"L'inventore di favole", di Billy Ray

Quello dell'esordiente Billy Ray è un "buon servizio giornalistico". Ogni scena, ogni battuta però, sono sospese sul filo della confutazione e dell'inganno implicito. Stephen Glass non è il simbolo del tramonto dell'informazione, n'è la vittima sacrificale.

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La deontologia non c'entra. E' la sopravvivenza del più adatto (al sistema) quando la vita è una lunga serie di menzogne. Una menzogna tira l'altra, per coprire le precedenti. Stephen Glass è un giovanissimo giornalista del "New Republic", l'autorevole rivista di cronaca e politica degli Stati Uniti. Precipita nel baratro dell'attualità e si "limita" ad amplificare e registrare i sogni, le passioni, i desideri, di un Paese preda di affabulatori confidenziali. Come certi intrattenitori da crociera, chansonnier scanzonati e un pò malandrini che danno del tu alla gente, si ricordano dei gusti e dei compleanni di tutti, trattano alla pari anche i meno fortunati e s'interessano sempre degli altri. Gli articoli di Glass sono fasulli, inventati, ma egli è vero, in carne e ossa, come Jayson Blair al "The New York Times" che tanto scalpore ha causato non molto tempo fa. Bugiardo patologico, sociopatico con una dipendenza dall'inganno e dal piacere che si prova nel prendersi gioco delle persone. Combinato ad una buona dose di ambizione e a quel tipo di pressione che molti giovani di oggi sentono addosso, come un effetto tenaglia, è l'apologia del comportamento contemporaneo. Quello dell'esordiente Billy Ray è un "buon servizio giornalistico": descrizione accurata di una vicenda molto complicata. Ogni scena, ogni battuta però, sono sospese sul filo della confutazione e dell'inganno implicito (la lezione di giornalismo che Glass tiene a degli studenti o quel buonismo diffuso in redazione quanto sono reali?). Glass non è il simbolo del tramonto informativo, n'è l'ospite in prima fila sotto i riflettori, con quella luce abbagliante che non lascia il tempo per spulciarsi ma costringe ottusamente a (s)mostrarci. Glass è braccato tra speranza e paura: la speranza include la paura della non realizzazione. La paura contiene un seme di speranza, il presentimento di potercela fare. Invenzione di favole, figlia dei tempi, non segue una linearità percepita e statuaria ma è nel turbine indefinito della legittimità limitata di chi comanda e non di chi manipola semplicemente profetizzando i fatti.

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Titolo originale: Shattered Glass


Regia: Billy Ray


Interpreti: Hayden Christensen, Peter Sarsgaard, Hank Azaria, Chloe Sevigny, Melanie Lynskey, Steve Zahn


Distribuzione: Medusa


Durata: 95'


Origine: USA, 2003

 

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