LIBRI DI CINEMA – “Toei Animation – I primi passi del cinema animato giapponese”, di Mario A. Rumor

Toei Animation copertinaUn viaggio nell'infanzia dell'animazione nipponica, attraverso il racconto della casa che diede i natali artistici ad Hayao Miyazaki e Isao Takahata: un'analisi critica e attenta alle scelte e alle condizioni di lavoro imposte dal mercato, fra trend disneyani e sperimentazioni innovative. Edizioni Cartoon Club

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Toei Animation copertinaToei Animation – I primi passi del cinema animato giapponese

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di Mario A. Rumor

Cartoon Club Editore, 1a edizione aprile 2012

pp 200, 20 euro

 

Dici Toei Animation e la mente di tutti vola alle serie animate realizzate principalmente negli anni Settanta: i “classici” Mazinga, Goldrake, Capitan Harlock e via citando. Solo in pochi magari penseranno ai lungometraggi animati del decennio precedente, che pure dalle nostre parti una timida distribuzione l'avevano avuta, fra sala e trasmissioni tv: titoli che pure abbiamo affrontato in questa sede come Il gatto con gli stivali o La grande avventura di Hols (e in futuro sarebbe bello ripercorrere anche gli altri). Il libro di Mario Rumor parte proprio da un'esperienza personale: la visione in tv de Il lago dei cigni “da qualche parte negli anni Ottanta del secolo scorso” per proporci un excursus nell'“infanzia dell'animazione giapponese”. Attenzione però! La prospettiva nostalgica in questo caso sarebbe la più fuorviante possibile e l'autore dimostra di conoscere bene questa trappola, per cui utilizza la forma del “racconto” per creare un'atmosfera più colloquiale con il lettore, ma per il resto evita accuratamente i rischi dell'apologia un po' sterile.

Per infanzia dell'animazione si deve quindi intendere quel periodo delle origini, all'interno del quale Toei Animation svolse un ruolo di primo piano, sia permettendo all'industria di rialzare la testa dopo i disastri della Seconda Guerra Mondiale, sia fornendo gli spazi e i mezzi creativi a quelli che sarebbero poi diventati i maestri ancora oggi in auge: gente come Hayao Miyazaki o Isao Takahata, per intenderci. Anche su questo punto Rumor mette un po' le cose a posto, perché recupera il ruolo fondamentale avuto da altri maestri come Yasuji Mori (figura seminale dell'industria animata nipponica) e Yasuo Otsuka, oppure dal produttore/padrone Hiroshi Okawa, l'uomo che decise di rifondare il settore guardando a Disney e trovando infine nel gatto Pero il simbolo stesso della Toei. E se l'idea di addentrarvi in questo intrico di titoli e nomi vi fa un po' paura non preoccupatevi: le immagini (ricche di precise didascalie) e le biografie presenti nella parte finale vi forniranno un'ottima mappa per muovervi agilmente fra i vari momenti della storia.

Il racconto di Rumor procede in ordine cronologico, analizza gli albori dell'animazione nipponica, la nascita di Toei e poi le tappe scandite dai vari lungometraggi, senza dimenticare l'apporto di outsider come Osamu Tezuka (il “dio del manga”) e Shotaro Ishinomori (creatore dei Cyborg 009): il fiorire del settore dedicato ai cartoon televisivi, le lotte sindacali, i contrasti creativi fra chi cercava una formula indipendente dai trend disneyani (leggi: libertà di sperimentare nuove soluzioni) e le imposizioni della produzione, fino alle inevitabili diaspore. Il ritratto di un'epoca, unito alla disamina tecnica degli aspetti innovativi introdotti nel corso di questa lunga avventura. Ciò che più colpisce nel racconto è la lucidità dell'analisi: se prima, infatti, si faceva accenno al totale diniego dell'apologia, non stupirà a questo punto sapere che la penna di Rumor è spesso critica nei confronti delle scelte compiute, impietosa nel mettere a nudo i difetti della formula Toei, pur rimarcandone sempre gli innegabili pregi. Gli interessa analizzare e capire, più che celebrare, insomma.

A chiudere il tutto, infine, tornano utile gli apparati: la cronologia dell'animazione giapponese fra il 1914 (in cui arrivarono nell'Arcipelago i primi cartoon occidentali) e il 1958 (anno di uscita del primo lungometraggio animato Toei, Hakujaden); la filmografia completa dei film animati della casa; e naturalmente le già citate biografie. Un libro interessante e prezioso, che speriamo aiuti a mettere le cose nella giusta prospettiva e a capire che l'animazione giapponese, prima ancora di essere serialità televisiva, è stata anche e soprattutto una valida alternativa cinematografica alle formule occidentali.

 

Indice

 

Introduzione: Tchaikovsky, gli anime e io

Capitolo I: Toei Animation, basta la parola

Capitolo II: Ma che cosa c'era prima?

Capitolo III: Nascita di una nazione (di animatori)

Capitolo IV: Il primo film non si scorda mai

Capitolo V: Il trionfo del Giappone feudale

Capitolo VI: Tezuka dà una mano

Capitolo VII: Movimento e innovazione

Capitolo VIII: Arriva la tv, si salvi chi può

Capitolo IX: Se non è Oriente, è Occidente

Capitolo X: Ishinomori dà una mano

Capitolo XI: Il film della discordia

Capitolo XII: Un gatto molto fortunato

Capitolo XIII: I giovani lasciano lo studio

Capitolo XIV: Chi di fiaba colpisce, di fiaba perisce

Cronologia 1914-1958

Filmografia

Dramatis Personae

Bibliografia

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