LIBRI DI CINEMA – "Viuuulente, putente, tremendamente terrunciello" di Paolo Fazzini e Andrea Pergolari

L'analisi della genesi e dell'evoluzione del personaggio del "terrunciello" creato da Diego Abatantuono ma anche il racconto dell'immaginario di una generazione di spettatori.

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Viuuulente, putente, tremendamente terrunciello


a cura di Paolo Fazzini e Andrea Pergolari

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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Un mondo a parte


finito di stampare nel gennaio 2006


187 pagine – 16,00 euro


 


 


Una generazione, cresciuta con i film visti in televisione più che al cinema,  reclama dignità per un immaginario a lungo trascurato dalla storia del cinema ufficiale. Una generazione di ragazzetti che si è avvicinata al cinema negli anni '80 e che, accanto alle vhs dei grandi maestri, ha consumato i film in Tv di Jerry Calà, Pozzetto, Bud Spencer e Terence Hill, Boldi, Banfi, Villaggio, Bombolo e Pierino. Ora quei ragazzetti sono diventati adulti ma conservano ancora nella mente quei film e soprattutto le situazioni comiche, i personaggi, i luoghi di un cinema che ha "segnato" le loro vite. Un mondo popolato da yuppies e ragazzi di campagna,  pieni di nostalgia per degli anni '60 mai vissuti. E poi sonore scazzottate, indimenticabili vacanze di Natale, il pallone e la schedina del totocalcio, i sogni erotici abitati da conturbanti liceali ed infermiere.


Al di là del valore artistico, al di là del valore sociologico quei film sono "il fatto personale" di una generazione, la mia, l'ultima ad avere avuto un immaginario cinematografico collettivo, prima dell'avvento della dispersione internettiana e prima del grande impero dell'immaginario televisivo.


 


Questo è ciò che mi sembra di rintracciare nel prologo del libro, nel quale gli autori raccontano le motivazioni alla base della loro opera.


Ad esempio Paolo Fazzini dice: "Quand'ero bambino io Abatantuono non lo capivo. Nel senso che non comprendevo proprio cosa dicesse. E allora alzavo il volume del televisore (vecchio, di plastica, in bianco e nero) irritando l'udito di chi si trovasse in casa. Le tv private replicavano i suoi film, i miei compagni di classe ripetevano le battute a memoria e io niente… quindi respinsi il terrunciello. Decisi che non faceva per me. E mi affezionai a Fantozzi. Questo fino agli anni dei miei studi universitari, quando un giorno mi imbattei in una replica de Il ras del quartiere… all'improvviso tutto quello che mi era rimasto oscuro risultò alle orecchie ingegnosamente comico e, se posso azzardare, anche un po' felliniano (ricordate l'Asa-Nisi-Masa in Otto e mezzo?)".


 


Il libro ripercorre brevemente: gli esordi di Diego Abantantuono al Derby di Milano con Renato Pozzetto, Dario Fo, Enzo Jannacci, Massimo Boldi, i Gatti di Vicolo Miracoli, Mauro Di Francesco, Claudio Bisio, Giorgio Faletti, Paolo Rossi, Enrico Beruschi; le prime esibizioni in televisione (Tele Milano International, Milano  tv, Telemilano 58); i primi ruoli cinematografici (Saxophone di Renato Pozzetto, Il pap'occhio di Renzo Arbore); i primi successi, per poi soffermarsi in particolare sulla genesi del personaggio del "terrunciello". Il personaggio di Abatantuono che "ripropone tic e manie ma, eludendo una pronunciata gestualità, imita soprattutto i linguaggi, creando un codice iperbolico e surreale dell'emigrato dal forte accento meridionale, a volte disperatamente ridicolo nei suoi tentativi di integrazione … ".


Il libro contiene quattro interessanti interviste (Mauro di Francesco, Pipolo, Maurizio Totti ed Enrico Vanzina), accurate schede dei film (corredate da recensioni a caldo e a freddo), schede di alcuni dei protagonisti della vita e della carriera di Diego (Ennio Antonelli, Laura Antonelli Massimo Boldi, Ugo Conti, Jimmy il Fenomeno, Guido Nicheli, Rita Rusic e tanti altri).


Infine "Il Vangelo secondo Diego" che raccoglie le battute più divertenti dell'attore tratte dai film e divise per temi (Diego e le donne, Diego e la società,  Diego e il lavoro,  Diego e lo sport, le canzoni di Diego).

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