La contrazione di Hollywood continua

Scioperi e accordi tra sindacati e industria non hanno fermato l’emorragia di posti di lavoro: continua la Grande Depressione hollywoodiana

-----------------------------------------------------------------
REGALA UN CORSO DI CINEMA!

-----------------------------------------------------------------

Ho visto molte recessioni, molte perdite di posti di lavoro, ma non ho mai visto nulla di simile. Questa è una depressione su vasta scala per l’industria dell’intrattenimento”.

--------------------------------------------------------------
Scuola di Cinema Triennale – Unisciti al Set: l’Anno Accademico è Ancora Tutto da Girare!

--------------------------------------------------------------

Queste le parole di un veterano dirigente televisivo.
Sembrava che gli scioperi messi in moto da numerose figure cinematografiche la scorsa estate, avessero risanato la situazione riguardante i posti di lavoro a Hollywood. Eppure, a quanto riporta il Deadline, le perdite dei posti dovute alla riduzione dei costi hanno inesorabilmente colpito i lavoratori del settore dell’intrattenimento.

Nell’ultimo anno le circostanze si sono aggravate ulteriormente e sono stati effettuati molteplici licenziamenti presso Disney, Warner Bros Discovery, Paramount, NBCUniversal, Amazon MGM Studios, Netflix, Sony, e altre case di distribuzione cinematografiche. Per quanto riguarda Netflix, i licenziamenti avrebbero riguardato dirigenti e manager, i quali hanno ricevuto un avviso dei tagli con un messaggio interno, inviato il giorno stesso della disposizione.

La salute mentale dei lavoratori di Hollywood ne ha risentito, come riporta il The Hollywood Reporter. Uno storyboard artist ha dichiarato: “Molta ansia, stress e depressione. Si va a letto la sera e ci si sente stressati, ci si sveglia la mattina e ci si sente stressati”. A lui si aggiunge la voce di una responsabile degli acquisti degli arredi di scena: “A questo punto, non conta più nulla se non l’angoscia mentale e la modalità di crisi con cui ci svegliamo ogni giorno. E non ci sono abbastanza respiri profondi o terapie che possano aiutarci, perché in questo momento stiamo attraversando una sorta di depressione. È davvero una tortura”.
Molti professionisti del campo hanno recentemente inviato numerose domande di lavoro senza però ricevere alcuna risposta e così hanno cominciato ad utilizzare il servizio web di LinkedIn. Non solo per pubblicizzare le proprie attività, ma anche per sfogare le proprie frustrazioni su questa specifica situazione. Infatti, un ex esponente dell’industria ha dichiarato: “è diventato un luogo terapeutico per dirigenti disoccupati dell’intrattenimento”.

Il reclutatore esecutivo di Hollywood Jamie Waldron, è stato contattato da dirigenti in cerca disperatamente di un lavoro. “Non c’è dubbio che si tratti di una contrazione. Penso che questo renda le cose difficili nel breve termine, con molti buoni dirigenti. Non posso incontrare tutti quelli che vogliono incontrarsi per parlare del fatto che stanno per essere disoccupati o di questi licenziamenti in corso”.
Waldron ha rivelato, inoltre, che i presidenti che guadagnavano 4/6 milioni di dollari l’anno, ora ne guadagneranno la metà e stessa cosa vale per i dirigenti. Con meno posti di lavoro la domanda sale e di conseguenza saranno le aziende a guadagnarci: un dirigente è disposto ad accettare un lavoro e qualsiasi offerta alla metà del prezzo, dunque, è in atto così il fenomeno della contrazione.

Altri ex dirigenti televisivi affermano: “Il morale è basso. Le persone si sentono oberate di lavoro e sottovalutate e coloro che erano lì durante il periodo di massimo splendore del settore si sentono come se i giorni di gloria, il divertimento e il glamour del mondo dello spettacolo non esistessero più”.
Come già accennato in un precedente articolo, questa ondata di licenziamenti non ha risparmiato nemmeno i lavoratori dell’industria videoludica. Kotaku ha creato un report dettagliato, che riporta la perdita de posti di lavoro par a più di 8.100, da parte di PlayStation, Electronic Arts e Microsoft.

In risposta, gli addetti ai lavori affermano che gli Studios si concentreranno su meno sforzi ma più grintosi, seguendo la scia di Barbenheimer. D’altronde, il pubblico è sempre più propenso a godere della visione dei prodotti cinematografici attraverso i servizi streaming, tranne però quando si tratta di quelli più grandi con un ambizione più alta. Reuters riprende le parole di TD Cowen, il quale dichiara che solo 19 film di azione e avventura hanno rappresentato il 56% del botteghino totale dei 100 migliori film del 2022. Nuvole nere aleggiano su Hollywood e non sembrano intenzionate ad andarsene.

----------------------------------------------------------
Regala la Gift Card di Sentieri selvaggi

----------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    ----------------------------
    Sostenete Sentieri selvaggi!


    ----------------------------