggio sono accompagnati da una musica rivelatrice che li guida verso uno strano destino.
Con quest’opera l’artista polacco affronta il tema dell’ancestrale connessione tra musica e vita/morte. La musica viene utilizzata per esprimere l’estrema sofferenza, così come l’estrema gioia. Particolarmente efficace, e certamente anche un po’ autobiografica, la seconda storia (intitolata Il barbone e ambientata a Sofia) in cui il protagonista, Victor, si ribella al Consiglio dell’Accademia Europea del cinema, di cui è membro, perché pronta a ricoprire di premi il film più sponsorizzato e mediatico piuttosto che premiare altri film più brillanti e intelligenti ma che alle spalle non hanno la “protezione” dei grandi distributori. Con questa storia il Zulawski-regista lancia il suo grido d’accusa contro quel sistema-cinema che l’ha portato a trascurare la cinepresa per la macchina da scrivere.
In conclusione, quella di Zulawski è un’opera colta e raffinata e forse anche per questo non è adatta a tutti i palati, ma al termine della lettura una cosa è certa: il lettore sentirà una musica che gli farà da guida, basta saper ascoltare.

 

INDICE
9 Primo film Copenaghen: La ferita
21 Secondo film Sofia: Il barbone
37 Terzo film Parigi: La Resurrezione
53 Quarto film Oslo: L’Attentato
69 Quinto film Berlino: Il Canto del Bosco
83 Sesto film Helsinki, l’Autodafè
99 Settimo film Varsavia, L’uomo sotterraneo

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