L’Illusionista, di Sylvain Chomet
Da un progetto mai realizzato di Jacques Tati e dal regista di Appuntamento a Belleville, un grandioso saggio sull'arte e sulla fine irreversibile di un epoca.

L’illusionista è un grandioso saggio sull’arte e, al tempo stesso, sulla fine di un’epoca. La figura dell’illusionista è ormai marginale. C’è un momento in cui il protagonista si deve esibire sul palco dopo un celebrato gruppo rock dove il leader si scatena buttandosi per terra. Lui cerca di entrare più volte in scena ma è costretto a ritardare il suo ingresso perché il pubblico chiede il bis. Appare quasi la reincarnazione di Calvero di Luci della ribalta e si porta dietro anche quella coerenza nei movimenti del corpo, nel rapporto contrastato con gli oggetti, nell’utilizzo di brandelli di frasi proprio del cinema di Tati. C’è poi dentro anche la storia melodrammatica, straordinaria e straziante, tra il protagonista e Alice. Un gioco magico, ipnotico e funereo simile a quello tra Benigni e il figlio nel campo di concentramento di La vita è bella, in cui la realtà, ben visibile, viene continuamente mascherata. Anche davanti l’esibizione nella vetrina di un negozio, in cui l’illusionista è costretto a lavorare. Ad un certo punto Tati diventa in carne ed ossa quando il protagonista, per non farsi vedere da Alice, si nasconde dietro a un carrello di vestiti ed entra in un cinema dove proiettano Mon oncle. Lì forse prende forma in pieno questo progetto mai realizzato e quindi, questo film ‘perduto’, ambientato nel 1959 in cui Chomet sembra idealmente proseguire e terminare questo suo lavoro. Con un rispetto e una grazia assoluti. Con una nostalgia incontrollabile di un’opera immensa ed estremamente triste.
Titolo originale: L’illusionniste
Regia: Sylvain Chomet
Distribuzione: Sacher
Durata: 103′
Origine: Francia, 2010
La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
Il voto al film è a cura di Simone Emiliani
…tra i migliori film delle storia del cinema!
Un'opera d'arte, totale immersione in un altro tempo. Chomet è già grandissimo autore dopo due soli film.