LIBRI DI CINEMA – The Texas Chainsaw Massacre di Tobe hooper

l’agile testo del Foglio Letterario offre una piacevole rilettura di un film sempre complesso, in grado di superare, a quarantuno anni dal suo approdo sul grande schermo, la prova del tempo.

--------------------------------------------------------------
CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

The Texas Chainsaw Massacre di Tobe Hooper
La famiglia, il falso documentarismo e i rimandi intertestuali

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

di Soraia Di Fazio

Edizioni Il Foglio Letterario

pp. 97

12,00€

 

La già nutrita pubblicistica su uno dei cult movie del New horror americano, Non aprite quella porta (The Texas Chainsaw Massacre, 1974) di Tobe Hooper, si arricchisce di una nuova lettura. Si tratta dell’agile testo di Soraia Di Fazio, edito dalle Edizioni Il Foglio Letterario dirette da Fabio Zanello, monografia che pur non trovando nuove chiavi di lettura sul film, già ampiamente “smembrato” negli ultimi quarant’anni da analisti e critici, ha il merito di raccogliere rapidamente i nuclei tematici ed estetici dell’opera.

Dal dizionario sul regista, che sintetizza in alfabetiche pillole la sua produzione cinematografica, alla lettura dell’opera in rapporto agli archetipi della fiaba così come al modello socio-politico dell’America anni 70,il testo muove poi verso riferimenti più cinefili, come il confronto con il genere western, parodiato da Hooper, e quello con le altre opere fondative del New Horror, da La notte dei morti viventi di Romero a Rosemary’s Baby di Polanski, L’ultima casa a sinistra di Wes Craven e L’esorcista di William Friedkin.

La seconda parte del testo si concentra invece sull’estetica del film: il realismo documentarista – che affonda nelle ansie di una nazione lacerata dalle scene dei combattimenti in Vietnam penetrati nelle case americane dalla tv – trova un corrispettivo nella colonna sonora e nell’uso del sonoro, che marca il film con il celebre incipit in cui la voce di uno speaker racconta per radio della profanazione di alcune tombe, macabra anticipazione degli eventi a venire.

L’ultima sezione è dedicata ai rimandi intermediali, che pongono il film in relazione con altri linguaggi artistici: la struttura centripeta della narrazione – scrive l’autrice – convergente sulla casa, sulla fattoria, si presta agli echi pittorici dell’American Gothic di Grant Wood e al The Mansard Roof di Hopper, per poi inventariare l’arte del Novecento con particolare predilezione per surrealismo europeo e pop art americana. Dalle immagini-installazione dei crani bovini, già oggetto delle tele di Georgia O’Keeffe al dettaglio dell’occhio della protagonista, che rinvia a lunga tradizione da Magritte a Bunuel, il testo, pur nella struttura chiusa della tesi di laurea, offre dunque una piacevole rilettura di un film sempre incredibilmente complesso, in grado di superare, a quarantuno anni dal suo approdo sul grande schermo, la prova del tempo.

Indice

Prefazione “A Texas Horror Story” di Fabio Zanello

Introduzione

Capitolo 1
Tobe Hooper dalla A alla Z

Capitolo 2
La famiglia disfunzionale in Texas Chainsaw Massacre

Capitolo 3
Il realismo documentarista

Capitolo 4
Rimandi intertestuali e pittorici in Texas Chainsaw Massacre

Conclusioni

Postfazione
di Teri McMinn

Bibliografia

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array